Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: maude17    25/11/2012    8 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 Grazie mille a Jess Graphic per la nuova copertina! :D


Capitolo 11___Ammenda
 

 

 
Il lunedì successivo fu un trauma alzarsi: Justin era rimasto anche tutta domenica ed era tornato a casa per l’una di notte e io, eccitata com’ero dalla sua visita, ero riuscita a dormire solo cinque ore.
Risultato? Avevo gli occhi viola.
Mi trascinai lentamente in bagno e, dopo essermi data una rinfrescata, mi ricoprii di correttore: o almeno ci provai.
Scesi le scale e andai a mangiare un pezzo di torta al limone che avevo fatto il giorno prima col mio amico e mia mamma.
All’improvviso sentii bussare alla porta. Lasciai il pezzo di torta nel piattino e dopo essermi pulita le mani andai ad aprire.
-E tu che ci fai qui?-, chiesi incredula di essermi trovata davanti a Scott.
-Sono passato a prenderti per portarti a scuola!-, esclamò entusiasta lui.
Alzai un sopracciglio confusa. –Ma normalmente passava Danielle…-
-Beh, per una volta farà meno strada-, ridacchiò infilando le mani nelle tasche dei jeans.
Io sbattei ancora gli occhi imbambolata, poi mi accorsi che lo stavo lasciando fuori di casa.
-Ma che scema, entra!-, gli sorrisi indicandogli la cucina.
Lui entrò e si tolse la giacca appoggiandola su una sedia.
-Stavi mangiando?-, indicò il piattino con la torta.
-Si, ne vuoi un pezzo? È al limone-
Lui annuii e mentre gliene tagliavo una fetta aggiunse: -L’hai fatta te?-
-Si, insieme a mia mamma e a Justin-
-Mi devo fidare o stai tentando alla mia vita?-, mi prese in giro.
Gli feci la linguaccia. –Ma taci, scemo-, gli pizzicai una spalla.
Ne assaggiò un pezzo e subito sorrise. –Forse abbiamo trovato una cosa in cui sei brava!-
Ridacchiai e poi presi il cellulare. –Devo avvertire Danielle di non passare!-
 
Tesoro, è venuto Scott a prendermi (non ho idea del perché…) quindi non c’è bisogno che passi! Ti racconto poi tutto più tardi! :P
 
