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Autore: Dreamersan    24/11/2012    2 recensioni
Dopo l'ennesima lotta contro un demone, Angel si ritrova catapultato nel 1750, tre anni prima che fosse trasformato e dopo tanto tempo sarà costretto a far nuovamente i conti con la sua famiglia,
la stessa famiglia che più di duecento anni prima, ricorda di aver ucciso...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angel, Cordelia Chase, Liam, Wesley Wyndam-Pryce
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 – Sangue del mio sangue 


Dopo essere andato a farsi medicare da Cordelia, Angel aveva deciso di ritornare da Liam e concludere una volta per tutte quella maledetta faccenda. 

Così, silenzioso come un gatto, si era arrampicato fino alla finestra della stanza del giovane che, ignaro di tutto, dormiva tranquillamente. 

«Liam?» lo chiamò dopo un po', scuotendo per una spalla e chiedendosi se dopo una sbornia del genere, anche lui sarebbe stato così difficile da svegliare. 

Il ragazzo mugugnò qualcosa di indistinto e si girò, come se nulla fosse, dalla parte opposta alla sua. 

A quel punto, gli occhi gialli del vampiro brillarono di frustrazione e dalla sua bocca sfuggì un piccolo ringhio e come per miracolo, il giovane saltò in piedi in fretta e furia rischiando quasi di cadere per terra.

«Sto ancora sognando, non è vero?» mormorò speranzoso e con la voce impastata dal sonno.

Angel alzò gli occhi al cielo, ma scosse la testa.

Così, dopo essersi sfregato bene gli occhi, già più lucido di qualche ora prima, Liam sembrò rendersi veramente conto di cosa gli stesse davanti e dalla sua bocca uscì un verso strozzato.

«E io che pensavo di essermi sognato tutto» gemette, iniziando a sudare freddo e facendo istintivamente un passo indietro.

«Non dovresti bere in quel modo, lo sai, vero?» lo rimproverò il demone con un tono di voce strano e facendogli alzare un sopracciglio perplesso.

«Chi sei, che cosa vuoi da me?» gli domandò impaurito, ma allo stesso tempo confuso.

«Sono la tua coscienza, ricordi?» ribatté prontamente, con un sorriso amaro.

«Ma sei un po' troppo tangibile per essere una coscienza» protestò Liam, notando la macchia di sangue sulla sua spalla e ricordando il modo in cui le mani della sua coscienza gli avessero stretto la gola.

Angel sospirò, pensando che forse sarebbe stato meglio trattare con lui quand'era ubriaco, anche se così facendo molto probabilmente non avrebbe potuto ricordarsi niente di ciò che avesse da dirgli.

Non che ora fosse pienamente sobrio, ma meglio di niente, no?

«Non hai importanza chi io sia. Chi sei tu, piuttosto? No, non c'è bisogno che tu mi risponda, ti conosco molto meglio di quanto tu creda, Liam... E so che non sei altro che un ubriacone e un puttaniere, sempre in lite con suo padre» parlò, girando lentamente intorno alla stanza e mettendogli così ansia.

«P-padre? Come fai a sapere di mio padre» domandò di rimando con un filo di voce e con il cuore che gli batteva a mille, turbato dalle cose che quella creatura sembrasse sapere di lui.

L'aveva forse spiato?

Era venuto per punirlo?

Suo padre gli aveva detto che fosse un peccatore e che sarebbe finito all'inferno.

Lui non gli aveva creduto, ma ora il diavolo era venuto a prenderlo...

«Lo so e basta, come so anche che il tuo comportamento sia tutto finalizzato a farlo infuriare e a far si che ti noti» continuò Angel, lasciandolo completamente a bocca aperta.

Quest'informazione non poteva averla semplicemente intuita, il modo in cui ne parlava poi...

Sembrava quasi capire come si sentisse e questo era semplicemente assurdo e impossibile.

Che gli stesse leggendo nella mente?

«Io...»

«Ma così facendo, lasciamelo dire ragazzo, stai buttando via tutta la tua vita!» disse con un ruggito e trattenedosi dall'afferrarlo per la gola; perché non capiva?

Quel suono, fece a spaventare Liam a tal punto, che il ragazzo corse traballante verso la porta della stanza, sussultando spaventato quando la mano di Angel gli si parò davanti.

«Non voglio morire, lasciami in pace!» urlò allora con una nota d'isteria nella voce e deglutendo rumorosamente quando se lo ritrovò a pochi centimetri dal viso.

