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Autore: Eiko Kon    02/07/2004    1 recensioni
EEEEEEEEccomeeeeeeeeee!!! The international Eiko's and Eyo's studios presents....cosa successe dopo il torneo! XD Questo, è il seguito della fan fiction scritta da me ed Eyo! Ciao a tutti e spero che vi piaccia! ^_-
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Levò le iridi cerulee in alto, verso il cielo, che a quell'ora del mattino aveva lo stesso identico colore... soffermò lo sguardo su un gruppo di rondini nere che volevano verso sud, poi strinse la sua "trottola" tra le mani e si costrinse a guardarla.... soprattutto quel "giocattolo" le ricordava qualcosa, in modo particolare la lince color del ghiaccio che era raffigurata nel centro.... Benchè non avesse capito cosa significasse, sapeva che doveva essere importante, lo sentiva nel profondo del cuore. Ricominciò a camminare per la strada affollata, poi si fermò su una panchina per riprendere fiato... Da quando era scappata dall'ospedale si sentiva molto affaticata, ma non voleva tornare là dentro... non voleva rivedere quelle persone a lei sconosciute, sentire le loro parole ingannatrici...E soprattutto, non voleva vedere il volto amareggiato e sofferente di quel ragazzo con i capelli neri e gli occhi dorati, che l'aveva baciata senza un preciso motivo....Sentiva un'angoscia tremenda ricolmarle il cuore...un cuore vuoto...un cuore privo di tutto...dei ricordi, dell'amore...di tutto. Strinse forte la trottola che teneva in mano, e sentì un lieve scricchiolio provenire da quest'ultima...Restò con lo sguardo fisso al cielo ancora per qualche minuto, finchè non venne richiamata da una voce esile e cupa, che chiamava il nome che il giovane cinese dai capelli neri aveva detto appartenerle....-Tu, che ti spacci per Eiko!!!- Si voltò e vide una ragazzina sui sedici anni, con lunghi capelli biondi, che la stava indicando con l'indice della mano destra teso in avanti... Eiko: Dici......dici a me....? Roby: Si, dico a te......tu hai osato profanare il nome di mia sorella morta! Eiko: No...io....io non ho fatto niente...! Sono loro che mi hanno chiamato così...! Roby: Tu...tu menti......sei...sei tu che ti sei voluta chiamare così!!! Eiko: No...! Roby: Allora, dimostramelo!!- estrasse furiosamente il suo bey dalla tasca dei pantaloni e lo puntò contro la diciassettenne.....era furibonda, voleva dare una bella lezione a quella ragazza sconosciuta che voleva prendere il posto della SUA Eiko....no, non avrebbe permesso a quell'estranea di rubare tutto ciò che la sua sorellona aveva abbandonato morendo, non l'avrebbe assolutamente permesso.... MAI E POI MAI! Roby: AVANTI, IMBROGLIONA!! COMBATTI, POI VEDREMO SE LA LINCE BIANCA TI RICONOSCERA' COME SUA PADRONA!!! LEI HA SCELTO EIKO, E SE SEI VERAMENTE TU, LEI INTERVERRA' IN TUO AIUTO!!! Eiko: La...lince bianca...? - osservò il bey che stringeva fra le mani ed allora capì di cosa la biondina stesse parlando...sgranò gli occhi cerulei quando vide che quella strana creatura riportata sul Bit del suo Bey Blade, emanò un'abbagliante luce azzurrina...annuì, caricando la trottokla sul dispositivo di lancio...: D'accordo, combatterò.... Sul volto di Roberta, si dipinse un sadico ghigno, mentre le sue labbra si schiusero per lasciar partire il countdown... Roby: Tre, due, uno! Ponti? LANCIO!!!! Le due trottole atterrarono contemporaneamente sul terreno di gioco, ma, mentre quella di Eiko rimaneva ferma in un angolo del campo, al contrario quello della biondina girava a velocità impressionante per tutto il percorso, stuzzicando il bey avversario invitandolo a reagire. Roby: avanti, che aspetti??? Cosa c'è non ti ricordi più come si usa un beyblade??? Vai Sachiel!!!!!! Dalla trottola blu e argento della sedicenne si sprigionò una luce accecante e da essa si liberò l'impoenente squalo azzurro. Eiko rimase a guardarlo sbalordita, quello strano animale apparso nel cielo dal nulla le ricordava qualcosa, ma non sapeva cosa.... e questo la faceva stare ancora più male. Eiko: io non.... - prima che potesse terminare la frase, il suo beyblade fu sbalzato fuori dal campo da gioco, rotolando ai suoi piedi per poi fermarsi del tutto. Roby: fallo ripartire subito.... non mi piace vincere in questo modo, voglio vederti combattere, mi hai capito??? Voglio vedere se la lince bianca accorrerà in tuo aiuto! La giovane dai capelli palissandri riprese tra le mani il