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Autore: Liz_95    25/11/2012    2 recensioni
“Se è vero che la natura umana è fragile e contraddittoria, è vero allora che non si può fermare l’amore per ciò che ti fa sentire amata, ed io dopo tanto tempo ero di nuovo amata.”
Dopo quel giorno nella foresta, Edward se n’è andato e non è più tornato indietro.
Bella è rimasta da sola, abbandonata nelle macerie di un cuore ferito, con un corpo incapace di sentire di nuovo.
Con Jacob, il suo dolce e paziente Jake, la luce di una vita quasi dimenticata sembra tutto d’un tratto più vicina.
Non cedere al suo amore è quasi impossibile.
Ma che cosa succederebbe se in un giorno di pioggia Edward facesse ritorno nella cittadina di Forks? Come reagirebbe Bella, divisa tra la fedeltà al suo nuovo fidanzato licantropo e il suo indelebile amore per il vampiro?
Storia ambientata dopo i primi eventi di New Moon, la mia personalissima versione degli eventi che vedrà i nostri tre amati protagonisti impegnati in nuovo, complicato triangolo amoroso.
* EDIT: SISTEMATO PROBLEMA CON I CAPITOLI: ORA SI PUO' LEGGGERE IL PROLOGO.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun libro/film
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Salve a tutti.
Dopo tre anni, eccomi qui a scrivere una nuova storia su Edward e Bella.
La scorsa settimana sono andata al cinema a vedere l’ultimo capitolo di Breaking Dawn, e durante l’ultima meravigliosa scena, mi sono resa conto di quanto bello, puro e perfetto fosse il loro amore. Insomma, sappiamo tutti che è un rapporto utopico, frutto dell’immaginazione della Meyer, ma in fondo la fiducia, il rispetto reciproco, l’amore incondizionato e la devozione non sono forse rintracciabili anche in un vero legame d’amore? Basta solo trovare la persona giusta.
 
Il triangolo amoroso tra Bella, Jake e Edward sarà qui narrato in una base più realistica, attenta ai sentimenti del singolo personaggio, e soprattutto ho intenzione d’approfondire maggiormente la straziante decisione d’abbandonare una persona che ti ama per qualcuno che ami. Insomma, è moralmente giusto? O a volte è necessario accontentarsi di ciò che si ha e restare fedeli ai propri principi?
Non vi preoccupate, so che la trama sembra ormai vecchia e passata, ma questa è la mia versione dei fatti, e in quanto tale sarà completamente diversa da tutte le altre.
Fidatevi, non vi pentirete.

Prologo


 

“Una cosa era chiara, e la sentivo infondo allo stomaco, al centro delle ossa,
dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi,
e nel mio petto vuoto; chi ama ha il potere di distruggere.
 Ed io ero stata distrutta, sbriciolata.”
Stephenie Meyer, New Moon.
 
*Per tutti coloro che sono lì fuori, in attesa di un’anima d’amare; non mollate, se è destino la felicità prima o poi arriva.
Anche per me.
 
C’era stato il buio, ed era stata una notte infinita di tenebra.
C’era stato il dolore, ed era stato come bruciare dentro, senza possibilità di curare le ferite.
C’era stata la rabbia, ed era stata una patina rossa calata sui miei occhi, che mi impediva di vederti limpidamente, che mi impediva di vedere tutto limpidamente.
 
Poi c’era stato Jacob, ed era stata una seconda vita.
 
Non era stato facile ricominciare a respirare, i polmoni sembravano fuori uso, l’aria entrava nella mia gola e raschiava come un’estranea.
Gli occhi bruciavano quando vedevo il sole; si può davvero disimparare ad avere un corpo?
Mi ero nutrita di dolore per un anno intero, sentirsi degna di qualcos’altro che non fossero fitte nel cuore e bruciori allo stomaco sembrava impossibile, sbagliato.

“Bella, ti amo.”

Jacob me l’aveva sussurrato ad un orecchio, senza avere il coraggio di guardarmi negli occhi.
Mi teneva stretta a sé, senza lasciarmi nessuna possibilità se non quella di sentire il suo calore sotto la mia pelle, e rubarlo, fino a sentirmi tiepida anch’io.
Poi le gambe avevano ceduto, i miei muscoli non erano più capaci di reggere quando non erano in pericolo, quando non erano tesi e doloranti, ma lui mia aveva sorretto con le sue lunghe braccia, mi aveva quasi preso in braccio, e non avevo più sentito il mio peso.
Non c’era più peso nel mio corpo, non c’era più peso nella mia testa.

“Io no, Jake”

Sapevo di avere il suo amore fin dalla prima volta che l’avevo visto, i capelli lunghi sciolti sulle spalle e il sorriso bianco, invitante, bello, solare, mio.
Avevo lui e il suo amore, ed avevo il disgustoso potere di poterglielo togliere nel tempo d’un battito di ciglia.
Non sarei stata capace di farlo.
Non potevo.
Mi aveva leggermente allontanato dal suo petto, l’aria fredda ricominciò ad infiltrarsi piacevole nella mia pancia, nelle mie ossa.

“Lo so, ma non importa.”

Mi aveva baciato, e avevo capito che l’amore è davvero il peggiore dei mali.
Come avrei potuto capirlo prima, quando il miracolo della tua pelle cristallina, il profumo della tua anima buona accendevano la mia vita di colori, suoni e felicità?
L’amore allora mia sembrava l’invenzione più bella dell’uomo.
Avevo ringraziato Dio per avermi dato due mani con cui toccarti, due occhi con cui guardarti, due gambe con cui raggiungerti, due braccia con cui imprigionarti, un cuore immenso con cui amarti.
Non c’era mai abbastanza spazio per te, non ci sarebbe mai stata una mente umana in grado di sopportare tutto quell’amore.
Bruciavo, morivo e rinascevo d’amore, e d’amore avrei continuato a rigenerarmi ogni giorno per te, con te.
Jacob mi aveva accarezzato i capelli, aveva asciugato le mie lacrime con le sue mani grandi e calde.
Le mie lacrime per te.
La consapevolezza che lui sapesse, e che fosse disposto a sopportare con me il dolore, un dolore non suo, malato, malsano, era fuori d’ogni  mia comprensione.
Avrei dovuto amarlo  solo per essere così puro, così altruista, così completamente perso nelle macerie di una me stessa che aveva deciso di ricostruire da solo, senza che io glielo avessi mai chiesto.
Non l’avevo neppure avvertito che non ce l’avrebbe mai fatta.

“ Mi dispiace Jake.”

Il suo respiro pesante era come una ninna nanna, cullava i miei pensieri.
Quello era l’istante di pace che aveva desiderato per tutto quel tempo.
Se è vero che la natura umana è fragile e contraddittoria, è vero allora che non si può fermare l’amore per ciò che ti fa sentire amata, ed io dopo tanto tempo ero di nuovo amata.
Puoi forse biasimarmi?
Io biasimo me stessa ogni giorno, rimpiango la mia debolezza, la mia mente fragile, questo maledetto desiderio di calore, eppure non riesco a trovare la forza per fermarmi, non più.

“ Non ho intenzione di lasciarti andare Bells.”

Tu l’avevi fatto, tu mi avevi lasciato, e non eri più tornato.
Si può amare per sempre ciò che non c’è più?
Forse.
Ma io non ero più scappata.

  
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