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Autore: _Plane    23/11/2012    3 recensioni
Mi sto ancora chiedendo come ci sono arrivata fin qui.
Mi chiedo anche perché l’ho fatto.
E mi chiedo un'altra volta cos’ ho fatto per ridurmi così.
***
Mi divertiva il fatto che fosse attratto da me, mi divertiva il fatto che mi ascoltasse e mi divertiva vedere fino a che punto si spingeva.
poi però, Scoprii volentieri che quando non ci provava era ancora più simpatico.
E dannatamente dolce.
***
Vedo aprirsi la porta del bar ma non ci faccio caso. Sono troppo occupata a osservare i pezzi di ghiaccio del mio barboun che si sciolgono. Ma con la coda dell’occhio guardo comunque, essendo di natura curiosa. E vedo un ciuffo nero che spunta al mio fianco.
Il suo ciuffo nero.
-wooow c’è il signor Malik gente!- biascico alzando il bicchiere.
-sei ubriaca- dice guardandomi male
-la perspicacia non ti è mai mancata ciuffo- ribatto ridacchiando
-Davvero Val? Ti sei ridotta così?- mi chiede guardandomi con disprezzo e compassione.
-Tu non c’eri, ho dovuto arrangiarmi-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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_Al mio tato, perché mi manca da impazzire.

Drink, Drank,Drunk
 

21/11/12

Mi sto ancora chiedendo come ci sono arrivata fin qui.
Mi chiedo anche perché l’ho fatto.
E mi chiedo un'altra volta cos’ ho fatto per ridurmi così.
 
Mi ricordo com’ero a settembre dell’anno scorso: spensierata, libera, vera, ma soprattutto felice.
Ero piena di amici, uscivo, mi divertivo ma soprattutto avevo dalla mia parte la persona a cui io voglio più bene al mondo: Zayn Malik.
Era iniziata a fine agosto, lui era del mio ‘’gruppo di uscite’’, ci provava con me su facebook e dopo un po’ mi aveva convinto a uscire.
Che poi uscire si fa per dire, lui non mi attirava per nulla, e ogni volta che mi chiedeva se uscivo ed io rispondevo che andavo fuori con una mia amica, lui mi diceva -ok, ci vediamo li-.

Mi divertiva il fatto che fosse attratto da me, mi divertiva il fatto che mi ascoltasse e mi divertiva vedere fino a che punto si spingeva.

Un giorno, due settimane prima dell’inizio della scuola, una del nostro gruppo, Helena, mi aveva ripreso -Sai Valerie, dovresti smetterla di riempirlo di strane idee, dopo ci sta male-.
Per la prima volta pensai che forse il mio civettare ironico lo stava riempiendo di false speranze, e ci parlai subito, mettendo le cose in chiaro.
Scoprii volentieri che quando non ci provava era ancora più simpatico.

E dannatamente dolce.
 
I primi problemi nel nostro ‘’rapporto’’ iniziarono a causa mia.
Che poi fossero minuscoli era un altro conto.
 
 A ottobre, più precisamente il 17, mi fidanzai.
Liam Payne, uno dei ragazzi più belli del nostro ‘’giro’’.
Il problema era che anche un’altra mia amica se ne era accorta, ma molto prima di me. Solo che lei mi aveva detto di esserselo dimenticata grazie a quel bel fustacchione di ragazzo che si era trovata quest’estate, quindi non mi ero posta problemi.
Beh, mi sbagliavo.
O forse era lei che mi aveva mentito, comunque, feci la figura della stronza (perché stronza lo ero), e persi un’amica.

Zayn non mi disse nulla, sennonché Liam non mi meritasse.

Che, in effetti, era vero: si faceva sentire lui, massimo una volta a settimana, solo per chiedermi di uscire, giusto perché aveva voglia di una pomiciata. Se gli scrivevo io rispondeva raramente, e ogni volta che lo chiamavo era freddo e distaccato. Ogni volta che dovevo vederlo mi ripromettevo di mollarlo, ma lui mi guardava con i suoi occhi color miele ed io andavo in pappa. Completamente.
A volte era anche dolce: mi veniva a prendere a scuola, anche se parlava con i suoi amici e mi dedicava poca attenzione, era pur sempre lì per me.
Andammo avanti così per altri cinque mesi, e finalmente il 27 gennaio lo mollai.
Con un messaggio.
Ricevetti i complimenti da Zayn, che in quei cinque mesi mi era sempre stato vicino.