bey azzurro e lo strinse nella mano destra... sentiva una strana forza scaturire da quella piccola trottola e l'immagine che raffigurava sembrava volerle comunicare qualcosa. Preparò il dispositivo di lancio e lo fece partire all'attacco... qualunque cosa significasse quella sensazione, doveva seguire il suo istinto e combattere. Roby: Tre, due, uno!! Pronti? LANCIO!!!! Le due trottole si adagiarono nuovamente al suolo, riprendendo a correre affannosamente in circolo...nella mente della diciassettenne, un solo pensiero era fisso...doveva vincere, a tutti i costi. Non sapeva perchè quella grande voglia di vittoria la stava assalendo eppure...eppure era un istinto irrefrenabile, dall'importanza primaria, che in quel momento aveva anche sorpassato la voglia di scoprire il suo passato....E non sapeva ne come, ne perchè, ma il suo braccio destro si levò verso l'altro con la rispettiva mano chiusa a pugno, e le labbra le si schiusero, lasciandone fuoriuscire un potente grido carico di entusiasmo....: LINCE BIANCA!!!! VAI!! E fu allora che il possente felino ruggì, uscendo dal bit del bey ceruleo della ragazza....La sedicenne dai capelli dorati, osservò incredula quella creatura, che era così bella e potente, così lucente e splendida...-Come mai la Lince Bianca è accorsa in suo aiuto...?- sussurrò tra se e se, mentre anche il suo squalo usciva dalla sua trottola blu ed argentata...Fu così che quelle mistiche essenze, diedero vita ad una lotta all'ultimo sangue, come fossero acerrime nemiche...eppure loro sapevano di non esserlo, sapevano di essere alleate ed inseparabili, ma avrebbero fatto di tutto per donare la vittoria ognuna alla propria padrona...Lampi, bufere di ghiaccio, scintille....era questo lo scenario che aleggiava attorno il campo di battaglia....e mentre i due oggetti tondeggianti continuavano affannosamente a colpirsi, a danneggiarsi a vicenda, innumerevoli schegge di metallo schizzavano ovunque, tempestando il suolo di minuscole pietre metaliche sparse in ogni angolo....Ma poi, fu il bey blade della bionda a mettere fine alla battaglia, poichè rallentò a vista d'occhio fino a fermarsi completamente....Lei, restò allibita e perplessa nel vedere tale fatto...stette un momento impalata a fissare la sua trottola che giaceva a terra immobile e danneggiata...non poteva credere di aver perso...non contro sua sorella....sua sorella...? Aveva appena pensato che colei che le stesse di fronte fosse sua sorella...? Certo, si disse, altrimenti la Lince Bianca non sarebbe mai accorsa in aiuto della diciassettenne....-Dunque tu...sei davvero..-si bloccò, poichè era insicura delle parole che stava per pronunciare....la sua voce era esile e tremolante, quasi intimorita dalla figura che aveva innanzi a se....ma poi, dopo un lungo sospiro, riprese...-...tu sei davvero...Eiko....la mia Eiko....-L'altra la fissò un attimo perplessa...poi chiuse gli occhi e scosse lentamente il capo...-Io...io non lo so....non so chi sono...forse, sono quella che dici che io sono...ma forse....non lo sono affatto...voi tutti mi chiamate Eiko ma....ma io....io non so chi sono.....- Mentre la giovane dai capelli palissandri pronunciava queste parole, negli occhi cerulei della sedicenne si accese una luce di comprensione... e nello stesso momento arrivò anche la disperazione... Era come se con il fatto di rivedere la sorella, quella vera, un'ombra nera fosse scivolata via dalla sua testa lasciandola finalmente libera, ma ora le aveva ridato anche una buona parte dei ricordi dal momento in cui aveva sentito suo padre che accettava di togliere la vita ad Eiko... Roby: M-m...Mao.... - lo sussurrò appena, mentre l'altra adolescente la guardava senza capire, ma le si avvicinò lo stesso, premendole un fazzoletto sulla guancia - non ricordo bene chi sei, ma sento che sei una persona speciale... e non so nemmeno chi sia questa Mao di cui parli , ma sarà meglio che ti disinfetti questa ferita... - disse pulendole la guancia destra dal sangue e dalle lacrime. Roby: n-no...tu tu non capisci... io..devo andare da Mao.... Roby: Ed Hilary.....Hilary.... Eiko: Hilary....? Non...capisco.... Roby: Devo andare...perdonami!!! -L'abbracciò forte, stringendola a se con affetto....finalmente aveva ritrovato se stessa, e sua sorella.....anche se lei, non ricordava nulla....Poi, dopo qualche istante, scappò via accorrendo in direzione dell'ospedale.... La diciassettenne rimase a guardarla