Ciao
a tutti! Scusate il leggero (Leggero? Beh, più o meno xD)
ritardo lol ma posso
stare sempre troppo poco al pc per cui non ho mai tempo di battere i
capitoli
che sono scritti sul mio quadernino da mesi e mesi ahahahah
vabbè ._.
Grazie,
grazie, grazie. Non ho avuto tempo nemmeno di rispondere alle vostre
recensioni, ma lo farò non appena mi sarà
possibile. Sappiate comunque che le
leggo e le adoro una per una. Sono un vero toccasana per il mio ego (Y)
LOL
Vabbè,
scemenze a parte (quando mai so essere seria, io), vi lascio il
capitolo. Il
titolo, Beside you, l'ho preso da
una
canzone di Van Morrison. In realtà non c'entra molto col
capitolo, solo una
piccola parte ._. ma a un certo punto i due parlano delle loro canzoni
preferite e questa è una delle preferte di Rob ed
è tanto tanto bellina *-* (e
io non ho googlato "canzoni prefrite di Robert Pattinson",
assssssssolutamente no u_U) quindi boh, vabbè, se la volete
ascoltare la
trovate QUI,
ma comunque non l'ho ascoltata mentre scrivevo il capitolo, il
testo non c'entra una mazza XD
Okay,
ora la smetto sul serio.
Buona
lettura :3
She
will be loved
Beside
you
Ambientarmi
a Vancouver fu abbastanza facile. I membri del cast erano tutti
amichevoli e
sperai saremmo diventati più che semplici colleghi. Non
avevo un amico da così
tanto tempo che quasi non ricordavo cosa si provasse.
Certo,
un po' era anche colpa mia. Avevo allontanato tutti, e alla fine tutti
avevano
smesso di cercarmi. Non li biasimavo, ma sapevo di quanto avessi
bisogno di
qualcuno con cui confidarmi.
Quella
mattina mi alzai presto. Sarebbero ufficialmente iniziate le riprese,
finalmente, e io non vedevo l'ora. Mi era mancato tutto di quel lavoro,
compreso il costante disordine che regnava nella mia roulotte, dato che
non
avevo mai tempo di ordinare.
Le
truccatrici si occuparono di me, il parrucchiere mi sistemò
i capelli e, messe
le lenti a contatto, non ero più Kristen. Fu come se
improvvisamente i problemi
di Kristen non esistevano più. C'era solo Bella Swan. Bella,
umana goffa e
noiosamente normale. Bella, innamorata del suo Edward e disposta a
tutto pur di
salvargli la vita. Non era un sentimento a me estraneo, sapevo
esattamente cosa
voleva dire.
Anche
io avrei dato la vita pur di salvare quella di Mike.
Però,
siccome al momento c'era solo Bella - ci doveva
essere solo Bella -, accantonai il pensiero.
Lascia Kristen
da parte, mi rimproverai.
Raggiunsi
l'area del set in cui avremmo girato una scena molto intensa e
difficile:
quella della sala da ballo. Di lì a poco avrei avuto
parecchio di cui urlare.
In
gruppo, impegnati a
parlare, c'erano già
Cath e un paio di uomini della troupe e...
"Rob!",
esclamai avvicinandomi a grandi passi.
A
differenza di Cath e del resto del cast, l'avevo già visto
più di una volta
dopo quel pranzo di lavoro a cui avevamo partecipato tutti insieme la
settimana
scorsa.
Dati
i tempi che ci erano voluti per scegliere il protagonista maschile,
avevamo
solo pochi giorni per provare prima di iniziare effettivamente a
lavorare sul
set.
"Tu
e Rob potreste vedervi questa settimana", aveva suggerito Catherine.
"Avete quasi tutte le scene in comune ed entrare in confidenza con il
personaggio è meglio per entrambi."
Non
avevamo potuto far altro che accettare.
Io
e Rob ci eravamo messi d'accordo per incontrarci a casa mia
anziché nell'hotel
in cui alloggiava.
Lo
guardavo mentre mi avvicinavo sempre di più a lui, e non
potei fare a meno di ammirare
il suo sorriso dolce, e il pensiero dei suoi occhi blu mi fece venire
le
vertigini, proprio come durante le prove.
