Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Disneyana    23/11/2012    8 recensioni
E se una ragazza con una vita fin troppo ordinaria si trovasse a vivere una serata straordinaria? Se lei, pienamente convinta che un evento del genere non potrà mai più ripetersi, decidesse di non porre alcun freno ai suoi desideri?
Questo è solo l'inizio di un'avventura che porterà la nostra protagonista a scoprire se stessa, un terribile segreto e il vero significato della parola "passione".
"...Combattevo ogni giorno con un forte impulso: quello di fuggire. Fuggire da tutta quella serenità per trovare la capacità di urlare, impazzire, amare e perchè no? anche soffrire. Avevo la costante impressione di vivere come addormentata, i miei giorni erano così uguali, noiosi, insopportabilmente equilibrati. Ecco perchè amavo il cinema: perchè mi portava altrove..."
Se amate Johnny Depp, se vi piace sognare, se vi piacciono le storie con qualche mistero e molto pepe...allora questa è la fanfiction giusta.
Mi raccomando recensite! :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccolo avviso: ho provato a ripubblicare più volte il capitolo, per un qualche motivo il sito non fa entrare il testo per bene nella schermata e bisogna scorrere da sinistra a destra per leggere le frasi per intero.
Non so se anche voi lo vedrete così, spero di no perchè è una seccatura, ma se doveste avere questo problema, l'unica soluzione è premere "ctrl" e contemporaneamente "-" un paio di volte, questo rimpicciolirà l'intera pagina ma almeno vi permetterà di leggere in santa pace.
fatemi sapere se ci sono problemi!
Uffaaaaaa!!!maledetto html!!!

Un giorno di ordinaria follia


Aprii le palpebre lentamente, senza riuscire a distinguere nulla, il camper era pieno di luce ed i miei occhi non si erano ancora abituati al giorno. Mi sentivo felice...quando finalmente le mie pupille si adattarono alla

luce mi fu chiaro il perchè di quella sensazione.

A pochi centimetri dal mio naso, le inconfondibili labbra di Johnny stavano sorridendo. Misi a fuoco e mi spostai suoi suoi occhi , era sveglio e mi osservava.

<< Buongiorno...>> mi disse piano, mentre io realizzavo di essermi voltata durante la notte e di stargli praticamente spalmata addosso.

 

La mia mano sinistra, si era inspiegabilmente intrufolata sotto la sua canottiera, cercando un contatto diretto con la pelle del suo torace e la mia gamba tanto per non essere da meno, aveva deciso di avvinghiarsi a lui tipo koala assatanato. Insomma se mi avessero tolto il materasso da sotto, non me ne sarei minimamente accorta, dato che LUI era diventato il mio materasso...e che materasso!Altro che eminflex, foppapedretti  e memory form, non esisteva al mondo nulla di più ergonomico,  se avessero prodotto con lo stampino letti di quel genere, ogni donna sulla faccia della terra avrebbe deciso di poltrire in eterno e amen!

 Improvvisamente sentivo un gran caldo!

Sembrò quasi avesse letto nella mia mente, perchè mi si rivolse divertito << Non avevi detto di non riuscire a dormire sul lato destro?>>

Si glielo avevo detto, ed era una grossa balla.

" Mmmhhhh...fammi pensare questa è la figura di merda numero 949878478618148873 bis vero??!"


Mi staccai bruscamente , con la stessa  grazia di chi è stato punto sul sedere da una vespa , e balbettai:

<< Ehhmmmm....ma..ma che c'entra!!...durante il sonno mi  muovo...mi giro, mica sono una statua!!>> la mia voce era risultata stridula e isterica ed ero certa di avere dei capelli modello porcospino caduto da una rupe, così per darmi un contegno aggiunsi << Buongiorno comunque...>>

Manco a dirlo Johnny scoppiò a ridere.

" Ok datemi una parrucca verde, un fiore che spruzza acqua ed un naso a pomodoro: ho scoperto la mia vocazione e domani mi unirò ad una compagnia circense diretta in Nicaragua... "

<< Credo che ci daranno un premio! Probabilmente siamo le  uniche due persone al mondo  capaci di dormire in due , su un minuscolo letto singolo di un camper, occupandone solo la metà!>> esclamò divertito.

Beh una cosa era certa : se il mio lato "clownesco" era capace di farlo ridere il quel modo avrei accettato di buon grado di fare concorrenza al Chrusty il Clown!

<< Ma tu perchè non mi hai svegliata o spostata dato che ti stavo addosso?!>> feci avvampando sempre di più.

<< Perchè volevo aggiudicarmi il premio...ovvio! >>  disse ironico.<< Ma devo ammettere che pesi...è stata una grande...grandissima sofferenza!>> aggiunse con tono teatrale.

 Lo guardai storto, anche se in effetti ridevo sotto i baffi.

 <<  Oh poverino, che enorme fardello hai dovuto reggere! Comunque congratulazioni, il premio te lo sei aggiudicato, e consiste esattamente nel liberarti all'istante di questa PESANTISSIMA ragazza...Perciò vado a fare una doccia!>> feci sarcastica , fiondandomi velocemente verso la scaletta del letto al castello, ma quel maledetto aveva i riflessi troppo veloci, o forse io ero troppo lenta dato che non ero  ancora del tutto sveglia; mi afferrò per la vita e gli caddi di nuovo sopra, sta volta di schiena...evidentemente non gli dispiaceva affatto avere il mio peso addosso!

<< Ehy ehy ehy , non si scappa così dai letti... e non si da così il buongiorno!>>

Ok, era ovvio che si era ripreso alla grande dalla sbronza, era allegro e sembrava aver una gran voglia di scherzare....ed una grandissima dannata voglia di farmi morire d'infarto!

<< E come si da il buongiorno?!>>

Mi stampò un bacio sulla fronte, mi scompigliò del tutto i capelli mentre io protestavo inutilmente. Poi indicò con l'indice la propria guancia e rimase in attesa che ricambiassi. Sbruffai e gli diedi un bacetto veloce, senza che i suoi occhi divertiti mi abbandonassero un solo istante.

<< Bene, direi che per il momento ti ho messa abbastanza in imbarazzo... >> concluse con una faccia da schiaffi << Vai ragazzina, è il momento buono per scappare!>> rise.

<< Scappare? SCAPPARE?! Eh no John Christofer Depp , questa è guerra!!>> gli sfilai velocemente il cuscino da sotto la testa, ebbi il tempo di verderlo sgranare gli occhi per la sopresa e poi..." SBAM!"  glielo tirai dritto in faccia. Lo sentii bofonchiare attraverso la spugna: << Ahyy...accidenti...MI HAI FATTO UN MALE CANE!>>

" Oddio! No, vi prego ditemi che non ho rotto il naso perfetto di Johnny Depp....oh mamma ditemi di no!!"

Si tolse il cuscino dalla faccia e se  la coprì con le mani << Ma porca....che dolore!>>

" Mi uccideranno, le sue fan mi uccideranno, mi prenderanno a scudisciate....e con tutta ragione!! Gliel'ho rotto davvero!Ho rotto il suo naso perfetto dalla forma perfetta sulla sua faccia perfetta!"

