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Autore: imnotbeautiful    23/11/2012    1 recensioni
"Miley, mi spieghi perché ti fai chiamare Milena?"
"Perché detto da lui è così bello!"
"Certo e poi ti lamenti se io ti chiamo Hannah Montana, almeno lei è qualcuno!"
Ruotò gli occhi e mi prese per mano, per andare nell'aula di chimica facendomi quasi tragicamente sfracellare a terra.
Scusate non mi sono presentata.
Sono Ivette 'Ivy' Skyler, ho diciassette anni e vivo Los Angeles, West Coast bitches.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa fanfiction a due persone.
A Sofia che è tutta la mia vita, senza di lei non andrei avanti.
E a Martina, che mi aiuta quando ho le mie crisi da foglio bianco.
Vi voglio bene. 

 

 

 

"Ivy"
"Ivy, svegliati!"
Fingi di dormire Ivy, fingi di dormire che forse ci crede! 
"Ivette!"
Eh no, adesso mi alzo e ti prendo a sberle fratellastro di merda, lo sanno che non devono chiamarmi Ivette. 
"Guarda che poi il posto dietro alla colonna per il compito di chimica, non riesci a prenderlo!" 
Compito di chimica? Di quale fottuto dannatissimo compito di chimica parlava? 
"Cosa?! Niall James Horan, spero con tutto il cuore che tu stia scherzando altrimenti inizia a correre."
Nel frattempo mi ero alzata rovesciando tutte le coperte a terra, beh tanto c'era la domestica che puliva. 
No, non è vero niente, eravamo dei poveracci e campavamo sullo stipendio di appena 1000$ dollari di nostra madre. 
"Ahahah si, stavo scherzando! Mi piace vederti agitata."
"Inizia a correre lo stesso perché hai disturbato il mio sonno!" 
Iniziò a scendere le scale del soppalco dove 'vivevo' io e finimmo addosso a nostra madre che si era preparata per andare a lavoro. 
"Sei in trappola Niall cerco di fare scherzi del cazzo a mia sorella Horan, inizia a pregare." 
"Ivy! Scendi da tuo fratello e inizia a parlare meglio, senza tutte quelle parolacce!"
Continuò a blaterare qualcosa di incomprensibile-per lo meno a me arrivava solo un incessante blablablablabla-mentre si dirigeva verso la cucina a, spero, preparare le nostre colazioni, perché quella mattina non ero dell'umore adatto per mettermi ai fornelli e simulare la 'cucina felice' altresì da me chiamato 'gioco divertente per una bambina deficiente', cioè mia cugina. 
Mia madre per comprarle quella cazzo di 'cucina felice'-che di felice non aveva niente dato che era grigia con le posate nere-per regalo di natale, si era spesa due stipendi. 
"Ivy, vorrei farti notare che mi stai schiacciando l'esofago!" 
Una voce fastidiosa proveniente da sotto di m..ma che cazzo?
Ah si, Niall. Mi ero dimenticata di essere sopra di lui. 
"Ragazzi ma siete ancora in quelle condizioni?"
Nel frattempo mia madre andava avanti e indietro per la casa, e se ve lo state chiedendo la risposta è si. 
Aveva la pessima abitudine di camminare incessantemente mentre parlava.
"Sappiate che se mi arriva, Ivy, un'altra comunicazione dei tuoi ritardi, non rivedrai mai più la luce del sole!"
"Ma perché parli al singolare? Anche lui arriva in ritardo come me, andiamo a scuola insieme!" 
"Ma lui non ha le insufficienze che hai tu, forza vatti a vestire!" 
Ma contano solo i voti in questa vita? Poi si chiedono perché i giovani d'oggi hanno pregiudizi verso gli altri. Ecco svelato il motivo:lascuola.
Oh mamma stavo delirando. 
Mentre i due di sotto stavano sparlando di me-non ero sicura che lo stessero facendo davvero, ma visto e considerato che lo fanno sempre allora si, lo stavano facendo-mi andai a vestire, lavare, truccare, preparare lo zaino, imprecare perché non trovavo la scarpa destra, passare il filo interdentale, preparare una bomba ad orologeria da mettere dentro la scuola, okay stop. 
Scesi e gli adorati mammina e figlino stavano allegramente conversando davanti a una tazza di Yorkshire Tea importato dalla Gran Bretagna solo per noi..no non è vero, nessuno importa niente per dei poveracci e nessuno stava conversando con nessuno. 
Niall era stravaccato sul divano ad aspettarmi e mia madre, beh mia madre era non so dove, probabilmente già a lavoro ma non importava. 
"Signore degli scherzi stupidi alle sette del mattino, vuoi alzarti da quel divano?" 
"Signora delle battute sarcastiche a tutte le ore del giorno, io stavo aspettando te."  
Quanta acidità nelle sue parole, chissà da chi aveva preso. 
Oh ma da me! Già, peccato che la sorella minore ero io e quindi niente. 