Mi voltai verso il mio ospite e scoppiai a ridere. –Avevo dimenticato quanto mangiavi!-, lo indicai con un dito mentre lui si mangiava un altro pezzo di torta.
-A casa ho mangiato solo due toast! Non c’era niente!-, sbottò.
-Io ci pranzo con due toast-, risi e lui con me. –Comunque non vorrei metterti fretta, ma sono già le sette e quaranta-, aggiunsi.
Lui inghiottì il boccone che stava masticando e mentre gli andai a riempire un bicchiere d’acqua, rispose: -Ti devo ricordare come guido?... grazie-, prese il bicchiere e bevette avidamente.
In effetti aveva ragione, ogni volta che mi accompagnava a riabilitazione perdevo due anni di vita dal gran che andava veloce!
-In effetti…-, risposi infatti.
-Dai, andiamo! Vorrei evitare di arrivarci a pelo però!-, disse alzandosi e appoggiando il piattino nel lavandino, poi si stiracchiò bellamente.
Nel farlo però gli si alzò la maglietta bianca che indossava e gli si scoprì quasi completamente la pancia.
Trattenni il fiato.
Oddio, gli si vedevano le addominali anche da così! E quella V perfetta che finiva dritta nei pantaloni…
Distolsi lo sguardo come scottata, era solo una pancia! Puah.
-Andiamo?!-, presi la giacca e quasi corsi vicino alla porta.
-Sempre paura di arrivare tardi!-, sorrise vestendosi.
Certo, paura di arrivare tardi…
Momento. Fermi tutti.
Perché continuavo a pensare a quanto fosse figo quel ragazzo!?
Uscimmo e ci incamminammo verso il suo enorme SUV con i vetri oscurati e partimmo verso scuola.
Nel tragitto parlammo di cose a caso tanto per non stare in silenzio, ma fu comunque una conversazione molto piacevole.
Scott non lasciava mai che ci fosse silenzio per troppo tempo ed era molto curioso. Il contrario in pratica di come me lo ero immaginato io nel mio periodo oscuro.
Esatto, per me Scott Lafferty era il solito ragazzo viziato, che riceve poche attenzioni, non molto loquace e spaccone. Invece per quello che lo avevo conosciuto avevo proprio cagato fuori; a parte per lo spaccone a volte, ma stava lavorando anche su quello.
Parcheggiò nel suo solito posto e scendemmo dall'auto.
Presi un respiro profondo e contai mentalmente: uno... due... tre.
-SCOTT!-
Oca numero uno era arrivata! O meglio si era nuovamente spappolata contro il sopracitato.
Ebbi un piccolo déjà-vu del mio primo giorno di scuola e per poco non vomitai dal voltastomaco che mi provocò nuovamente quella visione.
Raggirai la macchina e toccai una spalla a Scott, che si staccò dalla piovra.
-Mi dispiace interrompervi, volevo ringraziarti per il passaggio!-, gli sorrisi e cercai di ignorare il polipo.
-Figurati! Se ti serve un passaggio al ritorno, dimmi qualcosa a ginnastica!-
-Grazie, ma non voglio disturbarti ulteriormente... Chiederò a Danielle-
Non volevo chiedere a Danielle, volevo passare più tempo con lui.
Ma solo perché così risparmiavo la orribile visione della piovra attaccata al povero Scott!
-Amore, ma perché questa ti parla?-, chiese appunto.
Dio, aveva pure una voce da deficiente.
-Perché questa è una sua amica-, sbuffai rivolgendomi a lei.
-Perché dice che l'hai accompagnata a scuola? Non passi a prendere nemmeno me!-, piagnucolò ignorandomi spudoratamente e baciando il mento a quel povero Cristo che la sopportava.
-Perché le serviva un passaggio e mi andava. Devo andare in classe, Sam-, sbuffò staccandosi da lei.
-Va bene amore! Mi mancherai!-, strillò.
Oddio. Mio. Ma come era messa?!
-Si certo anche tu-, sbottò andandosene dopo avermi salutata con la mano.
Io e la sua bellissima -quanto oca- fiamma ci fulminammo con lo sguardo.
-Stronza-
-Troia-
 
