Jacob
Guardavo con occhi adoranti quella piccola e dolce bambina che aveva rubato il mio cuore, la mia vita.
Saltava, agile, per prendere quanti più fiocchi di neve poteva e dopo li mostrava a me, per ricevere un compimento. La guardavo e vedevo tutto quello che, per tutta la mia vita, mi sarebbe servito: qualcuno per cui vivere! E io l’avevo trovato: Renesmee.
Anche se aveva solo tre anni, Renesmee sembrava più una bambina di nove anni. Era bellissima, più bella di tutti i vampiri messi insieme: aveva la pelle bianca, gli occhi color cioccolato –ereditati da Bella-, i capelli ricci, lunghi fino sotto alla schiena e biondi.
Eravamo fuori, nel giardino di casa Cullen –finalmente la bionda e la nana avevano deciso di lasciarla in pace-. Ea una sera d’inverno, e Renesmee correva divertita; era uno spettacolo vederla sorridere e giocare beatamente, cosa che rendeva anche me felice.
<< Perché mi fissi, Jacob? >>, mi chiese ,ad un tratto, con quella sua voce soave. Mi guardava con un sopracciglio alzato e un dolce sorriso sul volto di porcellana.
In effetti me ne stavo seduto su un gradino e la guardavo saltare e divertirsi.
<< Vedevo come facevi a saltare, io ci sarei mai riuscito a fare quel salto! >>. Il suo sorriso s’illumino. Adorava ricevere complimenti, specialmente da me, e io la elogiavo per qualsiasi cosa facesse.
<< Lo so, mamma ha detto che non sei capace a saltare neanche tre metri >>, disse lei in tono di sfida.
<< Tua madre scherza sempre. Sai quanto riesco a saltare >>. La presi in braccio. Lei alzò le spalle.
Mi toccò la guancia e pensò: Ho voglia di una gara, magari scommettiamo qualcosa!
<< Nessie, vincerei io, sicuramente >>, la presi in giro.
Che cosa scommetti? Avanti.
Alzai gli occhi. << Renesmee… >>.
Sei un pappamolle. Rise.
<< Okay, allora se vinco io, questa sera ti tocca mangiare cinese con me >>. Nessie odiava il cibo cinese.
Fece una faccia schifata. << Se vinco io, convinci Edward e Bella a darmi del sangue umano >>, disse sorridendo.
<< Mi staccheranno la testa >>. Edward e Bella non la lasciavano mai bere del sangue umano, tranne quando ne aveva proprio bisogno.
<< Allora impegnati >>, disse con un’alzata di spalle. Si staccò da me e si mise in posizione.
<< Uno… >>, disse concentrata al massimo. << Due… >>.
<< Tre >>, finì.
Scattammo entrambi e finimmo in aria. La lasciai vincere, anche se, senza il mio aiuto, avrebbe vinto lo stesso.
Mi guardò, fiera di aver vinto, e contenta per la cena che le sarebbe toccata: sangue. Puah! Che schifo!
Corse in casa gridando: << Mamma, papà…Jacob ha qualcosa da chiedervi >>.
Sorridendo, mi precipitai in casa insieme alla mia vita.
Angolo autrice
Saaaalve, questa è la prima fanfiction che pubblico. Avevo un grande bisogno di scriverla, perché non voglio che la saga di Twilight finisca (anche se so che è così). Comunque, questo è il prologo (so che è corto, ma i prossimi saranno un po' più lunghi), e presto metterò il primo capitolo. Spero che vi piaccia. Baci, Alfy10. :)