Doveva essere tutto diverso.
#032.
Mirror; reflection
“Esco, vado al circolo. Ci
vediamo più tardi.” Wickham le bacia la guancia e lascia la stanza.
“A più tardi” sussurra
Lydia, rimasta sola.
Doveva essere tutto diverso.
Dovevano esserci balli e feste, e inviti a frotte e bei vestiti e gioielli
sfavillanti – e invece tirare avanti è difficile, maledettamente difficile. A malapena
riescono ad arrivare a fine mese, e per riuscire a mettere del cibo in tavola
più di una volta Lydia ha dovuto rinunciare ad avere un cappellino nuovo o un
nuovo manicotto. Doveva essere tutto diverso, dovevano essere ricchi e
suscitare l’invidia di Lizzie e di Jane e di tutti i loro conoscenti, e invece
non riescono a risplendere come Lydia ha sempre sognato.
Lydia solleva gli occhi e
guarda il proprio riflesso: dovrebbe vedere una gran signora, una dama elegante
e raffinata. E invece lo specchio restituisce solo l’immagine di una donna
comune, una come tante - il tipo di donna
che Lydia non avrebbe mai voluto essere. E il bacio di Wickham, che la guarda e
non comprende il suo disagio, brucia come una vecchia ferita mai sanata.
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