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Autore: bulma_89    09/06/2007    13 recensioni
Fine 1800, vecchio continente. Cosa succederà tra un Vegeta ricco e sfrontato, Bulma, una cantante brava ma priva di successo, Goku, contadino senza terra e Chichi, nobildonna dal pugno di ferro? Se vi siete incuriositi leggete! Spero ke questa storia vi piaccia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi tornata subito con una nuova fan fiction

Rieccomi tornata subito con una nuova fan fiction! Mi è venuta in mente così e siccome oggi sono entrata ufficialmente in vacanza, posso dedicarmi ai miei divertimenti e hobby!(fino a ke nn incomincio a lavorare!)spero ke vi piaccia e che la commentiate in tanti!

Buona estate a tutti!!!

 

L’uomo si stava innervosendo, la persona con cui avrebbe dovuto incontrarsi gli aveva dato appuntamento in un posto che a lui non piaceva per niente, cos’era? Un locale dove gli uomini andavano per bere qualcosa…non per discutere d’affari! O meglio, a lui non piaceva discutere d’affari in altro luogo che fosse il suo ufficio.

Seduto ad un tavolino del locale, Vegeta guardava il suo orologio da taschino –Se non arriva entro 5 minuti giuro che me ne vado!- E l’avrebbe sicuramente fatto, lui era nato così. Sprezzante, altezzoso, ma aveva un fiuto per gli affari straordinario. Nel giro di pochi anni era diventato ricco, ricchissimo, commerciando orologi.

-Cavolo!- Vegeta stava per alzarsi ed andarsene quando un viso conosciuto lo bloccò –Salve Vegeta, quanta fretta!- l’uomo che aveva parlato, se così si poteva definire tale, aveva un’espressione soddisfatta in viso –Salve Freezer! Alla buon ora!- -Oh, mi dispiace averti fatto aspettare, caro Vegeta- “Caro un corno! Sai benissimo che non ti sopporto!” pensò questo.

Si sedettero e ordinarono da bere –Allora, si può sapere che affare avresti da propormi? Sappi che non ho voglia di perdere tempo- -Sei sempre il solito irascibile frettoloso…- rispose Freezer.

Vegeta lo odiava, era un essere viscido e arrogante colui che gli stava di fronte. Eppure era più ricco di lui e aveva un affare da proporgli.

Ma Vegeta non era uomo da perdersi in convenevoli, era facilmente irritabile, aveva un pessimo carattere, insomma. Ma Freezer non era da meno.

-Allora, mio caro, sono interessato ad acquistare la tua industria, o meglio, parte di essa. Voglio entrare in società con te- Vegeta lo guardò allibito – Ma tu sei pazzo! Io non ho affatto bisogno di un socio!!!- sbraitò – Su, su, non ti scaldare…più la tua impresa si ingrandisce, più hai bisognosi qualcuno che la controlli con te- -E cosa ti fa pensare che il mio socio potresti essere TU!?-

Freezer lo osservò, un sorriso sarcastico sulle labbra –Perché io e te insieme potremmo costituire un impero!- Vegeta stava per rispondergli a tono, quando l’altro lo zittì –Oh guarda! Quella cantante ha incominciato a cantare una canzone dolcissima…non ti pare anche a te?-

Vegeta stava perdendo la pazienza –Non me ne importa un fico secco di quella canzone! E neanche della tua proposta! Io non ho nessuna intenzione di entrare in società con te!-

Scolò tutto il suo liquore di un fiato e gettò uno sguardo distratto alla cantante. La canzone non gli interessava proprio…però la ragazza non scherzava in quanto a gambe…

- Carina eh? E? una cantante alle prime armi…però io la trovo strepitosa…oltre alla voce è ben dotata!- Vegeta guardò torvo il “collega” –Cosa ti fa pensare che mi interessi qualcosa? Non ho nessuna voglia di fare una qualsiasi conversazione amichevole con te- -Dai Vegeta…cerca di rilassarti…- Oh, quanto non lo sopportava quel Freezer!

Tornò distrattamente con lo sguardo alla donna, non avrebbe mai saputo comprendere le sue doti canore, era adirato, lei era solo uno sfondo per il locale.

-Si chiama Bulma- -Che hai detto?- -Bulma, la ragazza si chiama così- - Umf…ho detto che non mi interessa…e in quanto al nostro affare, puoi scordartelo!- -Vegeta, mio caro…te lo proposto con le buone…potrei anche usare altri mezzi…- -Ti insulterei volentieri e poi ti picchierei, ma non ho voglia di sporcarmi le mani con te! Me ne vado!- detto questo Vegeta uscì dal locale.

La ragazza aveva smesso di cantare.

 

-Arrogante, presuntuoso e viscido! Cosa ti fa pensare che io voglia avere a che fare con te?-

Vegeta ragionava ad alta voce, mentre fuori dal locale aspettava la sua carrozza –Ma che fine ha fatto il cocchiere!- La temperatura di sera era ancora bassa, nonostante ci si stesse avvicinando all’estate, Vegeta aveva un po’ freddo.

La sua attenzione fu attratta da un rumore alle sue spalle, una ragazza stava uscendo da una porta di servizio del locale, la riconobbe, era la cantante. Lo guardò, quasi spaurita, poi si strinse nel suo vestito “Troppo leggero” pensò lui.