<< Johnny, scusa scusa!! Non credevo d'aver colpito così forte! Scusa! dai fammi vedere!>> lui continuava a lamentarsi, io tutta preoccupata cercai di spostargli le mani per vedere che razza di danno avevo causato, lui le tolse di scatto dalla faccia, urlando : << BOOOOHH!!!>>.

Saltai tre metri per lo spavento , mentre quel matto ricominciava a ridere. Alla fine trascinò anche me nel suo delirio, praticamente piangevo!

<< Ma sono proprio una scema! Dopotutto è un cuscino! Come ho potuto crederci?!COME?!>> dissi più a me stessa che a lui.

<< Sei una ragazzina credulona ecco la spiegazione!>>

<< Mi consola il fatto che c'è il voluto il miglior attore del secolo, per farmi ingoiare una simile boiata.>> dissi rassegnata

Lui finse di darsi una pacca sulla spalla da solo, mimando un'espressione esageratamente compiaciuta. Era un cartone animato.

<< Senti tu..ma com'è che appena sveglio sei così energico?>> chiesi terminando la frase con uno sbadiglio modello orso in letargo.

<< Non è sempre così , ma stanotte ho dormito bene... >>

<< Ma sei hai avuto una nottata d'inferno...!>> dissi stupita.

<< Ha presente gli acchiappasogni indiani, quelli rotondi pieni di piume?>> chiese di punto in bianco.

<< Ehhmmm, si.>> risposi cercando di capire dove sarebbe andato a parare, l'ennesima battuta di certo.

<< Sai a cosa servono?>>

<< Beh non ci vuole un genio: un acchiappasogni acchiappa i sogni e scaccia via gli incubi >>

<< Brava. Ecco, tu funzioni esattamente così... è per questo che ho dormito tanto bene. Sei il mio acchiappasogni. >>

Sorriso dolcissimo con conseguente tachicardia da parte mia.

<< Senti Johnny, sono sveglia da cinque minuti e tu  mi hai già presa in giro, messa in imbarazzo, fatto prendere uno spavento ed ora te ne esci così?...beh direi che per oggi posso fare a meno del caffè, però non posso fare a meno di una doccia, puzzo di carne alla brace!>> gli feci una linguaccia e sta volta filai via sul serio , lasciandolo là a ridere di me.


Entrai nel piccolo bagno del camper  e mi fissai allo specchio. Mi ero sbagliata, i miei capelli non somigliavano ad un porcospino caduto da una rupe, ma ad un'intera famiglia di porcospini sterminati da una scossa elettrica di 3000 volt! In fondo però, non me ne fregava nulla, Johnny mi aveva appena detto che ero il SUO acchiappasogni...sorrisi come un'ebete al mio stesso riflesso.

<< Ragazzina?>> lo sentii chiamare da dietro la porta.

<< SI?>>

<< Posso mettere la mia scheda nel tuo cellulare? Il mio è a pezzi e devo fare un pò di telefonate...>>

<< Si  si, fa pure!>>

 

Entrai sotto il getto d'acqua e dopo una doccia breve , ma comunque rigenerante, mi avvolsi in un asciugamano ed uscii dal minuscolo box . Johnny era fuori a fare le sue telefonate. Mi vestii e mi sdraiai di nuovo sul letto fissando il soffitto e aspettando che mi comunicasse i suoi programmi per la giornata.


" Una cosa certa, è che tra i suoi programmi, ci sarà sicuramente un volo diretto a Londra... " pensai con un nodo allo stomaco.

Quando rientrò mi venne accanto e mi porse il cellulare. La mia faccia doveva essere tutt'altro che allegra perchè mi chiese << Stai male?>>

<< No..no. Sei riuscito a telefonare?>> domanda inutile...ovvio che era riuscito a  telefonare , altrimenti che cosa mai aveva fatto fuori nell'ultima mezz'ora?!

<< Si, ho chiamato Christie, ha bestemmiato in aramaico  perchè è da ieri che prova a contattarmi.>> disse rigirandosi tra le dita il suo anello a teschio << Purtroppo non è riuscita ad impedire l'uscita dell'articolo.>> sbruffò << Fa niente...Mi intervisteranno e smentirò come ogni santa volta.>>

<< Mi dispiace Johnny.>>

<< Dai non fare quella faccia preoccupata, non ho intenzione di ubriacarmi di nuovo>> sorrise. << Cambiando discorso...Ho telefonato a Londra, e a quanto pare posso prendermela comoda, perchè per ora c'è mal tempo ed il documentario è in standby . Io dovevo partecipare ad alcune riprese all'aperto ma sono state rimandate. Li richiamerò di nuovo più tardi, per sapere quanti giorni salteranno di preciso...>>fece una pausa, poi s'illuminò << ...comunque la cosa più importante è che finalmente  ho parlato con Lily e Jack, la telefonata è stata breve perchè stavano partendo per una gita...Comunque tutto apposto, non ne sanno niente delle ultime notizie...>> si toccò il mento pensieroso << Se rimandano le riprese di almeno un paio di giorni credo che andrò in Francia. >> concluse parlando più a se stesso che a me.

<< Beh speriamo che saltino allora!>> dissi sinceramente rincuorata per lui. Finalmente Vanessa s'era decisa a rispondere alle telefonate, deus gratias! << Quindi che hai intenzione  di fare? Vuoi andare a prenotare il volo per la Francia adesso?>>

Scosse la testa << Per il momento sono bloccato, fino al pomeriggio non sapranno dirmi se le riprese salteranno solo domani o anche qualche altro giorno, partire per la Francia ora non avrebbe senso, rischio di arrivare là per pranzo e dover ripartire domattina e dato che i bambini sono in gita non li vedrei...Perciò, dal momento che non ho una gran voglia di tornare a Londra...>>

Fece spallucce mentre il mio cuore ballava il boogie boogie

<< ...Credo che rimarrò qui, ti accompagnerò in aeroporto e poi girerò un pò per Roma e...che ne sò comprerò un cellulare e visiterò qualche museo... Ma per il momento che ne dici di andar a fare colazione? O preferisci controllare subito gli orari delle partenze per il tuo volo?>>

Il mio cuore smise di ballare il boogie boogie...

<< Mi stai dicendo che non ne puoi più di avermi intorno Johnny?>>

<< No, perchè lo pensi?>>

<< Beh hai menzionato  voli e aeroporti già due volte in cinque secondi..>>

<< Sei completamente fuoristrada...>> fece con una faccia serissima << E' solo che...insomma...qui hai risolto tutto e magari hai voglia di tornare a casa...non so..Perchè dovresti voler rimanere a Roma con me?>>


Lo osservai dubbiosa, non mi convinceva quella risposta << Ok...capita l'antifona, prenoto subito il volo e mi tolgo dalle scatole.>>

<< Sei proprio viziata e dispettosa...tu vuoi che te lo chieda! Hai deciso che devo chiedertelo non è vero?!>> mi fissò con aria inquisitrice.

<< Chiedere cosa?>> risposi con finto candore.

