Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: Onedchangeme    24/11/2012    1 recensioni
Hope una sedicenne irlandese.
Poco meno di tre anni fa un incidente stradale si era portato via suo padre e una sciarpa il suo migliore amico omosessuale. Da lì la sua vita era decisamente cambiata, il suo mondo ero ormai spento.
Non ci vorrò molto tempo per riuscire riaccenderlo, pero.
(da un capitolo)
E con la voce rotta dal pianto cercò di farsi coraggio e di spiegare il motivo per il quale la sua migliore amica si era ridotta in quel modo.
-‘La prendevano in giro-singhiozzò –Non poteva più andare avanti mi diceva’-
-‘Perché tu non hai chiesto aiuto?’- disse Sam la madre di Hope.
-‘Perché tutto sembrava essere finito’-
La telefonata si chiuse e Kim continuò a rimpiangersi di non aver chiesto aiuto.
*****************
Non si capisce molto, è una storia che sto scrivendo di getto, non so come andrà finire.
-Gio
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CIAO SONO HOPE HO SEDICI ANNI, VIVO A DUBLINO CON MIA MADRE.
MIO PADRE…E’ MORTO.
IL MIO MIGLIORE AMICO E’ MORTO.
DA QUANDO MI HANNO LASCIATA A SCUOLA SONO ‘LA RAGAZZA PROBLEMATICA’ CON AGGIUNTA DI AGGETTIVI DEL TIPO ‘POVERA’ OPPURE ‘CUCCIOLA’ E LA COSA PIU’ ORRIBILE ‘LA CAPISCO, POVERA’. MA CHE CAPITE? AVETE PROVATO SUL VOSTRO CORPO LA PERDITA DI UN PADRE AMATO O DI UN MIGLIORE AMICO MORTO PER TE? NON PENSO…
TRALASCIAMO… IL MIO ASPETTO FISICO E POCO IMPORTANTE, NON SONO UNA DELLE SOLITE RAGAZZE IRLANDESI, HO I CAPELLI SCURI, GLI OCCHI NOCCIOLA, NON SONO UNA CHEERLEADER, A SCUOLA FACCIO PENA E SI FUMO.
SI UNA RAGAZZA IRLANDESE CHE FUMA! ANDATELO A SPUTTANARE A TUTTI, AH NO TUTTI GIA’ CONOSCONO LA MIA ORRIBILE VITA.


L’ultimo giorno di scuola, l’ultimo giorno di sparlate, l’ultimo giorno di cazzate sputtanate da gente che nemmeno conosco.
-Hope scendi!!!!-
-Arrivo mamma….- stavo scendendo le scale quando mi trillò il cellulare.
Twitter.
@SexyLady ti ha mandato un messaggio.
Lo apro e lo leggo:
‘Sei la sfigata senza un padre? Quella che fuma?’
-AHAHAHAHAHAAHAHAHAHHA-
-Perché ridi?- mi disse mia madre sporgendosi dalle scale.
-Niente niente…-
-Saluta tutti…-
-Tutti chi mamma?- le dissi schioccandole un bacio.
-Sam? Simon? Kinny’-
-Mamma non ci sentiamo dalle medie…- Mia madre come avrete capito non è presente nella mia vita, sia ringraziato il cielo mi metterebbe in imbarazzo più di quanto lo sono già.

