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Autore: SummerBreeze    26/11/2012    4 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Les liaisons dangereuses




Capitolo VIII: Madness



Nell'amore non esistono regole. Possiamo provare a guidarci con un manuale, controllare il cuore, avere una strategia di comportamento ma tutto questo è una sciocchezza. 
Chi decide è il cuore, e ciò che lui decide è ciò che vale.
- P. Coelho.




Qualche giorno prima


Kristin.

Avete presente quando qualcosa vi prende alla sprovvista? Non so voi, ma sono una persona che sul momento è abbastanza istintiva, decido quello che lì per lì mi sembra più giusto per me, senza pensare troppo agli altri. Da circa un anno a questa parte ho deciso che la priorità assoluta nella mia vita avrei dovuta avercela io: possibile che questo coincida con la fine disastrosa della mia ultima relazione? Assolutamente sì.
Mi sono innamorata di Victor che avevo 16 anni. Vi chiederete cosa ne può capire una 16enne dell’amore e col senno di adesso vi rispondo: un bel niente. Non voglio essere discriminatoria, ma ho lasciato che una persona, un uomo, si appropriasse del mio cuore e lo riducesse a brandelli; siamo stati insieme per circa un anno, poi un bel giorno – quello del suo diploma, per la precisione – è venuto da me per dirmi che sì, eravamo stati tanto bene insieme, che gli avrei lasciato un caro ricordo nel cuore, che probabilmente non avrebbe più trovato una ragazza con cui sarebbe stato così bene, che razionalmente ero davvero perfetta per lui, MA – perché c’è sempre un maledetto “ma” in discorsi del genere – lui in estate sarebbe dovuto partire per l’Europa e al suo ritorno sarebbe andato al college nella East Cost, in un altro stato e addirittura con un altro fuso orario, non potevo davvero credere che la nostra storia sarebbe potuta durare; senza contare che sarebbe stato così impegnato che non avrebbe avuto il tempo per sentire la mia mancanza. D’altronde io ero più giovane di lui, quindi il mio grande amore sarebbe scemato, avrei trovato senza dubbio qualcun altro.
Victor senza dubbio aveva ragione, perché qualcun altro l’ho trovato eccome, anzi… Anche più di uno. Niente relazioni, niente sentimenti e complicazioni – e incredibile quanto queste due cose vadano di pari passo – ma solo e soltanto sesso. Avevo i miei amici, la scuola, il blog di moda a cui pensare e il mio sogno da inseguire; la mia vita era piena e soddisfacente. Perché avrei dovuto rischiare di mandare di nuovo tutto a puttane per un uomo, dopo che avevo ritrovato il mio equilibrio interiore con tanta fatica? Ero davvero convinta di tutto questo, fino a quando Colin non è entrato a far parte della mia vita. In realtà ci siamo conosciuti il primo giorno di scuola, ma non l’ho mai considerato come una persona con cui stringere un qualsiasi tipo di rapporto… Insomma, si parlava del migliore amico di Logan Shepherd! Quanto di buono ci può essere nel migliore amico di un essere il cui pisello è dotato di una volontà a parte? 
