Ecco
ragazzi il mio secondo capitolo…grazie per le vostre recensioni!
(devo ammettere che ero un po’ restia a pubblicare
questa storia…non sapeva se sarebbe stata apprezzata o meno)
Cmq,
ringrazio come sempre:
Felicity89, Elechan86, Anty,
Heleamicachips, Mikysimpa,
Kikk@93,
eccomi con una nuova storia! Spero ke continuerai a leggerla (ps Vegeta è
sempre affascinante…)
Shari_Aruna, aspettavo proprio una tua recensione…cmq per
questa volta ti devo deludere per il fatto del fidanzato di Bulma…in questo cap scoprirai che è…
Il
fatto che Vegeta di del lei è necessario…e anche il “mia cara”…fa parte dell’epoca…1
kiss
Buona
lettura a tutti!
-Forza
amico! Dacci dentro con quel bastone!- -Non vorrei deluderti, Goku, ma questo
non è affatto un bastone, ma una zappa!- il ragazzo sembrò deluso –Già…- -E ci
serve per lavorare- aggiunse un ometto basso e calvo –Si, si, uffa Crilin!-
-Goku, se pensi che a me “piaccia” lavorare, ti sbagli di grosso! Soprattutto
fare il contadino non è il massimo che uno si possa
attendere dalla vita-
-Purtroppo
hai ragione amico ma…schiva questo colpo!- Crilin lo
schivò, sorpreso.
Il
suo amico non sarebbe mai cambiato… nessuno poteva togliergli il sorriso sulle
labbra.
Goku
però aveva l’abitudine di prendere tutte le zappe e picconi per armi, bastoni
per combattere.
Suo
nonno gli aveva insegnato i rudimenti di lotta e di arti marziali e lui ne era
appassionato. Peccato però che esercitarsi con gli attrezzi da lavoro, e per di
più sul lavoro, non fosse il massimo.
-Potrebbe
passare la contessina e vederci! Ricordi come si è arrabbiata l’altra volta?-
Oh si, Goku se lo ricordava bene…aveva minacciato di scacciarli entrambi!
Quella donna era proprio una furia.
Altro
che tenera e dolce contessina! Persino Goku a volte ne rimaneva soggiogato, e
dire che lui non prendeva mai niente sul serio…
Guardò
il campo davanti a sé, dovevano ancora seminarne una buona parte…e se lei fosse passata a controllare prima che il lavoro fosse
finito…-Forza Crilin, rimettiamoci al lavoro!- -Signorsì!- rispose l’amico.
Un’ora
dopo erano stremati –Oh che fatica! Riposiamoci un po’
Crilin!-
I
due amici si sedettero all’ombra di un ulivo.
-Eh
Goku! Pensa a come sarebbe bello essere ricchi e non dover più lavorare nei campi!-
il ragazzo ci rifletté un po’ su – A me la ricchezza non interessa…invece
vorrei potermi dedicare solo allo studio dei combattimenti!- -Se tu fossi ricco
lo potresti fare…- - Bo…- -E la tua ragazza, Bulma,
come sta?- chiese il ragazzo pelato –Oh Bulma? Molto bene credo- -Come credi? Da
quanto è che non la vedi?- improvvisamente Goku ebbe
un flash –Cavolo! Ieri sera sarei dovuto andarla a prendere dopo il lavoro! Me
ne sono completamente scordato!- Crilin scosse la testa –Sempre il solito Goku,
se io avessi una ragazza come lei me la terrei ben stretta- Goku incrociò gli occhi
dell’amico –Urka! Sarà arrabbiatissima…-
Ma
una voce imperiosa li distolse dai loro discorso –Cosa
state facendo? Poltroni!- Una donna giovane, li stava guardando “dall’alto
della sua bassa statura”. Goku mandò giù saliva.
La
contessina dai lunghi capelli neri e occhi altrettanto
scuri, lo metteva a disagio.
