18) Di
dichiarazioni e spaghettate di mezzanotte.
Dopo
esserti dichiarata al
ragazzo che ami dovrebbe essere un diritto sindacale riuscire ad avere
una
notte di sonno piena, possibilmente abbracciata a lui.
È una convinzione che ho
maturato meno di dieci minuti fa, ma penso abbia un senso e una ragion
d’essere: sto davvero troppo bene accoccolata su di lui, che
è in grado di
calmarmi e conciliarmi il sonno in modo fantastico.
Inizio a capire come mai
la gente ami dormire fino a tardi, a queste condizioni nemmeno io
– la
mattiniera per eccellenza – uscirei da questo letto.
Peccato che tutto questo
debba essere smentito, vorrei che fosse solo la mia immaginazione, ma
visto che
sono cinque minuti che il fenomeno si protrae devo convenire che
effettivamente
qualcuno sta bussando alla finestra di Mark.
Che sia un ladro? Un
seccatore? Un alieno?
Chiunque sia mi sembra
giusto avvisare il legittimo proprietario di questa camera, scuotendolo
leggermente, peccato che Mark mugugni qualcosa e poi non dia altri
segni di
vita.
Oh, oh.
Come lo sveglio?
Inizio a strusciarmi piano
su di lui e a baciarlo, sono certa che questo provocherà un
qualche tipo di
reazione e infatti poco dopo apre gli occhi stiracchiando un sorriso.
“Hai cambiato idea?”
Mormora stringendomi per i
fianchi.
“No, solo non sapevo come
svegliarti, c’è qualcuno che bussa alla tua
finestra da un po’.”
Lui alza un sopracciglio
perplesso e si mette in ascolto, il bussare si ripete e il suo
sopracciglio si
alza ulteriormente.
“Bel modo di svegliarmi.
Mi svegli così anche domani-oggi mattina?”
“Sì, beh se proprio vuoi…
non credi sia il caso di controllare chi diavolo ti cerca con tanta
insistenza?”
“E se fosse un ladro?”
“Che bussa? Se fosse un
ladro sarebbe già entrato e avrebbe rubato quello che
c’era disponibile.”
Lui sbuffa, io mi sposto
per lasciarlo alzare.
Sembra decisamente di
pessimo umore – borbotta maledizioni a bassa voce –
senza nemmeno prendersi la
briga di raccattare i suoi pantaloni, prende una mazza da baseball e si
dirige
alla portafinestra della sua stanza.
“E quella?”
“Da piccolo mi piaceva
giocare a baseball.”
Butta lì a mo’ di
spiegazione, prima di aprire la finestra.
Dubito che gli serva a
qualcosa, dato che l’insistente visitatore notturno
è Tom, che non gli dà
nemmeno il tempo di fiatare e lo stringe in un abbraccio assassino.
La notte ha preso una
piega inaspettata, il fatto che lui sia qui indica che qualcosa deve
essere
successo tra lui e quella testa vuota di mia sorella e a giudicare
dalla sua
reazione non è niente di bello.
“Tom?”
Chiamo piano, timorosa di
interrompere quel momento.
Le mie cautele non
servono, appena DeLonge sente la mia voce si stacca dal mio ragazzo
come se
avesse preso la scossa e guarda prima Mark – ancora in
mutande e con la mazza
in mano – e poi me che indosso la sua maglia.
Non avrei mai pensato di
vedere un tizio come Tom arrossire un giorno, eppure succede.
“Uhm, ho interrotto
qualcosa e tu hai intenzione di farmela pagare a colpi di mazza da
baseball?”
Mark scuote la testa e
appoggia la mazza alla parete.
“No, pensavo fossi un
ladro.”
“Un ladro che si prende la
briga di bussare?”
Mark non commenta.
“Cosa ci fai qui, DeLonge?
Non ti basta più telefonare alla gente in piena notte?
Adesso passi anche alle
visite notturne?” riprende poi.
Io mi porto vicino al mio
ragazzo – che mi passa un braccio intorno ai fianchi
– pronta ad ascoltare
quello che il moro ha da dire.
“Al locale, prima… Erin…”
Oh, meraviglioso! È
talmente scosso da non riuscire ad articolare una frase di senso
compiuto!
