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Autore: Marty_Winchester    25/11/2012    3 recensioni
Jessica è tornata! Ma perchè gli angeli hanno deciso di strapparla alla pace eterna? Quale minaccia incombe sull'umanità? Cosa dovrà fare?
Leggete e lo saprete!
seguito della serie:
"As long as I'm around nothing bad happen to you"
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'As long as I'm around nothing bad happen to you '
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Punto di vista: Jessica

«Ricordati che lui non è reale»
Sussurra mio padre, allontanando la sua mano dalla mia fronte. Interferire con il muro è stato meno doloroso che costruirlo.

«Avvertimi appena lo vedrai»
Esordisce mio marito, con un tono di voce che non ammette repliche. Annuisco e mi alzo dal divano in pelle, bianco e immacolato. Non ci troviamo a casa nostra, lì ci vivono i figli dei figli dei nostri figli adesso.
Esco dal salotto, metto il piede sul primo gradino, ma la voce di mio marito mi fa fermare.

«Dove stai andando?»

«A prepararmi, non dobbiamo mica andare a caccia?!»
So perfettamente che lui vuole chiudermi in casa, sorvegliarmi 24 ore su 24, ma così rischio di impazzire sul serio.

«Pensi che ti permetta di andare a caccia, con il diavolo libero nella tua mente?»

L’amore talvolta è prevedibile, raramente, ma succede.
Lo fisso, non trovo le parole giuste, così lascio ai miei occhi il compito di rispondere. Un rumore di chiavi che girano nella serratura mi fa voltare; dopo poco la porta si apre e sulla soglia appaiono Vanessa e Sam. Mia cognata ha morbidi capelli neri, occhi verdi molto profondi, labbra carnose, un naso perfetto. Indossa un paio di pantaloni bianchi e una maglietta azzurra, con un piccolo cuore rosso in basso a destra. Sammy, invece, è vestito con maglietta militare e jeans classici.

«Allora, sei emozionata?»
Dico con allegria, rivolgendomi a Vanessa; siamo diventate più che inseparabili nel corso degli anni, la nostra è una amicizia vera: non ci diamo mai per scontate, ci siamo sempre e in ogni occasione, discutiamo, ma poi siamo più unite di prima.

«Sono molto agitata, ma con voi al mio fianco andrà tutto bene»

I due innamorati si scambiano uno sguardo dolce e le loro mani si uniscono, vedere le persone che ami così felici ti rende possibile sopportare qualsiasi cosa.

«Sicuro, ma non pensare che alla tua prima caccia lasceremo che tu ti metta in pericolo. Io e te ci occuperemo della parte noiosa, ma indispensabile»
Gli invito ad entrare e chiudo la porta alle loro spalle. Il fratello minore e sua moglie si dirigono verso il salotto e appena Dean gli vede, li saluta calorosamente.

«Sammy! Vanny, ciao!»

«Io mi preparo, se volete c’è della birra, del caffè fatto da poco e il frigo pieno»

«Grazie»
Annuisco e salgo le scale, per poi entrare in bagno e avvicinarmi al lavandino; mi lavo la faccia con un prodotto specifico per l’acne: sono tornata ad avere diciotto anni, con aspetti positivi e negativi. Mi sciacquo con abbondante acqua, metto la crema –che come al solito o non esce, o ne esce talmente tanta da imbrattare tutto- e mi trucco leggermente, più che altro fondotinta. Indosso dei comodi Jeans, un reggiseno come non ne mettevo da anni (blu, con ferretto e pizzo) una camicetta celeste per mettere in risalto il mio seno, tornato alto e sodo. Mi pettino i capelli setosi e mi guardo allo specchio: sono tornata a essere carina.

“La vecchiaia non ti aveva fatto per niente bene”.

Mi giro di scatto, ma non vedo nessuno. Respiro a fatica, mi sento come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco. Faccio dei respiri lunghi e profondi, mi ripeto le parole di mio padre: “Non è reale”, ma sentire la voce del diavolo non è una cosa che ti lascia indifferente. Per quanto sapessi a cosa andavo incontro, non sono affatto pronta.

«Jessy, vieni qui tesoro»

Mio padre è apparso nella stanza, mi stringe forte a sè e mi trasmette calma.

«Ti prego, non farne parola con mio marito. Ho bisogno di distrarmi, di cacciare, non posso stare qui ad aspettare di ricevere la sua visita per avere informazioni…»
Mi accarezza i capelli, sussurra al mio orecchio che non ne farà parola, ma dovrò farlo io quando la sua presenza diventerà più insistente.
Ci stacchiamo, mi da un bacio sulla fronte e mi dice che veglierà su di me dal paradiso, come ha sempre fatto.

***

Appena Dean mi vede, non può evitare di spalancare la bocca e rimanere senza parole. Sorrido e ci scambiamo un bacio dolce, appassionato, vero e pieno di amore. Sam e Vanessa sono seduti in cucina, stanno parlando sorseggiando una birra; quando mi vedono, mi invitano a bere con loro per rilassarci prima di partire.

«Non impazzisco per gli alcolici»
Rispondo, lasciando trasparire qualcosa di più, quel qualcosa che nella vita precedente non mi sono mai lasciata sfuggire. Forse in questa vita dovrei metterli al corrente, in famiglia bisogna dirsi tutto e se lo si è davvero (una famiglia) il rapporto di amore e fiducia non subirà mutamenti. Ora, però, non è il momento.

***

«Allora Jessy… Noi dovremmo fare delle ricerche»
Vengo strappata dalle mie riflessioni; la voce di mia cognata copre ogni pensiero, ogni rumore che affolla la mia mente.

