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Autore: Derkleine_Geisterfahrer    23/11/2012    0 recensioni
"Wir haben Träume, die ihr nicht versteht" dice una canzone dei Tokio Hotel.
Riusciranno il bassista più famoso della Germania e una sua fan dal passato difficile a vivere un sogno?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21 capitolo Epilogo Das Ende?

I Tokio Hotel si trovavano ad Helsinki per una diretta televisiva di un canale musicale finlandese. Purtroppo quella diretta televisiva capitò proprio il giorno in cui Georg e Vale festeggiavano il loro primo anno di fidanzamento.

Georg era stranamente nervoso, non per la diretta televisiva e i suoi amici non facevano altro che dirglielo e soprattutto prenderlo in giro.

“Hey Hobbit, stai ancora a fissarlo?” disse Tom sprofondando sul divano.

“Ehm… cosa?... Ah,si” disse Georg ,mentre il suo amico rasta lo fissò e si disse mentalmente ‘Okay, lo stiamo perdendo!’

“Georg – disse poi all’amico seduto accanto – la smetti di fissare quel benedettissimo anello??”

“Tom, se a Vale non dovesse piacere? Se non fosse pronta a mettere un anello così importante?” disse il piastrato fissando l’anello d’ oro bianco e diamanti

“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH – urlò Tom disperato – Georg smettila.

1) L’anello piacerà a Vale credimi, da suo fratello acquisito – dicendo ciò Tom gonfiò orgogliosamente il petto – ti dico che lo amerà e vorrà sicuramente ringraziarti.

2) Vale è prontissima a mettere quest’ anello, e anche se tu non vuoi chiederglielo lei ti sposerebbe subito, sappiamo tutti quanto ti ama QUINDI SMETTILA DI FARE IL PARANOICO” Tom disse l’ultima frase sillabando quasi rabbioso che Georg chiuse l’astuccio e se lo infilò in tasca, Bill guardava Tom ammutolito e Gustava stava praticamente facendo una standing ovation.

“Caro Georg andrà tutto magnificamente stasera, ma adesso prendete gli strumenti ed andiamo a scatenare l’inferno!!” disse Bill bevendo un ultimo sorso di acqua, Gustav spense l’ipod, Tom e Georg presero i loro strumenti ed insieme si incamminarono verso il palco.

 

 

 

 

 

Vale scese dal suo aereo con un abitino bianco e nero lungo fin sopra al ginocchio, con i capelli meno corti e raccolti da un lato; il freddo la fece rabbrividire.

“Cazzo qui è più freddo della Germania e siamo solo ad inizio di Novembre!!” disse Vale imprecando mentalmente. Aprì, poi, la sua grande borsa, prese il giaccone, la indossò abbottonandolo e crogiolandosi nel caldo.

Ancora pochi metri e sarebbe uscita dall’aeroporto ma il suo cellulare squillò, lo prese subito e premette il tasto verde del telefono.

“Vale?Sono Tom!”

“Hey, fratellone dove sei?”

“Fuori all’ aeroporto. Ti sto aspettando!”

“Mi porti dal mio Georg?”

“Sì, ti porto dal tuo Georg… muoviti dai!” Vale uscì dall’ aeroporto staccando il cellulare e notando subito l’auto di Tom. Vale aprì lo sportello grigio dell’ R8 ed entrò dando un cazzotto a Tom.

“Hey Tomi ciao!”

“Vale eccoti! Ciao! Pronta per la sera del vostro primo anniversario?”

“Si e no, sono emozionata però lui pensa che io stasera non arriverò!!”

“Ma come?!?” disse Tom meravigliato e girando la chiave per metter in moto l’auto.

“Ehm.. gli ho detto che il voto era stato annullato!”

“Allora sarà davvero sorpreso di vederti!”

“Lo spero..” disse Vale emanando amore da tutti i pori, poi Tom la osservò per bene.

“Sorellina sei bellissima stasera” Vale guardò Tom

“Grazie fratellone!”

Arrivarono fuori all’hotel dove i Tokio alloggiavano, scesero dall’auto e Tom diede alla ragazza una chiave di una camera

“E’ la suite 6568, è di Georg…. Vai lì che così con una scusa, te lo amndo!”

“Grazie Tomi!” disse Vale dando un bacio sulla guancia del treccinato e scappando, poi, nell’albergo, Tom rise vedendo Vale scomparire nell’albero, poi prese il cellulare dalla tasca dei jeans scuri e fece il numero di Georg.

“Esimia testa liscia di cazzo, dove sei?”