Non so grazie a quale tipo di miracolo che il cielo ci aveva concesso, arrivammo in tempo per le lezioni e potei sostare a dormire in piedi, davanti al mio armadietto.
Devo ammettere che il motorino di seconda mano che lo zio Jim aveva regalato a Niall non era niente male in fatto di velocità. 
Non so se si era capito che nella mia famiglia tutti regalavano cose a tutti, tranne che a me. 
"Buongiorno Ivy!" 
Una squittente ragazza dalla chioma azzurra mi comparve vicino all'improvviso così da far cadere per terra il mio cellulare. 
"Hannah Montana cazzo! Quante volte ti ho detto che non devi comparirmi così all'improvviso, e di prima mattina poi?" 
"Sei di cattivo umore vero, cara Ivette? Quindi non mi devo preoccupare di niente e il mio lavoro qui è concluso, ci vediamo a pranzo!"
"Non chiamarmi Ivette, sai che odio quel nome." 
"E tu non chiamarmi Hannah Montana, è lei che mi ha fottuto il nome!"
Miley Dixon era l'unica amica che avevo in quella scuola, e non potevamo essere più differenti di così. 
Lei abitava a non so quanti isolati da me, in un appartamento il doppio più grande del mio e ovviamente anche il doppio più pulito e ordinato, visto e considerato che la sua famiglia aveva abbastanza soldi da potersi permettere una domestica che pulisse per loro. 
Ancora non riuscivo a concepire come mai io e lei fossimo così amiche. 
Insomma, lei cambiava colore di capelli ogni settimana-per ora si era fermata a quell'azzurro strano. Indossava cose schifosamente rosa e di altri colori pastello che erano così terribilmente carini da farmi venire da vomitare.
Io assomigliavo più o meno ad uno scaricatore di porto mischiato ad un camionista che non scopa da mesi. Il biondo era il mio colore naturale e il nero dominava nel mio armadio, non c'era vestito colorato. Una volta provai a comprare una felpa rossa, ma ora viene usata come straccio da casa quando a mia madre viene la fantasia di ripulire i ripiani della cucina, ma visto che questo succede una volta ogni otto anni, posso dire che non so dove sia finita la mia vecchia felpa. 
Penso che se sua madre mi avesse visto le sarebbe preso un infarto oppure sarebbe scappata in un qualche tempio a pregare per la salvezza della mia anima e a far si che non finisse tra le fiamme dell'inferno. Ma fortunatamente i suoi genitori non c'erano mai e quindi a fare tutta la filippica che ho qui vicino/sopra elencato, ci pensava la loro domestica, Amelia, che andava in giro con il crocifisso arrotolato nella mano. 
"Miley, aspetta! Ti ricordo che abbiamo la stessa lezione, ora." 
"E di cosa?" 
"Chimica." 
"Da quando sai l'orario scolastico?! Oh bontà celeste, tu spirito cattivo esci da questo corpo!" 
Si mise davanti a me urlando come una pazza isterica e mimando la croce con le dita come se stesse facendo un esorcismo. 
In quel momento fecero il loro ingresso nell'atrio della scuola il kebabbaro dal ciuffo biondo e signor Lipton Tea, ovvero Zayn Malik e Harry Styles. 
Inglesi pft, si riconosco a chilometri di distanza. 
Presi Miley per le mani e la attaccai all'armadietto in modo da farla smettere di fare la recita di Natale nell'atrio.
Sfilarono nel corridoio e tutta la gente si attaccò agli armadietti come se stessero passando i modelli di Abercrombie. 
"Ciao Milena." 
Styles aveva salutato la mia amica e come sempre aveva sbagliato nome, ma a lei sembrava non importare. 
Non le importava no, era cotta di lui e non capiva che era solo uno stronzo, adulatore come il suo amichetto che si portava dietro. 
O forse era il suo amichetto a portarsi dietro lui, beh poco importava.
"Si chiama Miley, zucca vuota." 
"Shh zitta, Milena va benissimo!" 
Dopo quell'imbarazzante momento-nel quale devo ammettere di aver guardato il culo di Zayn Malik, e dove Harry Styles ha fatto l'occhiolino alla mia amica che stava quasi per svenire-potemmo tornare alla realtà. 
"Miley, mi spieghi perché ti fai chiamare Milena?" 
"Perché detto da lui è così bello!" 
"Certo e poi ti lamenti se io ti chiamo Hannah Montana, almeno lei è qualcuno!" 
Ruotò gli occhi e mi prese per mano, per andare nell'aula di chimica facendomi quasi tragicamente sfracellare a terra. 


Scusate non mi sono presentata. 
Sono Ivette 'Ivy' Skyler, ho diciassette anni e vivo Los Angeles, West Coast bitches.


 

Ajooooooooo!
C'è qualcuno qui! *agita la manina* 
Vi ricordate di me? 
Sono imnotbeautiful e sono tornata a sfracassarvi la minchiaaa! 
Ho fatto i salti mortali per mettere questa storia lol
Allora, che ve ne pare? 
Mi ci sono impegnata tanto, avevo le crisi da foglio bianco!
Se recensite, mettete tra le cose cosine cosette, continuo sennò au revoir. 
Vi dico che non sarò 'coerente' nel pubblicare i capitoli. 
Dalle tre fino alle otto sono sopra i libri di quell'incubo nebulare chiamato liceo classico.
A volte sono così stanca che mi passa pure la voglia di esistere! 
Ah, e tutto questo solo il venerdì perché il sabato non c'è scuoooola! *balla la conga* 

Questo è il mio account twitter, per chi volesse seguirmi c: https://twitter.com/meeowcher 
Si, sono tarda e non riesco a fare il collegamento ipertestuale, yo.
 Okay ora la finisco di rompere, ciaooos. 
Provate a copiare e vi taglio le mani poi le appendo all'albero di Natale.
pace amore e smoke cigarettes :3
Crediti del banner a Chiara_88 su efp.
Effy.


ps:il mio personaggio è la ragazza nel banner.

Lei è Miley c:

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