«Hmm…» ho bisogno di qualche minuto per dare un senso alle sue parole «Si» Rispondo semplicemente alla fine.
Mio marito si accorge della stranezza nella mia voce, mi guarda per qualche attimo e poi torna con lo sguardo sulla strada.

«Scusami, stavo pensando ai miei figli»
Non è una vera menzogna: sono morti ormai, troppo grandi per essere ancora vivi. Presto, però, le cose cambieranno: riavrò il potere e potrò muovermi liberamente in ogni angolo del mondo.
E i miei pensieri tornano inevitabilmente al diavolo.

«Già, anche a me mancano tanto Deborah e Marco»
Un velo di tristezza copre gli occhi di Sam e Vanny. Io appoggio la testa al finestrino e stringo la mano di mio marito, in quel momento sul cambio, per poi sciogliere quel contatto quando deve rimettere le mani sul volante.

 
Il viaggio trascorre in modo abbastanza tranquillo, in cielo splende un debole sole, per fortuna siamo a fine novembre: la Louisiana è famosa per le sue incessanti precipitazioni nel mese di ottobre. Siamo qui perché si sta verificando un fatto molto particolare: gli uragani sono del tutto assenti, molto strano visto che solo la Florida supera la Louisiana in quanto a catastrofici giorni di tempesta.
L’impala si ferma davanti a un edificio quasi antico: la biblioteca.
Io e Vanny baciamo i nostri mariti, scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso l’ingresso.

«Che cosa cerchiamo?»

«Dobbiamo avere informazioni su leggende locali, fatti strani, precedenti… ma più che altro parlare con le persone: spesso non hanno idea di quanto possano essere importanti le cose a cui invece non danno peso»
Annuisce, apre la porta ed io la seguo all’interno.

L’atmosfera è quasi surreale: luci fievoli, libri perfettamente ordinati, persone sedute in silenzio intorno a dei tavoli.

«Bene, e ora inizia la parte più pallosa: leggi i titoli e lasciati guidare dall’istinto, le informazioni utili possono essere in qualsiasi libro, ma quasi tutti i volumi sono inutili»
Vanessa mi guarda come se avessi parlato in una lingua aliena, le metto una mano sulla spalla per trasmetterle sicurezza.


 
Ormai non vedo più mia cognata da tempo, sarà andata in un’altra zona della biblioteca
I computer sono tutti occupati, così mi tocca affidarmi al materiale cartaceo e alle persone, per fortuna il mio francese non è arrugginito: molti Louisiani, infatti, parlano francese.


“Qui non c’entrano i miei figli, un patto sarebbe una cosa troppo semplice. C’è altro sotto”

 

Rimango esterrefatta e il libro che tengo in mano cade a terra, con un rumore sordo.
Eccolo.
Mi guardo in torno, istintivamente, e mi sposto in una zona più isolata: non vorrei che qualcuno chiamasse la polizia credendomi una squilibrata.

«Lucifero, dimmi cosa devo fare per riavere i miei poteri»

“Vuoi il mio aiuto? Dopo avermi rinchiuso negli abissi più profondi della tua mente, pensi che ti direi alcunché?”

Sto per rispondere, ma lui sparisce, tornando da dove è venuto. Non è nel suo stile sparire così, evidentemente il “muro” dietro cui era confinato non è ancora crollato del tutto.
Con lo sguardo ancora fermo nel punto in cui si trovava prima il diavolo, vengo catturata da un grande volume con un titolo promettente. Lo prendo in mano, lo sfoglio e capisco che sono sulla strada giusta. Lo infilo in borsa e cerco mia cognata.

***

 

«Adad in accadico o Ishkur in sumero…»

È la prima cosa che dico quando ci ritroviamo davanti ai nostri mariti, ma appena sono a pochi passi da Dean ho l’irrefrenabile desiderio di baciarlo e cedo alla tentazione. Dopo un tempo molto lungo, mi stacco da lui a fatica e mi specchio nei suoi meravigliosi occhi, oggi tendenti al verde smeraldo.


«Dicevi?»
Chiedono i Winchester in coro, mentre ci sediamo intorno a un tavolo e chiamiamo un cameriere per ordiniamo da mangiare.

«Sono i nomi del dio della pioggia e della tempesta nella mitologia mesopotamica. Parlando con un signore di nome Jonathan ho scoperto una cosa molto interessante, una leggenda del luogo: si narra che moltissimo tempo fa, un gruppo di uomini abbia commesso una strage, uccidendo dei fedeli al dio Adad e che la sua vendetta sia stata terribile; questo Stato è diventato uno dei più soggetti alla sua furia».

Guardo Vanessa, non voglio prendermi tutto il merito visto che io ho raccolto solo leggende, niente di attuale o rilevante.

«Di recente si sono verificati strani riti, tutti legati a un animale preciso: il toro».

«Sacro al dio Adad».
Intervengo, per sottolineare quel fatto fondamentale. Abbiamo fatto combaciare perfettamente ogni pezzo del puzzle in nostro possesso.

«Quindi…» Inizia Sam, organizzando le idee «Qualcuno sta cercando di ottenere il perdono di questo Dio, con sacrifici»

«Dubito che questo Adad si faccia conquistare con qualche toro dato in sacrificio dopo secoli di punizione “divina”»
Tutti annuiscono alla mia affermazione. Arrivano i nostri piatti e per qualche ora smettiamo di pensare al lavoro.

 

 
**angolo dell'autrice**
eccomi tornata!
Jessica sta per essere disturbata sempre più pesantemente da Lucifero, ma nel frattempo dovrà anche tornare al lavoro. Riuscirà a non perdere la bussola? Di cosa sarà capace il Diavolo? Cosa succederà?
continuate a leggere e avrete le risposte ;)
grazie della lettura, buona domenica! 

   
 
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