<< Chiederti di restare.>>

<< No no... davvero, ora volo via!>> feci mimando con le mani il volo di una colomba << Oramai ho deciso che me ne vado e ti lascio in pace!>> continuai fingendomi offesa.

<< Va bene te lo chiedo.>>

<< Oh ma tu sei fissato...ti ho detto che non serve a nient...>>

<< Resta qui a Roma con me oggi Beatrice...Resta.  >> Il maledetto aveva appena sfoderato due esageratissimi occhioni da cucciolo con sorrisetto sghembo finale: una combinazione micidiale!

<< Così non vale! Non mi puoi fare quella faccia!ufff....>>

<< Faccio una doccia e andiamo  a fare colazione! >> proclamò con aria vittoriosa...quello che non sapeva era che ero io ad aver vinto un altro giorno con lui.


Un quarto d'ora dopo, io ed un Johnny dalla bellezza solare, con addosso  una maglietta a righe gialle e marroni, i suoi jeans strappati da cattivo ragazzo e completo di cappello e collanine, stavamo facendo colazione in una bar della zona.

Dopo due cioccolatosissimi cornetti chiamammo un  taxy pur non  avendo la benchè minima idea di dove andare.

<< Dunque Beatrice dove si va?>>

<< E che ne so io!>>

<< Come che ne sai? Tu sei italiana, devi farmi da guida!>>

<< Sono una turista esattamente come te oggi, non sono mai stata prima a Roma...>> feci spallucce.

<< D'accordo allora faccio da guida io,però solo ad una condizione...>> non mi piaceva l'espressione furbetta che si era materializzata sul suo viso.

<< Mmmhhhh e quale sarebbe questa condizione?!>>

<< Che tu faccia la turista in tutti i sensi. Oggi non devi proferire una sola parola in italiano ,nè per chiedere informazioni nè per nessun altro motivo, devi fare la mia stessa fatica!>>

<< Ma non ha senso!>>

<< E'  proprio questo il punto!>> sorrise.

<< Ho capito Johnny, oggi si fanno cose sensa senso...mi piace!>>

<< Se trasgredisci alla regola sono guai eh!>>

Alzai la mano destra come se stessi giurando << Non trasgredirò!>>

Era stata una pessima idea fare quel patto, perchè non appena arrivò il taxy e vi montammo su, fu tutto un delirio!

Johnny cercò di chiedere al conducente quali posti ci consigliava di visitare. Premessa: il conducente era un tunisino che parlava uno strano italiano/romano e non capiva un H d'inglese.

<< Please, could suggest a nice place to visit?>>

Ovviamente il tassista lo guardò con gli occhi a punto interrogativo e l'espressione da "ma mi prendi per il culo?".

<< A nice place...her in Rome.Tourist, we are tourist... we want to visit the must nices places in  Rome! >> continuava a dire Johnny scandendo bene le parole,ma quello  naturalmente continuava  a guardarlo confuso. Poi ad un certo punto lo sentii rispondere:

<< Certo, Roma, qui tu essere a Roma! Dove tu pensava di essere? Questa essere Roma!>>

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. Esilarante!

<< E dai ragazzina aiutami!>> mi tirò una gomitata.

<< Ma tu hai detto che non devo parlare in italiano! >>

<< E infatti non devi, aiutami in un'altra lingua!>>

Tirai fuori dalla mia borsa la mappa di Roma ,che avevo comprato il giorno in cui eravamo andati  a mare, la mostrai al tassita ed indicai il mercato di Porta Portese esclamando << Here!>> fece un cenno d'assenso e partì.

<< Ehy hai barato!>>

<< Non è vero, e poi di quel passo non saremmo più partiti...dai andiamo a visitare il mercato, è famoso sai?>>

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 Quando arrivammo mi sembrò di trovarmi nella versione "spaghetti" di Portobello Road. Il mercato londinese era molto simile a quello romano, ma potevo senz’altro affermare di preferire quest’ultimo per diversi fattori:

Mi piacevano le voci degli ambulanti e le loro facce, alcuni sembravano dei gran furbacchioni pronti a venderti i tuoi stessi vestiti, altri invece sembravano usciti da un film di Fellini. E poi tutto l’ambiente circostante sapeva di antico, di vissuto... Inutile, nelle altre nazioni si potevano trovare cose divertenti, particolari,  ma solo in Italia si riscontrava quel genere di fascino che ti incuriosiva e ti metteva allegria allo stesso tempo.

C'era parecchia folla ed era facile confondersi tra la gente, difficilmente qualcuno ci avrebbe notati.Ci aggirammo per un pò incuriositi tra le bancarelle, c'era davvero di tutto, abiti assurdi, ambulanti che vendevano padelle, scarpe, cappelli eccetera eccetera, una marea di oggetti usati e le cianfrusaglie più inutili...c'era da perdersi!

Una piccola folla si era radunata intorno ad una bancarella, incuriositi ci avvinammo.

Un certo Mustafà, con un aggeggino per tagliare le verdure, faceva forme d'ogni genere e così ti ritrovavi davanti carote a spirale , zucchine "artistiche" e patate a cannolo... Mustafà non stava zitto un attimo:

 "...guarda che te fa Mustafà, la patata a rondella e questa la metti qua e la friggi e poi la zucchina ce metti dentro questo e te la fai ripiena guarda che bella , lo voi comprà? costa cinque euro perchè è tutta roba rubata fidate de Mustafà!"

Parlando a ruota libera continua a decimare intere popolazioni di ortaggi!

Ma dico io, vendendo l'affettatrice riusciva poi a recuperare i soldi che aveva speso in verdure? Mistero!

<< Altro che Edward mani di forbice Johnny, Tim il film doveva farlo su Mustafà l'affetta verdure!>> lo presi in giro ridendo

<< Non male come idea ragazzina, potrebbe diventare un sequel!Ti assicuro che Tim sarebbe capace di farci un film e lo farebbe pure diventare un capolavoro!>>

<< Non ne dubito affatto!>>


Continuammo a vagare incuriositi e ad un certo punto, tra le varie cose i miei occhietti estasiati caddero su di una Polaroid, una di quelle che sviluppano istantaneamente la foto scattata. Accidenti prima d'allora le avevo viste solo nei film! Doveva essere mia.

<< Guarda!>> dissi indicandogliela << Secondo te funziona?>>

Lui la prese e la esaminò << Sembra integra...ne avevo una un millennio fa, scattavo le foto ai clienti del Viper room. Questo però è un modello diverso....>>

Lo lasciai a parlare da solo e mi diressi verso l'ambulante , che se ne stava all'altro estremo della bancarella, per acquistare sia la macchina che il rullino adatto. Una mano si insinuò tra i miei capelli scompigliandoli.

<< Ehy ti sembra il modo?? Ci ho messo un pò prima di rendermi conto che stavo parlando da solo!>>

<< Senti vecchietto, non posso mica stare ad ascoltarti, ogni volta che ti perdi nei tuoi nostagici ricordi del passato!>> esclamai ridendogli in faccia mentre lui assumeva un'espressione indispettita.