Eppure Colin mi ha salvato il culo quando quel nanetto di Finch voleva sospendermi per essere rientrata in dormitorio in condizioni pietose – mai più tanti apple-tini di seguito!- e vergognosamente fuori orario, anche se nessuno gliel’aveva chiesto.
Lui è sempre stato uno di quei tipi silenziosi, che non si fanno notare troppo, ma una volta conosciuti la loro presenza nella tua vita si sente eccome: non era viscido come gli altri ragazzi, non ci ha mai provato spudoratamente con me, non mi trattava come se fossi un altro nominativo da dover aggiungere alla sua lista di donne, lui semplicemente… C’era. Era lì, sempre pronto ad offrirmi il suo sostegno disinteressato. Più il tempo passava, più questa consapevolezza mi sembrava confortante. Okay, ho degli amici che per me sarebbero disposti ad amputarsi un braccio, sapevo e so tutt’ora di non essere sola, ma con Colin era tutto diverso; ogni volta che gli sono vicina sento una strana ma piacevolissima sensazione… Come se fossi al posto giusto al momento giustissimo, o ancora meglio… Mi sento a casa. Una cosa del genere non l’avevo mai provata con nessuno, neanche con Victor.
Ed è stato proprio grazie al pensiero di ciò che è successo con quel coglione che ho mandato tutto all’aria: stava accadendo di nuovo! E’ il mio ultimo anno di liceo, mancano 7 mesi al diploma, dopo di che partirò per le vacanze e comincerò la mia nuova vita a New York, mentre Colin farà il genietto del business da qualche parte qui in California. E noi? Quali sono i presupposti per far sopravvivere una storia? I miei genitori non vivono neanche qui, non dovrei nemmeno ritornare per le vacanze. In un altro stato, con un altro fuso orario. E’ una dannata storia destinata a ripetersi! E non posso rinunciare al mio futuro, al sogno nel cassetto che avevo da quand’ero bambina, per una storia che non mi dà nessuna garanzia. Ho soli 18 anni e una vita davanti, sono sicura che se sacrificassi tutto, me ne pentirei amaramente.
Senza rendermene conto, mi sono trasformata nella persona che più ho odiato, ho inflitto a qualcuno lo stesso tipo di dolore che tempo addietro avevo provato io. Sono rimasta fedele alla scelta che feci tempo fa, ovvero essere la mia priorità assoluta. 
E allora perché sto così male? Il solo pensiero di aver rinunciato a noi, alle nostre chiacchiere, a quella meravigliosa complicità, a quei momenti che erano solo nostri, alla sensazione di benessere che mi pervadeva ogni volta che lui era accanto a me mi fa venire un enorme groppo alla gola. Ed è successo nel peggiore dei modi, l’ho rifiutato nel momento in cui lui si è mostrato più vulnerabile, dicendo di amarmi. Lui mi ha detto “Ti amo” ed io ho risposto “Carino da parte tua. Ma dobbiamo lasciarci”. Da quel momento ha smesso di rivolgermi la parola, dapprima mi guardava come se la mia visione gli provocasse una sorta di repulsione mista ad odio, adesso ai suoi occhi sembro un’estranea… Che gli sta sulle palle. 