Stavo odiando sempre di più quell’insulsa stampella che dovevo portare. Questi sarebbero stati gli ultimi due giorni in cui l’avrei avuta e ne ero entusiasta!
Era ormai aprile e il prom ci sarebbe stato un mese e mezzo dopo e a scuola c’erano già ragazze in crisi per l’abito, il ragazzo e la macchina.
Si vedevano in giro i ragazzi del comitato dell’organizzazione delle feste scolastiche sempre più stressati per cercare di programmare tutto alla perfezione.
Io li trovavo buffi: vedevi tutti questi ragazzi ricoperti di fogli o che scrivevano idee su appunti o che chiedevano permesso o qualcos’altro ai professori, super stressati e di fretta.
Lo dicevo che organizzare feste era stressante.
-Vieni, in macchina ho una cosa per te-, mi sentii prendere per un fianco da dietro.
Sussultai spaventata ma mi tranquillizzai subito: era Scott.
Incuriosita lo seguii fino a raggiungere la sua auto.
-Ferma qui e chiudi gli occhi!-, mi disse sorridendo.
Lo guardai confusa. Che doveva darmi?
-Ehi, tranquilla non ti faccio niente-, ridacchiò. –Ti fidi di me?-
-Sembra molto una frase da Titanic-, risi seguita da lui.
-Dai, a parte gli scherzi davvero, chiudi gli occhi, Ryan-, mi ripeté.
Storsi la bocca e poi feci come mi disse, sempre più curiosa.
Lo sentii aprire la portiera e trafficare con delle scatole e delle borsine di plastica.
-Sbrigati che sono curiosa!-, esclamai sorridendo.
-Come siamo impazienti-, mormorò per poi smettere di cercare la cosa da darmi. –Ecco, puoi aprirli!-, disse a pochi centimetri da me.
Li aprii subito, elettrizzata e curiosa di scoprire che cos’era.
Mi ritrovai davanti ad una scatola bianca e grossa con un fiocco rosso sopra.
-Guarda che non è il mio compleanno-, sussurrai prendendola in mano.
Lui continuava a sorridere, per niente sorpreso.
-Avanti, aprilo e capirai-, mi incitò.
Annuii solamente poi sollevai il coperchio e rimasi allibita.
La scatola racchiudeva un abito bianco senza spalline con un corpetto con lo scollo a cuore decorato da una sottile linea argentea che seguiva quella della vita e che continuava con una gonna morbida ricoperta da tulle.
Sapevo ogni cosa di quel vestito, perché era quello che avevo indossato al ballo invernale e che Scott aveva rovinato con il punch.
-La signorina Cardil dice che devo fare “ammenda” per tutte le carognate che ho fatto agli studenti di questa scuola e ho pensato che per iniziare potevo restituirti –o meglio ricomprarti- questo vestito visto che te l’ho rovinato al ballo-, spiegò.
La signorina Cardil era la psicologa che la scuola aveva assunto dopo la sparatoria e che il preside ci aveva obbligato a vederla. Era una donna di trent’anni, anno più anno meno, con dei capelli di un rosso finto acceso e gli occhi marrone scuro.
Alzai lo sguardo e lo guardai con gli occhi quasi lucidi: era stata una cosa meravigliosa quella che aveva fatto, non per il vestito, certo che no, ma perché aveva dimostrato che ci teneva a cambiare e che ci teneva a scusarsi davvero con me.
-Ah, quasi dimenticavo-, riprese poco dopo porgendomi un’altra borsina. –Anche questa-
La presi e vi guardai dentro: era una maglia bianca, come quella del mio giorno di scuola.
La cosa che mi confondeva però era come era riuscito a trovare tutto perfettamente uguale.
-Ma come hai fatto a trovare tutto?-, chiesi appunto.
-Beh, diciamo che Felicia mi ha aiutato per il vestito e per la maglia non è stato poi difficile visto che è totalmente bianca-, sorrise.
Giusto, come avevo fatto a non pensarci?
E poi, Felicia che lo aiutava?! Perché non mi aveva accennato nulla?!
Riosservai i regali che mi aveva fatto. Ero ancora incredula.
Era stato proprio un bel gesto da parte sua e in più mi aveva davvero dimostrato di essere cambiato.
Non credevo sarei mai arrivata a ringraziare Derek, ma in quel momento lo feci. Lo feci perché grazie alla tragedia che aveva provocato mi aveva fatto conoscere chi era davvero Scott Lafferty.
-Scott, ti ringrazio infinitamente. Davvero. Ma non posso accettarli-, dissi richiudendo sacchetto e scatola.
Lui perse subito il sorriso. –Perché? Ho fatto qualcosa che non va? Ti ho offesa per caso?-
-No, no, assolutamente. Ma è troppo… ho capito che sei cambiato davvero e, te lo giuro, io ti ho perdonato per come ti comportavi prima. Non c’è bisogno che fai “ammenda” ricomprandomi questi, davvero-, gli sorrisi grata.
-Caroline, io voglio che tu li accetti, se non per te, fallo per me. Voglio davvero scusarmi con te, perché ti ho maltrattata senza un motivo. Ti prego di accettarli-
-Ma… io…-
-Niente ma-, mi interruppe. –Davvero non ci sono problemi, tienili te-, mi sorrise radioso.
Sorrisi anche io, felice e compiaciuta, poi lo abbracciai di slancio.
Avevo bisogno di sentirlo a contatto con la mia pelle, non so perché, ma abbracciarlo mi faceva stare bene. Forse perché mi sentivo al sicuro con lui, o forse perché per me ormai Scott Lafferty non era più solo un amico, ma qualcosina di più. Solo per me, ovviamente.
Non saprei definire bene quello che provavo ma, in quel momento -mentre mi segnavo mentalmente di ringraziare anche Felicia- abbracciarlo mi sembrava la cosa più giusta da fare, più che continuare a parlare.
Ma come ogni cosa giusta e perfetta anche quella doveva terminare.
-Scott, amore, che ci fai attaccato a quella cozza?!-, gridò quell’oca di Samantha Jeffrey.
-Sam, piantala è una mia amica-, sbuffò Scott allontanandosi da me.
Perché mi faceva stare più male la sua frase e il suo gesto che quello di Samantha?
Mi mossi leggermente i capelli, frustata.
-Scott, ci vediamo a ginnastica. Ora torno in classe-, mormorai.
Lui mi guardò contrariato e poi sbuffò rivolto a Samantha.
-Perché sei qui fuori?-, sbottò.
-Perché ti ho visto qui con lei!-, gridò quella di rimando.
Okay, forse ora avrei fatto meglio ad andarmene.
-Guarda che ho un nome-
Io che seguivo i consigli della mia coscienza? Quando mai?
-Davvero? Credevo che gli obbrobri come te non ce lo avessero nemmeno-
Ma aveva senso quello che aveva detto?
La guardai ironica. –Certo…-, mormorai sorridendo.
-Ciao Lafferty-, lo salutai con la mano.
-Ciao Ryan-, mi sorrise lui, chiudendo la macchina.
-Amore, vieni via con me!-, piagnucolò la piovra umana.
Scossi la testa e allungai il passo –per quanto me lo permetteva la stampella- per entrare in classe, infastidita.
Quanto odiavo quella ragazza! Se così si poteva chiamare… quell’oca, quella gallina, quella piovra!
Grugnii sempre più arrabbiata e chiusi l’anta dell’armadietto con forza, dopo averci messo dentro i regali di Scott.
Perché doveva sempre rovinare tutto?
-Signorina Ryan, che ci fa fuori dall’aula?-
Mi voltai, sorpresa, e subito mi rabbuiai: era la preside.
Di bene in meglio!
 