Cosa gli avrebbe fatto ora?

«Tu non hai la minima idea di cosa darei per essere di nuovo come te!» continuò il vampiro con rabbia e scaricando tutta la sua frustrazione sul povero ragazzo.

Liam diede un'altra occhiata schifata al suo volto deformato; il demone era forse invidioso del suo aspetto?

Di certo non sarebbe mai riuscito a trovarsi delle belle ragazze con quella faccia!

«Per avere di nuovo un bel viso?» lo sfidò allora con coraggio, sorridendo arrogantemente e ricevendo in risposta un altro ringhio.

La voglia di Angel di colpirlo era sempre più forte.

«Non è questo il punto, se lo volessi potrei ritornare quando voglio al mio volto umano» confessò, massaggiandosi la base del naso con pollice e indice.

Cosa aveva fatto di male per finire in quella situazione?

Ok, sarebbe stato meglio non rispondersi...

«E allora perché non lo fai? Perché così mi puoi fare più paura?» sibilò seccato e non sapendo perché diavolo stesse sfidando in quel modo la sorte; anche se per qualche assurdo motivo, sapeva che il demone non gli avrebbe torto un capello.

C'era qualcosa di familiare in quella creatura...

«Credimi, ragazzo, tu non vuoi che lo faccia» lo ammonì il vampiro, sempre in modo sincero e provando ad immaginare cosa sarebbe successo se avesse accontentato Liam.

«Ma che differenza farebbe in ogni caso? Non hai più paura di me» parlò ancora fra sé e sé, molto più che combattuto.

«Beh, signora coscienza», sputò,«preferirei avere una faccia con cui parlare, piuttosto che questa cosa» mormorò schifato, indicandogli il volto deformato.

Angel a quelle parole chiuse gli occhi e quando li riaprì, il loro colore, così come i suoi lineamenti, era cambiato.

Liam emise un verso strozzato e sotto shock, rimase a fissare a bocca aperta quello che sarebbe potuto essere il suo riflesso.

Già, peccato che nella stanza non ci fossero specchi...

«Beh, ora ce l'hai, contento?» sibilò, cercando di nascondere così il proprio turbamento.

Liam si sfregò gli occhi, ma nonostante questo il volto che gli stava davanti non cambiò.

Gli girava la testa ed era impossibile che ciò che vedesse fosse reale, a meno che, naturalmente, non avesse avuto a sua insaputa un gemello malvagio e perlopiù demone, eppure Angel era li, proprio davanti ai suoi occhi.

«T-tu... Tu s-sei...» balbettò, senza voce e facendo si che il vampiro scuotesse la testa sconsolato.

«No, stai solo cercando di ingannarmi!Tu sei un demone, sei malvagio e vuoi corrompere il mio animo»

«Si, sono un demone, ma sono stato anche un uomo tanto tempo fa, proprio come te» 

«Perché non ti limiti a uccidermi? Si può sapere cosa diavolo vuoi da me? Perché hai assunto il mio aspetto, per quanto ancora mi tormenterai?» domandò, in preda alla confusione più totale.

«Non voglio farti del male, non più di quanto non te ne faccia già da solo» disse con una smorfia, alludendo al suo stato.

C'era una qualche possibilità che Liam sarebbe potuto cambiare se l'avesse avvisato del futuro che l'attendeva?

Lo avrebbe ascoltato, avrebbe capito?

Ma soprattutto, in che modo sarebbe cambiata la storia se Darla non l'avesse vampirizzato?

Quante migliaia di vittime innocenti sarebbero state risparmiate?

I poveri abitanti di Galway...

Suo padre, sua madre, sua sorella...

Drusilla...

Spike...

Jenny...

Tutto il male che aveva causato, sarebbe scomparso?

E che ne sarebbe stato di lui?

E di Buffy?

Per quanto odiasse ammetterlo, sapeva che molto probabilmente senza il suo aiuto sarebbe morta e di conseguenza, il Maestro sarebbe stato libero di seminare distruzione indisturbato.

La stessa croce che le aveva regalato, l'aveva salvata più volte dal morire dissanguata...

E Wesley e Cordelia, che ne sarebbe stato di loro?

Doyle si sarebbe sacrificato ugualmente per salvare i mezzi demoni dal flagello?

Non lo poteva sapere, sapeva soltanto di non essere in grado di prendere una decisione di questo genere.

Certo, avrebbe potuto decidere per la sua vita, ma per quanto riguardava quella degli altri?

