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Autore: Hyarsav    26/11/2012    1 recensioni
La trama di questa storia si basa su una ragazza di nome Yuminia che sfortunatamente ha perso tutto ciò che aveva : la famiglia e gli amici che credeva di avere sempre al suo fianco. Successivamente conoscerà Noah , un ragazzo dall'aspetto regale ma allo stesso tempo inquietante , al primo sguardo comprende di averlo visto già da qualche parte ma non riesce a ricordare , pian piano la sua mente distruggerà dei ricordi per far spazio a degli altri che non appartengono a quella vita ma ad un passato divorato da una prigionia e da una vita sconosciuta che ha già affrontato , cosa succederà fra Yuminia e Noah? Quali ricordi nasconde la mente di Yuminia?
"Io sono qualcosa...qualcosa che non conosco , potrò mai ricordare ciò che sono , e che sono stata? Il tempo potrà mai lenire la mia memoria?"
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono un animale ferito che cammina sotto la pioggia sperando di  lenire le proprie ferite con le lacrime del firmamento.

Un tempo una persona a me cara disse che la pioggia è , e sarà per sempre , ciò che alcune persone o forse creature non possono versare in forma di lacrime quindi per loro provvede il cielo.

Mi ritrovo in un vicolo lo sguardo perso sulla neve bianca che si tinge del mio fluido vitale , la mia figura si riflette su dei frammenti di vetro , un sorriso mi incurva le labbra , sorrido alla morte vicina , sarò salvata da quello di cui le persone hanno più paura ,la pelle fredda e pura , le labbra viola per la temperatura troppo bassa , ho perso tutto eppure non rimpiango il mio presente , poteva accadere a qualsiasi altra persona , sono salva , sopravvissuta ad un mondo oscuro per un tempo minimo ma allo stesso infinito.
Sono davvero salva o mi sto illudendo?


Rivoglio il calore delle persone a cui tenevo , so di non poterlo avere ma prego di ritrovarle in un luogo migliore , li raggiungerò in poco tempo...ne sono sicura.


Mi siedo su uno scalino davanti una porta di servizio , noto soltanto adesso di tenere ancora gli abiti del funerale di quelle persone tanto amate , un vestito nero e scollato , gli anfibi neri regalati dal padre che mi ha cresciuta per ben diciannove anni , ora lui non c'è , se n'è andato proprio come il riflesso di gioia che vi era nei miei occhi. Tremo , sospiro e davanti al mio viso cereo si forma una nuvoletta bianca , il mio respiro che si condensa , mi appoggio al muro e socchiudo gli occhi ripensando al passato , così inizio a perdermi nei ricordi.

 

Una bambina piccola con non più di dieci anni gioca nel giardino di una piccola casa , si sente una voce che proviene dall'interno della casa " Yuminia! " , è una donna sulla cinquantina , un sorriso dolce sul viso , vestita con abiti pesanti , una sciarpa nera al collo e lo sguardo rivolto al cielo , si avvicina alla bambina e le porge una mano " Fra poco pioverà , vieni dentro ,ti prenderai un malanno " , la bambina prende la mano della madre fra le sue e l'osserva " Mamma . . .non hai freddo? " la donna annuisce ed inizia  a camminare spedita seguita dalla bambina dagli occhi grigi come le nuvole d'inverno in quella piccola città , Brimher , è una città poco conosciuta.

 

Apro gli occhi e so già dove sono , il sangue non circola più bene e me ne accorgo data la lentezza della mia mente , chiudo gli occhi e so bene che sarà l'ultima volta che li chiuderò , ritorno al mio passato sorridendo.

 

Una bellissima ragazza esce correndo dal cancello di una villetta , ha tra i denti un toast con sopra un po' di miele , indossa una gonna a pieghe ed un maglione abbinati insieme a degli stivaletti marroni , uscendo dal cancello correndo va sbattere contro un ragazzo dai capelli neri con dei riflessi sul blu scuro , uno di quei tipi poco raccomandabili. La giovane si alza velocemente ed altrettanto fa il tipo davanti a lei che velocemente raccoglie gli oggetti che gli erano caduti da una tracolla nera , un cellulare ed un libro.

