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Autore: _Unicorn Tear_    22/11/2012    2 recensioni
Savannah Devil. Si mi hciamo così. Testarda, ribelle, arrogante, sfacciata quanto timida, dolce, gentile, e riservata.
Dal primo capitolo:
No, cazzo, lui no.
Lo guardai male, facendo una faccia confusa. Cosa ci faceva in casa mia? Poi mi venì un lampo di genio. Quella era anche casa sua, zio robert doveva averla data disponibile anche a lui. Si alzò pulendosi i pantaloni. Sentì del vociferare dal piano superiore ma non ci feci molto caso. Quel deficiente doveva aver dimenticato una delle Tv accese.
''Ciao Liam.''
''Ciao Savannah.''
Sbuffai scuotendo la testa e maledicendo mentalmente mio zio. Ad un tratto vidi altri quattro ragazzi scendere le scale e guardarmi confusi.
''Chi sono loro?!'' sbottai incazzata. Non tolleravo gente estranea in casa mia, ancora ancora mio cugino, ma chi cazzo erano sti qua?! Guardai Liam negli occhi imbufalita.
''Loro sono i miei quattro migliori amici e staranno tutta l'estate qui.'' fece un sorrisetto.
Okay era ufficiale.
Liam Payne vuolre rovinarmi l'estate.
Poteva stare tranquillo che non gliela avrei resa facile neanche io, sia a lui che agli altri quattro.
Nessuno rovina le vacanaze a Savannah Devil.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Vacanza. Estate. Sole. Mare. Hawaii.
 
                                                                              ° ° °

 
                                                                                                                                                          'Let’s go to the beach, each
Let’s go get away
They stay, where they gonna stay?
Have a drink, click, found the bud light
Bad b-tches like me, is hard to come by
The patron own, let’s go get it on
The zone own, yes i’m in the zone
Is it two, three? leave a good tip
Come and blow off money and don’t give too quick'
Nicky Minaj - Starships
                                                                        


