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Autore: __lesbianquinn    24/11/2012    1 recensioni
La storia inizia con la partenza di Quinn, con una Kitty molto dispiaciuta per questo e con l'introduzione di un bel rapporto di amicizia tra la più piccola e Noah.
Kitty è diversa dal telefilm, ho deciso di farla più grande e di farla, infatti, del terzo anno. Ah, sarà la sorellina di Quinn.
Un'altra cosa che ho cambiato è Harmony Pearce. Lei è una grande amica di Kitty e si è trasferita con lei al McKinley.
A parte questo farò di tutto pur di non modificare molto i caratteri dei personaggi.
Se siete fan sfegatati della Quick e desiderate un finale tutto loro ... non so se vi conviene sperarci con questa storia, ma potete sempre provare a leggere.
Dal quarto capitolo: Kitty accenna un piccolo sorriso e i due capiscono che, finalmente, sta reagendo. [...] «Un appuntamento?» -- «Ti faccio sapere, Jake, ma fossi in te non ci spererei troppo» [...] Una festa, specifichiamo, alla quale non erano stati invitati e dove, secondo la mente ovviamente vuota del Puckerman, dovevano imbucarsi. [...] Deve proprio tenerci a mia sorella, questo è il pensiero della Fabray, un pensiero che decide di tenere per se a parole, ma di donarlo con un semplice sorriso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kitty Wilde, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Operazione 'Fabray/Puckerman' ... si, ma quali?
 
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«Non la riconosco più», la voce bassa e dispiaciuta di Quinn raggiunge Noah, il quale sospira e si volta per guardarla negli occhi. «Ancora non parla?», domanda lui, spostando il suo sguardo, puntandolo su una figura femminile lontana da loro. Si trovano tra le stradine di Lima, hanno deciso di portare Kitty in giro per negozi, per farla divertire un po', per non farle pensare alla perdita del padre. «Già. Non parla. Neanche per provare a farmi mettere con te», risponde accennando una piccola risata, la quale però non è affatto divertita, anzi è malinconica. «Dovevi immaginarlo che non avrebbe reagito bene», dice soltanto il ragazzo, per poi avvicinarsi alla più piccola, circondandola in un dolce abbraccio, rimanendo dietro di lei. Un sospiro sfugge dalle labbra carnose di lei, mentre la testa si sposta all'indietro, posandosi sulla spalla di Noah; chiude gli occhi e respira lentamente, rilassandosi in quell'abbraccio. Quinn si avvicina ai due, posando la mano sul braccio della sorella, sorridendole dolcemente. Kitty accenna un piccolo sorriso e i due capiscono che, finalmente, sta reagendo.
 
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«Un appuntamento?», la voce di Kitty è forte, anche se bassa. Finalmente si è decisa a parlare, anche se è ancora molto chiusa in se stessa e non le piace molto uscire dal suo guscio, come le dice l'amica. Di fronte a lei c'è un ragazzo più alto di lei, ma comunque della sua età; ha la carnagione un po' più scura della sua - anche se non ci vuole molto ad averla più scura di lei -, i capelli ricci scuri e gli occhi castani. Le labbra leggermente carnose sono piegate in un piccolo sorriso divertito. Annuisce semplicemente, non una parola. «Perché dovrei accettare di uscire con te?», chiede ancora la bionda, senza che riesca a trattenere l'ironia in quelle parole. Il ragazzo di fronte a lei le si avvicina, per poi piegarsi di poco, guardandola negli occhi. «Semplice: perché sono fantastico», dice tranquillo, anche molto divertito. Una piccola risatina sfugge alla ragazza, la quale poi scuote la testa e si aggiusta la coda. «Ti faccio sapere, Jake, ma fossi in te non ci spererei troppo», conclude, per poi fargli l'occhiolino e allontanarsi, avvicinandosi alla sua migliore amica che la sta aspettando, incuriosita. Infatti non appena la raggiunge inizia il terzo grado. Parlano un po', raggiungendo l'uscita della scuola, ma poi si fermano di colpo, mentre l'attenzione di entrambe è stata attirata da un ragazzo appoggiato con le spalle al muro e le braccia conserte al petto. «Che diavolo ci fa qui?», la bionda fa quella domanda all'amica in un sussurro, per poi sospirare e distogliere lo sguardo. «Lui e Quinn non mi danno un attimo di tregua, non mi lasciano in pace», continua sempre a bassa voce, spiegando ad Harmony il perché della sua reazione. La mora le sorride appena e la prende per un braccio. «Ti vogliono bene, Kit», dice semplicemente, poi la trascina fino a raggiungere Noah. 
 
15
Uno sbuffo pesante esce dalle labbra carnose della giovane Fabray, la quale si lascia andare sul letto, sprofondando con la testa nel cuscino. Non ci può ancora credere. Noah le aveva proposto la più assurda - anche se eccitante - delle cose e lei non era riuscita a dire di no, non a quegli occhi che la scrutavano con dolcezza, non a quell'aria - finta, lei lo sapeva - da cagnolino bastonato. Un altro sbuffo, seguito subito da una testata data al cuscino. Una festa. Ecco l'idea di Noah. Una festa in maschera, data per un famoso nobile inglese. Una festa, specifichiamo, alla quale non erano stati invitati e dove, secondo la mente ovviamente vuota del Puckerman, dovevano imbucarsi. La festa è questa sera stessa e, il suo - ancora per poco - fratellone aveva dato per scontato che lei avrebbe ceduto, perché le aveva anche già comprato il vestito. Kitty si alza lentamente dal letto e raggiunge la busta che aveva lasciato cadere poco delicatamente sul suolo prima di buttarsi sul letto, uscendo poi un vestito ottocentesco. Sospira pesantemente, posa il vestito sul letto e va in bagno a lavarsi. E' più che sicura che ha fatto male a lasciarsi abbindolare da quel tacchino con la cresta, ma ormai non può tirarsi indietro.
 
