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Autore: MrBadCath    26/11/2012    1 recensioni
Dalle autrici di best seller (lol) het come 'The days of our lives' e slash come 'Il marinaretto in congedo e il ninfomane pronto a farselo', con la collaborazione della Regina dei matrimoni a Las Vegas... direttamente sui vostri schermi la fan-fiction a sei mani che renderà questo venerdì 17 agosto ancora peggiore di come ve l'eravate immaginato. Muahahahahahah!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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8. Breakfast with <3

- 4 dicembre 1977-
Dayton


Una mattina come un'altra.
A dir la verità non lo era: hotel differente, sala da colazione sempre diversa, orari sballati.
C'era qualcosa, però, che era diventata una costanza, per Julia.
«Ma buongiorno, bass man» sorrise la donna radiosa, (fin troppo per quel che aveva bevuto la sera prima), guardando il ricciolino, seduto davanti a una tazza fumante di tè con latte, senza zucchero.
«Direi che il giorno, ora, è proprio buono…» sorrise Deacon, poi continuò, temendo (o sperando) di essere frainteso «è sempre piacevole fare colazione con qualcuno...»
Julia si accomodò vicino a John, sul divanetto, anteposto al tavolo in legno, coperto da una tovaglia di raso rosso, con un motivo floreale in rilievo, al che una cameriera le chiese l'ordinazione e lei prese, giusto per rimanere leggera, almeno un quintale di bacon accompagnato da uova strapazzate, il tutto da digerire con un caffè ristretto: «
Come fa una ragazza così magra a mangiare così tanto? Insomma... Dove lo metti il cibo?»
Lei rise di gusto e poggiò una mano su quella di John.
«Va tutto nelle riserve per il letargo!”
Rachel stava ancora dormendo, a detta di John, perché un paio di sorsi a un boccale di birra l'avevano fatta svegliare stravolta, (a volte sembrava essere l'unica sana, in quel gruppo di ricchi debosciati), probabilmente poi Brian la sarebbe andata a chiamare per scendere a colazione, anche gli altri sarebbero lentamente affluiti.
«Strano aver trovato una persona che preferisca alzarsi un po' prima per stare un po' in santa pace a colazione, specie con la vita che facciamo» John inzuppò un biscotto al cioccolato nell'Earl Grey.
«Non sono una mattiniera, fidati...»
«Dimostri il contrario, però.»
«Ho un motivo valido per lasciare Roger nel letto a russare e venire a fare colazione prima di tutti... Oh, pardon, quasi tutti» la signorina sorrise divertita, poi fece l'occhiolino al suo interlocutore, che abbassò lo sguardo scuotendo la testa.
In quell'hotel il cibo era squisito e i due non lo fecero aspettare, scambiarono un paio di battute, un'osservazione sul tempo e quando si girarono per incontrare lo sguardo, i due nasi si ritrovarono confinanti.
John strinse un fazzoletto di stoffa nella mano, inconsciamente si inumidì le labbra, senza muoversi, fermo come una statua di sale; Julia, dal canto suo, non poteva far a meno di guardarlo negli occhi, certa che se non avesse smesso di farlo, il bacio sarebbe stato inevitabile.
Ed effettivamente si stavano avvicinando ancor di più, i visi si stavano pericolosamente inclinando, le labbra socchiuse e pronte a congiungersi.
Che senso aveva baciarsi? Sarebbe stato un nuovo inizio, certo, ma di cosa?
«John...» chiamò Julia, guardando in basso, senza però muoversi, ma lui non rispose, e, per un secondo prese coraggio, sfiorò le labbra di lei «John, hai le sopracciglia diverse...»
«Non penso che sia qualcosa di fondamentale, or...»
«Lo è sempre! Dai, te le pareggio io... Mi chiedo come Rachel abbia fatto a non notarlo!»
«Tu sei pazza,» sorrise lui «e non voglio prestarmi a queste cose!»
Ma non era proprio una richiesta, o un'osservazione, quella di Julia, lei aveva già dato per scontato che il suo amico si sarebbe sottoposto a tutto, a patto che fosse lei a farglielo:
«Prendo le pinzette e torno.»
John rimase spiazzato, con le braccia poggiate sul tavolo, il corpo in uno stato di semi tensione. Quella ragazza era più che strana, e forse era per questo che si sentiva così attirato da lei. Julia aveva l'aria di poter dare molto, di poter spezzare quel sentore di noia e ordinarietà che si era andato a creare nel tempo.
Forse era colpa della ragazza se John aveva cominciato a credere che la sua vita fino a quel momento era stata una grande noia.
Ma forse non era il caso di pensare a certe cose, probabilmente era meglio non pensarci... Di prenderlo come un episodio isolato e unico.
John amava Rachel nel profondo e non gli passava neanche per la mente di tradirla, o di mettersi con qualcun'altra.
   
 
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