Fu
Crilin a parlare –Buonasera signorina…noi, bè veramente avremmo finito per
oggi…- -A si? E che stavate facendo?- -Ci riposiamo
signorina- rispose Goku, lei lo osservò con occhi vividi –Upf…spero
che abbiate fatto un buon lavoro. Per oggi andate
allora-
Goku
si alzò di scatto –Grazie signorina Chica!- lei
divenne rossa di collera – Mi chiamo Chichi, Chichi! Non Chica!- -O si… mi
scusi tanto contessina!- Detto questo Goku raccolse la
sua bicicletta e fuggì via, lasciando una Chichi e un
Crilin decisamente sorpresi.
Il
ragazzo frenò la bicicletta sotto casa di Bulma –Bulma! Tesoro, sono io!- gridò
per farsi sentire, sorbendosi dunque anche gli insulti dal vicinato.
Bulma
sentì qualcuno che la chiamava e si avvicinò alla finestra –Ciao Goku! Scendo-
La
ragazza usci dall’abitazione e si ritrovò davanti al sorridente fidanzato –Ciao
cara!- lei lo guardò torva –Perché ieri sera non sei venuto a prendermi?- - Um…bè devi sapere che…ho lavorato fino a tardi…- -Immagino sia una delle tue solite scuse…ma non ho nessuna voglia di
litigare, stasera! Comunque per tua informazione, ho trovato qualcuno che mi ha
riaccompagnata- -Uh davvero! Che bella notizia!- lei aveva sperato di farlo ingelosire…ma era semplicemente impossibile! A volte si
chiedeva se stata con un uomo o con un bambino…- Come è andato il tuo lavoro di
cantante?- -Oh…come al solito…ma davvero non ti
interessa sapere chi mi ha riaccompagnata
casa?- - Veramente no…ma se
insisti proprio puoi anche dirmelo!- rispose con un gioviale sorriso sul viso.
A Bulma però andò sui nervi
e mise il broncio –Che hai tesoro? Dai, non fare così…-
-Sei
sempre il solito Goku! Ma quando crescerai?- Lui
scosse la testa, appoggiò la bicicletta ad un muretto e afferrò Bulma per la
vita, lei si trovò i suoi occhi neri davanti. Per un attimo provò a paragonarli
a quelli del cinico Vegeta. Che idee stupide… -Dai, per questa volta chiuderò
un occhio, ma non voglio che succeda più! Hai capito testone?-
Lui
annuì, soddisfatto per averla scampata un’altra volta.
Vegeta
avanzava imperterrito sul suo purosangue, sorrideva fra sé e sé. Quante volte
da bambino aveva sognato di montare un cavallo così? Ebbene, ora se lo poteva
permettere…dopo anni di duro lavoro, di affari, puliti e non…Perché lo sapevano
tutti che Vegeta non era un esempio di virtù e si era conquistato tutto ciò che
aveva tenendo bene lo sguardo puntato sulla meta, senza badare troppo ai mezzi.
E ora stava per raggiungere il suo ultimo obiettivo: possedere un titolo nobiliare.
La
contessina Chichi non gli era mai piaciuta
abbastanza, ne come donna, ne come carattere.
Troppo
autoritaria, con quel cipiglio sempre sul volto…no, a Vegeta non piaceva
proprio. Ma era stata un’occasione quando ad un evento
mondano l’aveva vista, aveva capito che era il giusto mezzo per arrivare dove
voleva. Un titolo lo avrebbe elevato a quell’elite di persone che ancora gli
sbarravano la strada perchè era un arricchito, uno
nato povero. Lei era nobile, ma priva di risorse finanziarie, suo padre Juma aveva visto in lui un buon partito. Lei scostante e
fredda, aveva accettato con riluttanza all’idea di sposare un uomo che non la
piaceva per nulla. Ma siccome loro apparte la terre non avevano nulla, aveva dovuto accettare.
Ora
lui stava andando da lei, a porgere una visita di cortesia alla sua fidanzata.
