Anche
gli ultimi giorni di vacanza erano giunti al termine, e la mattina che avrebbe
rappresentato l’inizio delle lezioni, non era stata accolta a braccia
aperte.
“Cos’abbiamo
a prima ora?”, chiese Harry addormentato mentre si puliva gli occhiali
improvvisando un lembo della tovaglia come apposita
pezzuola.
Ron
rimase incantato dal biscotto inzuppato nel latte, e dopo averlo fissato
intensamente rimase molto male quando cadde nella tazza con un sonoro
Splash!
“Forse
Divinazione”
“Come
sarebbe a dire forse?”
“Sto
morendo di sonno, cosa vuoi che me ne freghi di ciò che abbiamo alla prima
ora?”
Effettivamente
ciò che aveva concepito il cervello di Ron, non faceva una
grinza.
“Buongiorno
miei cari”, la voce squillante di Hermione, arrivò ai due ragazzi come una
cannonata.
“Ma
come fai ad essere sempre così pimpante?”, era un dilemma per
Ron.
“Sono
iniziate le lezioni! Come non potrei essere felice?”
“Giusto!
Domanda idiota!”, asserì tristemente Harry servendosi di una generosa quantità
di caffè nero bollente, tanto per cercare di risvegliarsi e di non immaginarsi
nel suo letto nel sonno più profondo.
Tutti
e tre mangiavano con foga, come se non toccassero cibo da
giorni.
“E’
da tempo che non vedo McLaggen in giro…”, disse Ron mandando giù un boccone di
bacon.
“Vero…
chissà che fine ha fatto…”,continuò Harry.
“Devo
dire che si sta molto meglio senza quell’idiota…”
“Ben
detto!”, e dopo un brindisi improvvisato per festeggiare la scomparsa di Cormac
McLaggen, ognuno di loro si premurò nel recarsi in aula.
***
Blaise
Zabini stava cercando di uccidersi dando testate al muro.
“Zab,
vuoi forse distruggere il dormitorio?”
“Cazzo
Dra! Ti avevo chiesto un favore, ed era pure semplice da portare a termine…
anche tu potevi riuscirci”
Draco
posò lo sguardo sul suo amico che continuava nella sua incessante opera di
autolesionismo.
“Una
domanda mi sorge spontanea, ma come mai ci pensi dopo tre
giorni?”
Blaise
smise di dare testate, “Perché sono un idiota!”, convenne
mugolando.
Draco
si sistemò la cravatta, si specchiò un’ultima volta e afferrò la
sacca.
“Bravo!
Era a questa verità che volevo arrivare!”, aprì la porta e fece per uscire, “Ci
si vede a lezione, Zab!”
Blaise
rimase lì con il suo dolore.
***
Intanto
i 7 dell'’Apocalisse erano già pronti al combattimento. Libri alle mani, occhi
incollati alla frase emblematica su cui avrebbero dovuto dibattere, e unico
neurone impazzito.
“Non
sono molto contenta di come si sia svolta la festa di
Natale”
“Non
pensarci più, ormai siamo a Gennaio…”, disse con aria cospiratoria Anthony
Goldstein, regalando pacche affettuose alla Corvonero.
“Ed
è per questo che impiegherò tutte le mie energie affinché il Ballo di Primavera
sia senza precedenti… altro che Ballo del Ceppo”, asserì convinta e infervorata
dalle sue stesse parole. Peccato che non si potesse ritenere una grande oratrice
e non riuscisse a trascinare le masse. Era già un miracolo che riuscisse a
coinvolgere se stessa in ciò che blaterava.
“Ho
intenzione di fare le cose in grande, Silente mi ha dato carta
bianca…”
Albus
Silente si era definitivamente bevuto il cervello. O faceva tutto parte del suo
grande piano? Ammesso e concesso che ne avesse uno.
“...
i miei complimenti per la festa! Ha fatto davvero pena!”, i magnifici 7 si
voltarono contemporaneamente verso colui che aveva proferito parola, e si
ritrovarono davanti un Draco Malfoy ghignante più sexy del solito, se
possibile.