"Kristen!"
L'urlo di mia
madre da sotto le scale
mi scosse, e mi sbrigai a dare un'ultima sistemata prima di scendere le
scale
di corsa. A mala pena riuscii ad infilare le ciabatte, in ritardo
com'ero.
"Eccomi,
eccomi", mormorai
trafelata.
Avevo perso
tempo sotto la doccia ad
immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a poco, cosa ci
saremmo detti, e sì, a
tentare di calmare un po' quell'inspiegabile agitazione che provavo.
Non ci saremmo
detti nulla. Ci
saremmo scambiati i soliti convenevoli, avrei fatto gli onori di casa e
avremmo
iniziato a recitare le nostre battute per prepararci a quando saremmo
stati
davanti ad una telecamera. Fine.
L'agitazione era
tanto stupida quanto
inutile.
Presa dalla
fretta, non mi accorsi
nemmeno del muro finché non ci andai a sbattere contro e per
poco non persi
l'equilibrio.
Ouch.
Però
era strana, morbida... E a dirla
tutta non c'era mai stata una parete tra l'ingresso e il salotto, erano
due
ambienti collegati.
Ci misi
più tempo del dovuto per
realizzare che in realtà si trattava di Rob.
"Kristen?", mi
chiese a
metà tra il preoccupato e il divertito. "Tutto okay?"
"Sto bene...
Scusa ma non ti
avevo visto... Non mi ero nemmeno accorta che fosse così
tardi e mi sono
lasciata prendere dalla fretta."
Agitò
la mano di fronte a sé.
"Non importa",
disse
accompagnando il gesto con le parole.
"Beh, io vado.
È stato un piacere
conoscerti, Rob."
"Anche per me,
signora."
"Chiamami Jules.
Ci vediamo
stasera. Tra poco comunque dovrebbero tornare i tuoi fratelli. Buon
lavoro,
divertitevi."
"Certo, a dopo."
Sparì
dietro l'angolo e solo quando
sentii la porta sbattere mi voltai verso Rob.
"Scusa...",
ripetei arrossendo.
Non sapevo nemmeno perché mi sentissi così in
imbarazzo... Beh, a parte la
figura del cavolo.
Lui sorrise, ed
era così genuino che
non potei non sentirmi nuda per un istante,
Non mi piaceva
granché, come sensazione.
Mi faceva sentire a disagio in modo strano.
Per cui, dato
che ormai potevamo dire
addio ai normali convenevoli - la mia entrata aveva decisamente rotto
il
ghiaccio -, decisi che potevamo saltare anche la parte degli onori di
casa.
Eravamo lì per lavorare, non per divertirci. E non mi andava
che vedesse la mia
camera. Io stessa non volevo entrarci insieme a lui: c'erano un paio di
foto di
me e di Mike attaccate alla bacheca sulla scrivania che facevano male
ogni
volta che le guardavo ma che proprio non riuscivo a staccare. Non
volevo che le
vedesse, che sapesse qualcosa di me in più del necessario.
Già mi sapeva
leggere dentro abbastanza senza dover aggiungere certi dettagli
importanti di
me, e quello era più che sufficiente.
"Andiamo in
salotto? Ci mettiamo
lì, stiamo più comodi."
"Certo."
Si
guardò un po' in giro, incuriosito
dalla vasta collezione di musica.
"Però..."
"Lo so. Non
è tutta roba mia,
comunque", mi difesi quando buttò l'occhio su un CD di Lady
Gaga, facendo
uno sguardo piuttosto eloquente.
"Giuro che
quello non è
mio", dissi con una risata imbarazzata. Taylor aveva dei buoni gusti...
A
volte.
"Ci credo, ci
credo", alzò
le mani. "Quali sono i tuoi? Sono in camera tua?"
"La maggior
parte sì. Di mio ce
n'è qualcuno di Van Morrison e..."
"Conosci Van
Morrison?"
"Certo. E' uno
dei miei
preferiti."
"Davvero?"
Annuii e tirai
fuori il CD. Inserii
il disco nello stereo e premetti play.