“Prima ci stava provando
con un uno e io mi sono incazzato e le ho fatto una piazzata davanti a
tutti.
Le ho detto tutto, è
troppo per me.
Troppo.”
Lancio un’occhiata a Mark
e ci capiamo al volo, non scuciremo molto altro dal nostro soggetto
così tanto
vale abbracciarlo.
Mi fa abbastanza strano
essere quasi soffocata da questi due, ma è piacevole e spero
che anche Tom la
pensi così.
Rimane rigido per un po’
prima di rilassarsi e mormorare un: “Grazie.”
spento, sembra decisamente giù di
corda, Erin che hai fatto ancora?
Mark gli accarezza la
schiena, io cerco di arrivare ai capelli, Tom tace. In questo momento
sembra un
cucciolo che ha bisogno di coccole invece del solito sbruffone che
tutti
conoscono.
“Vuoi parlarne?”
Sussurro io, lui scuote la
testa.
“Cosa vuoi fare?”
“Mark, posso usufruire del
tuo divano?”
“Certo, aspetta che sposto
un po’ di cose.”
Lui annuisce e Mark si
allontana, lo sento trafficare, mentre io rimango appesa a Tom.
“E così finalmente state
insieme, eh?”
“Sì, a quanto pare la tua
teoria della gelosia aveva un senso.”
Stiracchia un sorriso,
stringendomi di più.
“Non sono stupido come
sembro, vorrei che lo capisse anche lei.”
“Lo capirà.”
“Quando? Sono stanco di
aspettare….”
Io non rispondo, devo fare
un discorso a Erin e non sarà una cosa pacifica.
“Il divano è pronto.”
Tom si stacca e ci si
butta sopra senza nessuna grazia, avvolgendosi in una vecchia coperta e
alzando
una mano in segno di saluto.
“Dici che l’abbiamo
consolato abbastanza?”
Chiedo a capelli blu, lui
annuisce.
“Non è un tizio che
richiede troppe coccole, poi se ne vergogna.”
“Non parlate di me come se
non ci fossi! E, per vostra informazione, pretendo un buffetto della
buonanotte!”
Ridacchiamo sottovoce e
accontentiamo la sua richiesta, questa emergenza sembra essere
rientrata in
qualche modo.
“Secondo te ora si potrà
dormire?”
Mi chiede Mark facendomi
cenno di raggiungerlo a letto, cosa che faccio molto volentieri.
“No, ho il sospetto che
non sia ancora finita.”
Rispondo, accomodandomi
nel suo abbraccio e provocando un suo sbuffo, non sembra molto felice
del
traffico notturno.
Come previsto, un quarto
d’ora dopo qualcuno batte furiosamente alla portafinestra di
Hoppus, qualcuno
che è decisamente meno gentile dell’ameba che
riposa sul suo divano.
“UN ATTIMO! Ma che cazzo!
Questa camera è diventata una stazione
ferroviaria!”
Anche questa volta non si
degna di mettersi i pantaloni, ma almeno non prende la mazza da
baseball, forse
come me ha intuito chi possa essere.
“Buonanotte Erin, sono
lieto di vederti! Vuoi un drink?”
Mia sorella lo sposta
senza nemmeno rispondergli – fa solo un cenno di saluto nella
mia direzione,
che io ricambio perplessa chiedendomi perché diavolo non
trovi strano il fatto
che io sia qui – e si mette a urlare.
“DELONGEEEE!”
Tom sobbalza e cade dal
divano, guardandosi intorno perplesso fino a che non mette a fuoco Erin.
“E-erin?”
“No, tua nonna in Francia,
DeLonge!
Che cazzo pensavi di fare
prima, eh?”
Mark se ne torna a letto,
mi abbraccia e appoggia la testa sulla mia spalla.
“Pensavo avresti assistito
allo spettacolo.”
“Qui sono più comodo.”
Lui scuoto la testa e
riporto la mia attenzione a quei due: Erin è in piedi, con
le mani appoggiate
sui fianchi e l’aria poco malleabile, Tom la guarda stupito e
terrificato per
terra.
