1. Clopin il vagabondo
Clopin non aveva ne' famiglia, ne' terra e l'unico modo per vivere per lui era viaggiare e derubare gli altri per sopravvivere. Erano due anni che aveva lasciato la calda e soleggiata Spagna ed era arrivato da poco nel Nord della Francia.Sperava di arrivare a Parigi entro Natale .E di trovare quella famosa Corte di mendicanti e briganti , che dava asilo ad ogni accattone . Aveva sentito dei racconti nelle taverne che frequentava e subito aveva pensato che sarebbe stato un ottimo posto per passare il resto della propria vita. In una triste e grigia notte d'inverno era arrivato a Reims.La citta' a quell'ora era gia' silenziosa e solo i rumori provenienti da una taverna rompeva quel perfetto silenzio. L'uomo ,intrizzito dal freddo, entro' svelto nella calda e rumorosa taverna. Dopo poco era seduto davanti ad una minestra e ad un boccale di birra inacquata . Donne e uomini lo guardavano sospettosi ed intimoriti. I suoi lunghi capelli neri erano intrecciati in lunghe trecce, grandi anelli pendavano dalle sue orecchie ,la sua pelle scura riluceva alla fioca luce presente nella stanza e i suoi coltelli da caccia erano ben in vista appuntati sul grosso cinturone. Le donne di piacere si erano tutte assiepate vicino al nuovo arrivato, nella speranza di essere scelte per la notte. L'uomo le ignorava e mangiava in silenzio il suo misero pasto. "Vuole un po' di vino messere?", quella voce cosi' soave gli fece sollevare il capo e una visione celestiale si presento' ai suoi occhi. La donna che aveva appena parlato , aveva lunghi capelli neri come una notte senza stelle che le incorniciavano il viso pallido e due grandi occhi verdi che lo guardavano con curiosita' . L'uomo le sorrise "Dipende dal vino che mi offrite signora", la donna fece una smorfietta . "Ahime' un vino invecchiato male messere . Che nessuno vuole assaporare in questa taverna" , le donne che erano ancora attorno al nuovo venuto, guardarono con occhi pieni di odio la donna. L'uomo intanto aveva finito il pasto , si alzo' dal tavolo e vi lascio' sopra una moneta d'argento. Si avvicino' alla sua interlocutrice e con mano rapida la prese sottobraccio . "Io invece ho proprio voglia di assaggiarlo ", la donna sorrise e lo accomapagno' in una stanza privata .
"Qual e' il vostro nome ? ",l'uomo arrivato nella stanzetta non aveva perso tempo e aveva cominciato a spogliarsi . Lui sorrise e rispose "Chiamatemi pure Clopin", la donna che era seduta sul pagliericcio comincio' a ridere . "Che buffo nome che avete " Clopin ,che era rimasto solo con i mutandoni, si sedette sul pagliericcio accanto alla donna. " E voi madama?", la donna lo guardo' per un attimo e disse "Paquette". Clopin rise "E voi mi accusate di avere un nome strano. Il mio almeno ha una storia dietro e il vostro?" , la donna non rispose. Clopin comprese e comincio' lentamente a baciarle il collo "Chiedo venia mia bella signora, il mio intento non era di ferirvi.". La donna lo guardo' per un attimo e sorrise ,Clopin la ribacio' e con mani sicure riusci' a toglierle il fastidioso vestito .