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Autore: paynesoul    25/11/2012    11 recensioni
Il freddo m'avvolge. Mi sento persa nella mia vita grigia, ormai inutile, priva di qualsiasi scopo.
Mi stringo nel maglione. Il suo odore che mi svegliava il mattino, la sua mano sulla mia pancia, il suo calore. Non esiste più niente di tutto questo.
Un senso di solitudine mi pervade, provocandomi una scossa alla schiena. Ho un forte desiderio di dormire e non svegliarmi più. 
 Ripartire dalla morte.
L'inizio dopo la fine.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Over again,

Leggete il testo con questa canzone di sottofondo;
Einaudi -  Nuvole Bianche.



Stringo i pugni, fino a far sbiancare le nocche.
Il vento che filtra dalla finestra mi fa rabbrividdire, accarezza la mia pelle.
 Pelle fredda, morta. Come la mia anima, oltretutto.
Mi lascio cadere a terra, stanca. Alzo il viso solcato da lacrime calde ed incontro con lo sguardo una foto. Quegli occhi.
 Possibile che lo veda ovunque? Lo sento dentro di me, nei miei gesti, nel mio cuore, nelle mie lacrime.
Forse non mi ha abbandonata realmente.

«Come ti chiami?» incuriosita alzai lo sguardo. Vidi un ragazzo alto con occhi di un azzurro incredibile ed un sorriso mozzafiato.
«Dici a me?»
«Sì» si chinò sul tavolo, dinanzi a me. «Voglio sapere il tuo nome.» sorrise.
«Hannah, mi chiamo Hannah.» strinsi agitata la mia tazza bollente di caffè.
«Che nome meraviglioso» si sedette accanto a me, senza distaccarmi gli occhi di dosso. «Io sono Louis.»
 Sorrisi impercettibilmente alla sua nonchalance, mentre Louis continuava ad osservare ogni mio minimo movimento, o respiro.
«Quanti anni hai?» chiese di nuovo sfacciatamente.
 «Sei un po' troppo impiccione, Louis.» presi un sorso dal mio caffè.
  Fece un risolino sommesso. «Sono solo interessato a te.» Tossii: il caffè mi andò di traverso.
 «Che cosa?» chiesi quando mi sentii meglio.
«Tu non ti accorgi, ma io ogni mattina, quando vieni qui, ti osservo.» si avvicinò. «Ogni mattina vieni qui, ordini un espresso senza zucchero, poi con il viso stanco e affaticato, ti siedi a questo tavolo. A volte ti metti le cuffiette nelle orecchie, e ti compare un sorriso sul volto.» mi prese la mano. Non seppi come comportarmi. «Quando arrivano le tue canzoni preferite ti metti a canticchiare a bassa voce, non ti vuoi mai far sentire ma hai una voce stupenda. Quando hai finito di bere il caffè vai in bagno a controllarti il trucco, poi vai al bancone e compri un cornetto al cioccolato da mangiare prima di andare a scuola.»
 «Cominci a farmi paura.» constatai ridendo. «Meglio che vada.» mi alzai.
«No, ti prego» mi afferrò per il braccio. «Resta, sei molto più bella da vicino.»


Il freddo m'avvolge. Mi sento persa nella mia vita grigia, ormai inutile, priva di qualsiasi scopo.
Mi stringo nel maglione. Il suo odore che mi svegliava il mattino, la sua mano sulla mia pancia, il suo calore. Non esiste più niente di tutto questo.
Un senso di solitudine mi pervade, provocandomi una scossa alla schiena. Ho un forte desiderio di dormire e non svegliarmi più. 
 Ripartire dalla morte.
L'inizio dopo la fine.

Ci trovammo in mezzo ad un campo di fieno, nella notte, sotto le stelle.
 «Sei infreddolita?» Louis mi circondò le spalle con un braccio.
«Abbastanza.» era estate, ma la notte possedeva ancora la morsa del freddo. Louis si tolse la maglietta a righe, scoprendo un fisico magro ma ben scolpito. Il mio cuore accelerò.
«Ho solo questo da darti.» mi porse la maglia con un sorriso. «Ma non hai freddo?» chiesi preoccupata.
«Sono di sangue caldo» rise strappando qualche filo di fieno. «Sopravviverò.» mi misi la maglietta.
«Sangue caldo?» aggrottai la fronte.
«Esatto» mi mise una mano sul petto, facendomi sdraiare e si mise sopra di me. «Bollente, come lava, ma solo quando sono vicino a te.»
 Mi mancò l'aria quando mi prese il viso e cominciò a baciarmi lentamente.


Un improvviso attacco di rabbia e frustrazione mi pervade; lancio così la cornice con violenza, rompendola e spargendo pezzi di vetro ovunque. 
 Pentita corro a riprendere la foto; scosto freneticamente i pezzi di vetro cercando di pulirla, e provocandomi tagli alle dita. Prendo la foto e me la porto al cuore, mentre comincio a urlare piangendo. «Perché proprio lui? Perché lui e non io?»
La gente prova pena per me.
Io invece provo dolore, solo immenso dolore. Da settimane, che sembrano anni.
Anni passati nell'apnea più totale.

«Louis, ho paura.»
«È la tua prima volta?» mi accarezzò i fianchi mentre ci sdraiammo.
«Si.»
«Quindi, sono il primo?» Louis sorrise stupefatto. «Non ti farò del male.»
«Giura.» gli tolsi la maglia.
«Mai, fidati di me.» mi baciò con foga, mentre ci ubriacavamo del nostro amore.