“Erin, mi sono dichiarato,
non è chiara come cosa?”
“Tu dichiarato? Ma se
stavi per prendere a pugni quel povero ragazzo con cui stavo parlando!
E poi, io so perché l’hai
fatto! A te non importa di me come persona, tu non mi ami!
A te fa solo incazzare il
fatto che io ti abbia scaricato!”
“Erin…”
“Sei solo un ragazzino
incapace di sopportare un no, non capisco come io possa essere stata la
tua
ragazza per così tanto tempo!”
“Erin….”
“Devi crescere,
DeLonge..Devi…”
“ERIN, CAZZO! MI VUOI
STARE A SENTIRE?”
Lei inarca un
sopracciglio, mentre lui si alza in piedi, sembra decisamente fuori di
sé.
“Sennò cosa mi fai?”
“La vedi quella mazza?
Potrei dartela in testa, almeno mi lasci parlare!”
Urlo un: “Ehi!” per far
sentire la mia opinione, ma Mark mi tappa la bocca.
“Non metterti in mezzo,
non è capace di fare del male a una mosca, soprattutto in questo stato, sta solo
cercando di farsi
ascoltare da lei.”
Io annuisco e riprendo a
guardarli.
“Dio, Erin. Qual è il tuo
problema?
Sono troppo stupido o poco
affidabile?
Sì, lo sono. Sono un
completo coglione che vive per tre cose: la sua chitarra, lo skate e te!
E no, non lo sto facendo
per portarti a letto o per ripicca! Cristo, sembra che tu non mi
conosca per
niente, lo sai che quando una mi molla ne cerco subito
un’altra e della tipa
che mi ha mollato non me ne frega più nulla!
Non ti chiedi perché mi
sono messo a scrivere lettere, a fare serenate e piazzate e ad
aspettare come
un coglione un tuo cenno? Non ci arrivi?
Ti amo, stupida! Ti amo
davvero, ti amo persino quando ti comporti da stronza come adesso e
vorrei
sapere qual è il tuo problema.
Ti faccio schifo? Non mi
vuoi?
Dimmelo, ma, cazzo,
smettila di dire che non ti amo, perché, cazzo, non
è vero!”
Nella stanza cala il
silenzio, mia sorella ha perso tutta la sua spavalderia.
“Tu mi ami?”
“Sì, cazzo!”
“Ma tu non ami nessuna, ti
vuoi solo sesso!”
“PIANTALA E DAMMI UNA
RISPOSTA UNA VOLTA PER TUTTE!”
Mia sorella arretra.
“Scusa Erin, non volevo
spaventarti, ma ti prego dammi una risposta!”
“Io… io…. Io ho interrotto
la nostra storia perché pensavo che tu non fossi innamorato
di me!”
“Tu cosa hai fatto?”
“Sì, ho fatto questa
enorme cazzata e ho ignorato tutto quello che tu hai fatto credendo che
tu non
mi amassi e lo facessi solo per ripicca.”
Lui scuote la testa.
“Oh, Erin…”
Senza aggiungere altro
annulla la distanza che c’è tra loro e la bacia in
un modo decisamente
appassionato, al punto che sia io che Mark finiamo per sentirci dei
guardoni.
Quando si staccano mia
sorella ha le lacrime agli occhi e lui gliele asciuga.
“Vuoi essere la mia
ragazza?”
“Sì, sì, sì. Ti amo e non
ho più intenzione di scappare!”
“Finalmente, pensavo di
dover invecchiare prima di sentirtelo dire!”
Riprendono di nuovo a
baciarsi e noi distogliamo lo sguardo, l’emergenza
è rientrata.
“Chi glielo dice che non
possono fare del sesso da riconciliazione? Tu o io?”
Chiedo a Mark, ormai
voltata verso di lui e con le braccia strette attorno al suo collo, lui
mi
bacia.
“Nessuno dei due, dai
tempo al tempo…”
Io alzo un sopracciglio
perplessa, chissà cosa avrà voluto
dire…
Lui non me lo chiarisce si
limita a ridere come un cretino e a mugugnare qualcosa di
incomprensibile.
Vabeh, aspetterò.
