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Autore: Thebrightsideofthemoon    25/11/2012    4 recensioni
Darren e Chris sono legati da una straordinaria chimica che li porta ad essere spesso sulla medesima lunghezza d'onda; migliori amici sul set e nella vita, cosa potrebbe succedere se uno dei due si rendesse conto di volere qualcosa di più dall'altro?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chris boccheggiò.
Era come se tutto l’ossigeno contenuto nell’aria fosse stato aspirato e convogliato da tutt’altra parte rispetto a dove lui si trovava. La sua bocca non riusciva ad emettere alcun suono, tanto era grande la sorpresa. Più volte, nella sua mente, si insinuò il dubbio di essere ancora nel bel mezzo di un sogno: alquanto realistico – era pronto ad ammetterlo – ma pur sempre un sogno.

Si mise a sedere sul bordo del materasso, in una posa che sembrava conciliargli particolarmente il flusso di pensieri: rilesse più e più volte il messaggio, cercando ogni volta di carpirne i diversi possibili significati, ma nessuno di quelli che erano balenati nella sua mente gli sembrava verosimile.

“E’ lei, vero?”

Nel vorticare confuso delle meditazioni che avevano avuto sede nella sua mente da qualche minuto a quella parte, Chris non aveva avuto modo di accorgersi del fatto che Darren lo stesse osservando da un bel pezzo, attento a studiare ogni singola espressione che andava a dipingersi sul suo volto. Si voltò di scatto, giusto in tempo per sorprendere sul nascere il sorriso triste del moro che attraversava da parte a parte il suo volto.

“Scusami, volevo solo spegnerlo prima che ti svegliasse, i- io..”

“Non fa nulla” – disse mentre si avvicinava a lui, gattonando in maniera piuttosto goffa, per raggiungere la sponda opposta del letto e sedergli accanto – “Tanto lo avresti scoperto comunque, prima o poi”

“Che cosa avrei dovuto scoprire?” – si finse ingenuo l’altro, restituendo il telefono all’altro e cercando disperatamente di mantenere il contatto visivo, nonostante il bisogno di scappare si facesse sempre più impellente.

Darren si sporse e lo baciò. Sulle labbra, senza alcun preavviso.
“Questo.”


*

 

E poi era scappato. Aveva raccolto in fretta e furia i suoi indumenti, abbandonati la sera prima su di una poltrona, lì accanto, ed era corso in bagno: lì si era vestito, aveva gettato nel cesto dei panni sporchi il pigiama di Chris e aveva lavato il viso, rigato di lacrime. E Darren non piangeva mai.

Non riusciva a capire come gli fosse potuto venire in mente di compiere un gesto del genere, che sicuramente avrebbe cambiato in maniera del tutto radicale il loro rapporto, già di per sé alquanto anomalo. Era stato uno stupido, si era lasciato sopraffare da un’emozione alla quale non era sicuro nemmeno di saper dare un nome. Certo, Darren non aveva mostrato mai remore nelle sue manifestazioni d’affetto, a volte piuttosto sfacciate e ravvicinate più di quanto una semplice amicizia avesse richiesto: ad ogni modo, la spiegazione che si era sempre dato rispetto a certi comportamenti consisteva nella confidenza che c’era fra lui e Chris, il suo migliore amico.

Quest’ultimo dal canto suo, immobile nel suo sconcerto, non riusciva a muovere un singolo arto. Sentì lo sbattere della porta del bagno e lo scrosciare dell’acqua lungo le pareti del lavandino, lasciando passare diversi minuti prima di rendersi conto del da farsi. Si alzò di scatto, quasi d’impulso, e corse fino alla porta; ignorando categoricamente le buone maniere ed il bon ton; quindi si avventò sulla maniglia e l’abbassò, trovandosi di fronte un Darren stupito, dal volto ancora bagnato e arrossato per via del contatto con l’acqua fredda. Chris notò che lo sguardo del moro era corrucciato, e ciò non fece altro che aumentare il suo senso di indignazione, sorto assieme ad un moto di rabbia che era cresciuto nell’arco di una manciata di secondi e che lo teneva ormai in pugno.

“Ti sembra modo?” – sbottò il soprano, alzando progressivamente il tono di voce

“Ch-che cosa..?”

