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Autore: Eris_Malfoy    23/11/2012    5 recensioni
Questa è la mia prima long,siate clementi. Parla di Eris, 16anni, che presto scoprirà una verità che stravolgerà la sua vita. E fra momenti comici e tristi,amicizie e delusioni un nuovo amore sboccerà. Spero che lascerete una recensione,mi renderebbe molto felici. Vabbe,ora vi lascio,buona lettura ;D
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ciao sorellina!




Il mio risveglio non è stato proprio uno di quelli che si possono definire piacevoli.
Stavo dormendo tranquillamente (se così si può dire, dato che stavo su uno scomodo pavimento) quando venni svegliata improvvisamente da qualcosa che cadeva sopra di me. Ma cos'è questa, una nuova moda? "Saltiamo tutti addosso ad Eris"?
— Che cosa diavolo succede?! — urlai, o almeno ci provai dal momento che avevo ancora la voce impastata dal sonno. Guardai davanti a me e vidi un ragazzino sui dodici anni che cercava di alzarsi.
— Scusami, non è colpa mia! Trevor mi ha spinto su di te! — si scusò il ragazzino.
Ti pareva che non ci fosse lui di mezzo!
— Tranquillo, non preoccuparti — dissi. In fondo non è colpa sua, se suo fratello è un idiota.

