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Autore: bulma_89    11/06/2007    7 recensioni
Fine 1800, vecchio continente. Cosa succederà tra un Vegeta ricco e sfrontato, Bulma, una cantante brava ma priva di successo, Goku, contadino senza terra e Chichi, nobildonna dal pugno di ferro? Se vi siete incuriositi leggete! Spero ke questa storia vi piaccia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco ragazzi il mio secondo capitolo…grazie per le vostre recensioni

Ecco ragazzi il mio secondo capitolo…grazie per le vostre recensioni! (devo ammettere che ero un po’ restia a pubblicare questa storia…non sapeva se sarebbe stata apprezzata o meno)

Cmq, ringrazio come sempre:

Felicity89, Elechan86, Anty, Heleamicachips, Mikysimpa,

 

Kikk@93, eccomi con una nuova storia! Spero ke continuerai a leggerla (ps Vegeta è sempre affascinante…)

 

Shari_Aruna, aspettavo proprio una tua recensione…cmq per questa volta ti devo deludere per il fatto del fidanzato di Bulma…in questo cap scoprirai che è…

Il fatto che Vegeta di del lei è necessario…e anche il “mia cara”…fa parte dell’epoca…1 kiss

 

Buona lettura a tutti!

 

-Forza amico! Dacci dentro con quel bastone!- -Non vorrei deluderti, Goku, ma questo non è affatto un bastone, ma una zappa!- il ragazzo sembrò deluso –Già…- -E ci serve per lavorare- aggiunse un ometto basso e calvo –Si, si, uffa Crilin!- -Goku, se pensi che a me “piaccia” lavorare, ti sbagli di grosso! Soprattutto fare il contadino non è il massimo che uno si possa attendere dalla vita-

-Purtroppo hai ragione amico ma…schiva questo colpo!- Crilin lo schivò, sorpreso.

Il suo amico non sarebbe mai cambiato… nessuno poteva togliergli il sorriso sulle labbra.

Goku però aveva l’abitudine di prendere tutte le zappe e picconi per armi, bastoni per combattere.

Suo nonno gli aveva insegnato i rudimenti di lotta e di arti marziali e lui ne era appassionato. Peccato però che esercitarsi con gli attrezzi da lavoro, e per di più sul lavoro, non fosse il massimo.

-Potrebbe passare la contessina e vederci! Ricordi come si è arrabbiata l’altra volta?- Oh si, Goku se lo ricordava bene…aveva minacciato di scacciarli entrambi! Quella donna era proprio una furia.

Altro che tenera e dolce contessina! Persino Goku a volte ne rimaneva soggiogato, e dire che lui non prendeva mai niente sul serio…

Guardò il campo davanti a sé, dovevano ancora seminarne una buona parte…e se lei fosse passata a controllare prima che il lavoro fosse finito…-Forza Crilin, rimettiamoci al lavoro!- -Signorsì!- rispose l’amico.

Un’ora dopo erano stremati –Oh che fatica! Riposiamoci un po’ Crilin!-

I due amici si sedettero all’ombra di un ulivo.

-Eh Goku! Pensa a come sarebbe bello essere ricchi  e non dover più lavorare nei campi!- il ragazzo ci rifletté un po’ su – A me la ricchezza non interessa…invece vorrei potermi dedicare solo allo studio dei combattimenti!- -Se tu fossi ricco lo potresti fare…- - Bo…- -E la tua ragazza, Bulma, come sta?- chiese il ragazzo pelato –Oh Bulma? Molto bene credo-  -Come credi? Da quanto è che non la vedi?- improvvisamente Goku ebbe un flash –Cavolo! Ieri sera sarei dovuto andarla a prendere dopo il lavoro! Me ne sono completamente scordato!- Crilin scosse la testa –Sempre il solito Goku, se io avessi una ragazza come lei me la terrei ben stretta- Goku incrociò gli occhi dell’amico –Urka! Sarà arrabbiatissima…-

Ma una voce imperiosa li distolse dai loro discorso –Cosa state facendo? Poltroni!- Una donna giovane, li stava guardando “dall’alto della sua bassa statura”. Goku mandò giù saliva.