“Vieni qui, “- fece per spiegare, gesticolando animatamente – “dici di essere il mio migliore amico e mi baci. Poi te ne vai, perché ti ricordi di avere una ragazza; ti scusi per quello che hai fatto e mi dici di dimenticare, perché non è successo nulla, in fondo. Cosa sarà mai, un bacio. Un bacio, Dare! E’ tutto, un bacio! E’ l’apice di ogni tenerezza, il punto più alto del contatto fra due persone! Tu non gli dai il giusto peso, Darren! E adesso.. adesso cosa devo pensare? Che cos’è, hai sbagliato di nuovo? Mi hai scambiato per una ragazza, stavolta? Perchè, sappilo, non è affatto divertente.”

“Non è divertente..” – concordò l’altro, distogliendo lo sguardo, imbarazzato.

“Appunto.”

Chris sedette sul bordo della vasca da bagno, lasciando cadere la testa fra le mani e scuotendola, incredulo.
“Dare, cosa ci è successo?”- mormorò in un bisbiglio a mezza voce.

“Saresti una gran bella ragazza, se solo ti facessi crescere un po’ i capelli e ti sottoponessi ad una serie di interventi chirurgici mirati..” – tentò di fare del sarcasmo, con scarsi risultati.

“Non è divertente.” – proruppe Chris, alzando la testa di scatto e fulminandolo con lo sguardo.

“Hai ragione.”

Un silenzio surreale aleggiava nel piccolo bagno in cui entrambi si erano rifugiati dopo quella rivelazione choc; a scandire il tempo e a creare suspence era il rubinetto che, con ritmo cadenzato, rilasciava gocce traslucide e vitree che andavano ad infrangersi inevitabilmente sul fondo del lavabo, perdendosi in rivoli sottili d’acqua limpida. Darren le osservava, ne prevedeva la caduta e seguiva il loro ultimo emozionante viaggio, alla scoperta delle tubature di Los Angeles.

“Credo di amarti”- esclamò di punto in bianco, sempre mantenendo lo sguardo vigile sulla sventurata sorte delle perdite del rubinetto.
Chris lo guardò interrogativo.

“Dare..” – cercò di catturare la sua attenzione, mormorando appena.

“Senza il credo.”

Chris lo guardò, aprendosi in un sorriso raggiante. “Di amarti?” – chiese retoricamente, suscitando nell’altro una risata amara. Il soprano colse quella sfumatura e gli rivolse un sorriso comprensivo, accompagnato da una plateale apertura delle braccia, a significare la richiesta di un abbraccio.

“Vieni qui”
Darren si sedette e lui lo strinse a sè. Non occorreva che dicesse altro. Capiva la sua confusione, il suo senso di smarrimento. Avrebbe aspettato, Chris. Lui che lo amava in silenzio, che aveva scelto di tacere per il bene comune. Per non impazzire.

“Sono qui, okay? Qualsiasi cosa tu decida.”
 

*

 

“Chris?”

La voce di Ryan Murphy risuonava nella cornetta del telefono, tagliente come la lama affilata di un coltello da cucina. Il soprano non poté fare a meno di massaggiarsi la tempia, come riflesso incondizionato; dopo che Darren aveva pianto a lungo sulla sua spalla, taciturno come non mai, e aveva deciso di tornare a casa, non aveva avuto modo di riposare granchè. La sua mente era divenuta una sorta di tumultuoso fiume in piena, nella quale i pensieri e gli interrogativi che continuava impietosamente a porsi non assumevano una forma ben definita ma si perdevano e confondevano. La verità – ed era cosa dura da ammettere a se stesso – era che non sapeva assolutamente cosa pensare.

“Murphy, felice di sentirti.” – fece del sarcasmo, sbadigliando rumorosamente.

“Se ti stai chiedendo quale motivo trascendentale mi spinga a chiamarti alle sei in punto di questo sabato mattina, sarai presto esaudito: prepara i bagagli e fatti trovare fra mezz’ora all’aeroporto.”

“Che problemi hai? Sono ancora in pigiama!” – sbuffò rumorosamente l’altro – “E poi cosa ci faccio tra mezz’ora all’aeroporto? Illuminami.”

“Prendi il primo volo per New York con me, Darren e la troupe. Giriamo nella Grande Mela”

 






Spazio autrice: ajgfcbdgfuwbuedvbh ho sonno, a momenti sono le due e aggiorno ogni due morti di papa (e tutto questo non interessa a nessuno). Vi lascio il capitolo, spero che vi piaccia! C: 
Ps: Recensiterecensiterecensite,pleeeeeaaaseee!^^

Thebrightsideofthemoon.
   
 
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