<< Vecchietto?! VECCHIETTO?!!Ti faccio vedere io il vecchietto!>> lo vidi chinarsi e afferrarmi le gambe. Mi ritrovai a testa in giù, mentre lui simulando una voce da tragedia greca diceva << Rimangiati quello che hai detto o le conseguenze saranno inenarrabili!!>>

<< Ahahahaha! Smettila dai! Stiamo attirando l'attenzione!>> La gente intorno ci guardava quasi fossimo dei poveri matti e a me sembrava impossibile che nessuno di loro stesse riconoscendo Johnny, però dopotutto chi si sarebbe mai aspettato che un attore di Hollywood ricco sfondato, si aggirasse per Porta Portese tenendo sottosopra una ragazzetta sconosciuta?

<< No ragazzina, non importa se attiriamo l'attenzione rimangiati quello che hai detto o ti scarico sul  banco degli ortaggi!>> Disse dirigendosi verso alcune casse piene di pomodori.

<< Joooooo!! No dai torna indietro dobbiamo prendere la Polaroid,voglio comprarla!!>>

<< Sarebbe una spesa inutile, non avresti modo di utilizzarla dato che stai per lasciare questo mondo...>>

<< Ok dai ti chiedo scusa! Non sei un vecchietto!>>

<< Mhhhh, ripeti prego?>>

<< Non sei un vecchietto.>>

Mi mise giù e appena ebbi posato i piedi a terra continuai << Non sei un vecchietto però al posto tuo un lifting lo terrei in considerazione!!>> Esclamai ridendo, Johnny scattò verso di me nel tentativo di acchiapparmi di nuovo, io feci un balzo indietro per cercare di scansarlo. Risultato? Persi l'equilibrio e finii veramente tra i  pomodori.

Ora la situazione era questa: l'ambulante sbraitava, Johnny rideva senza prestarmi il minimo aiuto ( maledetto Depp!), la gente intorno era impegnata a fissare il mio sedere  che nella collisione aveva spiaccicato i pomodori e si era di conseguenza tinto di rosso ed io...beh io avevo appena fatto una delle più deleterie brutte figure delle mia vita ed ero certa che non l'avrei più dimenticata!

Ciliegina sulla torta? Mentre il mio "carissimo" compagno d'avventure, che in quel momento avrei volentieri annegato nel Tevere, se la rideva come un matto, io dovetti pagare l'intera cassa di pomodori all'ambulante, dal momento che essendovi finita dentro li avevo trasformati in salsa!

<< Smetti di ridere o ti picchio! Ma è possibile che con te devo sempre fare brutte figure? Ho pure dovuto fingere di non parlare italiano per non perdere la scommessa ...!Non hai idea di quante me ne ha dette l'ambulante in pochi minuti, ed io dovevo fare finta di niente!  Uffa guarda i miei jeans...  sono più piena di  pomodoro di una pizza margherita! >>

Finita la mia arringha, mi piazzai davanti a Johnny con le mani sui fianchi e l'espressione stizzita. In realtà stavo facendo di tutto per non ridere.

 Lui con gli occhi ancora lucidi per le risate mi prese la mano : << Dai, vieni con me Furia, poco fa ho visto qualcosa che fa al caso nostro...>>

<< Che cosa hai visto? Del basilico per completare la ricetta?!>> chiesi divertita, non ce la facevo proprio a fingermi arrabbiata con  lui.

<< Non serve il basilico, sei già appetitosa così!>> rispose beffardo, lanciandomi un'occhiata di traverso, dal canto mio gli diedi una piccola spinta per mandarlo metaforicamente a quel paese.

Arrivammo davanti una bancarella di abiti, e lui si mise ad osservare i vari indumenti. Entrò fra due file di vestiti appesi ed io lo seguii, era come stare in mezzo ad uno stretto corridoio.

<< Mhhhh...eppure era qua, l'ho visto passando...secondo me ti starebbe proprio bene...>>

<< Che vuoi fare Johnny?>>

<< Cogliere l'occasione per farti togliere quei jeans....>> rispose come se nulla fosse.

<< Coooosa?!>> esclamai alle sue spalle mentre lui continuava ad armeggiare.

Mi guardò un attimo, con un guizzò birichino negli occhi << Suvvia non fare quella faccia, non voleva essere una frase maliziosa ragazzina!>>

<< Oggi sei insopportabile, lo sai?>> feci continuando a seguirlo  e facendomi spazio tra la roba, era come stare tra una foresta di stoffa!

Si fermò e si voltò nella mia direzione, mi fissò, era pericolosamente vicino, indietreggiai di poco sprofondando nell'ammasso di indumenti appesi.

 << E se sono tanto insopportabile, allora come mai non riesci a smettere di ridere? >> Sussurrò. I suoi occhi divertiti non mi davano scampo.

<< Perchè con te, perfino finire dentro una cassa di pomodori è divertente. Rendi tutto divertente Johnny, che posso farci io? >>

Ecco, questo era uno di quei casi in cui, la mia timidezza non si attivava alla stessa velocità della mia lingua.

Eravamo lì, faccia a faccia, mi sentivo incredibilmente stupida per la frase appena detta ma lui mi spiazzò con la sua risposta.

 << Come farò senza il mio acchiappasogni?>> chiese con un sorriso.

Annullai la brevissima distanza che ci separava, con un piccolo passo, era come stare di fronte ad una potentissima calamita.  Mi sentivo così tremendamente piccola mentre lui  mi fissava con i suoi occhi profondi, irresistibili.

Mi posò le mani sui fianchi e rimase fermo così.

<< Non so proprio come farò!>> ribadì , senza che il sorriso abbandonasse la sua faccia.

<< Beh, tu sai dove trovarmi...>>


<< Ve posso essè utile?>> Disse una voce alle spalle di Johnny, ipnotizzata com'ero da lui, non mi ero accorta del commerciante, era come se fosse sbucato dal nulla.

Lo fissammo entrambi sorpresi, poi Johnny mi mollò , ed anche se quel giorno c'erano almeno trentotto gradi, mi mancò da morire il calore della sue mani sui miei fianchi.

<< Sorry, I looking for a dress, a green dress...>> cominciò a dire Johnny, ma quello lo zittì.

<< Ah ma siete turisti! Aspetta un momento che chiamo a mì moglie, che lei un pò d'englese ce capisce, prima stava in Germania...>> si voltò e si mise ad urlare:

 << AH GIOVANNA?! VIE' QUA, CHE C'E' SO'  DU STRANIERI E NON CE STO A CAPI' NNA MAZZA!>>

Io naturalmente tacevo fingendo di non capire, portando avanti il nostro gioco senza senso. Mi resi conto di quanto quel gioco fosse rischioso, quando ci trovammo di fronte una signora sulla quarantina e quando quest'ultima alla vista di Johnny sgranò gli occhi sorpresa.

<< Gianni? Ma sto signore non te pare che somiglia a quell'attore...quello che piace tanto a  Martina, quello la...il pirata comesichiama? >>

<< Johnny credo che ti abbia riconosciuto...>>

<< Gianni me stai a sentì? Il poster che c'ha Martina in stanza,  ce  l'hai presente? La c'ha il cappello, i capelli lunghi è tutto strambo...ma dalla faccia me pare lui...guardalo! >>

Il marito non le diede molta importanza e si allontanò dicendo << Certo perchè ora gli attori de "Ollivùùd" se vengono a vestì a Porta Portese! >>

La signora scoraggiata dal marito si limitò a fissarlo ancora un attimo, ma non chiese nient'altro.