Ci sentivamo ogni fottutissimo giorno, o per messaggio e per facebook, siccome aveva scoperto i doni del fumo e della marijuana e suo padre l’aveva scoperto.
Risultato? Tre mesi di punizione e appena il castigo finì, si fece beccare un’altre volta.
Naturalmente altri tre mesi di punizione e tante webcam fatte nel week end in cui ero da mio padre.
 
In quanto agli altri problemi che accaddero tra noi, non so di chi sia la colpa, so solo che provocarono un taglio netto al nostro rapporto.

Iniziò ad aprile: lui aveva ripreso a uscire, ed io ero troppo impegnata con degli esami che ci sarebbero stati di lì a poco.
Lui si faceva sentire sempre meno,
Le nostre numerose videochiamate diminuirono.
A giugno doveva venirmi a prendere dopo il mio esame, ma lui mi diede buca la sera prima inventandosi una scusa. -Devo imbiancare i termosifoni- disse.
Poi scoprii che era fuori con un nostro amico e che andava fierissimo della balla che mi aveva raccontato.
Non mi chiese neanche com’era andato il test e non si fece praticamente sentire, fino a quando non gli scrissi a inizio luglio, l’ultima volta che intrattenemmo una conversazione scritta decente.
Io partii il giorno dopo per la Spagna, standoci per due mesi, e non ci sentimmo per tutta l’estate.
Sinceramente quell’estate non sentii praticamente nessuno, a parte la mia migliore amica, e l’altro ragazzo che c’era sempre stato per me fin dalla prima media, Harry Styles.
A settembre appena tornai, iniziai a uscire tutti i giorni, e Zayn c’era sempre. All’inizio facevo un po’ la sostenuta, poi mi sciolsi un po’, vedevo che lui era più diffidente nei miei confronti, anche se non ho capito ancora adesso perché.

Ma in quel momento avevo altro per la testa: Niall Horan, il biondino che mi aveva fatto perdere la testa.
Ci sentivamo da dicembre saltuariamente, qualche volta si faceva sentire lui, altre volte io. Fino a quando il 25 agosto avevamo riallacciato, per bene, i rapporti.
Il giorno dopo sua mamma morì. Attacco cardiaco. Niall era accanto a lei.
Fui una delle poche persone con cui parlò quella sera, e dal momento in cui chiusi la telefonata mi accorsi di essermi presa una bella sbandata.
Andammo avanti per tre settimane a uscire e ad abbracciarci, ma tutto ciò accadeva solo in quel dannatissimo gruppo con cui uscivo, mai una volta in cui eravamo io e lui da soli.
E naturalmente nel gruppo c’era Zayn, al quale non andava a genio il mio ‘’flirt’’ con Niall.
Diceva che lui ci provava con tutte, che non era affidabile.
Io non gli credetti e lo accusai di essere geloso.  Litigammo, naturalmente.
Il 17 settembre Niall mi chiese di mettermi con lui, io gli risposi che era meglio andarci con più calma e che prima di decidere era meglio se uscivamo insieme, mi sorrise e disse -va bene- mi accompagnò alla fermata dell’autobus e me ne andai a casa col sorriso sulle labbra.
Raccontai tutto a mia madre, ricevendo così dei complimenti per essere stata così... matura.
Il giovedì dopo dovevamo uscire, alle 15.00 al parco.
Mi presentai alle 15.10 perché ero dal dentista, ma di lui non c’era traccia.
15.20
15.30
15.40.
Alle quattro meno dieci mi alzai dalla panchina e con le cuffiette nelle orecchie mi diressi alla fermata, ma fortunatamente all’entrata del parco mi vennero incontro dei miei amici, facendomi la fatidica domanda -che ci fai qui?-.
Fatidica domanda a cui risposi con un -Mi hanno dato buca- cercando di sorridere.
Restai con loro fino alle 18 e poi tornai a casa e scoppiai a piangere come una fontana.