Le note di Beside you si diffusero nell'aria, e per un momento nessuno
dei due parlò.
Ascoltavamo in
silenzio le parole, e Rob
canticchiò il ritornello.
"And
I'll stand beside you, beside you child, to never wonder why at all."
Rimasi incantata
ad ascoltare la sua
voce. Non sapevo sapesse cantare così bene. Ma il formicolio
che sentivo allo
stomaco andava oltre il suo talento.
Erano i suoi
occhi, mentre continuava
a cantare.
"Past
the brazen footsteps of the silence easy. You breathe in, you breathe
out. You
breathe in, you breathe out. And you're high on your high-flying cloud,
wrapped
up in your magic shroud as ecstasy surrounds you. This time it's found
you. You
turn around and I'm beside you."
Mi morsi il
labbro e distolsi lo
sguardo dall'intensità del suo.
La canzone
finì, ne iniziò un'altra e
io tornai a respirare normalmente.
"E' una delle
mie
preferite", commentò.
Mio malgrado
annuii, dandogli
ragione.
Mi
parlò di musica, della sua musica,
di quanto fosse parte di lui. Io gli dissi di quanto la recitazione
fosse
importante per me, raccontare storie, dar vita ai personaggi, e di come
mi
sarebbe piaciuto un giorno scrivere la mia, di storia.
"Metti una buona
parola per me
quando scriverai la sceneggiatura, voglio assolutamente far parte del
progetto."
"Sicuro",
scherzai.
"Posso chiederti perché hai deciso di fare questo film? Non
che mi
dispiaccia. Ma la tua vera vocazione pare essere la musica... Devono
esserti
piaciuti molto i libri. No?"
"Mmh, immagino
di si."
"Immagini?",
chiesi
inarcando un sopracciglio.
"La
verità?"
Alzai le spalle
invitandolo a
continuare.
"Non avevo letto
i libri. Non ne
avevo mai nemmeno sentito parlare. Ho dato loro un'occhiata in aereo, e
della
storia ho capito solo che c'è questa Bella, un'umana un po'
sfigata, che si
innamora di un vampiro che anziché bruciare sotto la luce
del sole si illumina
come una lampadina e... Niente."
Ascoltai le sue
parole con la fronte
aggrottata e lo sguardo perso.
"Io... Non credo
di seguirti. Se
non avevi nemmeno idea di che parlasse la storia, perché
diavolo..."
"Per te."
"Me?", chiesi
con gli occhi
sgranati.
"Si, ti ho vista
in Into the Wild, te l'ho detto. Sono rimasto così
colpito da te che... Dovevo
conoscerti."
Io non sapevo
che dire. Ero immobile,
e tentavo di dare un senso alle sue parole. Si era inventato tutto? Era
così
incredibile il fatto che voleva fare quel film solo perché
io ero la
protagonista che sembrava costruito.
"Sai", aggiunse
cauto,
"non sapevo ancora se volevo fare l'attore o no... Non lo so tutt'ora a
dire il vero ma vederti recitare in quel modo mi ha fatto venir voglia
di
recitare al tuo fianco."
Mi morsi un
labbro, senza sapere bene
come prendere le sue parole. Comprare un biglietto aereo, attraversare
l'oceano
e fare un provino per un film di cui non sapeva praticamente nulla...
Mi
sentivo stranamente lusingata. E lui era certamente un continuo mistero.
Se in sua
presenza mi sentivo costantemente
scoperta, lui era tutt'altro che facile da leggere. Era trasparente ma
una
parte di me faticava a capire lui e il modo in cui mi faceva sentire.
La stessa
parte che ancora non riusciva a dimenticare la sua voce mentre cantava you turn around
and I'm beside you. La stessa parte che,
quando incrociava i
suoi occhi, poi non riusciva a lasciarli ansare. Non voleva lasciarli andare. Non lo capivo, e mi
spaventava.
Sobbalzai quando
sentii la porta
dell'ingresso sbattere e il vociare dei miei fratelli.
Mi voltai,
pronta a cogliere
quell'occasione per eliminare il contatto visivo coi suoi occhi,
chiedendomi
che ci facessero già a casa. Non dovevano essere di ritorno
prima delle 5 e...