Pochi minuti dopo ci allontanavamo dalla bancarella con un saccetto in mano dentro il quale stava un abitino verde, che Johnny aveva scelto per me, ignorando del tutto ogni mia protesta.

 Aveva anche comprato per se un cappello abbastanza anonimo ed una camicia a maniche lunghe  , per coprire i vari tatuaggi che potevano renderlo fin troppo riconoscibile, come ad esempio la scritta "Jack" che aveva sull'avambraccio e che tutti i fan del pirata Sparrow avrebbero facilmente potuto notare. Infine si era tolto le collanine che indossava e se le era messe in tasca.

<< Accidenti Johnny, morirai di caldo con quella camicia!>>

<< No ragazzina tranquilla. Magari fosse così anche a Los Angeles, la non perdo tempo a camuffarmi perchè tanto i paparazzi sono ovunque e sono allenati a riconoscerti. Ma qua in Italia per fortuna è differente. E' bello pensare che bastino una camicia ed un cappello diversi dal solito per essere lasciato in santa pace.>>

<< Beh..speriamo che bastino.>>

<< Basteranno non preoccuparti. C'è un bar lì, che ne dici se entriamo e chiediamo della toilette per cambiarci?>>

<< Io preferirei non cambiarmi.. >>

<< Non ti piace il vestito? Non è da boutique ma...>>

Lo interruppi << No, no, il vestito mi piace ma non è da me...Preferisco i miei jeans al pomodoro!>>

<< Niente storie.>> si limitò a dire trascinandomi dentro il bar.

Poco dopo uscii dalla toilette con addosso quel coso svolazzante...non ci ero abituata , ma dovevo ammettere che non era male come abito, semplice, molto femminile. Indubbiamente Johnny aveva gusto. Anche lui si era cambiato, mi squadrò dalla testa ai piedi, sembrava soddisfatto.

<< Sono ridicola...>>

<< Ridicola? Strano...il tuo concetto di ridicolo concide con il mio concetto di bello. >> rispose con il suo mezzo sorriso sgembo.

<< Diresti qualsiasi cosa pur di farti perdonare per avermi buttata dentro una cassa di pomodori, vero?!>> feci puntandogli l'indice contro il petto.

<< Diresti qualsiasi cosa pur di non accettare un complimento, vero?>> mi fece il verso.


Dentro i nostri inusuali abiti e muniti di bottigliette d'acqua per combattere l'afa, ricominciammo il  giro turistico. Io continuavo a guardarmi intorno alla ricerca di un regalo. Volevo avesse qualcosa che potesse ricordargli me, qualcosa di speciale. La soluzione arrivò quando vidi una ragazza con mille treccine, che creava dei ciondoli personalizzati.

Aveva delle placchette di metallo di forma rotonda o quadrata e su di queste incideva ciò che le veniva richiesto. Sapevo esattamente cosa fare incidere. Alla prima occasione buona sarei andata a darle istruzioni, ma dovevo prima distrarre Johnny, desideravo fosse una sorpresa.

L'occasione si presentò poco dopo, quando lui mi chiese nuovamente il mio cellulare per richiamare Londra. Approfittai del fatto che si era un pò allontanato, per spiegare velocemente alla ragazza  l'incisione da fare, le feci uno schizzo su della carta. Appena ebbi finito cercai Johnny con lo sguardo ma non lo vidi. SI era allontanato. Decisi di restare in quella zona aspettando che tornasse.

Il ciondolo fu pronto in poco tempo, dopotutto era molto semplice l'incisione che avevo scelto.

Johnny tornò nella mia direzione.

<< Ah eccoti ragazzina, stavo quasi per smarrirti tra la folla!>> mi restituì nuovamente il cellulare << Giuro è l'ultima volta che te lo rubo!>> fece stropicciandosi il pizzetto come faceva sempre.

<< Non è un problema, e poi oggi è domenica, dubito che troveremo un negozio di elettronica aperto...>>

<< Hai ragione, non  ci avevo pensato. Beh allora mi rimangio quello che ho detto, credo che te lo ruberò di nuovo.>>

Feci spallucce << Ti ho preso un pensierino Johnny!>> feci agitando una piccola busta.

<< Davvero? Anche io!>> rise lui mostrandomi una busta più grande.

<< Oh signore ti prego, fa che non sia un altro vestitino svolazzate e dai colori appariscenti!>> scherzai unendo le mani  e guardando il cielo.

<< Ehy guarda che quel vestito è perfettamente in tono con i tuoi occhi, razza di ingrata!>>  mi bacchettò sgranando gli occhi.

<< Si si certo... Fatto sta che ho paura di sapere cosa c'è li dentro! >> dissi indicando il suo sacchetto << Facciamo così, manteniamo un pò di mistero, è ora di pranzo, mangiamo da qualche parte e poi spacchettiamo questi misteriorsi regali. Così avrò tutto il tempo di fare ipotesi!>>

<< No.>> Rispose deciso.

<< No?!>>

<< Proprio così: No. Voglio saperlo adesso cosa mi hai preso, sono curioso....>> disse cercando di sbriciare dentro il sacchettino.

<< E poi sarei io la ragazzina?!>>

Alla fine si arrese. Girovagammo un pò ed alla fine trovammo una piccola trattoria dall'aspetto pittoresco,  non c'era molta gente e c'era la possibilità di mangiare in una piccola veranda all'aperto. Individuammo subito un tavolo in un angolo, e decidemmo di sederci e ordinare.

Mentre aspettavamo la prima portata gli strappai di mano la busta per scoprire cosa mi aveva preso.

<< Ehy ragazzina!Toccava prima a te!>>

<< Ora non più...>> dissi tirando fuori il contenuto << Ma mi hai preso la Polaroid! Me ne ero quasi dimenticata...Grazie Johnny!>>

<< Beh in realtà l'ho presa perchè sei l'unica persona a questo mondo che non mi ha ancora chiesto una foto ed un autografo...e stranamente mi è venuta voglia di chiedere io a te una foto ed un autografo!>> Fece ridendo.

<< Ti accontento subito!>> Ero seduta di fronte a lui mi alzai per andargli accanto << Ok, ora fammi gli occhi storti Johnny Depp!>>

<< Come?>>

<< Beh non vorrai una di quelle foto dal sorriso plastico! Scegli: o tiri fuori la lingua o fai gli occhi storti!>>

<< Stai annullando ogni mio residuo di serietà ragazzina...>> borbottò fingendosi contrariato.

<< Me la devi una foto ridicola, ti ricordo che per colpa tua sono finita con il sedere tra i pomodori!>>

<< Eh beh, quando hai ragione hai ragione!>>

Venne fuori uno scatto esilarante.

<< Molto artistica!>> commentò lui, mentre la agitava perchè l'immagine venisse fuori del tutto.

Io tornai ad esplorare la busta e tirai fuori il secondo regalo. Era il terzo volume della divina commedia; il Paradiso.