Vado nella stanza da letto. Le lenzuola sono ancora in disordine, esattamente dall'ultima volta che facemmo l'amore insieme. Riesco quasi a percepire il calore.
Non avevo il coraggio di dormire di nuovo lì; avevo paura di “rovinare” quel ricordo.
La sua pelle, i suoi capelli, i suoi occhi.
 
Sento qualcosa nello stomaco, farfalle.
Mi avvicino al letto, quando vedo la sua maglia a righe per terra. La prendo e sento il suo profumo nell'aria che mi rassicura.
 La strinsi forte, quando altre lacrime mi rigarono le guance.

«...I want you to rock me, rock me, rock me, yeah!» Louis cantò a tutto volume mentre viaggiavamo in macchina.
 «Canzoni più perverse e a doppi sensi non potevate scriverne, vero?» rise.
«Il primo pezzo l'ho scritto io.» disse fiero.
«Ricantamelo.» dissi divertita.
«Do you remember summer ‘09? Wanna go back there every night; just can’t lie it was the best time of my life. Lying on the beach as the sun blew out, playing this guitar by the fire too loud. Oh my my they could never shut us down...» lo guardai sorridendo.
 «Louis» dissi giocando con i lacci della giacchetta che mi dette prima. «Ti ho mai detto quanto ti amo?»
Louis sghignazzò. «No, mai. Sei così insensibile!» gli tirai una pacca alla spalla.
«Smettila!» risi. «Tre anni, ti rendi conto? Tre anni da quando tu arrivasti così all'improvviso quella mattina al bar. Tre anni in cui mi fai sentire amata, unica. I tre anni migliori della mia vita. Non saprei come ringraziarti.»
Louis sorrise e mi strinse la mano, poi si girò e cominciò a baciarmi. Cominciavamo a trasportarci fin troppo.
«Louis, guarda davanti a te.» lo interruppi. Mi baciò la fronte. «LOUIS, IL CAMION!»

Fracasso.
Silenzio.


Una fitta al cuore mi fa mancare il fiato. Mi siedo sul divano, abbandonandomi alle lacrime e all'intenso dolore che ripercorreva il mio corpo.
 Sento le ferite rimarginarsi, il cuore spaccarsi in due.

Mi risvegliai in mezzo ai ferri della macchina distrutta. Mi guardai attorno: ero circondata dalle fiamme.
«Louis!» mi trascinai a fatica, cercandolo. Avevo delle costole rotte ed ero ricoperta di ferite, ma non me ne importava. Dovevo trovarlo ed assicurarmi che fosse vivo.
 Mi bloccai con gli occhi pieni di orrore, quando vidi una mano ricoperta di sangue.
 «Lou!» corsi e vidi Louis schiacciato da una portiera. Cercai di spostarla, poi mi chinai su di lui e lo presi tra le braccia, cullandolo.
«Hannah...» gemette. Cercai di fermare il sangue alla testa con il maglione.
«Louis ti prego, non lasciarmi!» piansi stringendolo a me.
«Hannah, non ce la faccio...» disse debolmente.
 «Non puoi farmi questo, ti prego, non posso stare senza di te!» appoggiai il viso sul suo petto. Lui riuscì ad alzare la mano sinistra ed accarezzarmi la schiena con delicatezza.
«Non sarai mai sola» sorrise. «Sarò sempre qui, con te.» mise la sua mano sopra il mio cuore.
La strinsi e versai altre lacrime. Vederlo così era peggio che morire.
«Ti amo.» sussurrò, mentre gli occhi azzurri come il cielo persero la luce, il loro sole. La mano allentò la presa. Se ne andò via così, come un soffio di vento.
«Ti amo anche io, Tomlinson.» gli diedi un ultimo leggero bacio sulle labbra, ormai insepressive e fredde.


Mi metto la maglia a righe di Louis e mi stendo sul letto lentamente.
Prima di fare ciò, ho scritto dietro alla foto di Louis 7 semplici parole.

 “Louis aspettami, ti sto raggiungendo. 
                                                          Ti amo.„


Prendo la scatola dei sonniferi. È ora di farla finita. È ora di rivederlo.
Svuoto direttamente nella bocca il contenuto e ingerisco quelle pastiglie letali; tenni stretta la foto nel palmo. Finalmente avrei finito questo supplizio durato settimane. Finalmente avrei ricominciato a vivere.
Sento il suo canto accompagnarmi nel mio viaggio.
Sento il calore del suo corpo avvolgermi come una coperta.
Sento il suo profumo, la sua risata, il suo respiro.
Sento il battito del suo cuore.
Il mio respiro rallenta.
Sto tornando a casa, tra le sue braccia.
Un vento leggero mi provocò la pelle d'oca.
È lui, me lo sento. È ritornato da me.


«Hannah.» lo sento nella mia testa. Sorrido, perché posso fare solo questo. Sorridere alla nuova vita che verrà, sorridere alla mia possibilità di salvezza, sorridere alla mia ragione di vita e morte.


«Sto arrivando, Louis. Aspettami esattamente come mi aspettavi ogni mattina al bar.  Aspettami, e ricominciamo tutto da capo.
Sto arrivando...»

«Ti amo.»





Sciao bele!
Spero di non avervi messo addosso troppa angoscia.
Ce l'ho io che ho scritto questa OS, si nota dal mio "sciao bele" corto e insignificante, lol.
Non ammazzatemi soltanto per il fatto che Louis è morto ç.ç Comunque parlando della OS:
ho scelto Hannah e non Eleanor per una semplice ragione: potete insultarmi, dite quello che volete, ma io lo vedevo più felice e spensierato con la Walker. Era davvero sé stesso, era davvero innamorato. Non so. E poi io adoro Hannah, è stupenda almcwgkeghjtkg.
Bene, ora mi dileguo.
Un bacio a tutte. <3
Harry is my hero_


   
 
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