Silenzio…tutti e due aspettavano qualcuno o qualcosa, ma nessuno parlava. La ragazza si guardava intorno. Vegeta la osservava di nascosto. Non era mai stato bravo con le donne, ma loro gli cadevano comunque ai piedi, senza che lui facesse niente di particolare. Ancora doveva capire dove stava il suo fascino. Si schiarì la voce –Buonasera signorina- Lei lo guardò sorpresa –Buonasera-

Silenzio… -Scusatemi se sono indiscreto, voi siete la cantante di questo locale, giusto?- La ragazza con i capelli azzurri lo guardò , assonnata. Soffocò uno sbadiglio – Si perché?- - Nulla…il mio em…compagno d’affari sembrava riconoscervi-  -Si, ho visto con chi eravate seduto al tavolo, signore- rispose lei, sprezzante – Vi sta antipatico? Bè, neppure io lo sopporto se è per questo.

“Ma perché sto parlando con questa donna?” –Non esprimo giudizi, signore-

Lei continuava a guardarsi intorno – Aspettate qualcuno?- riprese Vegeta, accendendosi un sigaro –Si- fece lei, voltandosi –Anche io! Chissà dove sarà andato a cacciarsi quell’ubriacone del mio cocchiere!- Bulma lo guardò male “Ma chi cavolo è questo?” pensò fra sé e sé.

Finalmente la carrozza di Vegeta arrivò, lui stava per salire, poi si ricordò della ragazza –Avete bisogno di un passaggio, signorina Bulma?- -Eh? Come sapete il mio nome?- -Eh stato il mio compagno di prima a dirmelo, allora?- Si, quella sera era decisamente troppo gentile. Lei si strinse nelle spalle –Cosa mi dovrebbe far credere che voi non siate un pazzo pronto a violentarmi?- Lui la guardò stupito –Fato come meglio credete, ma ormai è tardi e in giro c’è gente più pazza di me-

Bulma ne fu quasi divertita –Va bene…il mio fidanzato sarà stato trattenuto da qualche impegno-

Vegeta annuì, mentre l’aiutava a salire in carrozza.

-Io abito nel quartiere ovest della città, quello vicino alla cattedrale- Vegeta annuì –E voi dove abitate?- -Nuovo quartiere residenziale. Est della città-

Lei lo fissò sbalordita –Dunque siete…- -Si, Sono ricco, molto, troppo. E non mi basta mai-

Dopo averla lasciata a bocca aperta, si limitò ad osservare il mondo fuori dal finestrino, poi aggiunse –Anzi, la ricchezza potrei anche farmela bastare, ma c’è una cosa che mi manca-

Bulma ne aveva già sentite troppe per quella sera – Mi manca un titolo nobiliare. Appena sarò riuscito ad avere anche quello, potrei considerarmi raggiunto- -Scusate la mia impertinenza, ma non credete di essere un po’ troppo avaro?- Lui si voltò verso di lei e la incenerì con il suo sguardo nero –Affatto-

Bulma si sentiva a disagio, era in carrozza con uno degli uomini più ricchi della città, che le stava raccontando dei suoi desideri avari e con freddezza assoluta. Lei era soltanto una cantante povera e priva di successo. Ma lui, che arroganza!

-Comunque a quello non manca molto, presto mi sposerò con una nobildonna e allora…- -Ma quanto siete cinico!- le era scappato detto così, gettò. Lui scoppiò in una sonora risata – Lo so! E’ un mio grande difetto! Che ci volete fare?- -Non pensate che possa esistere dell’altro oltre al denaro?- -Cosa? L’amore forse? No, credo che l’amore sia solo una parola più dolce per indicare il sesso- Bulma ne rimase sbalordita –Ma che uomo siete voi signor…- -Vegeta, prego- -Non ditemi che voi siete innamorata,mia cara- -Invece si! Per fortuna il mio fidanzato non è cinico come voi!-

Lui sogghignò –Non vorrei essere scortese, ma questa sera dove era invece di riportarvi a casa?-

- Bè…non sono sicuramente affari vostri…- - Vedete che ho ragione?- -Cosa? O mio dio, ma con chi sono capitata! Siete pazzo!- -Audace da parte vostra, però lo ammetto, in effetti un po’ pazzo sono-

La carrozza attraversava le vie della città di notte, Bulma era sempre più allibita.

Di solito non accettava passaggi dagli sconosciuti e incede quella sera si era imbattuta in uno sconosciuto, per di più pazzo. Incredibile. Eppure era curiosa, era la sua natura.

-Dunque state per sposarvi, e non amate la vostra promessa?- Vegeta sorrise, rivelando una fila denti bianchissimi sotto le labbra sensuali –No, non la amo affatto- -Voi mi state sconvolgendo, sapete?- rispose lei –La sposo perché possiede ciò che io non ho, un titolo. Ma neppure lei credo mi ami, a lei manca ciò che io ho: il denaro- -E come potrete vivere insieme? Per tutta la vita?- - Bè, questo è un piccolo sacrificio- - Voi mi lasciate senza parole…non avevo mai udito un uomo parlare come voi…- -E voi del vostro fidanzato che mi dite?- -Non c’è proprio nulla da dire, quando decideremo di sposarci, sarà solo per amore- -Ah, l’amore! Eterna illusione per i poeti- -Si vede che non avete mai amato signore. Ecco, io abito qui, proprio in questa casa-

Vegeta ordinò al cocchiere di fermarsi e osservò la casa popolare di quel quartiere. Bulma lo cercò con lo sguardo –Grazie signore, ricordate che il denaro non farà mai la vostra felicità. Buona fortuna per il vostro matrimonio- -E Voi, mia cara, siate più realistica. Il mondo è pieni di uomini come me, solo che non lo danno a vedere-

Bulma scosse la testa stupita ed uscì dalla carrozza.

 

   
 
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