“Malfoy”,
ringhiò Ernie Mcmillan.
“Rilassati
energumeno, non ti conviene vestire i panni del cavaliere senza macchia e senza
paura.”
Ernie
era pronto a colpirlo. Un formicolio insopportabile gli stava atrofizzando la
mano, doveva pur scaricare la rabbia da qualche parte…
“Pensi
di poter fare tutto quello che vuoi?”, disse minaccioso con la mano stretta a
pugno.
Draco
si portò una mano al mento e assunse la tipica posizione da uomo che pensa e
riflette; “Ehm… sì!”, asserì sereno incenerendolo con lo
sguardo.
“Non
sei il padrone del mondo”
“Non
bisogna essere necessariamente il padrone del mondo per divertirsi con qualche
battutina innocente…”
“La
tua battutina non era innocente, hai fatto piangere Padma”, e indicò la ragazza
singhiozzante, Draco ovviamente non se ne curò. Le ragazze amavano piangere, il
più delle volte lo facevano senza motivi seri, erano tutti stupidi, futili e
privi di ogni logica.
Quell’idiota
Corvonero che motivi aveva per piangere? Il suo parere sulla festa era così
rilevante? Dipendeva tutto dal suo giudizio? Stupide oche senza
cervello…
“Non
me ne frega un bubotubero secco delle sue lacrime”
“Sei
un insensibile!”, ruggì il Tassorosso furioso.
“Quanti
complimenti…”, ribattè ironico accomodandosi al banco in fondo
all’aula.
Ernie
ormai digrignava i denti, “Giuro che ti ammazzo!”,abbaiò
furente.
Draco
si portò le mani alle tempie e le massaggiò lentamente, stanco di tutte quelle
parole.
Ernie
l’avrebbe davvero picchiato senza pietà?
No,
perché tutti erano bravi a parlare, ma non ad agire.
“Cosa
sta succedendo qui?”, Hermione Granger aveva fatto il suo trionfale ingresso
ammutolendo tutti i propositi per il delitto
perfetto.
“Niente”,
disse Ernie rabbuiandosi e sedendosi accanto a Padma.
Hermione
li squadrò ad uno ad uno, ma i loro sguardi erano troppo vuoti per potervi
capire qualcosa, e gli unici che avrebbero potuto trasmetterle qualcosa erano
coperti dalle braccia.
“Siamo
pronti per la lezione?”
“Sì”,
dissero 7 voci all’unisono.
Un
amore impossibile che rasenta l’adorazione
La
frase scritta alla lavagna era piuttosto chiara. Ma ovviamente a Draco Malfoy
non garbava più di tanto. Quel romanzo lo aveva coinvolto, non tanto per la
storia, ma perché
Aveva
divorato quel romanzo, e aveva tirato le sue conclusioni, solo che non le
avrebbe mai dette lì davanti a quella massa di idioti.
“Ma
come mai la loro storia d’amore non esce allo scoperto?”, una domanda che
avrebbe di sicuramente vinto il Premio Nobel per l’idiozia, se solo un Premio
Nobel per l’idiozia fosse esistito.
Hermione
alzò gli occhi al cielo, segno d’inconfutabile
disperazione.
“Forse
perché lei era
Intanto
Draco Malfoy scarabocchiava qualcosa su un foglio di pergamena; quando si
annoiava disegnava sempre qualcosa, e in quell’ora il suo soggetto era un
castello.
“E
“No”,
ribattè secca e scocciata Hermione, cercando lo sguardo di Draco, almeno lui
l’avrebbe aiutata, almeno lui era in grado di movimentare quelle ore di lezione,
e almeno lui la faceva divertire e le faceva captare il senso di avere pareri
diversi dai suoi.
“E perché?”, Padma Patil non
demordeva.
“Hai
mai sentito parlare di etichetta di corte?”