finchè non fu sparita dalla sua vista, continuando a stringere tra le mani il suo beyblade... quello che era appena successo le aveva provocato delle emozioni fortissime, prima quella ragazza, il suo abbraccio, le sue lacrime, e poi quell'incontro... la piccola trottola e l'imponente creatura che si era liberata da essa, tutto questo era per lei una sorta di ricordo, solo che non riusciva a collocarlo in un tempo ben preciso... Nel mentre, la bionda continuava affannosamente a correre...sentiva il respiro morirle in gola...non poteva credere a quello che aveva fatto alle due ragazze! E neppure...ad aver insultato in quel modo il suo migliore amico, Rei, che le era sempre stato di sostegno nei momenti difficili...e lei...lei come aveva potuto trattarlo in quel modo.....? Come...? Si disse che aveva la coscienza sporca, che avrebbe meritato una pesante punizione per ciò che aveva fatto....e aveva intenzione di farsi punire dalle due, nonappena esse si sarebbero riprese completamente... Giunse così all'entrata dell'ospedale...si fermò un momento a prendere fiato piegandosi sulle ginocchia e, dopo qualche minuto di profondi respiri, varcò la soglia del posto....ma appena entrata, non vi trovò come al solito una dottoressa che, con quel suo sorriso rassicurante guidava i visitatori alla camerata del paziente desiderato, bensì Kei, che se ne stava impalato a fissare la sedicenne con sguardo truce... Lei, restò un attimo ammutolita nel vederlo lì, fermo, a guardarla....e quando si diresse verso di lui per abbracciarlo, quest'ultimo si scansò, osservandola con le sopracciglia inclinate sugli occhi cremisi...la giovane, levò totalemte le palpebre sulle iridi cerulee, non riuscendo proprio a capire cosa avesse il russo... Roby: Kei....? Lo sguardo del giovane era freddo, ma nascondeva anche una rabbia che era quasi palpabile e la sedicenne bionda se ne accorse quasi subito, fecendo un passo all'indietro e chinando il capo, fissando il pavimento di linoleum lucido. Era arrabbiato.... anzi, era furioso e deluso per il suo comportamento e di certo non poteva negarglielo, non dopo quello che lei aveva fatto... Kei: mi hai deluso....Roby..... Si voltò, e fece per andarsene...e lei, non fece nulla per fermarlo ma si limitò solo ad asciugarsi una lacrima che ora le stava percorrendo la guancia destra....poteva forse negare...? Poteva forse rimediare o dirgli che non l'aveva fatto apposta...? No, non poteva farlo...al che, i singhiozzi presero a scivolarle incessantemente dalle labbra rosate e Kei, che stava immobile dando le spalle a Roberta e tenendo fisso lo sguardo verso l'alto, si rimproverava senza sosta per quel suo atteggiamento così freddo nei confronti della fidanzata...udì poi il pianto lieve e delicato di quest'ultima rimbombare fra le pareti dell'ospedale....si voltò verso di lei con gli occhi sgranati, fissandola silente... Roby: Lo so...hai ragione...sono solo una vigliacca...- il capo della ragazza era chino ed ora, l'unica cosa che ella riusciva a scorgere, eran le mattonelle brillanti che formavano il pavimento.. Il diciassettenne russo strinse i pugni, faticando a reggere quella scena, che gli straziava il cuore più di ogni altra cosa... stavolta fu lui ad andarle incontro a passi lievi e veloci, ma al tocco della sua mano sulla spalla destra, la biondina si ritirò di scatto, asciugandosi sgli occhi arrossati e umidi di lacrime - devo.... devo andare da Mao adesso.... - lo osservò per un attimo, poi si volse verso il corridoio e si incamminò verso la stanza in cui la giovane cinese dormiva in un sonno agitato.... Kei fece un passo avanti come se volesse seguirla, ma poi si fermò, capendo benissimo che in quel momento l'unica cosa che poteva fare per lei era lasciarla sola... Era lì, di fronte alla porta della piccola stanza di quell'ospedale e adesso non trovava il coraggio di aprirla.... non essere stupida, pensò socchiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo, come se volesse tenere più aria possibile nei polmoni prima di immergersi in uno specchio d'acqua gelida... che era un po' quello che stava per fare. Bussò una volta delicatamente sul legno solido della porta, ma non ebbe alcuna risposta, così la spinse facendo forza su di essa ed entrò nella camera immersa nella penombra... l'unica luce era quella che filtrava tra le tende della finestra e illuminava a malapena i piedi del letto. Riusciva comunque a scorgere una