E a rispondermi ci pensò l'orologio, che segnava le 5.12.
Rob era arrivato
alle 3. Che fine
aveva fatto il tempo? Davvero avevamo passato più di due ore
a parlare del
nulla?
"Ehi, Kris!"
"Dana, Tay",
salutai
simulando un sorriso. "Lui è Rob. Vi ho parlato di lui, no?
Rob si alza dal
divano sul quale
eravamo seduti, tendendo una mano per presentarsi.
"Come no. Tu sei
la lampadina
ambulante."
"Tay!", lo
trucidai con lo
sguardo, rossa di vergogna. Poco importava che Rob si fosse definito
più o meno
allo stesso modo solo pochi minuti prima.
Lui rimase
interdetto per un secondo
prima di unirsi alla risata dei miei fratelli.
"Temo di si."
Stropicciai il
volto con una mano,
frustrata. Ovviamente il loro arrivo non poteva che liberarmi
dall'imbarazzo
della situazione con altro imbarazzo.
"Beh, noi
andiamo di
sopra", disse Dana portandosi dietro Tay, "e vi lasciamo lavorare in
pace. Addio!"
"Grazie",
sibilai.
Entrambi mi
fecero l'occhiolino e
poi sparirono su per le scale.
"Scusa. Taylor
da bambino ha
sbattuto la testa un bel po' di volte."
"Non
preoccuparti, sono
simpatici."
Non era per
niente offeso.
"Lo sono... Ma
sono meglio se
tengono la bocca chiusa. Ora è meglio metterci sul serio al
lavoro, abbiamo
perso un sacco di tempo."
Lui
annuì e tornò a sedersi accanto a
me afferrando il copione e iniziando a sfogliarlo.
Non tornammo
più sull'argomento, e fu
meglio così, ma dentro di me non potevo fare a meno di
rimuginare sulle sue
parole. Ed era anche abbastanza stupido, visto che non c'era proprio
niente a
cui valesse la pena di pensare.
Lui aveva
esagerato, preso da un
momento di melodramma, e io stavo aggiungendo altro melodramma a
qualcosa che
non significava proprio nulla.
Tentai di non
pensare al fatto che
non ci eravamo scambiati i convenevoli, che non gli avevo fatto fare il
giro
della casa né che fino a quel momento non avevamo recitato
nessuna battuta.
Ignorai il ridicolo pensiero che in fondo la stupida e inutile
agitazione che
avevo provato prima che arrivasse Rob non fosse poi così
stupida e immotivata.
Solo perche non
avevamo fatto ciò che
avremmo dovuto fare - studiare il copione, recitare - non voleva dire
che mi
stava sfuggendo tutto di mano.
Convincermene,
però, con gli occhi di
Rob così belli e così blu e che mi facevano
sentire nuda e fragile, non era per
niente facile.
Furono
proprio gli occhi di Rob a risvegliarmi dai miei pensieri.
Erano
arancioni.
Ora
che indossavamo le lenti era più facile. Non eravamo Rob e
Kris, non poteva più
mettere a nudo la mia anima. Era nascosta sotto i panni di Bella Swan.
"Ciao,
Rob", lo salutai quando me lo ritrovai di fronte. "Ops, volevo
dire... Edward."
Era
pieno di cerone bianco. Come poteva essere ugualmente bello? E come
potevo
essere comunque attratta dai suoi occhi, ora che non avevano proprio
nulla dei
suoi occhi?
Ridacchiai,
scacciando i miei pensieri.
"Si,
sfotti pure, Non sei mica tu quella che deve andare in giro con quattro
chili
di trucco addosso."
"Sei
un ragazzo e sei più truccato di me. E aspetta di girare la
foto nella foresta!
Mio fratello ti crede già gay. Cioè, crede che
Edward lo sia per cui di
conseguenza..."
"Logica
inattaccabile", disse corrucciato. "Sono piuttosto sicuro di non
esserlo, comunque. Anche se su Edward ho i miei dubbi."
Ora
la mia risata era più genuina.
Era
così facile quando ero con lui.