Il giorno dopo mi scrisse ma non gli risposi, perché nel messaggio c’era di tutto tranne che delle scuse.
Sabato s’incazzò perché non gli avevo risposto.
Domenica si pentì e mi disse che voleva uscire per rimediare, naturalmente risposi di no.
Una settimana dopo uscii, lui mi parlò, chiarimmo e mi chiese scusa.
Lunedì era ‘’fidanzato ufficialmente con Alexis Ontar’’.
Inutile dire che ci rimasi di merda.
-sai perchè sono incazzato con te Val? Perchè hai baciato quello stronzo di Horan e io lo sono venuto a sapere da altri- disse Zayn appena mi vide fuori, iniziammo a discutere perché lui sosteneva che fosse così, mentre io smentivo tutto.
Io non avevo baciato Niall.
Per quanto mi chiedessi che sapore avessero le sue labbra e come sarebbe stato baciarlo, non lo avevo fatto.
Facemmo pace, ma come sempre, i rapporti restarono freddi. Quasi.
 
Ma c’erano novità nell’aria, soprattutto nel mio piccolo cuoricino.
Questa novità aveva un nome: Louis Tomlison.
Castano, occhi azzurri, sorriso da mozzare il fiato, voce sexy e profumo ammaliante.
Aveva iniziato a girare nel nostro gruppo a Luglio, quando io non c’ero, e a settembre lo avevo conosciuto.
Era il più maturo tra i miei amici, e il più simpatico.
Anche se io non lo notavo perché avevo in mente l’irlandesino.
Per tutto settembre e inizio ottobre ci sentivamo via messaggio e ci vedevamo ogni volta che uscivo.
Appena mi resi conto che mi piaceva, andò tutto in fumo: ci sentiamo raramente, sull’autobus per andare a scuola ci salutiamo e qualche volta intratteniamo una conversazione.
Tutto ciò per colpa mia.
Ho sempre paura di poter sembrare patetica, assillante, ansiosa e isterica.
Una mia amica dice che non è vero, che è sola premura, ma io non ne sono convinta.
Detta come va detta ho un carattere di merda: sono cattiva, faccio troppo la saputella,sparlo della gente che mi sta sul cazzo e me la tiro.
Naturalmente ho anche dei pregi: sono simpatica, intelligente e sorrido sempre.
Già, sorrido.
Ma per i miei gusti sorrido troppo.
Rido troppo.
Parlo troppo.
Sinceramente a volte mi do fastidio da sola.
E perché non la smetti di sorridere, parlare e di ridere se ti dai fastidio, vi chiederete?
Semplice, devo nascondere le mie insicurezze: di non essere mai abbastanza, delle cose che pensano gli altri, di non fare la cosa giusta.
Di essere un peso per gl’altri.
Di essere troppo antipatica.
Di ostentare troppo quello che ho.
Di perdere Zayn e che lui possa parlare male di me, o che lui mi sostituisca, come ha già fatto.
 
È tutto un cazzo di circolo vizioso.
 
Se in più ci metto che ho una mamma isterica, sono fottuta.
Anne Dobersky, cacciatrice di teste di professione, mamma di Hobby.
Viviamo, sì al plurale perché ho anche una sorella che si chiama Mathilda (o come la chiamo io bb-cream ossia bisbetica bionda cream) con lei da quando avevamo due anni io e sei lei.
I nostri genitori hanno divorziato quindi puff, viviamo dalla mamma, yee!
Come madre non è male, esce alle otto di mattina e torna alle otto di sera, quindi grazie al dio non c’è spesso a casa, perché presa a piccole dosi non è male.
Il problema è quando è di cattivo umore.
Una volta, durante una litigata più pesante del solito, ha urlato contro di me e mia sorella -non vedo l’ora che andiate a vivere con vostro padre- che sinceramente non è bello sentirselo dire a tredici anni.
Quel pomeriggio dovevo andare con le mie amiche in centro.
Naturalmente alla fermata dell’autobus sono scoppiata a piangere mentre loro due mi consolavano.
Nostro padre, Ethan Socks, invece è ok. Severo al punto giusto, e simpatico. Se fosse stato per me, mia sorella e papà, saremmo già a vivere con lui. Ma vive in un'altra città, quindi non è tanto comodo.

