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Autore: jenille    23/11/2012    1 recensioni
La storia di quattro amici e la loro estate, amore, amicizie, incomprensioni, cosa accadrà alla loro vita da adolescenti?
Leggete e lo scoprirete...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Arriviamo tutti e tre davanti a Villa Borghese (Riky ci ha mandato un sms con scritto che lui era già lì perché doveva preparare l’impianto) e tutti e tre con la bocca spalancata e gli occhi sgranati. È davvero bellissima!  Abbellita da luci bellissime, chi ha organizzato la festa qui dentro deve essere ricco sfondato, altro che poveraccio.
Avanziamo insieme con passo incerto, non sapendo bene che cosa ci aspetterà dentro.
- Ma siamo sicuri che è proprio qui la festa? – Marco e Kri mi guardano e aspettano una risposta.
- Bhè ragazzi, Riky mi ha detto che proprio qui, me lo ricordo benissimo! Già sono nervosa per ciò che sto per fare…. – Marco mi fissa negli occhi – Perché? Che cosa stai per fare oltre a partecipare a una mega super festa da sballo? – guardo Kristina per cercare un aiuto, un sostegno, un qualsiasi cosa per capire se dirlo anche a lui oppure no, ma lei è persa a guardare tutto ciò che la circonda. Devo dare una risposta ora, quindi opto per il no e rispondo – No, ma va niente, stai tranquillo – gli sorrido  e lui sorride a me, poi mi prende per mano e io prendo quella di Kri e cominciamo a correre insieme su per le scale, ma non sappiamo dove andare, quando vediamo due ragazze e Kri le chiede se anche loro stanno andando alla festa e loro in coro rispondo – Siiiii – e le seguiamo.
Mamma mia, già quelle due ochette non le sopporto, se la tirano troppo. Pian piano cominciamo a sentire la musica e poi, finalmente, entriamo, sì, entriamo anche noi, adesso pure noi facciamo parte della super festa!
La stanza è illuminata solo dalle luci pneumatiche da discoteca, a primo impatto le persone che ballano sembrano muoversi a rallentatore ( questo è l’effetto delle luci) , ma poi mi abituo e torna tutto normale e corro in pista a ballare trascinandomi quei due che erano ancora a bocca aperta per lo stupore. La musica è fantastica, Riky ha appena messo The Big Bang dei Rock Mafia, adoro quella canzone! Ballo e mi lascio andare, con davanti Kri e dietro Marco, poi propongo di andare a cercare Riky e loro accettano.
Cerchiamo di passare in mezzo alle persone e poi lo troviamo in fondo alla stanza dietro ad una console. Sembra un vero DJ! Lo salutiamo e chiacchieriamo un po’, poi mi prende un attimo da parte e mi dice – Sai il ragazzo che ti avevo detto oggi? Ecco è lì seduto sui divanetti rossi, quello con un bicchiere in mano, l’hai visto? – annuisco – Bene e ora quindi che faccio? – . Mi guarda e ride del mio nervosismo.
- Stai tranquilla, ho già spianato il terreno io, ho parlato un po’ di te. Lui si chiama Davide e va al Liceo Scientifico – io lo osservo sbalordita – Ah bene, ok grazie, quindi bhè ora vado a conoscerlo… - .
Mi giro non vedo né Marco né Kristina e Riccardo è tornato dietro alla console.
Cammino piano e sono molto nervosa. No, non posso farlo, ma che sto facendo? No, non è possibile! Ora torno indietro e non se ne parla più, ma ormai è troppo tardi, sono praticamente davanti a lui. Aiuto, non so che dire e mi sento una perfetto idiota.
- Ciao. È libero questo posto?
- Certo, siediti pure.
- Grazie. Io mi chiamo Jessica.
- Ah sì, Riccardo mi aveva parlato di te, ma non mi aveva detto che fossi così carina.
- Ehm grazie. Quindi tu sei Davide, giusto?
- Sì esatto sono io. Sei sola oltre a Riccardo?
- No, sono venuta con due miei amici, ma sinceramente ora non so dove sono finiti.
- Capita spesso in feste come questa. Non so nemmeno chi l’ha organizzata. Ahahahah
- ahahahah nemmeno io, mi ha invitata Riky.
Prima non riuscivo a vederlo bene, ma ora lo metto bene a fuoco. È seduto, ma sembra piuttosto alto, i capelli castani e degli occhi bellissimi color oro, non è né molle né troppo pompato, ha un bel fisico.
- Vuoi qualcosa da bere?
- Sì grazie, prendo una Coca Cola.
Prendo il mio bicchiere e mi sento osservata, mi volto verso Davide e gli chiedo – Che c’è?
- Ti va di ballare?
- Certo – e ancora entrambi con i bicchieri in mano andiamo in pista. Balliamo appiccicati, uno attaccato all’altro e intanto sorseggiamo le nostre bibite. Mi sento a mio agio con lui, chissà quando mi vedranno gli altri…