"Ragazzi!".
Cath ci interruppe. "Siete pronti?"
Annuimmo
con convinzione.
"Bene.
Sarà fantastico, vedrete. Ora voglio un po' di azione!"
**********
L'entusiasmo
di Cath era contagioso. Si vedeva quanto credesse in quel progetto. Io
stessa
vi credevo, e più giravamo e più ero convinta che
ne valesse la pena.
Quel
giorno fummo costretti a interromperci un po' prima del previsto,
perché Rob si
fece male, ma quel poco che girammo fece trasparire la sua
validità. Era stata
la scelta più giusta, anche se prima dei provini non sapeva
nemmeno di che
parlasse la storia.
Il
mio pensiero corse di nuovo a quei giorni passati a casa mia, durante i
quali
più che provare avevamo passato il tempo a parlare, a
conoscerci.
Avevo
ascoltato Beside you ancora e
ancora,
e non riuscivo a togliermela dalla testa.
Per
quanto tentassi di prendermi in giro, non potevo negare che aveva poco
a che
fare con la canzone in se.
Era
il modo in cui l'aveva cantata Rob, il modo in cui mi guardava e... Oh,
d'accordo. Il modo in cui mi aveva sempre
guardata.
E
proprio mentre ripensavo a quelle parole, you
turn around and I'm beside you, sentii una voce chiamarmi.
Mi
voltai istintivamente, riconoscendola all'istante.
"Ehi,
Kris!"
Un
sorriso spontaneo fiorì sul mio viso, specchio del suo,
così spensierato che
per un istante mi fece dimenticare ogni mio pensiero. Smisi di
preoccuparmi di
tutte quelle strane sensazioni che sentivo crescere in me e pensai
soltanto al
suo sorriso.
"Rob.
Come va lì sotto?"
Assunse
un'espressione sofferente e forse un tantino melodrammatica mentre
portava le
mani ai pantaloni come a proteggersi.
"Ouch.
Perchè me lo hai ricordato? Avevo quasi scordato che mi
faceva male."
Io
cercai in tutti i modi di non ridere. Non sarebbe stato affatto carino
e poi
doveva fargli davvero male.
Stavamo
girando la scena nella sala da ballo, e durante una sequenza, non so
nemmeno
come, prese uno strappo inguinale. Decisamente l'attività
fisica non era il suo
forte.
"Scusa,
non lo faccio più. Volevi dirmi qualcosa? O è
solo l'Edward che è in te ad aver
avuto il sopravvento sul tuo corpo? Che c'è, non potevi fare
a meno di me per
più di due ore?"
Fece
un mezzo sorriso.
"Qualcosa
del genere. In realtà noi del cast stavamo pensando di
andare a prendere una
pizza tutti insieme. Sai, per festeggiare la mia performance da Oscar,
e per
conoscerci un po' meglio."
"Oh.
Grazie ma... Passo. Tutte quelle urla, prima, mi hanno un po' stancata.
E poi
volevo ripassare un po'..."
"Oh,
ti prego", alzò gli occhi al cielo. "Mentre provavamo
conoscevi a
memoria la tua parte e la mia. Puoi concederti una pausa."
"Magari
sei tu quello che ha bisogno di studiare un po', allora", lo presi in
giro.
Gonfiò
le guance come fosse un bambino, il che lo fece apparire
incredibilmente
tenero.
"Oggi
sono andata alla grande, stiramento a parte."
"Certo",
lo rassicurai. "E' inutile che fai l'offeso, sei un pessimo attore
quando
si tratta della vita vera."
Gli
diedi uno schiaffetto sulla spalla e lui abbandonò l'aria da
ragazzino mettendo
su un'espressione decisamente seria.
I
suoi occhi mi scrutavano, dolci e attenti.
"Anche
tu."
Mi
morsi un labbro. Come diavolo faceva?
"Sono
davvero stanca", mentii.
Lui
non se ne accorse, o forse finse di non accorgersene.
Comunque
Nikki ci raggiunse, interrompendoci, e le fui estremamente grata.
"Ehi,
ragazzi! Rob, tu sei dei nostri stasera, vero?"
"Certo."