Dopo questo piccolo tuffo nel passato prossimo torniamo al mese di novembre.
La mia situazione è semplice, mi vedo attorno gente falsa, anche se probabilmente lo sono anche io.
Gli amici che riesco a sopportare psicologicamente sono pochi, tra questi sempre il solito Harry Styles.
Il mio migliore amico.
L’unico che mi capisce.
Questo mese ho scoperto che un mio amico si taglia.
Non Harry, un altro.
Dice che è colpa della sua famiglia.
A tredici anni ho scoperto che se tagli orizzontalmente non muori per forza; in verticale, invece, vai dritto alla camera mortuaria.
Mi sono informata di come ci si tagliasse dopo la litigata con mia madre, quando pensavo che la mia vita stesse andando in rotoli.

Evidentemente m’immaginavo un futuro più roseo.

Non mi taglio, ma ho ripiegato sul fumo.
Mi fa sentire bene.
Intacca la mia salute, ma non con evidenza.
Francis la mia compagna, dice che dovrei smettere, ma non lo faccio, tanto cos’ho da perdere?

Faccio un corso di hip hop. Due per l’esattezza.
Ma anche li mi sento insicura.
Ho sempre paura di essere giudicata.
Ci metto tutta me stessa, e una delle mie insegnanti dice che va bene così, l’altro dice potrei dare di più.

Tornando a oggi, la mattina è iniziata normalmente.
Sveglia alle 06.10, scuola, casa, ho pranzato, ho fatto dei biscotti, ho letto e provato a fare i compiti.
Alle 18.00 avevo hip hop, ma nessuno mi riusciva ad accompagnare, e in più avevo mal di pancia, quindi sono rimasta a casa.
Mia sorella ed io eravamo da sole, ma doveva arrivare il suo fidanzato, così, tanto per sbattermi in faccia la sua perfetta vita amorosa e sociale.
Con una scusa esco, in questo momento non ricordo se le ho detto che sarei andata da Lizzie, o se non le ho detto nulla.
Comunque l’idea principale era di andare da Lizzie-Bizzie a piedi.
Sapete il detto ‘’io sono tutta casa e Chiesa, ma è il tragitto che mi frega’’? 
Beh, in questo caso Lizzie è la Chiesa, e nel tragitto per andare a casa sua vedo un pub.
Uno di quelli dove entri e sai già di uscire sbronzo.
Di quelli che ti fregano al primo colpo.
Ecco, io mi sono fermata lì.
Tanto Lizzie non sa che dovevo andare da lei, e non ho niente da perdere giusto?
Ordino una pinta di birra, anche se a me fa schifo.
Penso al fatto che Zayn non lo vedo da sabato, e che non mi ha cagato pari al cinema, anche se io ho appoggiato la testa sulla sua spalla. Anzi mi ha ignorato.
Giù un sorso.
Penso che mi abbia sostituito con Judy Martin.
Giù un altro sorso.
Penso a Louis che l’ho visto baciarsi con Alexandra Stuff, proprio stamattina, e che se fossi stata meno insicura sarei stata io al suo posto.
Sorso.
Penso che dicevano di essere migliori amici, ma che i migliori amici non danno baci poco casti sulla bocca.
Sorso.
Penso che ho diciassette anni e sembro una vecchia fallita.
Giù un altro sorso.
Giù altre quattro pinte di birra.

 
Vedo aprirsi la porta del bar ma non ci faccio caso. Sono troppo occupata a osservare i pezzi di ghiaccio del mio barboun che si sciolgono. Ma con la coda dell’occhio guardo comunque, essendo di natura curiosa. E vedo un ciuffo nero che spunta al mio fianco.
Il suo ciuffo nero.
-wooow c’è il signor Malik gente!- biascico alzando il bicchiere.
-sei ubriaca- dice guardandomi male
-la perspicacia non ti è mai mancata ciuffo- ribatto ridacchiando
-Davvero Val? Ti sei ridotta così?- mi chiede guardandomi con disprezzo e compassione.
-Tu non c’eri, ho dovuto arrangiarmi- rispondo alzandomi e lasciando 50£ per pagare.
Esco senza guardarlo negli occhi.