Arrivò
davanti al palazzo della promessa, e sorrise. Si fece annunciare e poco dopo Chichi scese dalle ampie scale del salone. “Passabile”
pensò Vegeta tra sé e sé –Salve Vegeta- le disse lei, freddamente, lui le baciò
una mano con falsa galanteria e sorrise ironicamente.
Uscirono
a fare una passeggiata a cavallo per i possedimenti della contessina. I
braccianti lavoravano la terra, Vegeta osservava il tutto con una punta di
amarezza, quando quelle terre sarebbero state sue, le avrebbe risollevate dal
loro torpore.
Conversavano
di tanto in tanto, a Chichi piaceva parlargli di
quelle terre e lui la osservava divertito. Poi Vegeta notò un contadino alto e
slanciato. Era insieme ad un piccoletto calvo e teneva
in mano una zappa, ma…la usava e maneggiava come se fosse un bastone! –Che sta facendo quel bracciante?- chiese Vegeta alla sua
compagna. Lei notò la scena –Oh! Ancora quel ragazzo!- spronò il suo cavallo
fino a trovarsi davanti a due malcapitati –E voi due cosa stavate facendo
invece di lavorare?- Goku spostò lo sguardo sulla donna che dall’altro della
sua cavalcatura, lo osservava arrabbiata. – Em…contessina,
noi…- Vegeta era alle sue spalle di lei e osservava la scena con sarcasmo –Ci
vorrebbe più disciplina cara…i tuoi braccianti sono degli
sfaticati- Vegeta osservò Goku con aria di sfida e superiorità. L’altro
fece altrettanto, si squadrarono per qualche secondo “Che pallone gonfiato!”
pensò infine Goku.
-Scusateci
contessina, ci rimettiamo subito al lavoro- riprese Goku.
-Potete
spiegarci cosa stavate facendo con quel bastoni?-
continuò invece l’industriale –Nulla, signore- rispose questa volta Crilin –Se
vi becco ancora a poltrire, vi licenzio per davvero!- esclamò Chichi.
Poi
i due si allontanarono, Goku e Vegeta si lanciarono però un ultimo sguardo di
sfida.
Percorrendo
le strade di campagna, Vegeta stava tornando alla sua casa, in città.
Ricordava
quel ragazzo, l’aveva sfidato con lo sguardo quel maledetto contadino! Che
impudenza.
Eppure
aveva per un attimo sentito che erano molto simili…sembrava che anche il
ragazzo non volesse accettare la sua condizione di semplice contadino.
Addirittura senza nemmeno una terra sua.
Mentre
era immerso in questo pensieri, la vide venire oltre a
cavallo di una bicicletta. Impossibile non riconoscerla con
quel capelli azzurri. Anche lei lo riconobbe e passandogli di fianco,
diminuì l’andature e frenò – Salve signorina- le disse
lui. Lei si fermò del tutto poiché anche lui aveva fermato il suo cavallo. –E’
un piacere rivedervi, sapete?- riprese Vegeta, no senza una punta di ironia.
Lei
aveva il viso leggermente arrossato per la corsa in bicicletta –Non so se
rispondervi la stessa cosa…- lui scoppiò in una fragorosa risata –Non dovete,
Bulma. Posso chiedervi dove eravate diretta?- -Stavo andando a portare il
pranzo al mio fidanzato- -A si? Che uomo fortunato ad
avere una così affascinante fanciulla che gli porta il pranzo- Lei arrossì –E
dove lavora questo vostro fidanzato?- nella sua voce
c’era sempre quel tono canzonatorio –Lui è un contadino, un bracciante- rispose
lei senza vergogna –Ah…- per un attimo a Vegeta balenò l’idea che potesse
essere il ragazzo di prima, e chissà perché, sentì questa cosa come una
certezza.
-Io
vado…altrimenti poi lui non avrà tempo per mangiare- -Io penserei a fare altro,
invece che mangiare…- le rispose ammiccando Vegeta –Voi siete un impudente!-
rispose Bulma, riprendendo a pedalare con foga.