"Kris,
tu che fai? Rob te l'ha detto? Usciamo tutti per una pizza."
"Si,
me lo ha detto. Grazie dell'invito", risposi attenta a non incrociare
gli
occhi di Robert, "ma sono stanca."
"Come
preferisci", disse non dando troppo peso al mio rifiuto. "Allora ci
vediamo stasera", sorrise poi a Rob.
"Si,
a stasera."
Rob
tornò a concentrarsi su di me mentre lei si allontanava.
Sembrava
voler scoprire ogni mio segreto trapassandomi con lo sguardo. Che cosa
ridicola. Probabilmente mi stavo immaginando tutto. Magari ero davvero
stanca.
"Che
c'è?", sbottai a un certo punto.
"Nulla",
scosse la testa. "Allora, la prossima volta? Staremo insieme?"
Alzai
gli occhi al cielo.
"Va
bene."
Non
ne ero sicura, in realtà. Certo, magari una serata fuori mi
avrebbe fatto bene,
ma per quella sera avevo bisogno solo di starmene da sola, lontana da
Rob e
dall'assurdo effetto che aveva su di me.
Lui
inarcò un sopracciglio, non del tutto convinto.
"Okay,
okay!", dissi scoppiando a ridere. "Te lo prometto. Giurin giurello e
mano sul cuore."
"Così
va meglio", replicò regalandomi il suo sorriso migliore. "Ci
vediamo
domani."
"A
domani."
"Buonanotte,
piccola."
Prima
che mi rendessi conto di cosa stesse accadendo, si era già
pericolosamente
avvicinato al mio viso.
Posò
le labbra sulla mia guancia, indugiando qualche istante di troppo sulla
mia
pelle e provocando uno di quei nodi che da un po' di tempo non mi
abbandonavano
più.
Era
diverso stavolta però. Era quasi piacevole.
"Sogni
d'oro", soffiò su di me prima di scostarsi, rivolgermi il
suo mezzo
sorriso e voltarsi verso la sua roulotte, lasciandomi lì.
Con i miei nodi allo
stomaco, le dita a sfiorare il punto in cui pochi istanti prima erano
state le
sue labbra, e l'eco delle sue dolci parole nella mente.
**********
Tutto
il buonumore accumulato nel corso della giornata era ormai andato. Ora
che mi
trovavo sola nella mia roulotte con il copione tra le mani e le cuffie
alle
orecchie, restare da sola non mi sembrava più una
così buona idea.
Rob
aveva perfettamente ragione, non avevo davvero bisogno di ripassare la
mia
parte. Le mie erano tutte scuse.
L'unico
problema era che adesso, lontana da Rob, avevo fin troppo tempo per
pensare. E
non era affatto un bene, perché non riuscivo a pensare ad
altro che a lui.
Cercai
un modo per scuotermi di dosso quei pensieri e quelle sensazioni
assurde.
Dopo
una videochiamata infinita con i miei genitori e i miei fratelli in cui
li rassicuravo
su quanto fosse fantastico essere tornata a far parte di quel mondo,
aver fatto
una doccia, sistemati tutto ciò che non avevo ancora avuto
il tempo di
sistemare quando ero arrivata, non sapevo più cosa fare per
passare il tempo.
La
tristezza si era impadronita di me. No, non la tristezza. Il vuoto.
Ma
non lo stesso vuoto di quando Mike se n'era andato - quello mi avrebbe
accompagnata per tutta la vita.
Un
vuoto diverso. più indefinito, pieno di sfumature, lo
sentivo dentro di me e
non ero del tutto certa che mi piacesse come sensazione, ma non potevo
nemmeno
dire che mi dispiacesse.
Era
come quando mi aveva baciata Rob, e avevo sentito un formicolio
attraversarmi
lo stomaco.
Accolsi
la sensazione con gioia ma allo stesso tempo non mi piaceva
perché mi faceva
paura.
Non
sapevo come definirlo, né sapevo spiegarlo. Sapevo solo che
mi faceva paura.