La contessina dai lunghi capelli neri e occhi altrettanto scuri, lo metteva a disagio.

Fu Crilin a parlare –Buonasera signorina…noi, bè veramente avremmo finito per oggi…- -A si? E che stavate facendo?- -Ci riposiamo signorina- rispose Goku, lei lo osservò con occhi vividi –Upf…spero che abbiate fatto un buon lavoro. Per oggi andate allora-

Goku si alzò di scatto –Grazie signorina Chica!- lei divenne rossa di collera – Mi chiamo Chichi, Chichi! Non Chica!- -O si… mi scusi tanto contessina!- Detto questo Goku raccolse la sua bicicletta e fuggì via, lasciando una Chichi e un Crilin decisamente sorpresi.

 

Il ragazzo frenò la bicicletta sotto casa di Bulma –Bulma! Tesoro, sono io!- gridò per farsi sentire, sorbendosi dunque anche gli insulti dal vicinato.

Bulma sentì qualcuno che la chiamava e si avvicinò alla finestra –Ciao Goku! Scendo-

La ragazza usci dall’abitazione e si ritrovò davanti al sorridente fidanzato –Ciao cara!- lei lo guardò torva –Perché ieri sera non sei venuto a prendermi?- - Um…bè devi sapere che…ho lavorato fino a tardi…- -Immagino sia una delle tue solite scuse…ma non ho nessuna voglia di litigare, stasera! Comunque per tua informazione, ho trovato qualcuno che mi ha riaccompagnata- -Uh davvero! Che bella notizia!- lei aveva sperato di farlo ingelosire…ma era semplicemente impossibile! A volte si chiedeva se stata con un uomo o con un bambino…- Come è andato il tuo lavoro di cantante?- -Oh…come al solito…ma davvero non ti interessa sapere chi mi ha riaccompagnata  casa?-  - Veramente no…ma se insisti proprio puoi anche dirmelo!- rispose con un gioviale sorriso sul viso. A Bulma però andò sui nervi  e mise il broncio –Che hai tesoro? Dai, non fare così…-

-Sei sempre il solito Goku! Ma quando crescerai?- Lui scosse la testa, appoggiò la bicicletta ad un muretto e afferrò Bulma per la vita, lei si trovò i suoi occhi neri davanti. Per un attimo provò a paragonarli a quelli del cinico Vegeta. Che idee stupide… -Dai, per questa volta chiuderò un occhio, ma non voglio che succeda più! Hai capito testone?-

Lui annuì, soddisfatto per averla scampata un’altra volta.

 

Vegeta avanzava imperterrito sul suo purosangue, sorrideva fra sé e sé. Quante volte da bambino aveva sognato di montare un cavallo così? Ebbene, ora se lo poteva permettere…dopo anni di duro lavoro, di affari, puliti e non…Perché lo sapevano tutti che Vegeta non era un esempio di virtù e si era conquistato tutto ciò che aveva tenendo bene lo sguardo puntato sulla meta, senza badare troppo ai mezzi. E ora stava per raggiungere il suo ultimo obiettivo: possedere un titolo nobiliare.

La contessina Chichi non gli era mai piaciuta abbastanza, ne come donna, ne come carattere.

Troppo autoritaria, con quel cipiglio sempre sul volto…no, a Vegeta non piaceva proprio. Ma era stata un’occasione quando ad un evento mondano l’aveva vista, aveva capito che era il giusto mezzo per arrivare dove voleva. Un titolo lo avrebbe elevato a quell’elite di persone che ancora gli sbarravano la strada perchè era un arricchito, uno nato povero. Lei era nobile, ma priva di risorse finanziarie, suo padre Juma aveva visto in lui un buon partito. Lei scostante e fredda, aveva accettato con riluttanza all’idea di sposare un uomo che non la piaceva per nulla. Ma siccome loro apparte la terre non avevano nulla, aveva dovuto accettare.