Lasciò
Draco
intanto ascoltava quelle raccapriccianti parole e imperterrito non staccava gli
occhi dal suo scarabocchio. Quel castello gli ricordava quella che era stata per
anni la sua prigione, per fortuna Harry Potter aveva fatto il suo lavoro
uccidendo quel pazzo sadico omicida, e adesso era libero di sposare la donna che
preferiva. Capiva Maria Antonietta e la sua storia con il Conte Fersen, capiva
anche che Luigi doveva essere un’idiota senza precedenti se tardava nel mettere
incinta la sua consorte, rivide la situazione che avrebbe dovuto affrontare se
quel maniaco non fosse stato ucciso e la sua vita definitivamente liberata da
catene d’oro e d’argento.
“Il
Re di Francia era gay!”
I
7 illibati sperarono che il termine gay stesse per gaio con tutte
le loro forze, quella che usava Malfoy non era etichetta
morale.
Perché
Satana doveva insinuarsi in quelle pacifiche ore di
lezione?
Perché
le loro anime pure dovevano combattere con tali parole
amorali?
Loro
erano innocenti.
“Almeno
un po’ di fortuna per la povera Maria Antonietta…”
“Visto
che il Re usava il suo amico solo per procreare e non per darle piacere era
ovvio che
“Ti
ho dunque portato a credere che esiste l’amore?”, chiese
tronfia.
“Ovviamente
no, la relazione che intercorreva tra i due era basata solo sul sesso.”, asserì
sicuro, “Ciò che spinge Maria Antonietta tra le braccia del Conte è solo la
voglia di provare piacere…”, concluse.
“Allora
devo dedurne che non hai letto bene la fine…”, insinuò la grifoncina
sorridente.
“Ho
letto il libro con scrupolosità, ho addirittura analizzato i personaggi e le
loro azioni ”
Hermione
si accomodò di fronte al ragazzo.
“Malfoy,
ti sarà sicuramente sfuggito il passaggio in cui si dice chiaro e tondo che lui
nonostante avesse relazioni parallele pensasse sempre a
lei…”
Draco
inarcò un sopracciglio, “Sai Granger, non sempre si pensa ad altre donne perché
quelle ci hanno catturato il cuore, il più delle volte accade perché quella
eccita di più…”
Stavano
addirittura parlando di cose esplicite, stavano addirittura parlando dell'’atto
sessuale ad una lezione di Letteratura. Quella era sicuramente una maledizione.
Non doveva accadere.
“E
allora perché fa di tutto per salvarla?”, ribattè Hermione pronta come sempre a
sostenere le sue convinzioni.
“Si
sente in dovere…”, lasciò la frase a metà, lasciando così ad Hermione un
inebriante profumo di vittoria, perché se Malfoy lasciava le sue supposizioni a
metà voleva solo dire che non ne era del tutto convinto, e ciò implicava una sua
schiacciante vittoria.
“E
per cosa?”
“Per
tutto quello che è successo tra di loro immagino… Dopo tutto il sesso che hanno
fatto e dopo la loro relazione epistolare è ovvio che il Conte provasse un
minimo di attaccamento…”
“Sbaglio,
o ti stai arrampicando sugli specchi?”, fece sarcastica, sentendo ancor più
forte il profumo della vittoria.
“Mettiamola
così Granger, se io e te fossimo compagni di sesso, ed a me accadesse qualcosa,
tu non ti sentiresti in dovere di salvarmi?”
Le
cose si facevano davvero esplicite, e qualcuno dei 7, nascostosi sotto il banco
si fece il segno della Croce.
“Se
la nostra relazione iniziasse con il sesso, poco dopo subentrerebbe
l’amore…”
“Ti
sei dimenticata la cosa più importante Granger, io voglio il tuo corpo non la
tua anima…”
Hermione
si ravvivò i capelli, “E se da parte mia ci fosse anche amore? Credo proprio che
io sarei la prima a possedere la tua anima…”, disse.
“Ne
sei proprio sicura?”, chiese sardonico sovrastandola.
“Certo!
Tu saresti così preso dal mio corpo che non ti renderesti conto di avermi donato
la tua anima.”
