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Autore: Luna92    14/06/2007    4 recensioni
Ron la fissò imbronciato, ma non disse nulla.
« Allora? »
« Allora un bel niente. Non te lo dirò mai »
« Oh, invece si. Ormai non sei più morente e non mi spaventa per niente l’idea di farti attaccare di nuovo dai miei cari canarini » lo minacciò per niente intimorita.
« Non lo faresti » disse cercando di non sembrare spaventato.
« Scommettiamo? » lo sfidò tirando fuori la bacchetta.


Ron è stato da poco avvelenato per sbaglio dalla bottiglia del professor Lumacorno, e si trova in infermeria. Riuscirà a chiarirsi con un'irritata Hermione, dopo averle tenuto il broncio per settimane?
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche settimana fa (mesi a dire il vero) mi è venuto uno dei miei rari ‘attacchi di fantasia’, e ne è uscita fuori questa one-shot su Ron e Hermione, semplice e senza pretese. Credo molti rimarranno delusi dal finale… vi avverto, non ci saranno né baci, né coccole, né romanticherie simili. Sono due adolescenti innamorati che hanno paura e pudore di dimostrare ciò che provano (soprattutto Ron, che io ho visto sempre così), e tutto ciò che macchina nelle loro menti inquiete non fa parte della conversazione (che più che altro è un continuo battibeccare… a me ha sempre divertito molto). Spero vi piaccia comunque. Chiedo scusa per eventuali forme sbagliate di congiuntivi e concetti espressi in modo sbagliato, ho cercato di fare del mio meglio... si accettano consigli. Grazie mille in anticipo per le recensioni!

Un saluto a tutti,

Luna

Duello Verbale

« Ron? Ronron! »

Lavanda era lì, in quella bianca sala d’infermeria da almeno un’ora. Sedeva accanto ad un letto, dove giaceva beatamente addormentato un ragazzo dai capelli rossi e cercava disperatamente di svegliarlo. Era livida di rabbia: “ Possibile che ti trovi sempre in questo stato? ” pensava furente.

« Su, Ronron svegliati! » ripeté gemendo per la duecentocinquantesima volta.

Si mordicchiò inquieta l’unghia del pollice e si alzò di scatto dalla sedia. Fece un giro attorno al letto a passo agitato, come per richiamare la sua attenzione, ma in tutta risposta ricevette un alquanto inverosimile “Ronf”.

« ROOON! » urlò quasi in lacrime.

« Cosa diavolo succede qui dentro?! »

Un’arrabbiatissima Madama Chips era entrata nella sala.

« Si può sapere perché urla, signorina Brown? » sbraitò « questa è un’infermeria, non la Testa di Porco! E suppone che ci siano malati che hanno bisogno di riposare, sono stata chiara? »

« Ma…»

« Adesso fuori » la minacciò impassibile Madama Chips.

« Ma lui » insistette in lacrime indicando Ron ancora addormentato « dorme sempre… è sicura di non avergli somministrato il Distillato della Morte Vivente? »

« Che cosa stai insinuando, ragazza? Non è il momento di scherzare! » strepitò livida, con Lavanda che la guardava offesa e indignata (non aveva intenzione di scherzare!) « Fuori, FUORI! » urlò afferrando la ragazza per un braccio.

« Oh, so fare da sola! » disse strattonandosi dalla presa di Madama Chips « Al diavolo, Ron! » strillò voltandosi verso il letto per poi dirigersi irritata verso l’uscita.

Madama Chips la imitò, borbottando qualcosa simile a ‘cose da pazzi ’.

Passò qualche secondo, e nell’infermeria entrò un’altra giovane. Sembrava aver appena assistito alla scena più buffa del mondo, tanto diceva il suo ghigno stampato sulla faccia.

« Ron? » chiamò incerta bussando alla porta già aperta.

Ron dischiuse un occhio. Si guardò intorno, e tirò un sospiro di sollievo alla vista della chioma arruffata, decisamente non la stessa di quella liscia e curatissima di Lavanda.

« Ah, Hermione… sei tu »

« Come mai sei rosso? »

« Ehm… io, rosso? Be’ immagino che sia… che sia la febbre, si »

« Certo » disse scettica Hermione « e le urla di poco fa non c’entravano niente con te, giusto? »

« Urla? » domandò Ron cercando di suonare sorpreso.

