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Autore: FrankieFox    23/11/2012    0 recensioni
Potrebbe anche intitolarsi 'How To Survive In The U.S. - The True Story', LOL.
In pratica: resistere dieci mesi a circa 7000 chilometri da casa, in un paese che non parla la tua lingua neanche per scherzo... Senza contare il doversi ambientare in una scuola di 600 anime, dove tutti sono già nei loro gruppetti. Il che è meraviglioso... però spiazza, ecco. Specie se sei timida, e un maschiaccio con uno spiccato amore per la musica rock.
E la cosa divertente è che è completamente vera. Ci sono dentro fino al collo, proprio adesso, e il tutto è tratto dal mio fedele 'giornale di bordo'.
Enjoy.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21/08/2012

Sono arrivata!
Sveglia alle due; per le tre meno dieci ero pronta e salita in macchina (dopo aver guardato il video di addio di Veronica*), e per le tre meno dieci mia sorella stava già singhiozzando. 
Siamo arrivati in areoporto parecchio in anticipo - anche prima di Filippo, che abita ad appena mezz'ora di distanza. 
Filippo D.: pacato e divertente ragazzo di Torino che ha avuto la (s)fortuna di trovarsi me come compagna di viaggio. Non è brutto, comunque. Capelli neri e ricci (pur non essendo chitarrista, LOL**), è alto parecchio più di me (che, dal canto mio, sono un puffo), ha un accenno di barba sul mento. Porta il 43 al massimo, va matto per i Pink Floyd e ha scelto il liceo classico perchè era vicino a casa sua, ma 'gli piace abbastanza'. Non legge molto, ma ha comprato una copia di 1984 che di sicuro mi farò prestare prima della fine dell'anno. Sfumato l'imbarazzo delle prime dieci-dodici ore, sull'aereo per Appleton mi ha dato della pazza, e prima mi ha anche chiesto se ero sicura di non stare facendo cazzate. 

Volo delle 6:40: in orario. Ho di fianco un tipo inutile che ascolta della musica (cosa che faccio anch'io, tra l'altro), ma scatto una foto bellissima delle nuvole da sopra, come panna montata. Torino-Frankfurt. Papà stava per piangere, mamma no, Bea aveva già dato. 
Frankfurt-Chicago. il volo era previsto per le 10:40 e l'imbarco per le 9:55, ma era in ritardo, anche se non so bene di quanto. A destra avevo un tipo che puzzava in una mandiera incredibile, a sinistra un rompipalle che, a metà viaggio, ha pure fatto cambio di posto con un uomo che si sarà alzato venticinque volte. Più in là c'era una bimba con le mani tatuate, simpatica e strana, che parlava solo a gesti e che, ogni volta che c'era una turbolenza, uno di quegli sbalzi di pressione, mi guardava e sorrideva. Al suo fianco c'era Filippo, troppo distante per scambiarci più di due parole ogni tanto. 
Dopo, facciamo la coda giusto per il tempo necessario a farci mettere fretta per l'orario del volo successivo. Finalmente ci rendiamo conto che noi possiamo saltare la fila, ma tempo che:
1) scriviamo numeri vari su quei foglietti bianchi e blu che ci hanno dato in aereo
2) facciamo il controllo passaporti
3) recuperiamo le valigie
siamo in ritardo. E non sappiamo dove andare. Alla fine troviamo il gate e l'aereo (e gli adattatori per le prese americane!), ma quando arriviamo scopriamo che le nostre valigie non sono arrivate. Io continuo a sostenere che sia colpa di Filippo, che ha portato iella tutto il tempo. 

Sue e Ken*** sono carinissimi! Questo quaderno è un regalo da parte loro... Sue è più tipo mamma chioccia, Ken, è quello divertente. Capisco circa il 30% di quello che dicono, ma forse è solo il sonno che mi sta ammazzando. Anche la casa è accogliente. 
Stasera vado a vedere dov'è la scuola, forse. 
E Filippo non mi ha dato il suo numero di telefono, accidenti a lui. Glielo farò notare, giovedì!
Ho sonno, sonno, sonno. Domani mi dovrò alzare alle 9, ma dubito che avrò difficoltà ad addormentarmi...
(Chissà che fine hanno fatto i bagagli, poi.)

F.

Song of the day: Lullaby, by Nickelback
(Sentita in areoporto a Torino, fatta notare a Filippo, beccato il videoclip in volo per Chicago e fatta notare di nuovo, poveraccio lui.
'E' quella di oggi!'
'Davvero?')




*Veronica: un'amica di vecchia data.
**Riferimento a Brian May, chitarrista dei Queen, che in gioventù aveva una cascata di riccioli neri :3
***Sue e Ken: i miei poveri host parents, LOL.


Note:
Be', come ho detto... tratto pari pari dal mio quaderno.
Se certe parti non sono chiare, fatemi sapere... ma è solo il primo giorno ed ero davvero annebbiata, quindi non vogliatemene :p
Fatemi sapere che ne pensate! :D Insomma, se devo ritirarmi o cosa. Non abbiate pietà. ;)
(E buon ringraziamento a tutti! :D)

-Frankie 

  
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