Un
mezzo sorriso si disegnò su quelle labbra dal disegno perfetto; lei era lì
davanti a lui pronta a sostenere le sue convinzioni, lei era lì pronta a
combattere per ciò in cui credeva, lei era lì senza provare imbarazzo nonostante
la conversazione: Hermione Granger non era una semplice ragazza, Hermione
Granger era davvero una donna matura.
Il
sesso non era un tabù, ma Draco sapeva che quel genere di conversazione
affrontato con una ragazza che non fosse lei, sarebbe stato pieno di guance
arrossate, parole sussurrate e occhi bassi, forse improvvisamente attratti dagli
scarafaggi che popolavano quel castello.
Lei
invece nonostante la sua statura cercava di fronteggiarlo, lei aveva lo sguardo
incollato nel suo, e se le guance erano imporporate la colpa andava attribuita a
tutto il fervore che ci stava mettendo per far prevalere le sue convinzioni.
Draco ne era affascinato.
“Non
mi è chiaro, vuoi forse dirmi che tutte quelle che sono passate dal mio letto si
sono prese la mia anima?”, chiese confuso.
Hermione
sorrise, “No, perché loro non sanno vedere aldilà del tuo corpo.”, rispose
serafica.
Breve
e concisa, una frase che fece gelare il cuore del Serpeverde. Perché le parole
della Mezzosangue stavano iniziando a fargli quell’effetto?
Lui
nelle sue amanti vedeva solo il corpo, era un atto puramente carnale, niente di
più.
Le
ragazze erano tutte uguali, cosa poteva cambiare? L’Anatomia umana era uguale
per tutte. Draco non capiva.
“Granger,
l’amore non esiste, sono solo fantasie di una bambina
innamorata”
“…
e le tue quelle di un ragazzo solo”
Rimasero
lì a guardarsi e a far in modo che le parole proferite da entrambi scivolassero
via e non intaccassero i loro pensieri.
Avevano
altro a cui pensare, altro su cui arrovellarsi, non era quello il momento per
stabilire chi dei due avesse delle turbe mentali.
Improvvisamente
la professoressa Romance si riprese dal suo stato dei catalessi e
parlò:
“Bene,
la lezione è finita.”, disse applaudendo aspettandosi che i suoi alunni la
seguissero, e quando si rese conto che tutti stavano cercando di guardare
altrove, smise di applaudire non potendosi non sentire un’imbecille senza
eguali.
“Ovviamente
la lezione Lunedì prossimo non ci sarà per via della Partita di Quidditch,
quindi per la prossima volta leggetevi Orgoglio e Pregiudizio”, prese le sue
cose e si eclissò dall’aula.
In
pochi secondi quell’aula era diventata un deserto.
Solo
Hermione occupata a sistemarsi la sacca, e Draco intento a fumarsi una sigaretta
vi erano rimasti. Erano in religioso silenzio. Forse entrambi arrabbiati per le
frasi dette prima.
Un
silenzio un po’ troppo pesante che andava distrutto, ma i due soggetti erano un
po’ troppo orgogliosi.
Draco
ciccò sul banco, e afferrata la borsa passò volontariamente accanto alla
grifoncina sfiorandola, voleva che lei le dicesse qualcosa, qualsiasi cosa…
anche un insulto.
Ma
ciò non avvenne…
Buon compleanno a
me
Buon compleanno a
me
Buon compleanno a
meeeee!
Ed è nel giorno in cui
compio 19 anni che ho deciso di postare il nuovo capitolo!
Mi sono fatta una
specie di regalo XDXDXD
Ragazze in verità
dovrei essere io a fare un regalo ad ognuna di voi perché siete veramente
speciali!
Ieri sono andata a
trovare il mio amico e per fortuna sta bene, quindi questo compleanno è
ovviamente più sereno! JJJ
Come al solito sono di
fretta e non posso ringraziarvi singolarmente per come meritate… sono proprio
uno schifo! Sob…
GRAZIE
MILLE
kisses