« Ho visto Lavanda uscire furiosa » disse inarcando il sopracciglio « Andiamo Ron, sai che a me non puoi mentire »

« Ok, facevo finta di dormire, va bene? » ammise imbronciato mentre il piccolo sorrisetto compiaciuto di prima si allargò ancora di più sulla bocca di Hermione. « Lavanda si è messa a urlare, e Madama Chips sembra non aver gradito » proseguì scorbutico.

« Si, ho sentito » mormorò fredda, come se avesse inteso che sia stato infastidito dalla sgridata di Madama Chips alla sua adorata Lavanda « ti ho portato questi » aggiunse porgendogli una scatola di Gelatine Tuttigusti+1 che aveva uscito dalla sua sacca.

« Ehm… grazie. L’hai…l’hai presa tu per… »

« No » rispose con la stessa freddezza di prima, anche se Ron avrebbe giurato di aver scorto delle chiazze rosee sulle sue guance « è da parte mia e di Harry ».

« Oh…» mormorò deluso.

« Allora, come stai? » chiese Hermione decisa a cambiare argomento.

« Meglio » rispose appoggiandosi allo schienale del letto, lieto che Hermione avesse calmato il clima « Allora, novità? »

« Niente di che… apparte McLaggen, Harry l’ha preso in squadra come tuo sostituto. Ma insomma » si affrettò a dire, non appena vide Ron rabbuiarsi « Harry non sembra molto contento. Dice che si crede il capitano e dà ordini a tutti… Be’, non vede l’ora che tu torni, insomma… »

Ron sembrava sollevato.

Fecero silenzio per qualche instante.

« Bene Ron » parlò Hermione all’improvviso, come se quell’atmosfera momentaneamente serena l’avesse infastidita.

Aveva decisamente cambiato tono di voce e espressione, di un hermionesco così marcato che non riuscì a non spaventare Ron.

« Ehm… cosa c’è? » chiese tormentato.

Non gli piaceva per niente.

« Sai benissimo cosa c’è » continuò ora minacciosa.

Si, sapeva cosa stesse per dire… Ma perché doveva per forza parlarne? Be’, tanto non avrebbe mai confessato, mai e poi mai.

« No, non lo so. » mentì « E tu sei pazza. Fino qualche momento fa parlavamo tranquillamente, sei… »

« Visto che come al solito, da inguaribile vigliacco, fai finta di niente » lo interruppe alzando leggermente il tono di voce « e non hai intenzione di dare inizio al discorso – anche se avrebbe dovuto toccare a te – lo inizio io. Credo che sia proprio ora »

« Non capisco di cosa… »

« Oh, invece lo capisci benissimo, forse meglio di me »

« S-se stai parlando di me e Lavanda guarda che… »

« Non-sto-parlando-di-te-e-Lavanda-e-non-ne-ho-la-minima-intenzione» disse di filato aspra. « Allora, si può sapere per quale stupido motivo all’improvviso hai cominciato a non rivolgermi più la parola? »

Ron sentì le proprie orecchie avvampare.

« Io… tu mi hai fatto attaccare da un maledetto stormo di uccellacci! » esclamò cercando di difendersi.

« Oh, fammi il piacere Ron! Sappiamo benissimo entrambi che tu non mi parlavi già da giorni prima… da prima che tu e Lavanda » e qui fece una smorfia « cominciaste a frequentarvi »

Ron la fissò imbronciato, ma non disse nulla.

« Allora? »

« Allora un bel niente. Non te lo dirò mai »

« Oh, invece si. Ormai non sei più morente e non mi spaventa per niente l’idea di farti attaccare di nuovo dai miei cari canarini » lo minacciò per niente intimorita.

« Non lo faresti » disse cercando di non sembrare spaventato.

« Scommettiamo? » lo sfidò tirando fuori la bacchetta.

« Ehi, stai buona! Va bene, va bene... hai vinto » si arrese.

Hermione sorrise trionfante, riponendo la bacchetta nella tasca anteriore del jeans.

« Parla » lo spinse a proseguire Hermione.

« Beh… immagino che sia… insomma… » titubava Ron.

« Ora si che è tutto chiaro »

« Molto divertente » farfugliò « Oh, ma non è evidente, Hermione? »

« Se lo fosse non sarei qui a chiedertelo » sbottò irritata.

Ron deglutì.

« Tu hai baciato Krum » disse immusonito, usando tutta la sua forza di volontà per pronunciare quella frase. Sarebbe stato più facile resistere ad una Maledizione Imperius.