<< Visto? Ti ho comprato addirittura IL PARADISO, quanti altri ne sarebbero capaci?!>> Si accese una sigaretta.

<< Mhhhh? Il mio professore di letteratura?>> feci ironica.

<< Ah ma tu devi apprezzare il senso metaforico del mio regalo...!>> esclamo con fare altezzoso.

<< Lo apprezzo, non temere!>>

 << Sicuramente ne hai già una copia,ma questa è diversa e ti spiego subito il perchè... >> aspirò del fumo e lo cacciò via dalle narici. Cambiò tono e continuò dicendo: << L'ho visto  su una bancarella... dopo la bibbia è il libro più celebre del mondo, ci sono mille collegamenti che una persona può fare vedendolo... invece la mia testa lo ha collegato direttamente a te. Ecco perchè è diverso, perchè questa copia qui, mi è capitata sotto gli occhi senza che la cercassi, e mi ha parlato di te. >> inclinò la testa di lato fissandomi  << Ti ricordi cosa ti ho detto a Venezia, un secondo dopo averti conosciuta?>>

Fu come essere catapultata indietro di diversi mesi, ricordai il teatro, l'odore della sua sigaretta, quel sorriso che per la prima volta vedevo dal vivo...

" Sei la Beatrice di Dante?" mi aveva chiesto, stendendomi all'istante con il suo immenso fascino.

<< Certo che mi ricordo Johnny...>>

Ripensai al mio sfogo, a tutti i discorsi che avevamo fatto quella notte, a quando lui in macchina mi aveva detto " Tu non vuoi essere la guida del paradiso di Dante, cara Beatrice, piuttosto vorresti fare un giro tra i gironi dell’inferno, ma non ne hai il coraggio....", quante cose erano cambiate da allora!

<< Apri.>>

Lo feci. Nella prima di copertina c'era una scritta a penna:


A Beatrice che ha saputo attraversare l'inferno, senza perdere il suo sorriso di paradiso.
A Beatrice che arrossisce per un abbraccio , ma non si intimidisce affatto se le urli contro.
A una ragazzina che mi ha stupito, capito e catturato , in un tempo brevissimo.
Metti questo libro da qualche parte nella tua stanza , perchè possa ricordarti che dall' altro lato del mondo,  qualunque cosa accada, c'è qualcuno su cui puoi contare.

Johnny

In fondo alla pagina c'erano due numeri telefonici ed un indirizzo e-mail.


Alzai gli occhi su di lui che mi osservava in attesa di un commento, rigirandosi tra le dita il suo anello a forma di teschio, chiaro segno di un certo imbarazzo.

Erano belle le parole che mi aveva scritto, poche, semplici, ma c'era dentro tutto. Johnny non sapeva, che se avevo attraversato l'inferno senza perdere il sorriso, era stato in gran parte merito suo, così come non sapeva che SOLO i suoi abbracci riuscivano a farmi arrossire tanto, e mentre i miei occhi fissavano la più bella delle tre frasi  "ad una ragazzina che mi ha stupito, capito e catturato" l'unico pensiero che la mia mente elaborava era che sarei stata pronta a seguirlo dall'altra parte del mondo, se solo lui lo avesse voluto, perchè "il paradiso" non era lì tra le mie mani , tra quelle pagine, mi stava seduto di fronte  e profumava di tabacco e liquirizia.

Ruppe il mio silenzio con il suo solito umorismo : << Avrei potuto scriverlo su un pezzo di carta qualsiasi, ma trovo che solo la Divina Commedia sia un degno supporto per le mie frasi poetiche..e sopratutto per il mio indirizzo e-mail!>>

<< Grazie  Johnny...>> dissi sincera. Dopo l'ennesimo silenzio imbarazzante, anche io la buttai sulla battuta << Ma ti rendi conto che c'è gente che ucciderebbe per avere questi numeri di telefono?!>>

<< Uccidere no...pagare si. Ma conto che tu non ti faccia corrompere!>>

<< Fossi in te non ne sarei tanto sicuro...non so, con il denaro ricavato potrei comprarmi un'isola!>>

<< Ti presto la mia!>>

Fummo interrotti dalla cameriera che ci posò davanti due piatti fumanti di rigatoni alla parmigiana.

<< Allora, e il mio regalo quando me lo dai?>> chiese dopo un pò.

Mi decisi a tirare fuori il ciondolo. Avevo scelto la piastrina quadrata e sopra spiccava un'incisione e a forma di uncino ed un punto rosso. Era lo schema di una costellazione. (1) (2)

 Johnny lo guardò affascinato, io cominciai a spiegare.

<< C'era una ragazza poco fa al mercato che faceva queste piastrine personalizzate...così  le ho fatto realizzare questa. Però devo spiegarti che significa...>>

<< Muoio di curiosità.>>

<< Lo vedi questo punto rosso? Questa è la stella Antares. Fa parte della costellazione dello Scorpione, ma ha sempre suscitato curiosità in diverse culture per molti fattori. E' una delle stelle più grandi e luminose conosciute, ma la sua particolarità sta nel  colore, è una stella rossa, totalmente diversa dalle altre, impossibile da confondere con le altre. Ci sono circa mille e duecento stelle in questa costellazione, ma sono tutte azzurre, tutte uguali e al centro invece c'è questa gigante rossa...

Il suo colore dipende dal fatto che ha consumato tutto il suo  idrogeno ed ha imparato a brillare sfruttando tutti gli altri elementi. Insomma non si è spenta, si è reinventata diventando più grande e più luminosa di prima.

E' così distante, che anche se la vediamo chiaramente grazie alle sue grandi dimensioni, non si è ancora riuscito a stabilire quale siano le sue precise caratteristiche, insomma si mostra con facilità eppure non è facile collocarla in una categoria precisa ...è immersa in una nube che ne riflette e amplifica la luce, si mostra eppure rimane un mistero.

E poi Antares deriva dal greco e significa "opposto ad Ares". Ares era il dio della guerra e del disordine e corrisponde al pianeta Marte ed  in tutto lo spazio a noi visibile Marte è l'unico pianeta che ha lo stesso colore di  Antares, insomma sono due gemelli e due opposti...due anime.

Tu secondo me sei simile ad Antares per molte cose: per il modo in cui ti distingui, per come ti mostri senza mostrarti mai del tutto, per le due anime opposte...L'ho pensato fin dall'inizio, da quando ti ho conosciuto ho avuto l'impressione che tu fossi un pianeta a parte, e poi oggi ho capito, sei come Antares.

Credo che tu possa reinventarti all'infinito e crescere sempre più ,sia come artista che come persona.Credo che tu abbia un'energia inesauribile Johnny. E allora eccoti il tuo ciondolo, spero ti porti fortuna e magari qualche sorriso ricordandoti questa matta, che è riuscita a trovare somiglianze tra te ed una stella rossa. >>

Glielo porsi sorridendo.

<< Accidenti...>> fu l'unica cosa che disse fissando il ciondolo.

