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Autore: Narcis    24/11/2012    1 recensioni
Mi giro e ti vedo lì, dormiente sul letto, rannicchiata su te stessa per proteggerti dal freddo e dall’esterno, tanto spaventoso quando si sogna.
« Una stella cadente è caduta dal tuo cuore ed è atterrata nei miei occhi
Ho gridato forte, mentre vi penetrava, ed ora mi ha lasciato cieco. »

[ Song-fic.
Song: Cosmic Love - Florence and the Machine → http://www.youtube.com/watch?v=2EIeUlvHAiM&feature=relmfu ]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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« Una stella cadente è caduta dal tuo cuore ed è atterrata nei miei occhi »







Guardo fuori dalla finestra, osservo il cielo notturno: cortina nera che ricopre il mondo, addormentando ogni essere con la sua monotonia.
Le stelle tengono compagnia al suo silenzio, lo illuminano fiocamente nella sua immensità, puntellandolo di piccoli brillanti biancastri come il mantello d’un prestigioso re.


L’occhio, se attento, può percepire qualche stella cadente, rara, che squarcia un tovagliolo scuro di cielo in un batter di ciglia, portando luminosità per un istante, e stupore per interi minuti.
Mi immagino dove stia andando, quella stella; da dove venga, quanto sia realmente grande nonostante nel firmamento sembri una microscopica formichina nivea che scivola sull’oscuro dell’infinito.



« Ho preso le stelle dai tuoi occhi, e poi ne ho fatto una mappa

E sapevo che in qualche modo avrei trovato la via del ritorno »




Mi giro e ti vedo lì, dormiente sul letto, rannicchiata su te stessa per proteggerti dal freddo e dall’esterno, tanto spaventoso quando si sogna.
La paura di svegliarsi e di tornare alla realtà è sempre enorme, sia da grandi, sia da piccoli.


I tuoi occhi appesantiti dal sonno, le tue labbra schiuse dalla tranquillità, il tuo viso tenero ancor più addolcito dal silenzio ed illuminato dalla sottile luce argentea della luna, onnipresente nel cielo, silenziosa osservatrice; il battito del tuo cuore nel buio che mi culla come una dolce melodia ultraterrena, che si sposa perfettamente con le tue fattezze da angelo.
Perfetta, nella tua imperfezione; nel tuo dormire quieto, interrotto da qualche mugolio ogni tanto; nel tuo corrucciarti ed arricciare il naso anche in preda al più blando dei sogni.



« Poi ho sentito il battito del tuo cuore, eri anche tu nell’oscurità

Perciò sono rimasto nell’oscurità con te »




La luce flebile della luna sembra concentrata solo sul tuo volto che guardo adorante nella mia ineffabilità.
Seguo il battito del tuo cuore nel buio senza paura, ti raggiungo, mi siedo sul letto accanto a te, senza fare rumore, senza disturbarti.
Chiudo per qualche istante gli occhi e poi li riapro, ho il timore di non ammirarti del tutto, nel modo giusto.


Allungo piano una mano verso la tua guancia. Le mie carezze eclissano la lucentezza del tuo viso, e tu continui a dormire; a rimanere immersa nel tuo sogno, qualunque esso sia, mentre io, qua fuori, sto annegando malinconicamente nel mio.
In questo sogno che aspira alla perfezione, un’utopica, idilliaca intesa; e mi immagino che tu possa vedermi, possa sentirmi, possa capire, nonostante il tuo sguardo verso il mio sia interrotto dalle palpebre chiuse.
Resto quindi qui, a sospirare, umile, inibito, timoroso, abbracciando i miei sentimenti e riponendoli dentro di me, attendendo il prossimo tramonto prima di sbucare di nuovo fuori.



Così rimango da solo, all’ombra della luce; all’ombra di me; all’ombra del tuo cuore.








« Le stelle, la luna, sono tutte state buttate giù

Mi hai lasciato al buio

Nessuna alba, nessun giorno, sono sempre al crepuscolo

All’ombra del tuo cuore »

  
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