figura sdraiata supina e la gola le si chiuse subito con un tappo di angoscia... quella non era solo un semplice figura, quella era l'amica che aveva selvaggiamente picchiato senza neanche rendersene conto.. - Mao... - chiamò, tenendo la schiena appoggiata al muro, quasi con paura di avvicinarsi alla ragazza - sei sveglia? La voce chiara e cristallina della ragazza la fece sussultare - sono sveglia.... da almeno mezz'ora, immaginavo che saresti tornata e volevo aspettarti.... - si tirò a sedere sul letto, facendosi forza sulle braccia, nonostante il dolore che l'attanagliava allo stomaco, poi battè una mano sul letto. La sedicenne bionda sgranò gli occhi a quella mossa... possibile che Mao la stesse richiamando accanto a sè? Possibile che non le gridasse di andarsene, di scomparire dalla sua vista, dopo quello che le aveva fatto? Era sicura che così sarebbe stato tutto più semplice... Mao: avanti, non rimanere lì immobile.... ti prego.... - nella sua voce non avvertiva rabbia e nemmeno quella inclinazione di dolore e frustazione che aveva sentito al contrario in quella di Kei... si avvicinò al letto tenendo il capo chino e si sedette su di esso con titubanza, senza riuscire a guardare la diciassettenne negli occhi. Roby: mao io.... io volevo solo... - la gola le si chiuse di nuovo e dovette fare uno sforzo enorme per continuare - volevo solo chiederti scusa, anche se non basterà... - la goccia che fece traboccare il vaso, nel vero senso della parola, arrivò un istante più tardi, quando la giovane dai capelli fucsia le accarezzò una guancia pallida, con una mano dello stesso candore... Mao: ehi.... lo so che non eri in te, ti ho già perdonata.... - lo disse con una voce talmente sincera e dolce che la biondina non potè fare a meno di scoppiare nuovamente in lacrime... senza riuscire a trattenersi si piegò sull'amica, abbracciandola e appoggiando la fronte alla sua spalla. Mao: Su..su....non è niente- quel tono di voce, pareva quasi materno...- Piuttosto, vai da Hilary....e non preoccuparti per me....-La bionda annuì, e, dopo aver salutato l'amica, si diresse verso la stanza della giapponesina... Bussò timidamente alla porta con tre piccoli colpi menati su di essa, e, quando la voce della ragazzina dai capelli castani sussurrò un soave "avanti", Roberta oltrepassò la soglia della stanza, rimanendo ferma su di essa.....-P-posso entrare..?- domandò quasi impercettibilmente... Hilary sorrise, e poi, le annuì con sguardo dolce e comprensivo...- Vieni avanti Roby...- La sedicenne annuì, e si sedette al fianco della crunetta....- Hilary....io....mi dispiace....- -Non fa niente...- la rassicurò l'altra, posandole una mano sulla spalla...- So che eri impazzita per il dolore, sai...?- Roby: Ma...come.....come capite ciò che ho passato.....sia tu, che Mao...? Hilary scosse lentamente il capo sorridendo, lasciando che i capelli castani le si scompigliassero leggermente...-Non eri tu....quella ragazza che mi ha picchiata....era....solo.....la tua immagine scura, che si rifletteva nel tuo cuore come uno specchio....- Roby: Uno....specchio...? La giapponese osservò l'amica negli occhi per un solo istante, per poi abbracciarla e passarle la mano sulla schiena in segno d'incoraggiamento...- vedrai...Eiko si riprenderà presto..... La biondina sorrise ricambiando l'abbraccio e quando la giovane coetanea le parlò ancora, sentì una fitta al cuore alle sue parole - un'altra cosa... - le sussurrò appena nell'orecchio - finalmente ho capito... Kei non potrà mai amarmi e io non potrò più amare lui, non più.... - si allontanò da lei, continuando a sorridere, ora finalmente serena. La giovane dalle iridi cerulee ricambiò con calore il suo sorriso, rimboccandole poi le lenzuola per permetterle di addormentarsi... - dormi un po' ora.... - le sussurrò aprendo la porta della stanza. Le sorrise, e poi lasciò la camera..... Percorse qualche metro di quel corridoio così silenzioso e vuoto, così tremendamente tranquillo....il suo sguardo, era ora fisso al suolo, ricolmo di dolore e rimorso...Certo, entrambe le amiche l'avevano perdonata...avevano capito che quella che le aveva picchiate non era lei....però....però non poteva fare a meno di rimproverarsi per quello che era successo...era...era troppo grave quello che aveva fatto.. Ripensò un attimoa lle parole sommesse che le aveva sussurrato Hilary e si morse un labbro con tanta violenza che lo fece sanguinare, senza