La canzone è finita e anche la Coca , ho ancora sete, così accompagnata da Davide mi prendo un bicchiere di birra come lui e rientriamo. Balliamo come prima, uno incollato all’altro, in quel momento vedo Kristina che balla e mi fa l’occhiolino come segno di approvazione. Stanchi allontaniamo verso i divanetti rossi e parliamo un  po’. Mi racconta della scuola ( che tra l’altro è vicina alla mia) e mi dice che è uscito  da poco da una storia complicata. Mi chiede della mia scuola, quello che faccio e poi a un certo punto non so come, si avvicina pericolosamente a me e vedo tutta la scena a rallentatore. Poggia una mano sulla vita e una sul fondo della mia schiena, poi delicatamente poggia anche le labbra sulle mie e mi bacia. Marco, che fino a quel momento non mi ero accorta che era in compagnia di una tipa iper truccata biondo platino proprio davanti a noi, si avvicina, stappa da me Davide, lo gira e gli sferra un  pugno in pieno viso.
Io guardo allibita e Davide gli urla contro.
- Ehi ma che diavolo fai?!?!
- No! Tu che fai con Jessica!
- Non stavamo facendo nulla di male! Ma che cosa vuoi? Non devo mica dare spiegazioni a te! Vai via, va’.
- Lasciala stare!
Basta ora devo intervenire.
- Basta Marco, ma cosa ti prende? Ti sei fumato il cervello per caso? No spiegamelo, perché non trovo una spiegazione plausibile per il gesto che hai fatto!
Davide si volta e mi chiede – Conosci questo qui?
- Sì, sono il suo migliore amico! – poi mi guarda – scusa ma… non ti stava baciando contro la tua volontà? E poi non lo conosci.
- No non mi stava baciando contro la mia volontà!
- Ah scusa, non volevo. Allora tolgo il disturbo…
- No Marco sono io che vado! – prendo per mano Davide e lo porto in bagno per  fargli bagnare un po’ la faccia.
- Scusami, scusami davvero Davide, non so che cosa gli è preso… è impazzito… - intanto con un fazzoletto gli tampono il viso.
- Ahi piano…. Ahi ahi.
- Lo so scusa, sono davvero mortificata.
- Mamma mia pensavo che fossi la sua ragazza – comincia a ridere di gusto e io mi unisco a lui. Che situazione assurda!
- Ti fa ancora male?
- Un po’, ma fa niente e poi ormai è andata così. Il tuo amico è piuttosto geloso e potente.
- Bhè di solito non è geloso, ma te l’ho detto non so che gli è preso. Vuoi andare via?
- Ormai è tardi e dopo di questa mi sento stanco, anche se vorrei tanto restare… mi sento combattuto, non so che fare – mi guarda, io lo guardo e mi perdo in quelle pozze color oro. Ora ci faccio caso, ha una piccola cicatrice sul labbro. Vorrei tanto allungare la mano e toccarlo, ma mi fermo, non mi sembra il caso.
Senza che me ne accorgo mi ruba un bacio, lontano da tutti gli altri, un bacio lieve, ma allo stesso tempo potente. Dopo di che si stacca e mi dice – Mi dai il tuo numero?
- Ok – e glielo scrivo sul cellulare, contenta che lui me l’abbia chiesto – Fammi uno squillo così lo salvo.
- Dai ora vado che sono in motorino ed è tardi, ci sentiamo. Ciao Jessica, sono felice di averti conosciuto! – le sue labbra premono contro la mia guancia. Rimango imbambolata a guardare il vuoto, se né andato come un fulmine. Sono ancora scossa per la serata, per Davide, il bacio, per… per… Marco! Se lo vedo, non gli rivolgo la parola.
Esco dal bagno e torno alla festa. Vado da Ricardo perché non so dov’è Kristina. La stanza è ancora piena di vita, va via uno e ne vengono altri dieci. Comincio a essere stanca. Ecco Riky e gli racconto tutto e lui rimane sbalordito.
- Strano che si sia comportato così. Non è da lui.
- Appunto, non è da lui e ora sono arrabbiatissima e ti giuro, se lo vedo lo ammazzo!
- Dai non fare così.
- Come posso non comportarmi in questo modo, eh? Ha dato un pugno in faccia a Davide, l’hai capito o no?
- Sì l’ho capito, ma perdonalo…
- Vedremo – me ne vado dove c’è la massa e mi sento afferrare, mi giro ed è Marco. Parli del diavolo e spuntano le corna.
- Vai via Marco, non ti voglio vedere.
- Dai ti prego Jess, non fare così… scusa non l’ho fatto apposta – si sente dalla sua voce che è veramente risentito e gli dispiace, ma io mi sento ancora ferita, perché non capisco il motivo di tutto questo e forse non c’è nemmeno.
- Allora tu dammi un buona spiegazione per il tuo gesto…
- Bhè te l’ho detto, non lo conoscevi e allora…
- Allora niente, non è giustificazione. Ora vado che sono stanca se vedi Kri dille che sono andata via. – mi giro e mi dirigo verso l’uscita.
 
 
 
 
 
Angolo della Beota 4
Ciao a tuttiiiiiii :) sono tornata dopo tanto tempo! Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e per favore lasciate recensioni o commenti, spero siano positivi :D grazie a tutti!
Jenille
  
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