<< Riesco ad essere noiosa lo so!>> scherzai << Ma insomma senza una dovuta spiegazione avresti solo visto una placchetta di  metalllo con un punto rosso ed un'incisione e forma d'uncino! Ah ecco stavo quasi dimenticando l'altra coincidenza, Antares forma un uncino, niente di più adatto per un pirata direi!>>

<< Il mio regalo è uno schifo in confronto a questo!>> esclamò << Sono senza parole ragazzina.... anche se credo che tu mi abbia sopravvalutato!>>

<< Sei proprio scemo.>> feci scuotendo la testa.

<< Me lo metto subito...>> se lo infilò al collo.

<< Quindi è entrato a far parte della tua collezione di collane?>>

<< No,non fa parte della mia collezione, questo è unico nel suo genere.Non credo che me lo toglierò più! >> sorrise << Com'è che sai tutte queste cose sulle stelle?>>

<< A Carlo un Natale i suoi nonni hanno regalato un cannocchiale...lo teneva nella sua stanza quasi fosse un oggetto decorativo, una sera ci ho guardato dentro ed è stata la fine! Ho cominciato ad interessarmi di astronomia...è bellissimo osservare i pianeti,le stelle... conoscerne i nomi. Specialmente nelle notti d'estate mi capita di passare intere ore alla finestra...>>

Continuammo a chiacchierare di mille cose, di stelle, di musica, delle nostre abitudini.

Restammo seduti per un' ora buona dopo la fine del pranzo. I proprietari del locale non fecero problemi, anche se la cameriera continuava a venire al nostro tavolo per mille ragioni diverse ed improbabili . Alla milleunesima volta  si rivolse a Johnny.

<< Ho creduto di avere le visioni...ma non posso sbagliarmi! Tu sei Johnny Depp, vero?>> Disse tutta emozionata, mangiandoselo con gli occhi, come del resto aveva fatto dal momento in cui eravamo entrati.

Lui le sorrise  e la ragazza sembrò quasi stesse per svenirgli davanti... non c'era da biasimarla!

Nei minuti successivi fu tutto un complimentarsi per i suoi film e per la sua bellezza. Johnny rispondeva con una delle poche parole che conosceva della nostra lingua ovvero "grazie".

 La ragazza nei suoi discorsi mischiava frasi in italiano a frasi in inglese. Dubitavo che lui ci stesse capendo davvero qualcosa, così di tanto in tanto facevo da interprete, approfittandone per prenderlo in giro.

<< Sta dicendo, che adora così tanto i film che fai con Tim, che ha chiamato i suoi due criceti Tim e Johnny...! >> ridacchiai << Non ne sei onorato ?>> chiesi mentre lui mi lanciava un'occhiataccia.

<< Smettila di inventarti le cose ragazzina, già non ci capisco niente così!>>

<< Purtroppo non l'ho inventato!>>

La scena si concluse con la classica foto ed autografo.


Passammo le ore successive, a spostarci nelle varie zone della città, Johnny riuscì a passare inosservato per la maggior parte del tempo,  cercava di non avere contatti diretti con le persone, se c'era da chiedere un'informazione lo facevo io, mentre lui fingeva di osservare qualcosa dalla parte opposta , così da non mostrare bene il viso. Questa si dimostrò una strategia efficiente , le uniche altre persone a riconoscerlo furono un tassista ed una turista cinese, in entrambi i casi il rito fu lo stesso che con la cameriera, escluso il discorso sui criceti ovviamente!


Visitammo i luoghi più celebri, ovvero la fontana di Trevi, il Colosseo, i fori Imperiali e tutto quello che ci capitava sott'occhio, ma non fu un semplice giro turistico piuttosto fu una sorta di caccia al tesoro, avevo infatti proposto una sfida:

<< Chi riesce a fotografare la cosa più strana o più divertente, vince. Chi perde deve rivelare all'altro le proprie stranezze. Ci stai?>>

Consumammo l'intero rullino della Polaroid, facendo foto assurde. A fine giornata avevamo un repertorio di immagini esilaranti, c'era di tutto: una donna con un  barboncino che sbucava dalla borsa, un segnale stradale di divieto sul quale qualche graffitaro aveva disegnato un pupazzetto nell'atto di fare pipì, un' albero talmente storto che non si capiva come stesse in piedi , un ragazzo con i capelli di almeno dieci colori diversi e cose simili.

 Alla fine vinsi io fotografando un cartello affisso su di un cancello, il quale riportava testuali parole:

" For tourist: no parking here please.

PER TUTTI L'ARTRI: AVETE ROTTO ER CAZZO!"


Johnny pagò il suo pegno rivelandomi alcune cose su di lui:

Sapeva dire "grazie" in quasi tutte le lingue, riteneva fosse importatissimo, saper dire grazie ai suoi fan.

 Aveva una passione per le frasi strane; in francese una delle prime  che aveva imparato era "la nocciolina è nel mio ombelico" in tedesco sapeva dire " io sono un'anguria" e "mio padre è un torero"  ed in italiano diceva " canto solo di lunedì".

Aveva un occhio pigro,  quindi non poteva vedere il cinema in 3d e infine, gli facevano paura i clown.

La giornata volò via così, tra stranezze e risate senza che ce ne rendessimo conto.

Per cena prendemmo due pizze, ma purtroppo questa volta il nostro intuito non funzionò come aveva fatto a pranzo, poichè non appena varcammo l'uscita del locale, ci trovammo con nostra grande sorpresa assaliti dai flash.

Qualcuno all'interno doveva aver riconosciuto Johnny e segnalato la sua presenza, dal momento che eravamo praticamente circondati da paparazzi.

Cominciarono ad urlare domande.

Guardai Johnny interrogandolo con gli occhi, cercando di capire cosa fare.

<< Tranquilla...>> sussurrò.

Oramai non mi ingannava più, io riuscivo a capire quando era davvero sereno e quando invece fingeva, cercando in tutti i modi di mantenere la calma, era proprio quello che stava facendo adesso. Stava là osservando intorno attraverso le sue lenti blu, spostava lo sguardo rapidamente da una faccia all'altra senza battere ciglio, le braccia dritte lungo in fianchi in un finto rilassamento che di tanto in tanto veniva tradito da una sorta di impulso che lo portava a stringere i pugni forse per sfogare la tensione.