“Don Giovanni ritirato, sono dall’altra parte della strada, ti vedo che fai il figo con la tua R8” rispose Georg osservando Tom dall’altra parte della strada.

“Hobbit, fa presto che devo parlarti!”

“Ok stacco e attraverso!” Georg posò il cellulare in tasca, si avvicinò alle strisce pedonali, alzò la testa per vedere se il semaforo per le auto era rosso e per i pedoni verde.

Iniziò a camminare per attraversare la strada, mentre Tom si abbassò per prendere l’ accendino che gli era caduto, alzò lo sguardo imprecando, poi vide una folla in mezzo alla strada proprio nel punto dove pochi secondi prima c’era Georg.

Ebbe una bruttissima sensazione, il cuore perse un battito, il sangue si gelò nelle vene.

Istintivamente le sue gambe iniziarono a correre, Tom si fece spazio tra la folla, poi il suo presentimento si fece vero: Georg stava steso a terra, privo di sensi.

“Cosa è successo?” chiese ad un ragazzo

“L’hanno investito, è stato un’auto pirata!

“Cazzo…. Georg svegliati, ti prego!!” Georg non rispondeva e Tom decise di chiamare David.

“Tom?!?”

“Dada, chiama un ambulanza, hanno investito Georg fuori l’hotel!!”

Dopo poco, Tom vide una figura familiare, era David.

“David, resta tu con Georg, hai chiamato l’ambulanza?”

“Si, stanno arrivando!”
“Okay,io vado a prendere Vale in camera.”

“VALE E’ QUI?”

“Sì è qui!”
“CAZZO!” urlò David mentre due infermieri con una barella si avvicinò a Georg.

Tom iniziò a correre, entrò in hotel, come un pazzo arrivò all’ascensore ma era occupato.

“FANCULO!” urlò Tom, non poteva aspettare che l’ ascensore si liberasse,salì le scale correndo fino al 4 piano, dove si trovava la stanza di Georg.

Arrivato a quella stanza, Tom tirò un sospiro, Vale sarebbe morta.

Bussò, Vale all’interno sussultò pensando che George avrebbe dovuto avere la chiave della stanza e aprì la porta ma si ritrovò davanti Tom, che aveva un faccia pallida e respirava affannosamente.

“Tom, è successo qualcosa? Hai una faccia…”

“Vale, hanno investito Georg!”

“COSA?!”

“Vale, prendi la giacca ed andiamo in ospedale!!” La ragazza non rispose, un groppo di lacrime le stava salendo fino agli occhi. Corse da Tom ed insieme presero l’ascensore e correndo si sedettero nell’ R8. Tom mise convulsamente in moto, se ne fregò altamente dei semafori e dei limiti di velocità sfrecciando a tutta forza. Arrivarono dopo pochi minuti all’ospedale, il chitarrista parcheggiò in modo casuale mentre la ragazza volò via dalla macchina raggiungendo la prima infermiera che incontrava.

“Scusi, è arrivata da poco un ambulanza con un ragazzo che è stato da poco investito?”

“Si però adesso è in sala operatoria” Tom arrivò giusto in tempo per ascoltare le parole della vecchia infermiera, mentre Vale era scoppiata a piangere e il suo amico si avvicinò e la strinse.

“E perché è in sala operatoria?”Chiese Tom senza lasciare Vale.

“Aveva un femore scomposto e che richiedeva una ricomposizione con un operazione chirurgica” Vale, tra le braccia di Tom, gettò un urlo di dolore.

“Può portarci fuori alla sala operatoria?”

“Certo, vi mostro la strada” La vecchia infermiera li condusse in un corridoio , quelli proprio d’ospedale con le mattonelle bianche e quella puzza proprio ‘d’ ospedale’, Vale si staccò malamente dalle braccia di Tom. Arrivati quasi alla fine del corridoio, c’erano alcune sedie, Vale si sedette subito, il treccinato si mise accanto a lei.

“Là in fondo c’è la sala operatoria ma voi dovete aspettare qui ok?”

“Certo, grazie mille signora!” disse Tom cordialmente. Poi il suo sguardo si posò su Vale che se ne stava con le mani sotto al mento, che piangeva e guardava un punto indefinito.

“Vale, come ti senti?” La ragazza non rispose. Uscì solo un sommesso singhiozzo dalla sua bocca.

“Val – disse il treccinato amorevolmente e sedendosi accanto alla ragazza e mettendogli una mano intorno alle spalle – Parla di quello che pensi. Esprimi tutte le tue emozioni.”

Vale zittì ancora però poi aprì bocca

“Come credi che mi senta?La mia anima è là dentro sotto ai ferri” Tom la strinse.