che nemmeno se ne rendesse conto... non poteva credere di averla picchiata per quello.... di averla picchiata per...per Kei... Era da mesi ormai che aveva capito i sentimenti della moretta verso il givoane russo, ma era sempre riuscita a non farci caso, a tenere la mente occupata...mentre ora il suo "specchi oscuro" come l'aveva chiamato lei, aveva deciso di punirla... aveva una gran paura che potesse accadere di nuovo... stava ancora camminando a capo chino, quando si scontrò con qualcuno, un'altra volta Roby: ahio.... - disse massaggiandosi la testa, poi alzando gli occhi notò che era andata a sbattere contro Kei, e non era solo... al suo fianco c'era anche il brunetto cinese, che la guardava con una punta di imbarazzo negli occhi dorati. Roby: Rei..... - cominciò, ma poi si interruppe, notando lo sguardo preoccupato del blader russo - Roby, non riusciamo più a trovare tua sorella.... probabilmente è scappata, nemmeno le infermiere l'hanno notata... La giovane sussultò...già, l'aveva incontrata vicino alla fontana nella piazza centrale....-So io dove trovarla...o per lo meno, spero che sia ancora lì...- chinò il capo, al che Kei e Rei la osservarono un tantino perplessi e preoccupati.. Rei: Lì dove...? Roby: Alla....fontana della piazza centrale.....ed è per merito suo, che sono guarita..... Kei e Rei: Cos...? Gli occhi della ragazza si illuminarono - ci siamo sfidate a Bey... all'inizio pensavo che se non era lei veramente allora il bit della lince azzurra non sarebbe mai venuta in suo aiuto, invece..... avreste dovuto vederla... mi ha buttato fuori dal campo di gioco in poco tempo... - i due ragazzi si guardarono per un attimo quasi allibiti - lo so che è difficile da credere, ma io scommetto che si è ricordata di come si usa un beyblade, ma soprattutto si è ricordata di Linxium.... Rei: Eiko.....-un ampio sorriso gli increspò le labbra- .....forse ti ricorderai...di noi...e di me.... Il blader russo osservò un attimo l'amico...sorrise felice, era davvero contento per lui. Finalmente, anche lui poteva ritrovare quella felicità perduta, ricominciare a vivere sereno...Ma non sapeva, che forse, si stava sbagliando.... - Roberta!!!! - la voce profonda alle loro spalle li fece leggermente sussultare... la giovane dai lunghi capelli biondo miele guardò nella direzione da cui proveniva quella voce e scartando i due blader si gettò fra le braccia del padre. Fijodor: ti ho cercato d'appertutto... sai, mi hai fatto rpeoccupare... - le accarezzò i capelli, poi la guardò serio in volto - spero che tu ti sia resa conto di quello che hai fatto... Roby: è tutto a posto papà.... adesso va molto meglio..... - le labbra le si incresparono in un sorriso sottile mentre si allontanava di qualche passo da lui Fijodor: bene... - sorrise anche lui, poi si voltò per recarsi alla camera di Eiko - vado a trovare tua sorella, vedo come se la passa là dentro... i dottori hanno detto che se va tutto bene potrà uscire già domani... - fece qualche passo nel corridoio, ma la voce della figlia più giovane lo richiamò Roby: Eiko... non è in camera sua.... è scappata dall'ospedale un paio d'ore fa, io l'ho incontrata nella piazza della fontana... è lì che stiamo andando.... - l'uomo non aprì bocca, semplicemente ammutolito per il tono di voce della figlia e per lo scintillio nei suoi occhi - la riportiamo a casa papà, non ti rpeoccupare... - gli sorrise e poi si voltò verso i due giovani, uscendo con loro dall'edificio, lasciandolo solo nel corridoio immerso nella luce del mattino... Passò qualche minuto da quando i tre adolescenti lasciarono l'ospedale...ed avevano oramai raggiunto la piazza principale...ma con profonda amarezza, notarono che la diciassettenne non c'era... Roby: D-dov'è? - prese affannosamente a guardarsi intorno, in cerca della sorella....ricercò in ogni angolo, ma non c'era nessuno oltre a lei ed ai due ragazzi.... Rei: Sicura che è qui che vi siete scontrate? Roby: Sicurissima!! Guarda là!- indicò dei graffi sul suolo a pochi metri da lei, che erano stati provocati dagli scontri dei due bey... Kei: uhm.... da qua potrebbe essersi allontanata in ogni direzione, sarà un problema trovarla... - il giovane si diede un'occhiata attorno, notando con dispiacere l'ombra di preoccupazione sul volto della sua ragazza e dell'amico dai capelli corvini Rei: non è ancora in forma perfetta, non dovrebbe andare in giro da sola.... dobbiamo trovarla e anche in fretta... Roby: Hai ragione.....e se l'aggredissero un'altra volta....? Nella mente del cinese, varie immagini si dipinsero cristalline...si ricordò di quando Eiko, un anno fa, stava per essere violentata da due brutte canaglie...sussultò, mentre un brivido gli percorse la spina dorsale....-DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE TROVARLA!- Il russo e la sua compagna annuirono e subito, quest'ultima, prese in mano le redini della situazione...- Dividiamoci e cerchiamola!!! Rei, tu vai a destra verso il ristorante "Gold Tiger", Kei, tu invece andrai a cercarla nei pressi dell'albergo dove abbiamo alloggiato l'anno scorso, mentre io, andrò a cercarla vicino al bey blade stadium!! Il russo e la sua compagna annuirono e subito, quest'ultima, prese in mano le redini della situazione...- Dividiamoci e cerchiamola!!! Rei, tu vai verso il beyblade-stadio, Kei, tu invece andrai a cercarla nei pressi dell'albergo dove abbiamo alloggiato l'anno scorso, mentre io, andrò a cercarla vicino al ristorante Gold Tiger... Rei: Si! Kei: D'accordo..... Roby: Ok....diamoci da fare... Diede un veloce bacio sulle labbra a Kei, e si divise dal resto del gruppo...Rei seguì l'esempio di Roberta (Urge specificare che Rei non bacia Kei! Anche se la cosa non sarebbe affatto male....XD NdEiko), dirigendosi rapidamente verso lo stadio...ed il ragazzo russo, rimasto solo, imboccò la via più corta per arrivare all'albergo.... Il giovane blader cinese era praticamente arrivato nei pressi del beyblade-stadio e ora si stava soffermando accanto ad un albero, protetto dall'ombra della folta chioma verde.... era successo proprio lì, un anno prima....lì la sua ragazza gli aveva chiesto per la prima volta di fare l'amore con lui e aveva accettato, come se fosse la cosa che più desiderava nella propria vita...ed era proprio così...Chiuse un attimo gli occhi posando una mano sulla ruvida corteggia della pianta, poi si voltò osservando l'imponente struttura dello stadio...Se Eiko era lì dentro l'avrebbe trovata, a qualunque costo. Nel frattempo Kei era arrivato all'albergo in cui avevano alloggiato le due ragazze per quei giorni speciali in cui le avevano conosciute e appena entrato notò subito una figura famigliare... si trattava di Mark, uno degli inservienti più giovani, non chè ex-dipendente del signor Fijodor... Infatti il giovane, che ora aveva quasi ventun anni aveva lasciato il precedente lavoro per rimanere all'albergo e il padre delle due ragazze per ricompensarlo dell'ottimo servizio svolto l'anno precedente gli aveva fatto avere un posto di prestigio nella conduzione dell'albergo. Mark: Kei sei tu....è da un po' che non venivi qui.... - osservò il giovane russo poi guardò alle sue spalle - come mai tutto solo? Roberta non è venuta con te? Speravo di poterla salutare, magari anche Eiko e Rei.... - si voltò solo un attimo, facendo cenno ad un altro ragazzo vestito con un completo rosso di andare a prendere le valige di una signora appena arrivata, poi tornò a rivolgersi al ragazzo - allora, cosa posso fare per te? Kei: veramente stavo cercando Eiko.... speravo di poterla trovare qui... tu non sai niente dell'incidente, vero? Mark: Quale incidente..?- sgranando incredulo gli occhi...Lui, non era al corrente di cosa fu capitato alla giovane... Kei: Già....Bah, nulla...non preoccuparti...a presto!- lo salutò con un veloce cenno della mano, uscendo dall'albergo.. Poi, tornò sui suoi passi, rimuginando tra se e se...- accidenti, ma dove diavolo sarà andata quella ragazzina?!- La bionda sedicenne era già uscita dal ristorante con un espressione rassegnata....nessuna delle persone che lì conoscevano avevano visto Eiko... ormai sembrava volatizzata nel nulla. Poteva solamente sperare che Kei oppure Rei l'avessero trovata - Sorellona, si può sapere dove ti sei cacciata?... - pensò tra sè e sè, mentre camminava lungo la strada che l'avrebbe riportata all'ospedale. Avrebbe passato ancora qualche tempo con Mao e Hilary, aspettando notizie di Eiko al cellulare...magari, pensò, sarebbe tornata spontaneamente là... Erano così vuoti e silenziosi, quei corridoi...così oscuri ed inquietanti, senza la benevola luce del sole, che il loro pavimento e area abbagliava solitamente. Eppure, si disse, era una sensazione alquanto strana, quella che adesso provava trovandosi in quel determinato posto..Le pareva di avvertire delle urla famigliari, dei gridi di gioia eccheggiare