Proprio quando i rumori
dei due dietro di noi iniziano a farsi allarmanti – si stanno
spogliando o li
fermiamo adesso o questa stanza inizierà a somigliare un
po’ troppo al set di
un porno amatoriale – la
porta della
stanza si spalanca, costringendo noi a voltarci e quei a smettere.
“MA SI Può SAPERE COSA
DIAVOLO CI FA TUTTA QUESTA GENTE QUI?”
La tizia che urla
brandendo una scopa è Anne e non mi sembra per niente felice
di vederci qui,
anzi se qualcuno non la calma potrebbe persino buttarci fuori a colpi
di scopa.
“Ehm, Anne, sorellina…”
“Anne! Cristo, che palle!
Ma non potresti andartene a dormire?”
E tu non potresti stare
zitto, Tom?
La ragazza fulmina DeLonge
con uno sguardo e muove qualche passo verso di loro.
“Tom, stai zitto o presto
la tua ragazza, mio fratello, tua madre o qualcuno a caso
dovrà preoccuparsi di
estrarti questa scopa dal culo!
Io stavo dormendo prima
che:
a)Mio fratello fosse
costretto a ricorrere alla mano amica e quindi al cesso.
b)Un esaurito iniziasse a
bussare insistentemente alla portafinestra di mio fratello e poi
facesse un
casino della madonna una volta dentro.
c) Un’altra esaurita si
mettesse a bussare e poi a urlare come una matta che tu sei un coglione.
d) Questa stanza
diventasse il set di un film porno!”
Ci guardiamo attorno, Tom
e Mark sono in mutande, io indosso solo la maglia di Mark e il resto
dei nostri
vestiti è a terra, Erin è in gonna e reggiseno.
“Vuoi partecipare anche
tu, Anne?”
La sorella di Mark non sembra
gradire particolarmente la sua ironia perché si muove
minacciosa verso il moro
e costringe Mark a uscire di corsa dal letto per placcarla.
“Dai, Anne lo sai che
scherza! Adesso ci mettiamo buoni buoni e ti lasciamo dormire.
Tu non dirai nulla a
mamma, vero?”
Lei sbuffa.
“Non dirò nulla, basta che
la piantiate di far casino.
Per inciso almeno tu e
Ruby state insieme?”
“Sì, sono la sua ragazza!”
Urlo io dal letto.
“Sì, finalmente! Non lo si
sopportava più con quei musi lunghi e i silenzi da
psicotico, spero che la
vostra storia duri!”
“Musi lunghi?”
“Silenzi da psicotico?”
Esclamiamo in
contemporanea io e Tom guardando sbalorditi Mark che alza le spalle.
“Beh, ma dove vivete?
Cioè, tu Ruby sei scusata,
ma tu Tom sei il suo migliore amico!”
“Era geloso di me.”
Risponde il DeLonge con
nonchalance.
“Ah, wow! Bene, ora spero
che anche tu abbia fatto pace con la tua ragazza!”
“Tutto a posto, eccetto il
fatto che mi piacerebbe avere un piatto di spaghetti ora.”
Io sgrano gli occhi, Tom
ci tiene proprio ad avere quella scopa nel culo?
“Oh, certo come no!”
“Uh, piacerebbe anche a
me!”
Erin poteva non dargli
manforte? No!
“Ehm, Anne ti scoccerebbe
se…”
Lei sbuffa.
“Giuro che non ti ammazzo
ora e subito, Mark Allan Hoppus, solo perché ti sei appena
dichiarato alla
ragazza che ami e che ti ha sballato l’umore. In cambio
pretendo anche io un
patto di spaghetti abbondante!”
Il clima si distende e
sorridiamo tutti sollevati, alla fine ce l’abbiamo fatta a
non farci uccidere
questa notte.
Io raccatto i miei
pantaloni, Mark i suoi, accanto a noi Erin e Tom bisticciano
perché lei vuole
la maglietta del suo ragazzo e lui non è molto
d’accordo. Sembriamo una
compagnia di disperati, che con qualche difficoltà ce la fa
scendere in cucina
(per la cronaca Erin alla fine ha vinto, Tom scende sfregandosi le
braccia con
le mani e borbottando maledizioni sottovoce).
