Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: DemetriaTay    24/11/2012    5 recensioni
Il mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo .
Tratto dal secondo capitolo :
“Ma tu chi sei?”
“Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto : Ciao, grazie per avermi aiutata, questo è il mio numero”
“Ah davvero?? Beh, ti svelo un segreto … io non ti darò il mio numero”
“ Ma io infatti ho detto normalmente , questo non vale di certo per te”
“ Certo, perché io sono Taylor Swift e allor…”
“ Frena, frena. Chi saresti tu?”
“Tu… non mi conosci?”
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Fan-Fic dedicata a Taylor Swift, leggete se vi ha incuriositi un pochino :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                          Don’t Be  Scared  

                 
                           A voi, che avete iniziato ad affezionarvi ai mei personaggi .



 
Mi trovavo di fronte ad un’edicola al centro di Manhattan, mancava poco alle feste di Natale e l’atmosfera che si respirava era semplicemente magica : la città era illuminata da svariate luci di tutti i colori, la gente passeggiava in compagnia abbracciata, salutando qualche Babbo Natale posizionato sul ciglio della strada. 
Potevo benissimo sentire il tintinnio delle campanelle e le risate della gente appena uscita dai negozi con tanti regali incartati tra le mani e i bambini che correvano felici nonostante il gelo invernale.
Sospirai profondamente , creando una nuvola di vapore nell’aria e mi girai verso l’edicolante che mi guardava curioso dietro i suoi occhiali da vista.
Comprai una rivista a caso, la presi e mi incamminai verso un parco poco lontano dal centro. 
Sentivo la ghiaia del viale scricchiolare sotto i miei stivali neri e mi guardai intorno alla ricerca di una panchina libera, appena avvistata mi ci fiondai , spingendo leggermente il via vai di persone che a quell’ora era diventata inarrestabile.
Mi sistemai meglio il mio berretto e iniziai a sfogliare la rivista.
Solite cose : lei lascia lui, lui si mette con un’altra e lei dice di amarlo ancora. Che pena. 
Mi fermai nel momento in cui notai il mio viso stampato su tutta la pagina, avevo paura di continuare a leggere ; tutti ,infatti, mi dicevano : non leggere mai quello che scrivono su di te, né sulle riviste e né sul web. Ma se come nel mio caso ti ritrovi il tuo volto stampato su una delle riviste più importanti d’america… beh allora la tentazione è forte.
Il titolo recitava “Taylor Swift : cose che dice solo alle sue migliori amiche”
Certo, e secondo loro le cose che dico alle mie migliori amiche le avrei sbattute in una pagina di giornale. 
Si parlava sempre delle solite vecchie storie : i miei ex e l’influenza che avevano sulle mie canzoni. Stesso copione, giornale diverso.
 Ma non potevo certo fargli un colpa , scrivevo sempre e solo la verità nelle mie canzoni e penso sia questo che la gente apprezzava maggiormente di me. Ero diventata un libro aperto per tutti, ma una cosa che non sapeva nessuno era che c’era ancora un parte di me che non avevo svelato ad anima viva, neanche ad Abigal ed era la parte più importante di me : l’amore. 
Io non ho mai amato, sì, nelle canzoni scrivevo di essermi innamorata , di aver provato qualcosa di veramente forte per qualcuno, ma l’amore quello vero era un tassello mancante dentro di me e sinceramente, non ero sicura di poterlo trovare, di trovare la persona giusta per me. 
Dopo tante relazioni finite nei modi peggiori pensavo che l’amore vero, quello che dura per tutta la vita è una cosa da film, non appartiene alla realtà.
Why we bother with love, if it never lasts?
Eppure , qualcosa mi diceva che forse non era del tutto vero.
Davanti a me, su una panchina sedeva una coppia che si teneva per mano, scambiandosi sguardi dolci e parlando allegramente. Poi il ragazzo si fece pensieroso per qualche minuto, lasciò la mano della ragazza e si tastò nervosamente le tasche del giubbotto fino a trovare qualcosa e a cacciarla. 
Spalancai la bocca quando vidi che l’oggetto misterioso era una piccola scatolina rivestita di velluto blu , e la ragazza imitò la mia espressione, solo più sorpresa. 