all'interno del luogo...incitare una certa persona a non arrendersi...incitarla a combattere, a vincere..Tutte quelle grida, chiamavano il nome di Eichi. Eichi....? Chi era Eichi? Era un nome tremendamente simile a quello che le era stato assegnato, Eiko..Eppure, aveva una sfumatura maschile fra le singole lettere che lo componevano. Improvvisamente, un'immagine di uno specchio che rifletteva la figura a se stessa appartenente, che si stava calcando un cappellino azzurro sui capelli, abbagliò la sua mente quasi fosse un lampo...E assieme all'immagine, apparvero altri singolari ricordi nei suoi pensieri..Una trottola azzurra..già, l'aveva già vista da qualche parte...ma certo! Si trattava di quello strano oggetto tondeggiante che pareva essere chiamato Linxium! Lo estrasse, quindi, dalla tasca dei pantaloni...lo osservò, e vide quel candido animale rilucere al centro di esso. Quello era il suo Bit Power! -Cosa sei tu per me, in realtà..?- La diciassettenne avanzò ancora di qualche passo verso una grande stanza buia. Ne aprì la porta, e subito fece il suo ingresso in un ampia sala con tantissimi spalti ai suoi lati. Al centro, v'era un'arena di gioco dalla forma circolare; aveva il caldo colore di un rubino e nivei riflessi..A quell'immagine, un'altro ricordo le venne in mente, era...era quello di una scritta incisa al centro della semisfera...Quindi, verso Essa si diresse a lunghi quanti incerti passi, per appunto constatare se l'incisione c'era ancora...La diciassettenne, sgranò i grandi occhi cerulei quando vide ancora quelle sue parole intagliate nell'arena di gioco... -...Ti amo...- Lesse lei ad alta voce, al che, il ricordo di un amore passato, un amore già così passionalmente vissuto, le infuocò il cuore....Ma ancora, non aveva ben capito chi fosse colui che riuscì a farla innamorare...l'unico ricordo che aveva del suo innamorato, erano due limpidi occhi dorati, e nulla di più... Stava ancora pensando a quegli occhi, quando un rumore la costrinse a girarsi, ma lì per lì non vide niente di strano, solo un'ombra passeggera vicino ad una delle due panchine che avrebbero dovuto ospitare sfidanti blader. Tornò a fissare lo stadio, sicura che si trattasse di un gatto, o magari di un topolino (bleah >_< nd Eyo), ma quando lo udì nuovamente, stavolta ben distinto dietro le sue spalle, si girò di scatto, alzando un pugno nel vuoto, senza immaginarsi di trovarsi di fronte quel ragazzo dai capelli neri che aveva visto quando si era svegliata all'ospedale. Rei fece un balzo indietro, per evitare che il pugno della ragazza gli arrivasse direttamente sul naso - Eiko, calmati, sono io....- lo guardò per un secondo, poi abbassò la mano, trattenendo la voglia di chiedergli "Ma io chi?" anzi, trattenendosi dall'urlarlo.... - Perchè sei venuto qui?- gli chiese, spostandosi una ciocca di capelli palissandri dalla fronte, che non le permettevano di vedere con chiarezza il giovane blader di fronte a lei... Rei: sei scappata dall'ospedale Eiko...cosa dovevo fare secondo te? Lasciarti in giro per la città quando non ti sei ancora ripresa? - sembrava che non osasse avvicinarla ulteriormente, forse per paura di vederla scappare un'altra volta, di vederla nuovamente attraversare una maledetta strada...Lei gli lanciò un'occhiataccia e fece per rispondergli che non sapeva di cosa stesse parlando, ma le parole le morirono in gola "Quegli occhi.." pensò, chinando poi il capo, non volendolo più guardare in viso - Volevo solo stare sola...tutto qui...- Rei: Volevi stare da sola? Sai che avresti potuto finire nuovamente in ospedale per voler "stare da sola" in stato di convalescenza?- Il brunetto osservò con aria riprovevole la ragazza....Dio soltanto sapeva, quanto in quel momento avrebbe voluto stringerla a se e dirle "Non voglio che accada ancora", ma si trattenne, poichè sapeva che per la giovane non fu mai successo nulla...Quindi, le voltò le spalle malinconico, chinando il capo, e lasciando che una piccola lacrima gli si formasse all'estremità della palpebra. Lei lo guardò un poco attonita e stralunata, ma poi, compì un piccolo balzo, ricadendo così al centro dell'arena di bey. Rei sentì un piccolo tonfo e si voltò per capire cosa fosse successo, pensando che la giovane fosse caduta...ma si dovette ricredere, quando la vide accovacciata al centro della semisfera vermiglia intenta a passare l'indice destro su una incisione...quindi, le si avvicinò calandosi anch'egli all'interno dell'oggetto tondeggiante, per poi osservare quasi incredulo la diciassettenne che formulò una frase carica di tristezza... Eiko: Chiunque tu sia...tu che hai scritto questa frase...so di amarti anch'io...se solo sapessi chi sei, se solo potessi rintracciarti...non sono neanche sicura che questa incisione sia per me, ma una strana sensazione mi dice che questa dedica mi appartiene....per ora, non mi ricordo nulla di te....solo i tuoi occhi....