L’ho perso per sempre. Sono ritornata ai miei vecchi panni. E allora perché mi sento come se stessi indossando qualcosa di vecchio, che qualcuno ha buttato via? Mille interrogativi, neanche una fottuta risposta. Andiamo bene.
«Qualcosa ti turba?»
L’ultima delle persone che mi aspettavo mi rivolgessero la parola o si interessassero a me in un momento del genere si è materializzata proprio di fronte a me, chiedendomi pure se qualcosa mi turbasse. C’è qualcosa che puzza. 
«Che cazzo vuoi, Shepherd?»
«Molto imprudente da parte tua, rivolgerti in questo modo all’unica persona che potrebbe farti ottenere ciò che vuoi!»
Quest’affermazione ha un che di losco, tanto da farmi inarcare il mio sopracciglio, col rischio di procurarmi un’antiestetica ruga d’espressione. Ah, se solo mi vedesse Charlie! «E tu che ne sai di quello che voglio?»
«Ti prego, risparmiami queste manfrine» esclama sdegnato «Credi che io sia cieco? Guarda che ho capito benissimo che muori dalla voglia di parlare con Colin, peccato che lui non ti rivolga la parola da settimane.»
Soltanto il sentir pronunciare quel nome, mi provoca un tuffo al cuore. «Ah».
Il mio mormorio laconico è più eloquente di una qualsiasi frase.
«Ti manca», e non è una domanda. «Lo ami, non è così?»
Perché neanche quella mi sembra una domanda? Io lo amo? Io amo qualcuno? Dovrei ridere di fronte una cosa del genere, ridere in maniera talmente sguaiata da apparire ridicola, ridere fino a sentire i crampi allo stomaco per un’affermazione così assurda e così… Lontana da me? E allora perché sento le lacrime fare a pugni col condotto lacrimale nella speranza di uscire? «Io…»
Mai. Mostrarsi. Debole.
«Che ti importa?» sbotto sulla difensiva «Se sei qui, sicuramente non è per parlare della mia vita sentimentale! Non scopiamo, per cui non abbiamo motivo di parlare. Sparisci».
«Gli manchi da morire. Ma evidentemente non te ne frega niente», dice semplicemente, mentre fa per andarsene.
«Aspetta!» gli intimo, quasi contro la mia volontà, come se la bocca fosse del tutto sconnessa dal cervello. «Dici davvero?»
«Mai stato più serio e odio vederlo così. Sta impazzendo senza te, ti sbava dietro da 4 anni e finalmente, quando ti decidi a dargliela, sei così stronza da spezzargli anche il cuore?» faccio per rispondergli, ma non me ne da modo «Senti, non so cosa frulla sotto quella massa bionda e onestamente non mi interessa. Voglio che Colin sia felice, non ne posso più di ascoltare Nobody wants to be lonely come se non ci fosse un domani! Lo so che ti scoraggia con gli stessi sguardi assassini di una vecchia a cui hanno fregato il posto a sedere, ma posso fare in modo che voi due parliate e chiariate la situazione!»
Lui farebbe questo? Un atto di altruismo da parte di Logan? La cosa mi fa rabbrividire quanto il pensiero di Elton John con una giacca sobria.
«Che vuoi in cambio? Ogni cosa ha un suo prezzo, no?»
Il suo solito ghigno sarcastico è la conferma alle domande che gli ho posto. «Oh, la cosa è molto semplice. Voglio Danielle e tu mi aiuterai».