Lui , infine, si inginocchiò rischiando di perdere l’equilibrio e cadere sotto gli sguardi curiosi dei passanti e disse la famosa frase. 
La ragazza annuì con la testa e si baciarono.La folla esplose in un misto di applausi e urla, sorridendo ai novelli fidanzati.
Io chiusi la rivista e abbassai la testa imbarazzata, pensando di essere di troppo. 
La rivista finì nel cassonetto, e venne rimpiazzata con il mio cellulare. 
Mi alzai di scatto, allontanandomi dal parco a passo svelto per fare una chiamata.
Un squillo. Due squilli. Alla terza finalmente rispose.
“Pronto?”
“Liam, sono io, Taylor” 
Liam era il mio miglior amico da tre anni ormai. 
Era divertente , pieno di vita e gay fino alla punta dei capelli.
“Amoree! Che mi racconti?”
Risi alla sua voce allegra.
“Tante cose, e sai, non sono sicura di avere abbastanza credito”
“What?! Tu che non hai credito? Allora la faccenda è piuttosto seria, tesoro”
“No, non dire così perché poi rischio di crederci anche io, comunque come sta John?”
John era il suo ragazzo e se ve lo state chiedendo, no, non è lo stesso ragazzo della canzone “Dear John” , anche se forse …. potrebbe esser passato dall’altra sponda. 
No, impossibile, perché il suo obbiettivo nella vita è prendersi gioco delle ragazze per poi mollarle come ha fatto con me.
“John, tesoro , è tanta roba” mi rispose calcando apposta sull’aggettivo.
“Alt! Ti ho chiesto soltanto come stava, non voglio sapere i particolari della vostra vita… sentimentale” 
Liam esplose in una risata, facendo ridere anche me. 
“Ma come non lo sai? Regola numero uno : mai chiedermi notizie del mio ragazzo dopo le 8 di sera, perché da quell’ora in poi i miei pensieri diventano….come dire… poco casti.. E non so se a te piacerebbe davvero sentirle , principessa del country…”
“Io lo so invece, e la risposta è… assolutamente no! Da oggi in poi mi ricorderò di questa regola, fidati.” 
“Ottima scelta, babe”
“Liam, ti prego, sii meno gay oggi, perché mi sento come se mi avesse investito un autobus per tre volte di fila , come se poi il conducente fosse sceso con una mazza da baseball pieno di borchie appuntite e mi avesse picchiato fino a farmi svenire e dopo…”
“Stop! Ho capito, non ce bisogno di usare altre metafore, queste qui sono molto… esplicite. Ti senti una meraviglia quindi…” prese una pausa “ e comunque a proposito della tua richiesta , non penso di poterci fare nulla” 
“Sì, lo penso anch’io” concordai ridendo.
“Wait. wait. wait. Tra mezz’ora mi libero e ti raggiungo nel tuo appartamento, ok?” 
“Perfetto, ti aspetto” e chiusi la chiamata. 
Come si può vivere senza amici? Io non ci riuscirei mai e poi mai. 
Senza Abigail e Liam , probabilmente passerei le mie giornate davanti alla televisione con una vaschetta di gelato al cioccolato tra le mani,con i capelli arruffati  e indossando il golfino di mia nonna. 
Non proprio una bella immagine.
Riposi il cellulare nella borsa e mi incamminai verso casa.
Lungo il tragitto pensai che in questi giorni, non potevo tenere la mia mente occupata con il lavoro perché fino a metà gennaio mi ero presa una pausa da tutto e da tutti, ed era strano perché avevo bisogno di pensare quando pensare era l’ultima cosa che volevo fare. 
Inoltre con la presenza di Luke… un momento.. Ma dov’era  Luke?
Mi girai , scrutando tra la gente alla ricerca della mia guardia del corpo.
Ma Luke era giusto pochi metri dietro di me, parlando come sempre con il suo  auricolare.
Gli rivolsi un cenno con la mano e mi rigirai, proseguendo per la mia strada.
Misi le mani dentro le tasche, stringendomi nella mia giacca desiderando ardentemente di essere davanti al fuoco del camino con una bevanda calda tra le mani e non sul marciapiede della 5th Avenue , alla mercè di un vento ghiacciante.
