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Autore: NotFadeAway    25/11/2012    2 recensioni
Severus, adesso tu sei libero, libero di andare avanti, di là c’è qualcosa che ti aspetta, potresti rivedere chi hai perso e chiudere qua la tua partita con il mondo. Hai già dato tanto, hai sofferto, adesso di meriti un po’ di pace. Oppure potresti scegliere di aiutare me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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2 maggio 1997
 
Lily si lanciò tra le braccia di Severus, urlando il suo nome, l’uomo la accolse in totale confusione.
Che avesse iniziato a dare segni di pazzia? Com’era possibile che fosse là?
La donna notò subito che c’era qualcosa che non andava, che il marito non aveva risposto all’abbraccio, quasi fosse timoroso di lasciarsi andare. Si staccò.
-Amore, non sei contento di rivedermi? – chiese.
Severus esitò sul rispondere, anche perché in quel momento fu catturato da alcuni particolari del corpo di lei: aveva qualche filo bianco tra i capelli, sul volto c’era qualche ruga in più; che cosa stava succedendo?
Glielo chiese.
-Non lo sai? Silente non te l’ha detto? – rispose lei – Scusami, allora, se sono piombata qui così! Ti spiegherò tutto! Sediamoci. –
Si sistemarono uno davanti all’altra, seduti sul bordo del letto di Severus, poi Lily iniziò a parlare.
-Pochi istanti prima che ve ne andaste, Silente mi ha consegnato questa – gli fece vedere una busta da lettera, logora.
-Ci ha preso l’abitudine, vedo! – fece Severus, sarcastico.
-A quanto pare sì – rise, ma subito tornò seria  – Qui dentro mi ha lasciato tutte le indicazioni per trovare e adoperare la Clessidra. Quando un uomo usa la Clessidra, ha detto, per cambiare un evento del passato e “riscrivere” il futuro, va a vivere nella realtà alternativa da esso “creata”, ma quando l’anno finisce e lui ritorna nella propria, lascia aperto un passaggio, una sorta di ponte tra le due realtà, ed è grazie a questo che io qua io adesso. –
Severus la guardò stupefatto, gli occhi che gli brillavano. Tutto era così logico, la Clessidra non funzionava solo per lui, poteva usarla anche Lily. E lei l’aveva fatto.
-Tu hai usato la Clessidra per venire da me? –
-Sì, amore. E  non è stato per niente facile! Anche se Silente mi aveva detto dove aveva trovato lui la Clessidra nella vostra realtà, io ho dovuto cercarla per più di tre anni prima di riuscire a rintracciarla e recuperarla. Inoltre, come dice nella lettera, quella di scrivermi il procedimento per venire qui è stata un’idea dell’ultimo minuto, quindi ha avuto il tempo solo di buttare giù i nomi delle formule necessarie, non l’intero incantesimo. Tu non hai idea di quanto siano complicate! Ci ho messo anni per rintracciarle tutte, per destreggiarmi tra quelle strane lingue e per essere in grado di adoperarle. Ma anche quando era tutto pronto, non potevo partire: il Ponte che permette di collegarsi alla realtà dell’Autore in questione si apre una volta ogni dieci anni. Così ho dovuto aspettare altri nove anni, cercando freneticamente di non dimenticare quanto avevo imparato, prima che arrivasse il 2 maggio del 2018. E così ora, finalmente, sono qui! –
Severus la guardò incredulo: quella donna non avrebbe mai smesso di stupirlo! Aveva appena passato vent’anni a cercare di trovare un modo di tornare da lui. Aveva mantenuto la promessa, lei non l’aveva dimenticato.
-Ma esattamente tra un anno, questo stesso giorno, dovrò tornare a casa, amore. Anche con il Ponte non posso restare più di un anno – fece triste.
-Non ti preoccupare, tra un anno io sarò morto – rispose lui, con tranquillità, magari una volta che si fosse ritrovato nuovamente nel Limbo avrebbe potuto accettare di nuovo la proposta di Silente e tornare a vivere quell’anno ancora una volta! Così avrebbe avuto non più solo uno, ma due anni di vita con Lily! E poi chissà, lei avrebbe potuto fare lo stesso…
Il flusso dei suo pensieri si interruppe nel momento in cui notò che qualche lacrima stava rigando le guance di Lily.
-No, Lily, non piangere. Non ho più paura di morire, l’ho già fatto una volta. Io avevo paura di passare un anno qui da solo, senza di te. Ma ora che tu sei qui, neanche questo può spaventarmi! – disse.
-La affronteremo assieme questa cosa, non ti preoccupare, amore – insisté lei.
-Non voglio parlarne adesso, Lily, non serve –
Lily annuì, asciugandosi gli occhi.
-Sì, hai ragione -
La donna si calmò e prese così a spiegargli che avrebbe voluto portare anche i bambini con lei, ma che non era possibile, con il Ponte poteva viaggiare solo una persona. Gli disse che neanche un giorno aveva smesso di pensare a lui, non aveva passato un momento senza che gli mancasse terribilmente. Infine si scusò, ché sapeva di essere invecchiata, e di non essere più come lui la ricordava, ma Severus prese le sue scuse quasi come un insulto personale e la baciò.
-Grazie di non aver abbandonato – mormorò lui, prima che si addormentassero, vicini, nel vecchio letto di Severus.
 