Ero nel più profondo dei sonno quando venni svegliata poco garbatamente da un hostess che avrà avuto più o meno sui trentottani.
Ma dico, non era un po' in là con l'età per vestirsi con una gonna che ti copre a malapena il culo,
e una camicetta che non lascia niente all'immaginazione? 
Guardai il cartellino: Malupe. Che razza di nome è Malupe?! 
Comunque presi la mia borsa e scesi dall'aereo lasciando quella vecchia con un bel dito medio.
Si, lo devo dire, non ero il massimo della gentilezza. Ma, ehi, nessuno è perfetto! 
Diedi un'occhiata all'orologio: le due e mezza di pomeriggio. Ma se quà era notte fonda? Mi diedi un colpo sulla fronte.
''Cavolo il fuso orario!'' Si, abituatevici, parlavo anche da sola.
Mi avvia verso il recupero bagagli e aspettai più di mezzora prima che arrivasse la mia valigia rossa sana e salva.
Non feci caso alle altre persone che spintonavano per prendere la propria e usci da lì.
Mi avvicina al ciglio della strada e alzai un pollice in attesa che qualche buon'anima di taxista si fermasse ma sembrava fossi invisibile.
Abbassai il braccio e sbuffai portando gli occhi al cielo innervosita.
Notai solo adesso di fianco a me cinque ragazzi che aspettavano anche loro un taxi.
Non mi soffermai neanche sui loro volti più di tanto.
Ad un certo punto uno di loro si buttò in mezzo alla strada facendo fare una frenata che provocò un rumore acuto ad una macchina gialla.
Questa si fermò e li fece salire tutti e cinque. 
Cavolo dovevo provarci anche io!
Mi buttai in mezzo alla strada con braccia e gambe aperte ma l'auto che stava arrivando mi deviò. Pestai un piede per terra stringendo i pugni. 
''Cazzo!'' sbottai.
Mi guardai attorno e notai una sbarra di metallo con attacate ad essa delle biciclette gialle. 
Ditemi che non dovevo farlo? Mi diressi a passo deciso verso quelle bici e ne presi una staccata e appoggiata a delle sbarre di ferro.
Pensai che forse una pedalata non mi avrebbe fatto male. Certo, ma chi volevo prendere in giro.
Prima di salire diedi un'occhiata alla cartina del posto sul mio cellulare.
Non era poi così tanto lontano da dove dovevo andare, ma mi ci sarebbero voluti venti minuti se non di più.
Salì in sella e comincia a pedalare.
''Dannate Hawaii. Dannata hostess che mi ha svegliato tardi.
Dannati taxisti che ti trattano come dei fantasmi. Dannate biciclette che ti fanno venire male alle gambe.
Dannata casa troppo lontana. E dannta idea di venire qui in vacanza.''
Dopo venti minuti cominciai a veder la casa sul mare che mio zio mi aveva prestato.
Ero a circa cento metri quando sentì uno strano rumore e vidi la catena cadere a terra.
''Porca puttana. Tutte a me oggi? Cosa ti ho fatto Dio?'' alzai le mani alcielo imprecando.
Recuperai anche la mia valigia che avevo attacato Dio sà solo come al sellino con un cordino e mi avviai vreso l'abitazione.
Decisi di accendere il cellulare e vidi che lì il fuso orario c'era, così misi a posto anche l'orologio. Erano le 5 di mattina.
Ero ormai arrivata, mi fermai e mi appogiai un attimo al muretto che circondava l'abitazione.
Aprì il caneceletto e entrai in quello spiazzo che c'era prima della casa. Il muretto finiva proprio sopra la spiaggia.
Mi voltai a guardarla e notai uno spiraglio di luce spuntare dal mare.
Mollai la valigia in quel punto e corsi verso quelle pietre ammssate e messe insieme da un po' di cemento.
In effetti quel muretto aveva una forma un po' strana.
Mi appoggia con le mani alla superficie fredda e irregolare della pietra e puntai gli occhi sull'orizzonte aspettando che il sole sorgesse.
Adorava guardare l'alba. Dava un senso di pace.
Strano sentirlo dire da una che tira due madonne e due signori ogni due minuti ma ero tranquilla quanto irrequieta.
Dolce quanto arrogante. Timida quanto sfacciata. Carattere strano.
Ormai il sole era sorto e illuminava la sabbia e la facciata della casa. irai un sospiro, adesso ero più calma di prima.
Tirai fuori le chiavi della viletta dalla tasca dei jeans, recuperai la mia valigia rosso fuoco ed entrai dalla porta di ingresso rossa anche quella.
Era una villetta carina, solare, er tutta bianca con porte e finestre rosse.
Girai la testa d'un lato e notai che c'era anche una piscina. non capivo il senso se c'era anche il mare a due passi.
Alzai le spalle e spalancai la porta. 
Non mi guardai neanche intorno. Posai il bagaglio vicino all'ingresso.
Entrai in salotto, buttai la borsa sul tavolino, e mi stesi a peso morto sul divano bianco panna.
Senza neanche cambiarmi chiusi gli occhi e, anche se avevo dormito un paio d'ore sull'aereo, caddi in un sonno profondo.
                                                                            --------------------------
Aprì gli occhi e mi stiracchia. raccatai la borsa e tirai fuori il mio I-phone bianco nuovo.
La mia famiglia non era una di quelle a cui mancavano i soldi ma non era invidiabile.
Avrei preferito vivere sulle strade con una famiglia che però ti vuole bene che con la mia.
Mio padre un'avvocato e mia madre ... non sapevo cosa facesse ma portava dei soldi a casa anche lei.
Accesi lo schermo e notai che erano le dieci. Posai lo sguardo fuori dalle finestre e vidi che il sole era alto nel cielo.
Avvertì un brontolio e guardai in basso verso il mio stomaco. Non mangiavo da 25 ore, cavolo come facevo ad essere ancora viva?
I misteri della vita.
Mi alzai dal divano mettendomi seduta e stiracchiandomi la schiena e le braccia, poi mi misi in piedi e mi sgranchì le gambe.
Mi girai verso la porta della cucina e cominciai a camminare in quella direzione quando sentì uno strano rumore dalle scale.
Sembrava che quacuno fosse inciampato. Mi avvicina al primo scalino e due secondi dopo mi trovai a terra schiacciata da qualcuno.
Me lo levai di dosso con una spinta lasciadolo a terra e finalmnete guadai in faccia chi si era introfulato in casa mia.
No, cazzo, lui no.
Lo guardai male, facendo una faccia confusa. Cosa ci faceva in casa mia? Poi mi venì un lampo di genio.
Quella era anche casa sua, zio robert doveva averla data disponibile anche a lui.
Si alzò pulendosi i pantaloni. Sentì del vociferare dal piano superiore ma non ci feci molto caso.
Quel deficiente doveva aver dimenticato una delle Tv accese.
''Ciao Liam.'' 
''Ciao Savannah.'' 
Sbuffai scuotendo la testa e maledicendo mentalmente mio zio.
Ad un tratto vidi altri quattro ragazzi scendere le scale e guardarmi confusi.
''Chi sono loro?!'' sbottai incazzata. Non tolleravo gente estranea in casa mia, ancora ancora mio cugino, ma chi cazzo erano sti qua?!
Guardai Liam negli occhi imbufalita.
''Loro sono i miei quattro migliori amici e staranno tutta l'estate qui.'' fece un sorrisetto.
Okay era ufficiale.
Liam Payne vuolre rovinarmi l'estate.
Poteva stare tranquillo che non gliela avrei resa facile neanche io, sia a lui che agli altri quattro.
Nessuno rovina le vacanaze a Savannah Devil.

                                                                                                                                                         ° ° °
Bene bene bene
questo è il primo capitol!! Che ne dite? 
Beh, vi prego, in qualche modo fatemi sapere cosa ne pensate. 
Non è un granchè e devo ancora decidere chi starà con Savannah, quindi chiedo a voi anche questo?
Scrivetemelo in recensione o anche in un messaggio personale.
Sotto vi lascierò anche il mio facebook e twitter se volete contattarmi anche su quelli! :D
Gente per me conta molto il vostro parere, ditemi cosa vi piace e cosa non. 
Scrivete anche delle critiche ma fatemi sapere cosa ne pensate.
Ah un ultima domanda: dovrei mettere le foto dei personaggi? (per adesso solo quella di Savannah ovvio)
Adesso vi lascio. Cercherò di aggiornare ogni giorno puntualmente, quindi ci rivediamo domani.
Ci si sente bella gente xD :)
                                                                                                         
                                                                                                                                                                                  G.R.



 
                                                                                
  
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