Ma si vede che non ha recepito il messaggio, perché pochi secondi dopo è di fianco a me, che mi aiuta a camminare in linea retta. Sussurra un -lascia che ti aiuti-ma dopo si maledice, perché sa che l’ho sentito.
Chi è la persona che ho di fianco?
Zayn Malik prima di mettersi ad aiutare una persona la derideva, ci scherzava, poi, forse, ti avrebbe aiutato a camminare. Lui non è il mio Zayn. È diverso.
-non ho bisogno del tuo aiuto-dico decisa fermandomi in mezzo al marciapiede, strattonando il braccio, ma lui lo tiene stretto, come se non volesse lasciarmi.
-Val, hai bisogno di aiuto- ripete ad alta voce, questa volta, sorridendomi dolcemente.
La mia faccia diventa ancora più seria. Brutto segno.
M’irrigidisco. Brutto segno.
Allargo le narici. Altro bruttissimo segno.
-
adesso te ne accorgi che ho bisogno d’aiuto? –domando a bassa voce, segno che la sfuriata è vicina- adesso te ne accorgi brutto idiota?!-gli chiedo urlando -tu non ci sei stato in questi mesi, mi hai praticamente abbandonato, sei freddo nei miei confronti e mi dici anche che ho bisogno d’aiuto? Dov’eri quando avevo seriamente bisogno di te? Dov’eri? Oh sì, certamente, eri con la Martin! Quindi non venire a dirmi che ho bisogno di aiuto, perché se ne avessi bisogno in questo momento saresti l’ultima persona a cui chiederei- urlo ancora sputandogli in faccia tutto quello che tenevo represso da mesi. Lui abbassa la testa colpevole, per poi rialzarla e puntare i suoi occhi nei miei.
Verde e nero.
I suoi occhi sono nostalgici, velati d’incertezza.
-ti vorrei dire perché mi comporto così, ma non voglio peggiorare la situazione- dice infine con una scrollata di spalle, riabbassando la testa.
Lo guardo con rabbia, per poi alzare i tacchi e dirigermi verso casa. Lui non fa una piega. Non alza lo sguardo, non mi richiama. So che non lo avrebbe fatto, orgoglioso com’era, ma una parte di me sperava che facesse qualcosa. Invece niente. Nulla di nulla. Un bel cazzo di niente.

Chiudo la porta e mi accascio contro di essa.
Le luci in casa sono spente: la mamma è via per lavoro mentre mia sorella è da Gabe, il suo ragazzo.
Fino al momento in cui ho chiuso la porta, ho sperato che mi fermasse, ma sono solamente una povera illusa.
Ma era meglio così: io non ci stavo male, lui aveva un peso in meno.

Sto pensando che potrei sposarmi con la Nutella. È dolce, mi fa sentire a casa, e mi coccola nel momento del bisogno. Insomma, c’è sempre, a contrario di altri.
Questi sono i discorsi di Valerie Socks alle undici di sera.
Un bussare alla porta mi sveglia dal teporino indotto dalla coperta di pile e dalla nutella.
Un trillo di campanello mi fa alzare, con un’imprecazione e mi fa aprire l’entrata, trovandomi Zayn Malik di fronte. Non esita un istante e coglie al volo la possibilità di abbracciarmi.
-scusami se sono stato assente, scusami se sono stato freddo, e scusami se ti ho fatto credere di averti sostituita-dice come se si liberasse di qualcosa.
Perché probabilmente è così, io per lui non sono un peso, sono la sua tata.
-Mi sei mancata calzino-
-anche tu Zayn, anche tu-
 
 
 
___________________________________

È la mia prima OS, quindi abbiate pietà.
L’ho scritta il 21, perché avevo voglia di sfogarmi.
Non  pensate che io mi sia inventata tutto, la parte prima della sbronza è vera, solo con dei nomi un po’ diversi.
Dopotutto scrivere serva anche a questo no? A liberarsi, a confidarsi.
E io ho un fottuto bisogno di confidarmi, quindi lo faccio con voi visto che non mi conoscete.
In questo momento vorrei avere affianco il Zayn della situazione, ma non c’è, e mi manca.
Andrebbe bene alche  Louis della situazione, ma parliamo poco.
Invece Harry è a calcio, quindi non lo riesco a disturbare.
Porca putroccola, meglio che mi ritiri e vada a disperdere depressione da qualche altra parte.
Ciao ciao belle <3
  
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