« Che cosa? » domandò incredula.

« Hai sentito, non farmelo ripetere » disse quasi supplichevole.

« Mi stai dicendo… che mi hai fatto il broncio per settimane solo perché ho baciato Krum?! » strepitò incredula. « Ma chi diavolo te l’ha detto? »

« Non t’importa un accidente. Allora, è vero o no? »

« Dimmi chi te lo ha… »

« E’ vero o no? » la interruppe.

Si scrutarono per un attimo.

« Si, è vero » ammise imbronciata. « e con questo? »

« Come e con questo? »

« …Che t’importa? »

« Ehi, così non vale! Non puoi farmi una domanda del genere! »

« Oh, si che posso, l’ho appena fatto » proferì in tono falsamente grave.

« Molto astuta, Hermione » sbottò Ron.

La ragazza ghignò. Ron sembrava molto concentrato a cercare una risposta valida. Ora si che si trovava nei guai… per un momento desiderò che Harry non avesse avuto la brillante idea di ficcargli un bezoar in gola, e rimpianse di non aver applicato la strategia che usava con Lavanda ogni volta che veniva a trovarlo.

« E tu perché sei così ansiosa di sapere se m’importa sapere se Krum ti ha baciato? » chiese Ron spegnendo il sorrisetto dalla faccia di Hermione.

“ Bel colpo, ragazzo ” pensò Ron soddisfatto. “ Ha! Rispondi a questa! ”

« Questo si che non vale » mormorò a denti stretti più irritata che mai.

« Così siamo pari »

Si scrutarono per qualche momento, come in un duello.

« Bene allora, facciamo un patto: io non rispondo alla tua e tu non rispondi alla mia » propose Ron speranzoso di essere riuscito a svicolare da quella situazione scocciante. Sapeva che Hermione non gliel’avrebbe data vinta.

« Sei proprio un codardo » lo provocò Hermione

« Non è vero! E ricordati che neanche tu hai voluto rispondere alla mia domanda »

« Solo perché tu non hai risposto alla mia… Oh, ti prego Ron non ricominciamo »

« Sei tu che l’hai voluto! » esclamò Ron «Vuoi sapere a tutti i costi quello che…»

« Quello che non vuoi dire, per caso? » lo interruppe Hermione.

Ron rimase a pensare un attimo. Già, lui non lo voleva dire. Ed era sicuro che neanche lei avrebbe voluto sentire.

« Esatto » disse Ron.

« Come? » chiese, scioccata dall’insolita risposta di Ron « E perché non lo vorresti dire? »

« Per lo stesso motivo per cui tu non lo vorresti sentire » spiegò imbronciato, ma allo stesso tempo leggermente sollevato. Adesso anche Hermione non avrebbe più voluto che continuasse a parlare.

Ma… un momento. Inconsciamente Ron aveva appena ammesso ciò che cercava di negare a se stesso e agli altri da mesi… Si era convinto di essere “geloso” di Hermione solo perché era sua amica, e voleva proteggerla da quel mostro con la segatura al posto del cervello. Ma in quei momenti Ron stava ragionando come se fosse… Non era sicuro di voler continuare il pensiero.

Si distrasse, quasi di proposito, scrutando l’espressione di Hermione. Era pallidissima. Fissava nel vuoto inquieta.

“ Ma allora lui… no non è possibile ” pensava la ragazza.

“Ti prego Hermione, non chiedermi di continuare, ti prego, ti prego, ti prego…” pensava a sua volta Ron sudando freddo.

Hermione si voltò a guardarlo, come se avesse capito ciò che macchinava in testa al suo amico. E per la prima volta in quella serata sorrise teneramente, quasi divertita.

« Va bene, Ron. Hai vinto. Pace? » chiese tendendogli la mano.

Aveva capito che Ron non avrebbe mai voluto che lei continuasse a stuzzicarlo in quel modo. Riuscì a mettere da parte l’orgoglio e la voglia di vendetta, intenerita da quell’espressione spaventata e inquieta, che assomigliava a quella di un bambino che aspetta che la mamma lo rimproveri per aver rubato la cioccolata. E quel piccolo passo avanti l’aveva appagata abbastanza.

« Pace » assentì Ron accettando la mano, sorridendole e facendo un sospiro di sollievo.

Hermione allargò il sorriso. “ Ma non finisce qui, Ronald Weasley ”

FINE

  
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