Appena giunta davanti alla porta di casa, mi girai e sbattei contro Luke, che nel frattempo mi aveva raggiunta.
“Luke” dissi mettendomi una mano sul cuore “ Mi hai fatto prendere una paralisi, non ti avevo visto”
“Scusi signorina, so essere abbastanza silenzioso, da quando lavoravo per l’FBI..”
Lo fermai.
“Cosa? Hai lavorato per l’FBI? Non lo sapevo …”
“Top Secret, signorina”
Ci rinunciai a fargli altre domande, perché quando si impuntava su certe cose era praticamente impossibile cercare di fargli cambiare idea.
“Va bene,… ah dopo viene Liam , quindi fallo entrare per favore”
Vidi Luke irrigidirsi e conoscevo benissimo il motivo :
Pochi mesi prima Liam gli aveva fatto la corte. 
No usare la parola “Corte” sarebbe stato troppo diminutivo; ci aveva provato spudoratamente, con frasi anche oscene, ma sono piccoli particolari. Fatto sta che da quel giorno Luke, cercava di stargli il meno vicino possibile, inventandosi ogni volta una scusa diversa per non rimanere nella stessa stanza con lui.
“Ehm, certamente”
Gli sorrisi e cercai con le mani arrossate dal gelo le chiavi, che come sempre si nascondevano nel momento in cui servivano.
“Eccovi…” mormorai trovandole , finalmente .
Appena misi piede nell’appartamento fui pervasa dall’odore  di cioccolato e cannella che avevo spruzzato un po’ in giro per la casa prima di uscire. 
Controllai l’ora sull’orologio poggiato sul mobile del salone : erano le 10 :03 PM , e questo significava che Liam sarebbe arrivato da lì in pochi minuti.
Per ingannare l’attesa accesi il camino e iniziai a strimpellare qualche accordo con la mia chitarra , non prima di aver dato da mangiare alla mia gattina.
Sentii qualcuno che suonava il campanello ripetutamente e mi alzai con fatica , sentendo le mie gambe più pesanti del solito.
Quando aprii la porta mi ritrovai di fronte un Liam sorridente che mimò un “hot” amicando verso Luke, che teneva la sua distanza di sicurezza.
“Andiamo…” gli dissi ridendo, afferrandolo per un braccio ed entrando in casa.
Liam si lisciò il cappotto, con fare altezzoso e mi guardò alzando un sopraciglio.
“Allora? Parli oppure ti devo cacciare le parole con una pinza?”
 
 
 
 
“Cioè, fammi vedere se ho capito bene : tu incontri lui ma ti fingi un’altra, convinta che non lo avresti mai più rivisto, ma dopo una settimana lo incontri per caso e cenate insieme, lui dice sviolinale bla bla bla, provandoci molto esplicitamente e tutto quello che ne hai ricavato…. È stato un bacio sulla guancia?”
“Hai capito benissimo”
Liam appoggiò la sua tazza di cioccolata bollente sul tavolo, sciolse le gambe accavallate e si sistemò gli occhiali. Poi mi prese per le spalle scuotendomi.
“Si può sapere per quale razza di motivo non gli sei ancora saltata addosso?!”
“Ma non capisci? Sono così confusa , non so cosa fare…”
“Ma è semplice tesoro : digli quello che senti”
“Questo è il problema … io non ne ho la più pallida idea di cosa mi stia succedendo in questi giorni”
“Tu hai paura” mi disse guardandomi seriamente.
“Paura? E di cosa?” chiesi leggermente irritata.
“Di innamorarti”
Lo guardai appoggiandomi completamente allo schienale del divano. Poi continuò.
“Ed è comprensibile … sappiamo benissimo come sono andate tutte le storie che hai avuto, è normale che tu non voglia soffrire ancora”
“Forse hai ragione Liam”
“Certo che ho ragione” disse aggiustandosi la sciarpa.
“E adesso?” gli chiesi sussurrando.
“Adesso ti dico una cosa : se non ci provi, non lo scoprirai mai. E magari poi ti pentirai un giorno. Lo vedo dalla tua espressione che ti piace, e pure parecchio!