- Sorrise con amarezza, mantre un'espressione ricca di angoscia si dipinse palesemente sul suo volto....le iridi della ragazza, s'illuminarono un po'...quella era la lucentezza, che solo una lacrima poteva donare. Il ragazzo non riusciva a trovare le parole giuste da dire, semplicemente era rimansto immobile a fissare quella scritta incisa nel vermiglio campo, quasi come se si fosse dimenticato di un simile atto d'amore - Eiko.....tu.....ti ricordi i suoi occhi...- deglutì a vuoto, alzando incerto una mano, forse per sfiorare il viso ora umido della ragazza. La diciassettenne si ritrasse, quasi per istinto, ma non si alzò, rimase lì, passando un dito sulla scritta - Sì, i suoi occhi, me li ricordo....- lo disse in un soffio, quasi le pesassero quelle parole. Alzò la testa solo per un breve secondo, osservando il viso di Rei, mentre un brivido le percorreva la schiena e le braccia. Perchè gli occhi del ragazzo erano così....simili a quelli che ricordava....ma non era abbastanza, la sua amnesia le provocava ancora troppa paura, troppo dolore per potersi fidare di lui. Rei - è già qualcosa....- riuscì a sorriderle, vedendo che non era il caso di insistere con lei, avrebbe solo peggiorato le cose. Le tese la mano, rialzandosi - Non voglio obbligarti a seguirmi...la mia è solo una richiesta....ti prego, torna all'ospedale con me.... Eiko rimase immobile per qualche secondo, fissando la mano del ragazzo, che le veniva offerta come un dono, non come un obbligo. Si lasciò sfuggire un sospiro dalle labbra quando la prese e Rei richiuse la mano sulla sua - Comunque...- disse lui, mentre si incamminavano fuori, senza guardarsi, interrompendo un silenzio che era calato come una sottile lastra di ghiaccio - quell'incisione...era per te...solo per te....- -E tu come fai a saperlo...?- Domandò un po' incuriosita Eiko, osservando il cinese in quegli occhi così simili a quelli che ricordava.. -Come fai a sapere che quell'incisione era per me?- Lui sorrise...d'altro canto non poteva certo dirle che era stato proprio lui a scriverle quella dichiarazione..- Lo so e basta....fu una persona che io conosco molto bene a scrivere quella cosa per te, sai? Eravate ad un incontro di bey...alla finale.....e lui, voleva solamente dirti quanto fosse innamorato di te...- chinò il capo, sorridendo malinconicamente, mentre continuava ad avanzare verso l'uscita dello stadio. I suoi passi, come quelli della ragazzina, eccheggiavano predominanti nell'aria del posto, quasi volessero essi danzare sulle note del silenzio che lì regnava...Ma ad un certo punto, il moro non udì più i passi di Eiko accompagnare i suoi, quindi si voltò e la vide ferma, immobile, che lo fissava con gli occhi cerulei sgranati.. -Cos'hai?- La osservò con sguardo preoccupato, mentre lei prese lentamente a scuotere il capo senza dire neanche una parola...Rei restò immoto e silente, continuando a guardare quella ragazza colta dalla gelida presa della dimenticanza. Poi, dopo qualche secondo, si decise a schiudere le labbra per pronunciare altre parole..- Eiko, cosa ti è successo?- Non udì nemmeno una risposta da parte della giovane, ma la vide solamente cominciare a correre in sua direzione..Chiuse gli occhi per sopportare il dolore di un eventuale pugno o calcio da parte di Ella, ma tutto ciò che dovette sopportare, fu l'impatto della sua schiena col suolo, ed un minuto peso che gli pervadeva tutta la parte anteriore della sua persona...Sgranò gli occhi incredulo, quando capì cosa fosse successo...Avvertì due esili mani intrecciate, cingergli il collo...e poi...due calde labbra, soffocare le parole di stupore che stavano per uscirgli dalla bocca...Quando tutto fu concluso, vide il volto di Eiko a pochi centimetri dal suo, che era quasi "ornato" da un sorriso dolcissimo e commosso...-Rei....ti amo anch'io...- Eiko, si fu ricordata di ciò che era successo....Si fu ricordata, dell'amore..
  
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