Justin non mi sembrava un tipo strano come credevano tutti,tutti pensavano fosse pazzo o spostato mentalmente.Io credevo solo che avesse bisogno di un motivo per sorridere,un motivo per riiniziare la sua vita d'accapo e scordarsi di tutti i problemi. Dal momento in cui mi guardò negli occhi la prima volta,ripromisi fra me e me che l'avrei aiutato io ad essere felice,e non scherzavo. Lo vidi da solo,seduto in un angolino con la testa fra le gambe,canticchiava una dolce melodia,la sua voce era a dir poco angelica! Volevo dirglielo,ma non avrei mai interrotto quel suo momento di pace. Così rimasi li',impalata a fissarlo.Rimasi li'.Ferma ad ''ammirare'' il suono melodioso della sua voce.Fin quando non alzo' lo sguardo,probabilmente si era accorto della mia presenza,mi guardò. Mi porse la mano e fece segno di aiutarlo ad alzarsi,così feci. Lo portai a prendere da bere,lui rimase zitto,tutto il tempo,fissava continuamente il pavimento rosso,ne sembrava attratto. Così gli alzai il viso con una mano. ''Hei,tutto bene?Sembri triste.'' Dissi con la piena consapevolezza che non c'era mai stata felicità nella sua vita,non perchè lo sapessi,ma perchè mi trasmetteva ciò. ''Nono,tutto bene.Mi piace il colore del pavimento.'' Mi rispose lui accennando un sorriso abbastanza falso. Mi sentivo alquanto in imbarazzo,e dalle sue guance arrossate potevo capire che anche lui lo era.Così rimanemmo in silenzio,un silenzio infinito,però sapete..quel silenzio mi estrapolava dal mondo intorno,intorno a noi c'era un gruppo di persone che si confessavano i loro problemi,e poi c'eravamo noi due.I due ragazzi soli e sconosciuti,che non si conoscevano,ma avevano la consapevolezza di avere moltissimo in comune.Noi,due ragazzi che con un silenzio,riuscivamo a sentirci in un posto dove c'eravamo noi,noi e basta.