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Una risata cristallina riempie il silenzio della piccola camera da letto dell'appartamento della più grande delle Fabray, la quale si porta velocemente la mano d'avanti alla bocca, per cercare di soffocarla, inutilmente. «Grazie Quinn, tu si che sei un'amica», la voce seccata e leggermente disperata di un ragazzo sovrasta la, ormai debole, risata della ragazza, la quale tossisce per cercare di riprendere un atteggiamento serio. Si morde con forza il labbro inferiore, guardando lo schermo del computer e cercando di non scoppiare nuovamente a ridere. «Sei ... carino», riesce finalmente a parlare, con la voce tremante per via della nuova risata trattenuta in malo modo. Il ragazzo nella schermata sbuffa sonoramente, passandosi una mano tra la cresta, per poi abbassare lo sguardo e puntarlo sul suo petto; storce le labbra e sbuffa ancora, sedendosi sulla sedia e buttando la testa all'indietro, mostrando così il suo collo. «Dii pure che sono ridicolo», dice invece lui, per poi spostare nuovamente il capo e guardare l'amica in linea su skype. «G-giusto un po'», afferma la bionda, per poi scoppiare a ridere nuovamente, incapace di trattenersi. «S-scusa, solo che ... Dio, Noah, m-ma un vestito migliore no, eh?», chiede infine la ragazza, continuando a ridere. Il Puckerman sospira e si passa una mano sul petto, lisciandosi la giacca nera con dei lacci bianchi tutti sul petto e delle frangie su di una spalla, poi si guarda le gambe, fasciate da dei pantaloni rossi. Sospira ancora e scuote la testa. «Questo c'era. E poi non dimenticarti che lo faccio solo per tua sorella ... », inizia il ragazzo, per poi accennare un sorriso addolcito al pensiero della ragazzina, ma anche triste al ricordo del suo sguardo vuoto e senza la solita allegria. « ... per lei potrei anche vestirmi da clown per andare ad un appuntamento con una delle più ricche pupe di Los Angeles», conclude la sua frase, facendo così sorridere intenerita Quinn, la quale poi aggrotta le sopracciglia e lo guarda, improvvisamente seria. «Noah», lo chiama, la sua voce è secca e decisa. Il ragazzo alza un sopracciglio e la guarda, confuso. «Ti piace Kitty?». Una semplice domanda che è capace di far cadere il silenzio tra i due, anche se solo per un paio di secondi, visto che poi il ragazzo scoppia a ridere. «Scherzi? Kitty è come una sorella per me», risponde sincero, per poi sorridere e tornare a guardare la ragazza. «Così come lo sei tu, ora», conclude, facendo sospirare Quinn. Perché si, adesso per lui anche la più grande delle Fabray è come una sorella, ma non lo era prima. No, assolutamente. Quinn è stata la sua prima relazione seria, importante; lui aveva messo tutto se stesso in un pacco e lo aveva donato a lei, si era impegnato davvero molto, ma non era andata. Non era destino e lui si era rassegnato, dimenticandosi lentamente di quel sentimento all'inizio così profondo e trasformandolo in un semplice amore fraterno. «Dillo a Kitty allora, perché qualcosa mi dirà che tornerà a tormentarmi presto con la storia di noi due insieme», afferma la bionda dopo un po', ridendo divertita e subito seguita dal ragazzo. «Perché dovrei? Mi piace vederla così impegnata e determinata», risponde invece lui, sorridendo e spiazzando la ragazza. Deve proprio tenerci a mia sorella, questo è il pensiero della Fabray, un pensiero che decide di tenere per se a parole, ma di donarlo con un semplice sorriso.
 
17
«Kitty, sei fantastica!», la voce ammirata di Harmony è forte e suona per un po' nella camera della ragazza, la quale si guarda allo specchio, mordendosi il labbro inferiore, dubbiosa. «Tu dici? Insomma, non ho mai indossato nulla del genere», risponde la bionda, voltandosi verso l'amica e indicando il suo abito con un movimento delle mani, dall'alto verso il basso. Il vestito che le ha comprato Noah per la festa è a dir poco meraviglioso: un tipico vestito di una dama ottocentesca, bianco con dei ricami e dei veli neri sulla gonna che ricadono come delle tendine. «Mi sento ridicola», aggiunge Kitty, sbuffando sonoramente e tornando a guardarsi allo specchio, sfiorandosi il collo con due dita. I suoi capelli biondi sono stati sistemati con cura dall'amica, infatti ora sono dei dolci boccoli che ricadono sulle spalle semi coperte. «Sei bellissima», ribatte con forza la mora, per poi sfiorarle una guancia, dolcemente, e sorriderle ancora, entusiasta. «Tutti cadranno ai tuoi piedi», conclude Harmony, facendo così alzare un sopracciglio all'amica, la quale sospira e alza le spalle, in un segno evidente che significherebbe un sonoro "come vuoi tu".
 
 
 
Spiegazioni:
 
Ciao a tutti. Questo capitolo è più corto dei precedenti, ma dovevo terminarlo così. Qui si capisce che Noah e Quinn sono disposti a tutto pur di fare stare meglio Kitty, soprattutto il ragazzo. In questo capitolo compare Jake, il quale presto avrà un ruolo "portante".

Ah, questi sono i vestiti di Noah e Kitty: http://www.falpala.it/wp-content/themes/falpala/images/storici/ottocento/ottocento_802.jpg

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se non capite qualcosa basta dirlo.

 
Distinti saluti.
LesbianQuinn.
   
 
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