-Vabbe Hope io vado ci vediamo dopo ciao tesoro-
Tesoro una parola che fa rabbrividire, non aiuto molto mia madre a entrare nella mia vita e come se fosse chiusa  a chiave e la chiave la ho solo io.
Sono una ragazza che non si è mai aperta a nessuno da quando il mio migliore amico ha deciso di suicidarsi.
Lui mi ha aiutata molto a superare gli insulti che mi rivolgevano, mi proteggeva e io non ero stata in grado di fare il contrario. Non ero riuscita a proteggerlo a capire che lui stava male, molto più male di me.
‘E’ ora di andare pensai fra me e me’
Chiusi la porta e iniziai a camminare verso scuola.
In dieci minuti ero davanti a scuola, la solita manica sinistra più lunga dell’altra, un falso sorriso e la sigaretta in mano.
La campanella è suonata inizia ufficialmente il mio ultimo giorno di scuola.
Butto la sigaretta a terra e la spengo con il piede, come al solito sono l’ultima ad entrare almeno non devo sentire gli insulti della gente.
Varco la soglia della scuola, per l’ultima volta è come se mi fossi tolta un peso da sopra il cuore.
Eppure il trasferimento dal fidanzato della mamma mi metteva ansia addosso, sarebbe stato tutto uguale? Oppure mi avrebbero accettata per quella che sono?
Apro l’armadietto e qualcuno mi da una pacca sulla spalla, mi giro infuriata.
-Ancora tu Jackson?-
-Ma non ti ricordi quella notte passata insieme?-disse posandomi la mano sulla guancia.
-Toglimi quella lurida mano dalla guancia Jackson- Dissi chiudendo l’armadietto e fulminandolo con lo sguardo.
Per adesso il racconto della notte con Jackson non è importante.
Entro in classe, biologia alla prima ora.
Prendo il mio banco amato vicino alla finestra scuro e solitario, nessuno si sedeva mai vicino a me.
Tutti hanno una migliore amica io no.
Tutti hanno una fidanzato/a io no.
Tutti hanno dei buoni voti io no.
Sono il contrario di tutte le ragazze irlandesi che conosco.
Mi fa onore esserlo pero, sono diversa.
Le cinque ore passarono velocemente era ora di scappare da scuola, dovevo fare una cosa prima di andare.
Chiesi un permesso per uscire.

Mi avvio al cimitero, so perfettamente la strada da fare per andare a trovare Jeimi, entri, dritto e poi giri a destra. Dovevo parlare con qualcuno che mi sappia ascoltare senza contestare e il mio migliore amico è la persona adatta.
-Eii Jeimi, ciao. Da quant’è che qualcuno ti viene a trovare?-
Prendo i fiori ormai secchi e ne metto dei nuovi i suoi preferiti.
-Oggi Jackson mi ha di nuovo fatto ricordare, mi ha messo la mano sulla guancia mi sono venuti i brividi Jeimi, vorrei tanto abbracciarti eri l’unica cosa che mi spingeva ad andare avanti. E adesso? Come farò senza di te, senza averti a 2 Km di distanza? Quando ci hai lasciati Dio solo, sa quanto mi sono sentita in colpa. Vorrei tanto tornare indietro e aiutarti. Eri la persona più dolce, spiritosa, bella e anche brava a nascondere il doloro che io abbia mai conosciuto. Merda non sai quante lacrime sto versando adesso- Mi accascio sulla tomba.-Mi manchi, non sono niente senza di te. Le lacrime perforano le ferite e bruciano tanto. Jeimi  ti prego dammi un segno che tu mi aiuterai sempre qualsiasi cosa accada.
Il giorno del funerale io portavo la tua tomba, l’unica della scuola gli altri si schifavano. Stavo per morire anche io avevo versato lacrime su lacrime mia madre non riusciva a consolarmi, quello che mangiavo lo vomitavo tutto, non che le cose adesso siano cambiate molto ma va meglio-Sopirai per poi riprendere a parlare-Tra esattamente un’ora sarò su quell’aereo e ti giuro da quando arrivo a quando torno porterò la nostra foto e alla prima debolezza la tirerò fuori e mi ricorderò tutto quello che hai detto per farmi riprendere.
Eri, sei e sarai il motivo per cui quelle lame non sfioreranno mai più il mio polso, lo giuro.
Ciao Jeimi, ti vengo a trovare appena posso- bacio la tomba e vado via.
Mio padre l’ho già salutato ieri, non posso nemmeno dargli un bacio è davvero tardi.
Mia madre mi sta aspettando fuori dal cimitero.
-Hope andiamo?-
Annuisco.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
-Hope sveglia siamo a Doncaster-
-Di già mamma- faccio per alzarmi.
-Certo- mi schiocca un bacio sulla fronte.
Scendiamo dall’aereo e ci dirigiamo ad una macchina scura.
-Kkkkkkkkkkkkkkkkkkkimmmmmmmmmmmmmmmmm- grida qualcuno dalla macchina scura.
Dalla macchina esce un uomo sulla quarantina abbastanza alto.
-Ciao Kim!- gli schiocca un bacio sulle labbra, mi fa rabbrividire.
-Lei è Hope- mi porge una mano e io la stringo.
Intanto dalla macchina esce un ragazzo alto moro e occhi azzurri.
-Oh Louis- dice mia madre stringendolo in una abbraccio.
-Ciao io sono Louis- dice porgendomi anche lui la mano.
-Hope, piacere-la stringo.
-Mio- dice Louis e intanto entriamo nella macchina.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Onedchangeme