Quindi, alza queste chiappe milionarie e vai a prendere il cellulare, ora”
Lo fissai incredula per qualche secondo, non sapendo cosa fare.
“Se non lo fai tu, lo faccio io” mi minacciò.
“Ok…” mi alzai e presi il cellulare dalla tasca del cappotto, insieme al foglietto giallo con il suo numero.
Poi mi risedetti sul divano guardando Liam per un’ultimo aiuto.
Composi il numero, ma mi arrestai a mezz’aria:
“Cosa gli dico?”
Liam roteò gli occhi al cielo e rispose :
“Non chiederlo a me, perché probabilmente se ci parlassi io, lo farei scappare”
Va bene, era semplice… no? Basta premere il tasto di chiamata, non è poi così difficile.
Ok, fatto.
“Pronto?” mi rispose la sua voce immediatamente.
Rimasi per un attimo pietrificata, non sapendo proprio cosa rispondergli.
Ma mi ripresi.
“Chris? Sono io, Taylor”
“Ah!Taylor… finalmente, la mia speranza che mi chiamassi stava svanendo”
Ok, come si risponde ad una frase del genere?
Già, mi ha convinto il mio migliore amico gay a chiamarti oppure ero impegnata al lavoro? Meglio optare per la seconda.
“Sì… è che sono stata molto impegnata con il lavoro..” cercai di restare sul più vago possibile.
“Ah giusto, in studio di registrazione”
Il respiro mi morì in gola fermandosi come il cuore, che aveva perso un battito.
Liam mi guardò interrogativo, spaventato dalla mia espressione.
“C-cosa?”
“Non dovevi registrare un video per tuo zio?” mi chiese divertito.
Se lo ricordava ancora?
“Ah, il video! Giusto… beh sì, fatto. Allora , quando mi vuoi portare in quel parco?”
“Domani” rispose prontamente.
Domani?! 
“Domani?” chiesi sorpresa
“Domai?” chiese Liam origliando.
“Domani.” ripeté Chris. “Va bene per te?” aggiunse poi. 
Liam faceva segno di sì con la testa , battendo le mani come un bambino che si ritrova davanti ad una fabbrica di cioccolato.
“Uhm, certo”
“Bene, passo a prenderti alle 10 di mattina in punto… Buonanotte” disse piano l’ultima parola.
“Buonanotte” ripetei a corto di fantasia e chiusi la chiamata.
Mi girai verso Liam , che mi guardava con occhi lucidi, facendo finta di asciugarsi una lacrima immaginaria.
“Ce l’abbiamo fatta!”  urlò saltandomi addosso .
“Gia… mi hai tolto un peso enorme Liam. Non discuto i tuoi modi per convincere le persone, ma funzionano”
“Funzionano sempre, tesoro, ora però devo proprio andare… sai John…”
Gli tappai la bocca con una mano prima di sentire il resto.
“No, non so, e ripeto non voglio sapere.. Buonanotte Liam”
“Notte splendore”
Chiusi la porta e mi buttai sul letto vestita , abbracciando il mio cuscino a forma di nota musicale.
Chiusi gli occhi, cercando di addormentami, ma tutto quello che vedevo erano quei occhi color smeraldo che mi sorridevano.
Sentii una vibrazione e mi alzai a mezzo busto per raggiungere il cellulare posato sul comodino.
Aprii il messaggio e lo lessi tutto d’un fiato.
Non vedo l’ora di vederti domani, C.
Sorrisi , accarezzando lo schermo del cellulare e mi addormentai così, consapevole che il giorno dopo sarebbe stata una giornata indimenticabile.

Ciao ragazze ! :) come va? 
Lo so che avevo detto che aggiornavo ogni 2 settimane.. ma l'ho finito prima e ho pensato : perchè non pubblicarlo? :D
Penso che questo sia il capitolo più lungo che abbia mai pubblicato... ma ve lo avevo promesso, no? :)
Quindi eccoci qui, sono strafelice delle recensioni, mi avete fatto capire che vi piace davvero tanto la storia ed è principalmente per voi che la mando avanti... quindi , grazie :D
Il prossimo capitolo sarà.... diciamo cruciale per la storia, quindi fate in modo di non perderlo e di recensire questo :D
Un bacione,
D.T
   
 
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