I giorni iniziarono a passare. Lily si era sistemata a Spinner’s End e si vedeva con Severus non appena lui aveva un momento libero e veniva liberato dal burattinaio che lo muoveva e parlava per lui. Inoltre avevano deciso, sotto consiglio di Silente, che la donna non si sarebbe mostrata ad Harry: lei non lo conosceva e ad Harry stesso non avrebbe fatto piacere incontrare una donna che non sapeva di essere sua madre.
17 giugno 1997
 
Il diciassette giugno Severus si Materializzò a Spinner’s End, non visto e non udito, come aveva sempre fatto. Ma stavolta Lily non lo vide venirgli incontro con un sorriso, da due, tre giorni si era incupito.
-Che cos’hai? – gli accarezzò una guancia.
-Meglio che tu non lo sappia – si scansò e andò nel soggiorno.
-Non puoi darmi una risposta simile e credere che io me ne stia zitta, Severus Piton. Cosa c’è che ti turba così? –
Severus si era fermato davanti alla finestra, ma le tende erano chiuse e stava fissando il tessuto eroso dal tempo.
-Stanotte ucciderò un uomo. –
L’uomo non vide la reazione della donna, ma il silenzio fu un ottimo schermo per la sua immaginazione.
Lily, in effetti, annaspò con il fiato, colta completamente di sorpresa da quella rivelazione.
-Che cosa? Perché dovresti farlo,amore? Perché dovresti uccidere qualcuno? –
-Perché l’ho già fatto due anni fa, e dovrò farlo per forza un’altra volta – disse, senza scomporsi, trovava che, in queste situazioni, abbandonarsi alle emozioni favorisse il vittimismo e nient’altro.
-E perché hai già ucciso un uomo, Sev? – il tono di Lily era sempre più sconvolto.
-Perché siamo in guerra, Lily – sotto la muffa si riuscivano ancora a vedere i ghirigori che un tempo avevano costituito la fantasia verde e bordeaux della tenda – E così mi è stato ordinato –
-Ma … ma … chi è? Chi devi uccidere? Chi te l’ha ordinato? Perché? –
-Silente – c’erano anche delle righine scure che si alternavano ai circoletti verdi e bordeaux di prima.
-Che cosa significa “Silente”? Che vuoi dire? –
-Che “Silente” è la risposta alle domande che mi hai fatto. Devo uccidere Silente, perché me l’ha ordinato Silente – i colori della tenda si illuminarono, evidentemente un raggio di sole si era riflesso nel vetro della finestra.
Lily non fiatò.
-Non dici niente? – chiese dopo un po’ l’uomo in nero,  in lampo di stizza. Si voltò e glielo richiese, più ad alta voce.
La donna provò a parlare, ma inciampo sulla lingua.
-Perfetto! Adesso anche tu pensi che io sia un mostro! – sbraitò, prendendo la via della porta.
Lily vede quel gesto e si riprese.
-No! Amore, come puoi dire una cosa del genere! – lo inseguì – Non è affatto … vero -
Severus si era già Smaterializzato.
 
18 giugno 1997
 
Il rumore di una Materializzazione svegliò Lily. Sentì dei passi e poi qualcuno soffocare dei singhiozzi.
La donna si precipitò giù per le scale e si lanciò verso un Severus cadaverico, che giaceva accasciato sulla poltrona. Sentì una stretta al cuore nel vederlo in quelle condizioni.
-Sev! –
Appena l’uomo si accorse della presenza della donna, rivolse il volto dall’altra parte, come per nascondere il suo stato.
-Cosa vuoi? Vai via! – la cacciò, ma la donna non gli prestò alcun ascolto. –L’ho fatto. Ho ucciso quell’uomo. Adesso ti disgusto. Vattene! – c’era un dolore profondo in quella voce.
Lily capì quanto male gli aveva fatto, reagendo in quel modo poche ore prima. Lui aveva cercato un sostegno in lei, gliene aveva parlato, voleva che gli stesse vicino, ma non l’aveva fatto, non si era nemmeno degnata di capire che non stava per uccidere qualcuno per divertimento.
-Amore, scusami, scusami per ieri! Mi hai colto di sorpresa, non volevo che tu capissi questo! – si sedette sui talloni, cercando con la mano di farsi guardare in faccia. – Io ti amo e non potrei mai smettere di farlo per una cosa del genere! –
Severus non la guardava, respirava appena.
Lily smise di cercare di forzarlo a girarsi e si sedette sul pavimento. Stette in silenzio per un po’, iniziò a pensare a come doveva essere stato, vide il dramma in quella situazione, il dramma di un uomo che era stato costretto a uccidere l’unica persona che aveva avuto fiducia in lui, l’unica che si era mai avvicinata a essere un amico nei suoi confronti, il dramma di un uomo che era stato costretto a fare una cosa simile due volte.
-E’ stato terribile, vero? –
Inaspettatamente Severus questa volta si girò e le rispose.
-Sì, lo è stato. Come l’altra volta – poi ci ripensò – No, è stato ancora peggio – aveva la voce roca – Potevo solo vedere le cose avvenire attorno a me, è stato come guardare la scena e esserci dentro al tempo stesso, senza poter fare niente – poi continuò, così a bassa voce che Lily a stento lo sentì – Le stesse parole … gli stessi gesti … la maledizione che mi passava per il braccio e usciva dalla punta della bacchetta … -
Lily si lanciò ad abbracciarlo, senza che lui la fermasse.
-E’ passato, amore, adesso. È finita –
-No, Lily, è appena cominciata –
 
E Severus aveva ragione, la vera battaglia era appena cominciata. Per molti il peggio doveva ancora arrivare.
Lui lasciò Hogwarts e per quasi due mesi intraprese un’opera di spionaggio per Voldemort  sempre più complessa, avendo sempre meno occasioni di vedersi con Lily. Poi a fine agosto, tornò al castello, come Preside, e respirò ancora una volta il clima cupo e freddo che aveva provato due anni prima. Ma stavolta era diverso, stavolta appena voleva, poteva andare da Lily, stavolta non era solo.
 
 
 
 
   
 
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