“Piccola, andrà tutto bene, DEVE andare tutto bene”

 

 

 

 

Le ore passavano lente ed inesorabili, la ragazza aveva smesso di piangere da un po' ormai, aveva il cuore a pezzettini e Tom la guardava intenerito ed incazzato, allo stesso modo, avrebbe voluto uccidere colui che aveva investito Georg e non voleva che Vale soffrisse le pene dell’inferno per la seconda volta.

Passarono altre cinque ore, quando uscì il dottore. Vale e Tom scattarono dalla sedia e si avvicinarono al dottore.

“Dottore come sta?”

“Dobbiamo intubarlo: è grave. Stanotte lo teniamo sotto controllo qui, e domani lo facciamo trasferire a Berlino.”La ragazza cercò di non ricominciare a piangere, ma sentiva il mondo crollare sopra di lei un pezzettino alla volta, Tom fece una smorfia di dolore quasi come avesse sentito il crac del cuore di Vale. Catturò la loro attenzione un gruppo di infermieri che stavano transportando una barella: sopra c’era Georg, Vale si avvicinò subito per guardarlo: non era Georg, non sembrava lui, aveva gli occhi chiusi, una mascherina davanti alla bocca. Non si muoveva. Non parlava. Non rideva. Non stava scherzando coi ragazzi.

Tom tirò Vale con un braccio e la portò verso la stanza dove avrebbero messo Georg per quella notte. Loro entrarono istintivamente ma il dottore li fermò.

“Non potete entrare!” Disse con aria autoritaria.

“Vi prego, fateci entrare!” Supplicò Vale, ma il dottore non cambiò idea, chiuse la porta e la ragazza abbassò la testa sconfitta, Tom la prese per un braccio e la trascinò: la parete accanto alla porta, era di vetro, avrebbero potuto vedere tutto quello che facevano a Georg.

Vale si appoggiò la fronte al vetro ed iniziò ad osservare tutto scrupolosamente: gli infermieri prima posarono Georg in un letto, poi iniziarono ad accendere tutte quelle strane macchine, poi gli infilarono una flebo al braccio destro – Vale fece una smorfia di dolore vedendo l’ago- e poi gli misero la mascherina alla bocca ed elettrodi sparsi per tutto il corpo e uno proprio all’ altezza del cuore. Vale riscoppiò a piangere, e Tom la prese avvolgendola tra le sue braccia. Man mano gli infermieri andarono via, e per un ultima ne uscì una donna che si avvicinò a Vale e Tom.

“Signora Listing?”

“Sì?” rispose Vale staccandosi da Tom

“Lei è la fidanzata o la moglie del ragazzo?”

“No, la sua ragazza”

“Ah – nella voce della donna si sentì una punta di tristezza- Prima in sala operatoria, dal giubbino del ragazzo è caduto questo. Credo che sia suo.”L’ infermiera diede un astuccio quadrato di velluto nero nelle mani di Vale, che lo guardava incredulo. Tom maledì mentalmente quel giorno, riconoscendo l’astuccio.

“Signora, può lasciarci soli per favore?” si intromise Tom

“Certo, ritorno al mio lavoro e buona fortuna!” La vecchia infermiera se ne andò lasciando così soli i due ragazzi.

“Vale- disse guardandola- sei davvero convinta di voler aprire questo cofanetto?”

“Tom… potrebbe essere l’ultima cosa che mi rimane di Georg!” Il ragazzo non osò controbattere e Vale, con una mano che teneva la pare sottostante del cofanetto e con l’altra tremante, cercò di aprirlo. Quando vide il contenuto della scatolina, scappò un rumoroso singhiozzo. Sfilò l’anello dall’astuccio e per caso, si accorse di una scritta all’interno: ‘Vale und Georg” e poi un cuoricino.

La ragazza si avvicinò al vetro.

“Georg ti amo, tantissimo.” Pronunciò singhiozzando ed infilandosi l’anello.

 

 

 

 

Ringraziamenti

Ringrazio le mie fans che hanno avuto la costanza di aspettarmi per settimane e mi hanno anche fatto sentire come una delle scrittrici più importanti della storia. Grazie, grazie infinite per aver contribuito a migliorare la mia autostima e perché se questa fan fiction è andata avanti è solo grazie a voi.

E NON CREDETE CHE VI LIBERATE COSI’ FACILMENTE DI ME.

CI VEDIAMO AL PROLOGO DEL SEQUEL.

LOVIN’ YOU.

Derkleine_Geisterfahrer

   
 
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