Ora lui stava andando da lei, a porgere una visita di cortesia alla sua fidanzata.

Arrivò davanti al palazzo della promessa, e sorrise. Si fece annunciare e poco dopo Chichi scese dalle ampie scale del salone. “Passabile” pensò Vegeta tra sé e sé –Salve Vegeta- le disse lei, freddamente, lui le baciò una mano con falsa galanteria e sorrise ironicamente.

Uscirono a fare una passeggiata a cavallo per i possedimenti della contessina. I braccianti lavoravano la terra, Vegeta osservava il tutto con una punta di amarezza, quando quelle terre sarebbero state sue, le avrebbe risollevate dal loro torpore.

Conversavano di tanto in tanto, a Chichi piaceva parlargli di quelle terre e lui la osservava divertito. Poi Vegeta notò un contadino alto e slanciato. Era insieme ad un piccoletto calvo e teneva in mano una zappa, ma…la usava e maneggiava come se fosse un bastone! –Che sta facendo quel bracciante?- chiese Vegeta alla sua compagna. Lei notò la scena –Oh! Ancora quel ragazzo!- spronò il suo cavallo fino a trovarsi davanti a due malcapitati –E voi due cosa stavate facendo invece di lavorare?- Goku spostò lo sguardo sulla donna che dall’altro della sua cavalcatura, lo osservava arrabbiata. – Em…contessina, noi…- Vegeta era alle sue spalle di lei e osservava la scena con sarcasmo –Ci vorrebbe più disciplina cara…i tuoi braccianti sono degli sfaticati- Vegeta osservò Goku con aria di sfida e superiorità. L’altro fece altrettanto, si squadrarono per qualche secondo “Che pallone gonfiato!” pensò infine Goku.

-Scusateci contessina, ci rimettiamo subito al lavoro- riprese Goku.

-Potete spiegarci cosa stavate facendo con quel bastoni?- continuò invece l’industriale –Nulla, signore- rispose questa volta Crilin –Se vi becco ancora a poltrire, vi licenzio per davvero!- esclamò Chichi.

Poi i due si allontanarono, Goku e Vegeta si lanciarono però un ultimo sguardo di sfida.

 

Percorrendo le strade di campagna, Vegeta stava tornando alla sua casa, in città.

Ricordava quel ragazzo, l’aveva sfidato con lo sguardo quel maledetto contadino! Che impudenza.

Eppure aveva per un attimo sentito che erano molto simili…sembrava che anche il ragazzo non volesse accettare la sua condizione di semplice contadino. Addirittura senza nemmeno una terra sua.

Mentre era immerso in questo pensieri, la vide venire oltre a cavallo di una bicicletta. Impossibile non riconoscerla con quel capelli azzurri. Anche lei lo riconobbe e passandogli di fianco, diminuì l’andature e frenò – Salve signorina- le disse lui. Lei si fermò del tutto poiché anche lui aveva fermato il suo cavallo. –E’ un piacere rivedervi, sapete?- riprese Vegeta, no senza una punta di ironia.

Lei aveva il viso leggermente arrossato per la corsa in bicicletta –Non so se rispondervi la stessa cosa…- lui scoppiò in una fragorosa risata –Non dovete, Bulma. Posso chiedervi dove eravate diretta?- -Stavo andando a portare il pranzo al mio fidanzato- -A si? Che uomo fortunato ad avere una così affascinante fanciulla che gli porta il pranzo- Lei arrossì –E dove lavora questo vostro fidanzato?- nella sua voce c’era sempre quel tono canzonatorio –Lui è un contadino, un bracciante- rispose lei senza vergogna –Ah…- per un attimo a Vegeta balenò l’idea che potesse essere il ragazzo di prima, e chissà perché, sentì questa cosa come una certezza.

-Io vado…altrimenti poi lui non avrà tempo per mangiare- -Io penserei a fare altro, invece che mangiare…- le rispose ammiccando Vegeta –Voi siete un impudente!- rispose Bulma, riprendendo a pedalare con foga.

 

   
 
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