Scusami tantissimo! " grida la ragazza imbarazzata

Fa niente. . .dovresti stare più attenta , una volta lo eri " risponde il ragazzo tranquillo poi si volta e se ne va sparendo velocemente dietro l'angolo , la nebbia sembra inghiottirlo facendo sfumare le sue forme nel nulla in pochi secondi.

La ragazza nota una lettera a terra e la prende leggendo su di essa il proprio nome scritto in una scrittura raffinata e dolce come il miele " Yuminia " , apre la lettera e trova soltanto...niente , la conserva per svariato tempo mantenendola segreta come se fosse un tesoro , il ricordo di quel giorno viene tenuto intatto grazie a quel solo pezzo di carta che pian piano va disintegrandosi.

 

In un giorno molto importante , il sei giugno , Yuminia compie gli anni , i suoi genitori le avevano promesso una festa a sorpresa , i suoi diciannove anni , corre per arrivare prima a casa ma entrando vede soltanto buio , pensa che sia uno scherzo ma poi accende la luce...il suo urlo rimbomba per quelle fragili quattro mura , doveva essere il giorno più bello della sua vita invece si è tramutato nell'inferno , il pavimento pieno di sangue cremisi , i visi delle persone tanto amate colmi di dolore o di terrore , gli occhi vuoti , sua madre , sua sorella , suo padre e la sua più grande amica tutti assassinati...

Si inginocchia sul pavimento e grida piangendo fino a quando la sua voce inizia a mancare come se fosse stata strappata per non farle più straziare il silenzio della pacifica notte , si accascia  a terra fra il sangue e gli sguardi ormai immobili , quello sarebbe stato l'ultimo giorno in cui avrebbe sentito il calore di quelle persone. Calore...inesistente.



All'alba si sveglia e ricomincia a gridare come se gli stessero strappando la pelle di dosso , un incubo che non avrebbe mai accettato , le lacrime agli occhi , accorre un uomo a soccorrerla , la alza e chiama la polizia per far portare via quei corpi divorati da una belva addestrata. 

Yuminia continua a gridare , urla prive di parole , ma colme di sentimenti inesprimibili in altro modo , viene portata via sua sorella e lei diventando una bestia a sua volta si libera dalla presa dell'uomo che la teneva in piedi , corre verso sua sorella una volta arrivata vicino al suo viso viene presa per le braccia e tirata indietro , sente odore si sangue e continua a piangere singhiozzando mentre viene scossa da degli spasmi irregolari , le viene messa una camicia di forza , e la fanno sedere bendandole gli occhi , le fanno svariate domande , lei nega di averli uccisi ma loro continuano a chiederle s'è stata lei , la tengono in una stanza con un letto e la osservano , i primi giorni che le avevano levato la camicia di forza lei si era scaraventata contro le mura gridando in modo disumano , si era provocata delle ferite molto gravi , dopo un paio di mesi in osservazione si era calmata ed aveva iniziato a mangiare mantenendo uno sguardo lontano e vuoto , non sorrideva , non parlava e non vedeva la realtà , non poteva dimenticare ma non poteva nemmeno mantenere quei ricordi assurdi , aveva cicatrici ovunque ed i segni della camicia di forza.

Tre mesi dopo la grande disgrazia , era ancora in osservazione , era un killer , le portavano del cibo e lei sventrava le cameriere gridando come se appartenesse ad un altro mondo , distruggeva i corpi e poi li guardava , gridava terrorizzata come se non fosse stata lei a fare tutto quello , piangeva sempre di più e gridava raggomitolandosi a terra , tremava , come se stesse per andare in pezzi , aveva perso tutto eppure aveva ancora la forza di gridare e piangere , non dormiva mai , non mangiava , non parlavav , cercare di curare quella mente impazzita a causa di un trauma tanto grande era inutile , aveva sempre le mani sporche di sangue , rappreso o fresco , era ormai tutto inutile , anche parlarle era inutile.
Più le si parlava più lei rispondeva gridando o facendosi del male inconsapevolmente. 