<< Signor Depp, si dice che sia stato coinvolto in una rissa durante la quale una donna disabile è stata ferita, ci chiediamo, un personaggio famoso come lei non dovrebbe fare più attenzione? Non la preoccupa il messaggio di violenza che manda con i suoi gesti? Dopotutto ha molti fan, potrebbero ritenere giusto imitarla. Cosa mi dice al riguardo?>>

 Bene, avrei preso la testa di quel giornalista e l'avrei spiaccicata contro il muro, tanto per dare un esempio del tipo di violenza che sarebbe stata più che opportuna in quel momento. I pugni di Johnny erano stretti, parlò con voce ostentatamente calma:

<< Non c'è niente di vero, e non vedo come potrebbe esserci, dal momento che è da quasi due settimane che manco da Los Angeles. Sicuramente mi preoccupa il fatto che circolino certe voci su di me, che la mia immagine venga così strumentalizzata poichè non ho alcuna intenzione di essere un cattivo esempio. Tutto ciò che posso fare è smentire per l'ennesima volta, ma non posso fermare le false voci che vengono messe in giro quotidianamente, a mio discapito.>> Ero sinceramente ammirata dalla sua quantità di autocontrollo. Ma quel tizio non aveva ancora finito, aggiunse l'ennesima spiacevole frase:

<< Eppure ci sono dei testimoni del fatto, non crede che anzichè smentire farebbe meglio a scusarsi?>>

No, ora era troppo, davvero troppo! Lo aveva preso per un violento e per un bugiardo. Sapevo che Johnny avrebbe cercato di rispondere ancora una volta il più pacatamente possibile, ma io non potevo stare a guardare quella gente che insinuava cose assurde su lui, sapevo che quei discorsi lo ferivano, sapevo che stava pensando ai suoi figli che ancora una volta avrebbero dovuto sentire brutte cose sul loro padre. Feci un passò avanti e mi  piantai davanti a quel giornalista squadrandolo con due occhi furibondi...stavo per esplodere...stavo decisamente per esplodere...esplosi:

<< Lasciatelo in pace una buona volta!! E' un uomo esattamente come voi. Ma che dico?!  Che cosa dico! Lui è molto di più di quanto voi sarete mai, perchè lui è generoso, umile,altruista, spiritoso, sensibile, intelligente, gentile... lui è un'infinità di belle cose che voi con le vostre ottuse teste assetate di notizie non potrete mai essere! Quello che è sicuro, è che non è uno, che se ne va in giro a picchiare le donne! Non bisogna certo conoscerlo a fondo per capire questo e voi siete matti a pensarlo, anche solo ad insinuarlo! Ma vi rendete conto dei danni che fate con i vostri articoli pieni di bugie? Per quanto il vostro lavoro, necessiti una gran dose di insistenza ed una totale mancanza di tatto, potreste di tanto in tanto ricordarvi che non è compremettendo la dignità umana che si diventa dei grandi. Non è inventando storie stupide e indegne che riuscirete a scrivere qualcosa di veramente memorabile!!>>

 Ecco, ero esplosa, e  me ne ero uscita con una specie di delirante predica.

Ora Johnny si sarebbe infuriato, mi aveva detto che a parlare con i giornalisti si ottengono solo molte rogne, che la cosa migliore è non spazientirsi mai e dire il minimo.Ed io cosa avevo appena fatto? L'esatto opposto.

 Mi voltai a guardarlo, sicura che mi avrebbe fulminato con i suoi profondi occhi neri, invece era la che mi osservava con un sorriso lieve, ma non era la solita espressione ironica che teneva sempre su per mascherare tutto, era un sorriso pieno di dolcezza.

<< Andiamo via.>> Si limitò a dire.


Il gruppetto di avvoltoi era rimasto per qualche secondo spiazzato , ma dopo avevano ricominciato ad urlare domande stupide, insensibili e impertinenti. Era inutile; niente e nessuno li fermava. Salimmo sul  primo taxi che ci capitò sott'occhio . Una volta a bordo mi affrettai ad accatastare scuse mortificate:

<< Johnny scusa! Mi dispiace! Scusa, scusa davvero! Non volevo esplodere in quel modo...forse ti causerò ancora più problemi!! Sono proprio un disastro...ma mi ha innervosita troppo sentirli dire quelle brutte cose su di te! Abbiamo passato una giornata così bella , volevo che tu avessi un bel ricordo di questa giornata e poi sono spuntati dal nulla...se ne stavano lì con i loro antipatici grugni...mi sono saltati i nervi! Non capiscono il male che fanno! Ma io l'ho visto, ho visto che eri nervoso, preoccupato...e loro che non la smettevano, così sono esplosa! ... se ci penso mi viene ancora da urlare!!! Come fanno a dire certe cose di te? come diavolo fanno!!! Sono pazzi, stupidi e oppurtunisti!!!...oh mamma... vedi, sto ricominciando ad urlare...scusa...>> Agitavo le mani gesticolando nervosa, avrei continuato all'infinito con i  miei deliri se lui non avesse acchiappato una di quelle mani stringendola un attimo tra le sue, per poi portarsela al viso e baciarla. Improvvisamente il fiume in piena delle mie parole, si arrestò per lasciare spazio ad un silenzio fitto di stupore .

<<  Grazie Beatrice.>> Gli occhi nei miei, seri, luminosi  <<  Forse non è stata la cosa migliore da fare, ma non importa perchè nessuno si è mai arrabbiato tanto solo per difendermi...Nessuno. Hai ragione tu, è stata davvero una bella giornata e ti assicuro che loro non l'hanno rovinata. >> Poi si mise a ridere ed era una risata vera, non forzata, non nervosa.

<< Che c'è di tanto divertente?!>>

<< Diavolo dovevi vederti: una vera furia! Beatrice il terrore dei paparazzi!>>

<< Ma smettila di prendermi in giro uffa!!>> dissi pizzicandogli un braccio. Lui mi afferrò la mano per difendersi, ma per il resto del tragitto non la lasciò un solo secondo , la tenne tra le sue stringendola e accarezzandola, mentre come sempre il mio cuore batteva ad un ritmo sovrumano.

Holà splendori! Come state??

^.^ Io un pò fusa...ma sarebbe strano il contrario! xD

L'ispirazione è arrivata all'improvviso e come avrete potuto notare, ho tirato fuori un capitolo lunghissimo e me ne scuso, non ho voluto dividerlo perchè mi piaceva il fatto che la giornata fosse raccontata tutta insieme, senza interruzioni.

 Se ci mettiamo poi anche il fatto che la parte iniziale , quella del risveglio, doveva far parte del capitolo precedente, il risultato è un papiro!

Spero non vi abbia annoiate o stancate.

Detto questo, alcune piccole note:

Non sono mai stata a Roma, non ho mai visitato Porta Portese ma ne ho sentito parlare. Mi sono rifatta a racconti e ricerche internet.

Se ho sparato troppe baggianate inverosimili, non me ne vogliate!

Mustafà l'affetta verdure però esiste davvero, gli altri personaggi invece sono frutto della mia testolina bacata.

Per quanto riguarda le stranezze di Johnny sono vere:

Il fatto che impara frasi strane nelle varie lingue, la frase della nocciolina e quella dell'anguria e del torero le ho lette in un'intervista, mentre la frase strana in italiano, me la sono inventata io perchè non mi sembrava giusto non mettere una frase italiana, ecco! ù.ù

E' vero che non può vedere il 3d per un problema di vista ed è vero che ha paura dei clown.

Concludo dicendo che il prossimo capitolo non sarà così lungo, ma sarà intenso....e siccome sono cattivella tanto per stuzzicare la vostra curiosità faccio una cosa che non ho mai fatto: vi metto un piccolo, piccolissimo, ma significativo spoiler :)

(...)non avevo dubbi: ogni parte di me era sua, la nostra pelle era fatta per fondersi, la nostra carne per stringersi, finchè il respiro sembrò essere uno solo, così come ogni  pulsazione, ogni battito del cuore, ogni più piccolo fremito. Ecco cos'era la passione (...)

Che altro aggiungere? Aspetto le vostre opinioni!

bacissimi!! ^.^

  
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