Preparare della pasta alle
tre di notte non è un’impresa facilissima: Mark
non sa dove siano gli
ingredienti, Tom si è seduto al tavolo e sta per
addormentarsi, Erin non è mai
stata un cima in cucina e così tocca a me fare tutto.
Reperisco una pentola e
gli spaghetti da un mobile della cucina, metto l’acqua, il
sale e la pasta e
poi cerco il sugo, ma il massimo che trovo è del ketchup.
“Beh, con il ketchup non è
che sia granché, ma questo
c’è.”
“Ci sono anche delle
polpette in frigo, aggiungici anche quelle, al tuo ragazzo
piacciono.”
Io annuisco ad Anne e le
cerco, il sugo è decisamente arrangiato – e penso
che sia quello che c’è di più
simile a una bestemmia culinaria – ma è tutto
quello che riesco a ricavare con
degli ingredienti del genere.
“Bene, ecco la vostra
pasta.”
Distribuisco le porzioni e
mi godo la mia con Anne in parte.
“E così sei la fidanzata
del fratellone.”
“Sì.”
“Vedi di trattarmelo bene,
sembra tanto uno stupido, ma ha un cuore d’oro.”
Io sorrido.
“Lo so, lo so che ha un
cuore d’oro, credo che sia una delle tante ragioni per cui lo
amo e ho
intenzione di trattarlo bene.
Ho scoperto di detestare
vederlo triste.”
Lei sorride.
“Beh, non mi sbagliavo su
di voi: siete una bella coppia, non ho mai visto Mark così
felice.”
Io lo guardo, sta tentando
di lanciare il mio sugo addosso a Tom.
“Hoppus, non ci provare!
Non sprecherai il mio sugo tirandolo addosso a DeLonge!”
“Nella nostra cucina per
di più, se lo dovessi fare domani la pulirai tu!”
Lui sbuffa e mugugna a
Tom: “Non ci siamo messi insieme nemmeno da un giorno e
già lei fa comunella
con mia sorella a mio danno.”
“Sono cazzi tuoi, amico!
Sei tu che l’hai voluta!”
Tom scuote la testa e
riprende a mangiare, in che manicomio sono capitata?
Nel manicomio che ho
scelto io e che in fondo mi va bene esattamente
com’è, stranamente – nonostante
la frase sarcastica che ho appena pensato – non cambierei
nulla delle persone
che sono sedute a tavola con me.
“Bene, ragazzi! La
spaghettata è finita ed è il momento di andare a
letto, FACENDO SILENZIO!
Non voglio sentire volare
una mosca fino a domani mattina o pomeriggio.”
Annuiamo tutti.
“Ehi, Erin! Ma mamma l’hai
avvisata?”
“Sì, le ho detto che io e
te eravamo a dormire da un’amica, ma che tu non volevi.
Credo se la sia bevuta.”
Io sospiro, se lei non
l’avesse fatto questa avrebbe rischiato la prima e ultima
notte che io e Mark
avremmo trascorso insieme.
Raggiungiamo la camera di
Mark e ci mettiamo a letto – come promesso – Erin e
Tom bisticciano per un po’,
poi tacciono.
Credo si siano
addormentati, solo noi due siamo svegli.
“Credi che ora si potrà
dormire?”
Sussurro all’orecchio del
mio ragazzo.
“Sei tu la strega, no?”
Ridacchia lui.
“Io dico di sì,
buonanotte!”
Mormoro accoccolandomi
meglio contro di lui.
“Buonanotte a te.”
Mi risponde lui, ormai già
nel mondo dei sogni.
Grazie per avermi cambiato
la vita.
Angolo di Layla
Allora: per prima cosa mi scuso per non avere risposto alle recensioni dello scorso capitolo, ma ho usato il tempo che di solito dedico a questo per postare una nuova fiction con coppia Tom/Jen.
Se volete leggerla, lascio il link alla fine di questo spazio.
Come vedete finalmente Tom e Erin si sono messi insieme e la pace è per ora calata su queste due coppie, chissà se durerà xD.
Ringrazio infinitamente MatyOtaku,eve182 e DeLonge per le recenioni.
Link: