22/11/2012
6 recensioniLe vacanze natalizie finalmente erano arrivate, e fino al nuovo anno non avrei visto quell'orrendo istituto.
L'unica cosa buona era stata incontrare loro, i ragazzi, i miei nuovi amici.
Arrivando in quella scuola avevo voltato pagina, finalmente...ero tornata a sorridere.
<< Ragazzi, a Capodanno tutti a casa mia! Party hard all day and all night! >> Ci annunciava Zayn.
<< Zayn, credo che i due piccioncini non ti abbiano sentito, sono troppo occupati a mangiarsi la bocca. >> Lo informò Louis in preda ad una risata isterica.
Come tutta risposta Harry alzò il dito medio e ridendo sotto i baffi mi lasciò andare dal suo abbraccio.
Mancavano due giorni a Natale ed io ero in preda all'agitazione.
Mi mancavano gli ultimi regali, ma soprattutto mi mancava quello di Harry.
Non sapevo cosa regalargli, non volevo fargli niente di impegnativo, forse una semplice collana: un cuore spezzato in due che avremmo unito ogni volta che saremmo stati vicini.
<< Ti va di fare un giro per Chelsea, solo io e te? >> Chiesi sottovoce a Styles.
Lui accettò, ma senza dire niente agli altri.
Volevo una serata da passare da soli, passeggiando mano nella mano per le strade addobbate dall'illuminazione natalizia.
<< Harry, possiamo fermarci? >> Gli chiesi dolcemente.
Stavamo camminando da circa un'ora ed io ho avuto la brillante idea di mettere i tacchi.
Sono un genio, vero?
Dio, che cogliona!
Ci fermammo in una piazza, non l'avevo mai vista prima d'ora.
Insomma, da poco sono a Chelsea e sono stata quasi sempre rinchiusa nel college.
Le panchine erano quasi tutte occupate, ma ne trovammo una in fondo, anche un po' appartata.
Ok, dovevo calmare gli ormoni.
<< Appartato come posto... >> Commentò Harry.
Mi scappò una risata. Non ero l'unica ad averlo pensato, non si può dire che penso sempre a quello.
Mi sentivo potente...e stupida.
Sarà l'emozione, ma ero sicuramente impazzita...stavo degenerando, sparavo cazzate a più non posso, fortunatamente le dicevo solo nella mia mente.
Ci sedemmo ed incominciai ad osservare ogni particolare di quella piazza: dal grande albero al centro decorato con palline rosse e dorate, al Babbo Natale che distribuiva piccoli regali ai bambini, alle tante piccole luci colorate, ai genitori che rincorrevano i propri figli.
<< E' stupendo. >> Dissi fissando un punto indefinito della piazzetta.
<< Tu lo sei di più. >> Mi sussurrò Harry all'orecchio.
Il suo respiro così vicino alla mia pelle mi provocò tanti brividi.
Non mi ero ancora abituata all'idea.
Capii che lui mi rendeva felice.
<< Harry, potremmo rientrare? >> Chiesi facendo gli occhi dolci, sapendo benissimo che non mi riuscivano mai. Assomigliavo di più ad un mammut in calore.
<< Ho...detto qualcosa di sbagliato? >> Domandò preoccupato.
Mi misi a ridere istericamente.
Insomma...quant'è stupido? Cosa può fare lui di sbagliato? E' perfetto, non può errare in niente.
<< Ho solo freddo, stasera sono stata cretina sia a mettermi i tacchi sia ad indossare questo stupido vestito. >> Spiegai.
Lui si tolse il suo giubbino e lo posò sulle mie spalle.
<< Va meglio? >> Chiese poi dolcemente.
Lo baciai, era una domanda stupida.
Venni avvolta da un suo abbraccio e rimanemmo ad osservare un altro po' quello spettacolo, a respirare l'aria natalizia, ed io a respirare il suo profumo avvicinandomi sempre di più al suo petto.
<< Però devo dire che questo vestito ti sta benissimo, e in più ti fa un bel culo. >> Disse ridendo.
Sempre il solito!
<< Ragazzi! >> Cercai di attirare all'attenzione.
Inutile.
Erano impazziti, più che la vigilia di Natale sembrava la fine del mondo.
Liam era paralizzato dall'ansia, dalla paura.
Niall si stava ingozzando di cibo, secondo me poteva esplodere da un momento all'altro.
Zayn non faceva altro che fare esercizi di canto, ma si distraeva in continuazione guardando lo specchio.
Louis era il più calmo, era seduto e faceva profondi respiri...tipo lezione di Yoga.
Harry tremava come una foglia scossa dal vento. Nel bicchiere che aveva in mano sembrava essersi scatenato uno tsunami: era di più l'acqua caduta sul pavimento che quella al suo interno.
<< Ragazzi! >> Urlai, e finalmente si girarono verso di me. << E' una semplice registrazione, la prima vostra volta, ma pur sempre una registrazione. Andrà male? Pazienza, la rifarete. Andrà bene? Ottimo! Dovete solo calmarmi. Avete scelto come nome One Direction, quindi vedete di prendere la direzione della calma e non sfracassatemi i coglioni con questi inutili lamenti. Amen. >>
<< Hazza, credo che la tua ragazza abbia il ciclo... mi fa paura. >> Disse Louis nascondendosi dietro Harry.
<< Togli le mani dal mio Harry! >> Gli ordinai minacciandolo con il dito.
Aspetta... ho detto dal mio Harry?
Mio?
Mio?
Oh cavolo, è la prima volta.
E doppio cavolo, Harry ha un sorriso da ebete stampato in viso.
Sto apparendo troppo dolce.
Ho una reputazione da difendere.
<< Volevo dire... emh.. >> Non riuscivo a trovare le parole.
<< Ti è tanto difficile mostrarti dolce davanti agli altri? >> Mi chiese Niall.
Lo trucidai con lo sguardo.
<< Non eravate in una crisi di panico fino a poco fa? Finitela di fissarmi! >> Urlai.
<< Ragazzi, entrate. >> Disse un signore sulla quarantina apparso all'improvviso sulla porta della sala d'attesa.
Era il loro momento, ed io ero l'unica a sentirli per la prima volta registrare.
Le loro future fan mi dovranno sicuramente invidiare.
Scelsero di cantare una canzone che non conoscevo: More Than This.
Iniziò Liam con qualche imprecisione, ma poi si fece coraggio ed andò avanti con la sua strofa, gli altri andarono tranquilli, si erano ormai sciolti, avevano preso confidenza con il microfono e quelle enormi cuffie, l'unico che ebbe dei problemi fu Niall.
Si bloccò all'inizio della sua strofa. Non parlava, non si muoveva. Era in una crisi di panico, una di quelle che gli venivano raramente, e in tutta la mia vita ne ricordo solo 3: quella di quando gli è morta la nonna, la quasi bocciatura a scuola, e quando la sua ragazza, Claire, lo mollò.
Niall si "risvegliò" da quello stato di inerzia e corse fuori la sala, fino ad arrivare da me ed abbracciarmi.
Mi ricorda i vecchi tempi.
Niall si finge forte, ma non è affatto. Lui è insicuro, ha sempre bisogno di qualcuno che confermi la sua idea, che lo aiuti a camminare verso le giuste direzioni.
Una volta calmato gli faci notare tutte le opportunità che poteva avere andando lì dentro, in quella stupida saletta a registrare.
Ritornò dentro ed i ragazzi, ormai One Direction, ricominciarono a cantare, e involontariamente alla frase " 'Cause I can't love you more than this" si stampò un sorriso sulle mie labbra.
Era vero: non potevo amare Harry più di quanto lo stessi amando in quel momento.
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