La sua mano destra, si infilò nella tasca del cappotto, accarezzando con tristezza il piccolo sacchetto che gli aveva dato Cordelia.

Wesley, come sempre del resto, aveva pensato a tutto e le sue parole erano state chiare: il passato non doveva essere cambiato.

Come essere umano era stato stupido, aveva disprezzato e buttato all'aria tutta la sua vita e Liam avrebbe fatto lo stesso e così come aveva fatto lui, solo più tardi sarebbe stato in grado di capire il suo errore e di ricordare con malinconia i giorni in cui il cuore gli batteva forte nel petto.

«Mi dispiace...» mormorò allora all'orecchio del suo doppio e in quella frase era contenuto tutto il suo dolore.

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia confuso, la testa gli girava terribilmente e non desiderava altro che arrivasse il giorno, perché al sorgere del sole, sarebbe stato finalmente sobrio e sarebbe stato perfettamente in grado di farsi quattro risate su quell'incubo.

Immerso nei suoi pensieri, Liam fece un salto quando, con la coda dell'occhio vide il diavolo prendere un coltello e avvicinarlo pericolosamente al suo braccio.

Come un matto, iniziò a dimenarsi, tentando disperatamente di liberarsi da una presa troppo salda per le sue misere forze umane.

Il mostro aveva finalmente deciso di lasciar stare le parole ed ora si apprestava ad ucciderlo.

Per la prima volta nella sua vita, Liam sentì davvero la necessità di pregare e dalla sua bocca uscì un urlo strozzato quando la lama gli tagliò il polso e nonostante la ferita non fosse né grande né profonda, quel gesto bastò a terrorizzarlo.

«Mi dispiace...» ripeté il vampiro, iniziando a raccogliere il liquido rosso in una boccetta.

Le sue mani tremavano e il profumo del suo sangue lo travolse come un fiume in piena, risvegliando in lui il mostro.

Ancora poco, ancora poco e sarà tutto finito...

Pensò, prendendo il sacchetto di Wesley dal cappotto e versando un po' del suo contenuto sulla testa di Liam che nel frattempo non aveva osato muoversi.

«Nostro padre non ti odia Liam, non l'ha mai fatto e nel profondo del tuo cuore lo sai. Ti vuole bene, così come ti vogliono bene la mamma e Kathy» sussurrò al suo orecchio, nonostante sapeva che non si sarebbe ricordato nulla di quel che gli aveva detto.

Liam fece un sorriso involontario a quelle parole.

Suo padre non gli voleva bene, Malachy, così come faceva lui del resto l'odiava e questo non sarebbe cambiato soltanto perché un mostro che aveva assunto il suo aspetto aveva cercato di ucciderlo.

Kathy avrebbe continuato a volergli bene e sua madre, beh sua madre, avrebbe continuato a dar ragione a suo padre, come ci si aspettava da una brava moglie.

Mano a mano che i secondi passavano, le palpebre di Liam diventavano sempre più pesanti e la faccia del suo sosia sfocata.

L'ultima cosa che vide, fu lo sguardo di rimprovero negli occhi del vampiro, poi crollò a terra addormentato.

Angel rimase immobile per alcuni minuti, guardando con tristezza la sua versione più giovane e più che consapevole che, dopo l'incontro con Liam, avrebbe rimuginato parecchio.

Poi però, si costrinse ad afferrare il ragazzo da sotto una spalla e sollevandolo di peso lo portò a letto provando una certa invidia nel notare la sua espressione serena.

Lui non riusciva a trovare pace neppure nei sogni e Liam purtroppo sarebbe vissuto sereno ancora per poco.

Lentamente si diresse verso la finestra, mettendo un piede sul bordo e lanciando un ultima occhiata al suo doppio.

«Addio» disse semplicemente, racchiudendo in quella piccola parola mille significati; poi saltò, scomparendo nell'ombra e cercando di convincersi di aver fatto la cosa giusta.

 

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Salve a tutti, come al solito mi scuso per il ritardo, ma oltre ad aver avuto dubbi su come scrivere questo capitolo, in queste ultime settimane son stata sommersa da mille impegni...

La storia è ormai quasi alla fine, il prossimo capitolo sarà l'epilogo e dopo ciò (almeno per quanto riguarda questa fic xD) finirò di tormentarvi, lo prometto ;)

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che l'incontro fra Angel e Liam non vi abbia deluso :)

Ringrazio di cuore kasumi per aver commentato e tutti coloro che eventualmente decideranno di darmi un parere ;)

Alla prossima ;)


   
 
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