-Quindi ti ha messa in punizione?-, mi chiese Felicia ridacchiando quel pomeriggio a casa mia.
-Si-, mormorai.
-Che stronza!-, commentò Danielle.
-Puoi dirlo forte! Lei e la Jeffrey-, sbuffai spostandomi un ciuffo di capelli che mi era caduto davanti al viso.
-Secondo me sei gelosa-, disse Danielle sorridendo complice a Felicia.
-Se, certo, e secondo me tu sei ubriaca-, risposi ironica, arrossendo un poco.
Non ero assolutamente gelosa della Jeffrey, semplicemente la odiavo.
Ma allora perché lo facevo solo quando si avvicinava a Scott?





Spazio dell'autrice:


Salve a tutti! :D
Sono riuscita a pubblicare in tempi normali stavolta :D heheheh!
Dunque, tornando al capitolo, qui si vede un sacco di più la piovra/oca/gallina Samantha Jeffrey. Credo che sia un melange tra tutte le persone che odio di più e odia profondamente Caroline perchè vede che Scott le sta dando corda e che alla nostra protagonista piace :DD
I regali. La cosa dell'ammenda e della psicologa me la sono completamente inventata, ma è dolce come cosa :D si capisce che il nostro bel fusto è cambiato davvero :3
Felicia che collabora con Scott è adorabile *w*
Maow .
Vi lascio un piccolo spoiler, piccolo ma significativo :D (il prossimo capitolo arriverà lunedì come tutti gli altri, solo gli ultimi due hanno subito variazioni u.u)


-Mi sono divertita molto oggi, grazie per avermi chiesto di accompagnarti-
-Ma figurati, mi sono divertito anche io-, mi sorrise allegramente, facendo comparire al lato della bocca quella fossetta che tanto mi piaceva.


Tadaaaaaan :DD
Comunque, spero che il capitolo vi piaccia e vi ricordo che se volete lasciare una recensione è sempre ben accetta :D
Grazie a tutti e alla prossima! :D



MaudeScott.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: maude17