Ero
certa che, se avessi mandato un messaggio a uno qualunque del cast, non
sarebbe
dispiaciuto a nessuno se li avessi raggiunti. Rob aveva insistito
tanto. Non
avevo molta confidenza con gli altri, ma non avevamo nemmeno avuto
grandi
occasioni per parlare. Quella poteva essere un'occasione. Sarebbe stato
divertente
e, soprattutto, non avrei avuto modo di pensare a quel groviglio di
emozioni a
cui non sapevo dare un nome.
Ma
poi pensai che se fossi andata mi sarei trovata faccia a faccia con la
causa
della mia confusione e mi nascosi dietro la giustificazione che ormai
era
troppo tardi per raggiungerli.
Ignorai
il mio lo schermo illuminato del mio telefono che, quasi a prendermi in
giro,
mi segnalava l'ora. Le 9.27.
Ignorai
il fatto che le mie fossero solo scuse, e ignorai il ricordo di Rob che
mi
diceva quanto fossi pessima nel recitare i panni di una Kristen che non
fossi
io.
Aveva
ragione anche in questo.
Scossi
la testa e aprii una pagina a caso, fingendo di leggere.
Mi
addormentai poco dopo, col profumo del bacio di Rob e la melodia che
aveva
canticchiato pochi giorni prima a casa mia.
You
turn around and I'm beside you...
Quella
sera avevo mentito a me stessa tutto il tempo, per cui non cambiava
molto se l'avessi
fatto ancora un ultima volta, e mi dissi che quel bacio era solo un
bacio, quella
canzone era solo una canzone e che i nodi e il vuoto che avevo provato
erano
soltanto qualcosa che avevo mangiato che mi aveva fatto male. O magari
la
stanchezza.
Per
la prima volta da troppo, troppo tempo, non chiusi gli occhi con la
segreta
speranza di non riaprirli mai più.
Oddio,
non so davvero che dire su questo capitolo. L'ultima parte l'ho scritta
tipo a
giugno o_O e ci ho messo un casino di tempo per integrarla con la trama
visto
che il capitolo scorso non ce l'avevo pronto. Facevo prima a riscrivere
da capo
-.- Ricordatemi di non scrivere mai più senza seguire la
cronologia o rischio
di incasinarmi un'altra volta ahahahah.
Diciamo
che Kristen sta sempre più confusa perchè
è abbastanza chiaro che è attratta in
qualche modo da Rob e questo la spaventa. Ma è ancora
innamorata della scimmia
e lo sarà per
un bel po' u.u ma non per
sempre, tranquille XD (ops u.U)
Coooooomunque
ah, si, una cosa la voglio dire: è vero che Rob si
è strappato l'inguine (ha
avuto uno strappo all'inguine? Ha fatto uno strappo al'inguine? o_O Non
ho idea
di come si dice ahahahhahaa) girando la scena della sala da ballo,
quando è saltato
con l'imbracatura addosso, l'ha detto lui stesso nel commento a
Twilight
AHHAHAHAHAHAH e niente, mi ha fatto troppo ridere come cosa e ce l'ho
dovuta
mettere per forza LOL. Se non avete ancora guardato il film commentato
dagli
attori... FATELO. E' un ordine. Vi sbellicherete dalle risate... Anche
se più
che altro ci sono Rob e Kris che fanno battute che capiscono solo loro
o.o ma
vabbè XD
Poi...
Boh? Non lo so. Lascio la parola a voi... Spero davvero che il capitolo
vi sia
piaciuto, che non vi annoi la storia e che non vi faccia troppo schifo
il mio
modo di scrivere lol so che posso migliorare per cui se avete consigli,
fatevi
pure avanti. Accetto tutte le critiche (basta che non mi prendiate a
parolacce
XD anche perchè so essere molto scurrile e sarebbe una
battaglia persa in
partenza u.u)
Vi
ricordo come al solito:
E...
Niente, alla prossima :D
Ah,
no, wait. Mi sto dilettando ad imparare Sony Vegas, e niente, avrei
fatto un
video su Kristen. E' una mezza cacchetta e la canzone è
stata usata miliardi di
volte su di lei LOL ma sto imparando u.u comunque niente, se volete
vederlo, lo
trovate QUI.
Spero vi piaccia :)