***

Danielle


«Odio il fatto di doverti trattare come un’estranea, non appena usciti da qui» mormora Jake al mio orecchio, avvolgendomi in un caldo abbraccio. «Non potremmo fuggire lontano?»
Al pensiero di quell’idea, le mie labbra si increspano in un sorriso spontaneo «Sarebbe meraviglioso. Potremmo frequentarci senza che nessuno la veda come una cosa del tutto scandalosa!»
«Frequentarci?» mi fa eco, come se avessi detto una cosa assurda «Sarei così felice che prenderei a baciarti ad ogni angolo della strada, ti terrei per mano e… Cose così. Suona un po’ sdolcinato, lo so, ma tu mi rendi felice.»
Il solo sentire quella frase dovrebbe farmi scoppiare il cuore dalla gioia, Jake è tutto ciò che ho sempre desiderato in un uomo, ogni singola sillaba pronunciata da lui risulta perfetta! Ma allora perché non riesco a non pensare alla discussione che ho avuto con Kristin giusto qualche giorno fa?
«Già» mormoro pensierosa. «Sarebbe bello».
«Qualcosa non va?»
Ecco, è talmente attento da aver notato il mio cambiamento d’umore. «Oh no. E’ tutto perfetto».
Lui mi sorride dolcemente ed ha un sorriso così bello che mi mozza il fiato. No, non posso rovinare un momento così perfetto e meraviglioso per colpa dell’opinione della mia migliore amica, che si potrebbe benissimo paragonare ad una Holly Golightly* dei giorni nostri: insomma, Kris ha buttato all’aria quella che si sarebbe potuta rivelare una relazione importantissima, non è esattamente una guru in fatto di situazioni sentimentali. Ma sì, sono solo una sciocca che tiene fin troppo al parere dei suoi amici, ecco tutto.
«Si è fatto tardi» fa Jake, con una nota di disappunto. «Torniamo in camera, o potrebbero insospettirsi!»
Un ultimo, tenerissimo bacio veloce e mi affretto ad uscire dallo sgabuzzino – un luogo ameno, senza dubbio – verificando che non ci sia nessuno nei paraggi e per fortuna trovo un riscontro positivo. Mentre cammino per i corridoi ormai deserti, sento una risata cristallina e quasi soffocata provenire da non molto lontano e dei rumori di passi che via via si vanno facendo sempre più distinti… Cavolo, se beccano me e Jake a quest’ora in corridoio, si insospettiranno davvero.
«Peyton», tuona una voce alle mie spalle. Una voce che, ahimè, conosco anche fin troppo bene. «Le secchione come te a quest’ora non dovrebbero dormire?»
Ed eccoli lì, i microcefali dell’anno: Shepherd e la gallina a cui ha chiesto di uscire, avvinghiati come polipi e con un’aria snervantemente soddisfatta stampata sul viso.
Non ti curar di loro ma guarda e passa, non ti curar di loro ma guarda e passa, non ti curar di loro ma guarda e passa, non ti curar di lor… Oh, al diavolo il maestro zen di Charlie e i suoi consigli danteschi! «Non c’è nessuna regola che mi impone di andare a dormire ad un determinato orario, ma ce n’è una che intima di tornare in dormitorio per le 21 nei giorni lavorativi. Avete idea di che ore sono?» tuono, più infastidita del lecito.
«Per te, è sicuramente l’ora di farti una scopata. Ti trovo nervosetta, sai?»
Perché cavolo non riesco a contenere la rabbia? Dio, vorrei frustarli entrambi con il frustino in pelle paillettato di Charlie! Dov’è quella checca, quando serve? «L’andamento della mia vita sessuale non è di sicuro affar tuo, né di nessun altro in questa scuola. Al contrario di qualcuno, non vado sbandierando ai quattro venti di aver copulato! Sta attenta Jasmine, domani potresti ritrovarti nella lista di Shepherd!»
«Veramente io e Loggie stasera non abbiamo copulato.» 
Loggie? Loggie?! Lo chiama con un nome così ridicolo e lui non l’ha ancora scaricata? E poi che vuol dire che non hanno copulato? Vorrebbe forse insinuare che lei e Shepherd non hanno… «Ah.»
«Sai» esordisce Lo Stronzo, richiamandomi dal mio stato catatonico. Ancora stento a crederci. «Ci tengo a fare le cose con calma, con Jay. Ci tengo davvero».
«Ma se avevi detto che…» prova a protestare quella sottospecie di oca con le crisi d’identità, ma Logan la zittisce poggiando l’indice sulle sue labbra.
«Tesoro, tesoro… Cosa abbiamo detto? Sei più carina quando non parli.»
E per completare il quadro, le stampa un bacio sulle labbra.
E’ una cosa veramente disgustosa. «Vorrei tanto rimanere ad assistere allo svolgimento della love story del secolo, ma devo andare a letto. Siate felici.»