Dopo quattro mesi e due giorni si presentò un ragazzo con la scusa di voler parlare con la ragazza in osservazione aveva detto esattamente 

Voglio parlare con Yuminia , so quello che le è successo e so come aiutarla , fatemi passare... " era stato irremovibile ma allo stesso tempo educato e gentile , i dottori non avevano fatto problemi , ma lo psichiatra aveva raccomandato al ragazzo che non sarebbe tornato , lui aveva sorriso e si era incamminato verso la stanza di Yuminia con tranquillità innaturale , aveva aperto la porta ed era rimasto davvero molto sorpreso , c'era sangue schizzato sulle mura , pozze sul pavimento e corpi distrutti ovunque , era stata davvero lei a fare tutto quello? Si guardò in giro e notò soltanto un'ombra nascosta in un angolo buio della stanza , si sentì un ringhio gutturale provenire da quel minuscolo spazio di stanza , era chiaro ch'era lei , aprì gli occhi , gialli con una pupilla grigio scuro , no...non era davvero lei.
Era diventata un mostro , tremava , gli occhi colmi di disperazione ed odio verso il mondo , Lui riusciva a leggere anche un insieme di altri sentimenti in fondo a quegli occhi , camminava verso di lei ed ad ogni passo leggeva sempre di più come un miope che avvicinandosi il libro agli occhi vede sempre meglio rispetto a quando è lontano , solitudine , tristezza , rabbia , odio  , terrore...provava paura per tutto quello che la circondava , aveva davvero paura di tutto.

Lui le arrivò davanti e le porse una mano per alzarsi poi si specchia nei suoi occhi e si inginocchia per arrivare alla sua altezza , lei si ritrasse e tremò poi iniziò a piangere , Lui l'abbracciò e le sussurrò parole confortanti all'orecchio , " Mi hai chiesto di tornare mentre io ero già qui " le parole che la fecero tornare in sé furono queste.

Da quel giorno quel ragazzo sconosciuto venne a trovarla tre volte a settimana , non era più una bestia , parlava soltanto con lui , con occhi abbastanza espressivi da sembrare finti su quel viso , stentava qualche sorriso ma quando non c'era...mangiava in silenzio ed attendeva la notte fissando la luna da una finestra sbarrata , non venne più a trovarla...ed in quella stanza regnò il silenzio per troppo tempo , venne lasciata andare , era cupa , chiusa e triste come nessun altro , non disse mai nulla.                                                                                                                                                          

 

Sentii degli uomini avvicinarsi a me , un sorriso beffardo dipinto sul volto , sapevo che non avevano buone intenzioni ma il mio corpo inerte era troppo debole per poter reagire , avevo aperto gli occhi per vedere quanti erano , quattro uomini dalla grande corporatura muscolosa , mi presero e legarono caviglie e polsi , iniziai a perdere i sensi quando alla fine sentì di esser stata caricata su un gelido pick-up , mi misero una coperta nera addosso per non farmi vedere nulla , questa volta il dolore mi avvolse , ero piegata in modo innaturale ed i movimenti dell'auto mi sballottolavano provocandomi delle fitte di dolore alla schiena , alle caviglie ed ai polsi.                                                                                                                                             

Arrivati a destinazione mi presero come se fossi un oggetto di poco valore , mi portarono in uno scantinato e denudandomi della mia dignità sostituirono alle corde che mi tenevano le caviglie ed i polsi delle catene arrugginite che erano incastrate al muro , lì iniziò il mio vero inferno , persi più volte i sensi e ogni volta pensavo che sarebbe arrivata la fine...che mi avrebbe portata via da quel luogo.

  
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