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Autore: Malincohnia    23/11/2012    0 recensioni
Questa breve racconto penso lo si possa definire "riflessione". Sono parole scritte di getto dopo un lungo abbraccio dato a una persona cara. Spero vi piaccia e attendo i vostri pareri più che volentieri :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La Paura mi colse"
In quell'abbraccio c'era tutta la tristezza possibile, tutta quella che aveva accompagnato i mesi passati, e la nostalgia di tempi andati dove non ero altro che un'adolescente felice con poco, che non si faceva tanti problemi e che voleva bene a tutti coloro capaci di ricambiare. Ricordai gli inverni passati tra la luce sfuocata della mia stanza riscaldata da un'infinità di candele e dal tepore dell'amore che mi creavo. Disegni, diari in comune, blogS tenuti per noia e cioccolata calda a cingermi le labbra. Mi tornarono in mente le lezioni di danza, i pomeriggi passati al parco bevendo coca cola, le notti trascorse in bianco a raccontarci segreti e amori impossibili, struggendosi su l'amica che ti ha tradita e il genitore che non ti capisce. Ricordai i giornalini per ragazze con poster di attori dai lunghi capelli e dagli addominali scolpiti, le mie cotte per i cantanti rock e la musica che mi fluttuava nelle orecchie. Capì in un attimo che lei era l'accesso più diretto ai ricordi della mia adolescenza, era passata da ogni momento ed era l'unica persona che fosse rimasta da allora. Qualsiasi cosa vissuta era in qualche modo ricollegabile anche a lei, e passarci il tempo assieme faceva sì che tutti quei momenti tornassero facilmente alla memoria.

Ma quella tristezza, era il desiderio di tornare alla spensieratezza di un tempo lontano che aveva lasciato il posto a una ragazza diversa. Non era più possibile vedere le cose come prima. Adesso potevo non trovarmi bene con delle persone, potevo stancarmi facilmente di una cosa e trascorrere attimi di tristezza, o comunque di riflessione.

Capì che se avessi perso lei, tutti quei giorni passati sarebbero scomparsi con la sua fuga, niente mi avrebbe aiutato a riprovare tanto efficacemente quelle sensazioni lontane e il solo ricordo mi avrebbe riportato al pensiero della suo abbandono.

La paura mi colse di un tratto: era lì con me, di lì a pochi giorni sarebbe tornata a farmi visita, ma un istinto vorace mi costrinse il petto, e la sensazione di abbandono si fece vera, concreta. Quel timore improvviso mi portò a stringerla più forte, quasi a non volerla lasciare, come se fosse un ultimo abbraccio di addio. Sapevo che in realtà sarebbe tornata, ma tutto ciò mi servì a non dimenticare il bene che le voglio e a tener presente di non trascurarla mai.  

  
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