Mi alzo per vestirmi. Devo accontentarmi di un paio di pantaloncini neri e di una maglietta arancione del Campo. Non è nel mio stile, ma va bene.
— Ehi Swift! Hai avuto un bel risveglio? — domanda Smith con il suo ghigno.
— Dovresti saperlo, visto che sei stato tu a usare uno dei tuoi fratelli per fare il lancio del peso, che per puro caso era indirizzato a me! — rispondo. Sono solo le sette e mezzo del mattino e già il mio umore è nero!
Appena esco dalla cabina incontro Lorelai. Menomale!
— Buongiorno Lory! — la saluto con un sorriso.
— Ciao Eris! Come va? — mi chiede lei.
— Potrebbe andare meglio... ma non mi lamento —
— Dai andiamo a fare colazione! — esclama lei, prendendomi per mano.
Quando arriviamo, sono già tutti lì. Ci sono tavoli con molti ragazzi intorno, altri invece sono vuoti. Il signor D, come al solito, sta giocando a pinnacolo con qualche satiro. Chirone invece gira tra i tavoli a salutare i semidei. Quando ci vede, ci viene incontro.
— Salve ragazze! Allora Eris ho visto che hai fatto amicizia con la degna sorella di Percy Jackson! — ci saluta calorosamente il centauro. Che simpatico.
— Ehi! Io sono molto più responsabile di mio fratello! — risponde lei divertita.
— Che hai detto, mostriciattolo? — dice una voce maschile e scherzosa alle nostre spalle. Ci giriamo e vediamo Peps... Percy, (devo imparare a chiamarlo così!) Annabeth e mia madre. Che strano, indossano tutti e tre abiti sportivi, a parte Percy che indossa una specie di armatura.
— Ha detto solo la verità Testa d’Alghe! — ribatte la Chase, ridendo.
— Amore, dovresti stare dalla mia parte, non da quella di Lory! — mugugna Percy.
— Eris che ne dici se andiamo a gettare nel falò i nostri sacrifici? Quando fanno così la discussione non finisce più! — mi domanda Lory. Ha ragione, mentre ci allontaniamo da loro, li sento ancora chiacchierare.
— Sacrifici? — chiedo confusa.
— Oh giusto tu non lo sai! In poche parole devi bruciare un po’ del tuo cibo per il tuo genitore divino. È possibile che se lo fai magari tuo padre ti riconosce. — mi sorride.
Se gli importasse qualcosa l’avrebbe già fatto.
Senza fare storie, mi dirigo con un piatto verso il grosso falò e ci butto dentro un mucchio di bacon.
— A mio padre, chiunque tu sia! — dico con enfasi. Sto andando a sedermi, ma qualcuno ha deciso di farmi lo sgambetto e così cado a faccia per terra.
— Eris tesoro, tutto bene?- domanda mia madre preoccupata. Certo che sto bene, sono solo caduta di faccia! Annuisco. Sono sicura che se parlassi, inizierei a sbraitare.
— Oh scusami! Non volevo! — si scusa una voce familiare, che di dispiaciuto non ha nulla. Troppo familiare. Mi volto e vedo ancora il ghigno di Smith. Una rabbia cieca mi assale. Non ne posso più di questo ragazzino! Perché deve darmi continuamente fastidio? Non potrebbe ignorarmi e basta?!
— Smith, stavolta hai esagerato! Non ne posso più dei tuoi scherzetti da moccioso! — sbraito contro di lui.
Il tempo di finire la frase che la terra comincia a tremare sotto i nostri piedi. Subito dopo una grande crepa si apre nel terreno. Deve essere molto profonda visto che non riesco a vederne la fine. Punta dritta verso Trevor, che nel frattempo ha cominciato a correre terrorizzato. Se non fosse per la crepa mi metterei a ridere! La crepa continua a crescere.
— Eris calmati! — mi urla mia madre. Subito la crepa smette di crescere. Che diamine è successo? Sono stata io per caso? Mi guardo intorno e vedo che tutti mi stanno fissando. Anche Trevor sta zitto a fissarmi a bocca aperta. Sembra si sia dimenticato che stava per essere inghiottito da una voragine.
"Ora qual è il problema?" penso scocciata mentre tutti guardano qualcosa sopra di me. Anche mia madre tiene lo sguardo fisso sopra la mia testa. Confusa alzo il viso e vedo uno strano ologramma. Sembra un forcone nero e vicino a questo c’è una civetta, anzi la metà di una civetta. Cosa significa? Non mi dire che… Sono stata riconosciuta? Mi giro verso mia madre, ma lei non dice niente. Nessuno parla. Alla fine Chirone è quello che interrompe questo strano silenzio.
— Ave Eris Swift, figlia di Ade e nipote di Atena. — comunica inchinandosi. Nipote di Atena? Mamma si è dimenticata di dirmi qualcosa. I ragazzi continuano a mormorare. Penso che questa storia andrà avanti per tutta la giornata.
— Dobbiamo parlare. — afferma mia madre. Mi porta all’arena dove non c’è nessuno che si sta allenando. È un grande spazio circolare, qua e là si trovano dei manichini da combattimento. Dovrò passare molte ore qua.
— Mamma, è possibile che tu sia una… semidea? — le chiedo alzando il sopracciglio.
— È una lunga storia, non so da dove iniziare. —
— Comincia dall’inizio. — dico con ovvietà.
— Bene! Io sono una semidea. Mia madre è Atena e Annabeth, la tua professoressa, è mia sorella da parte di madre. Devi sapere che, molti anni fa, Zeus, Poseidone e Ade giurarono di non generare più figli semidivini perché erano troppo potenti e avrebbero potuto scatenare molte guerre. Ma decisero ciò anche a causa di una profezia, secondo la quale un figlio dei Tre Pezzi Grossi avrebbe avuto il potere di rovesciare l’Olimpo e loro lo temevano. Successivamente, ci fu una guerra tra dei e Titani. A uscirne vincitori furono gli dei grazie all’aiuto di noi mezzosangue. Si può dire che il merito è stato di Percy Jackson, figlio di Poseidone, che in cinque anni compì grandi imprese. Pensa che fronteggiò Crono in persona. Comunque, finita la guerra, disse ai tre fratelli di rompere quel giuramento che aveva creato solo problemi. In compenso fece giurare a tutti gli dei di riconoscere tutti i loro figli. —
— E questo cosa c’entra con me? — domando. La storia è interessante, ma non capisco il nesso con me.
— Dopo la guerra, io incontrai Ade. Per me fu amore a prima vista e così iniziò la nostra storia. Eravamo felici e quando scoprimmo di aspettare te, la nostra felicità era alle stelle. Amore, tu sei la cosa più bella che ci sia capitata. Ma purtroppo gli dei non possono avere contatti con i loro figli, per questo motivo dovette andare via. Ma prima mi fece promettere di non dirti niente, al momento giusto lui si sarebbe fatto vivo. Sai, è un tipo molto egocentrico e vedo che ha trovato proprio il momento adatto per riconoscerti. Comunque quando andò via, decisi di scappare. Eri potente, di certo avresti attirato molti mostri. Per questo abbiamo traslocato molto, per proteggerti. — finisce il racconto mia madre.
Ora capisco tutto. Anche il perché mamma non mi ha mai voluto dire niente di tutto ciò. Voleva proteggermi. Mi sento un po’ in colpa. Pensavo non mi avesse detto niente per egoismo, invece era tutto il contrario. Solo ora mi rendo conto di quanto mi vuole bene e di tutto quello che ha fatto per me. Se mi avesse detto tutto subito, avrei cercato di aiutarla e di renderle le cose più facili, ma come al solito lei è una testona e non vuole l’aiuto delle altre persone.
A questi pensieri mi commuovo e la abbraccio di slancio. Lei ricambia subito.
— Dai torniamo dagli altri, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. — e così dicendo ci dirigiamo verso i nostri amici. Appena Lory mi vede corre ad abbracciarmi.
— Allora come va? — chiede.
— Meglio di quello che credessi — affermo sorridendo.
— Ma lo sai che adesso noi siamo cugine? Ora siamo ufficialmente parenti, anche se in realtà gli dei non hanno il DNA, quindi non abbiamo un vero e proprio legame di sangue. — mi dice entusiasta. Entrambe ridiamo.
— Quindi da non dormirai più nella mia casa? Che liberazione! — esclama la voce di Smith.
Ma questo sta sempre tra i piedi?
— Smith vattene via! — ribatto.
— Guarda che non puoi darmi ordini. — risponde lui avvicinandosi a me. Tra i nostri visi ci sono pochi centimetri di distanza.
— Ehi tu! Allontanati da lei! — esclama un’altra voce. E adesso chi è? A parlare è stato un ragazzo sulla ventina, alto e magro, con i capelli e gli occhi neri e una pelle innaturalmente pallida. È vestito tutto di nero. In poche parole è il tipo da “felicità saltami addosso”.
— Chi sei tu? — domando io.
— Sono Nico Di Angelo, figlio di Ade. Ciao sorellina! —    




Salve a tutti!
Allora abbiamo scopero l'identità di Eris, soddisfatti? Delusi? fatemi sapere ;D
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e messo la storia tra le preferite/seguite, grazie!
Ringrazio la mia meravigliosa beta reader!
Al prossimo capitolo!
Baci
Eris    


  
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