Rientrata in camera, l’unica cosa che voglio è sprofondare sul mio letto in un sonno ristoratore, peccato che ci sia in corso un pigiama party e a giudicare dalle facce dei miei amici, sembra proprio che io stia interrompendo qualcosa. 
«Oh mio Dio, un uomo!» strilla Charlie, impaurito. «Ah no, sei solo tu Danielle. Potevi anche pettinarti quei capelli prima di tornare in camera. Dove sei stata? Dario Argento ti sta cercando!»
«Suvvia, smettila di essere così... Così Charlotte! Sei così gay che hai abbandonato la retta via per abbracciare la via del retto!» 
Charlie scoppia a ridere di gusto e mi viene incontro per abbracciarmi, trascinando con sé una nuvola di profumo Chance di Chanel – ovviamente per donna – a dir poco tossica. Se cercate un responsabile per il buco nell’ozono, ne ho proprio uno proprio a pochi centimetri da me.
«Di cosa stavate confabulando?» domando sottraendomi alla presa profumosamente mortale di Charlie.
«Niente di niente!» esclama Kristin in maniera troppo frettolosa.
Se stanno cercando di non farmi sospettare qualcosa, beh, non ci stanno riuscendo. Charlie lancia un’occhiataccia fulminea in direzione della mia migliore amica e poi ritorna a sorridermi «Kristin era indecisa se farsi fare o meno la chatouche!*»
«Ma se Kris va fierissima della tonalità di biondo miele/dorato che ha trovato con molta fatica dopo un sacco di colorazioni!» protesto, stupendomi io stessa della mia preparazione in materia.
«Ah già. Volevamo metterci lo smalto!»
«Lei l’ha messo questo pomeriggio.»
Qui gatta ci cova.
«Oh, guardate la foto tweettata* da Jasmine Lynch! Ci sono lei e Logan che si baciano!»
Senza nemmeno badare più a Charlie, mi avvicino alla mia migliore amica, che mi tende il suo smartphone con aria indagatrice: inutile dire che quella visione mi provoca repulsione. Che motivo c’è di esternare così i propri sentimenti? Hanno intenzione di fare un album fotografico dei loro bei momenti su Twitter? La privacy non sanno cosa sia? O il senso del pudore? 
«Ridicoli», mi limito a commentare, fiondandomi in bagno.
Charlie si presenta sulla soglia del bagno, porgendomi il mio cellulare.
«Tesoro, il telefono»
«La privacy è un optional?» sbotto collerica «Prima Shepherd che memorizza le sue slinguazzate su Twitter e adesso tu che ti fiondi in bagno con me? Non limonerò con te, se è questo che vuoi! Ci bastano già Logan e quell’oca circense che si porta appresso!»
«In realtà ti stanno cercando, credo sia Jake, dato che non smette di suonare. E tu smettila di strillare, ti verranno delle orrende rughe d’espressione. Va tutto bene?» chiede apprensivo.
Osservo la mia espressione allo specchio e non va affatto bene: sono paonazza, sul volto ho dipinta un’espressione stravolta e collerica e avrei voglia di picchiare qualcuno. «Io… Scusa Chaz, io ho bisogno di restare sola».
E senza troppe spiegazioni, sparisco oltre la porta prima di scoppiare a piangere.


Note:
Holly Golightly: La protagonista del film Colazione da Tiffany, di cui parlavo nel capitolo precedente. Sì, lo so, sto rasentando la malattia!
Chatouche: E’ una nuova tecnica di colorazione dei capelli che prevede che le punte siano più chiare della base, o una cosa del genere. Non sono molto informata in materia :P
Tweettato: Avanti, chi di voi non conosce Twitter?


Writer’s corner:
Caspita, non credevo che questo momento sarebbe mai arrivato. Lo so, l’ultima volta che ho pubblicato un capitolo risale praticamente all’ante-guerra e mi dispiace veramente tanto! Non so che mi succede, ma da molti mesi a questa parte scrivere qualcosa mi sembra una missione impossibile. Mi era già successo prima, pensavo che mi fosse passata, ma mi sbagliavo.
Scrivere questo capitolo è stato praticamente un parto, ogni tentativo mi sembrava orrendo e tutt’ora non sono molto convinta, ma è stata la prima volta che sono andata oltre la prima pagina dopo un sacco di tempo… E ho pensato che valesse la pena provare.
Mi dispiace moltissimo per il ritardo, davvero.
Spero che da adesso in poi le cose possano cambiare, adoro questa storia, i personaggi e voglio davvero portarla a termine. Capisco che questo atteggiamento a lungo andare possa stufare, quindi ringrazio voi, dalla prima all’ultima, che mi seguite e mi sostenete – anche silenziosamente!
Parlando del capitolo… Charlie è ritornato dal centro estetico ed è stato approfondito un lato del carattere di Kris che nella storia precedente era stato trattato in modo assai superficiale. Finalmente le intenzioni di Logan sono più chiare, anche se non esattamente limpide e Danielle è sull’orlo di una crisi – niente di diverso dal solito, insomma! – ed ha un grande bisogno di fare chiarezza!
Se ci riuscirà o meno, lo scopriremo solo vivendo (e nei prossimi capitoli, spero!).
Un enorme abbraccio a tutte voi,
Sara
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