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Autore: I Belong To Noone    26/11/2012    13 recensioni
Almeno una volta nella vita ci innamoriamo della persona più improbabile. Così è stato per la protagonista, sorpresa alla ricerca di un pericoloso assaggio di vita.
Per Arabella Zayn è il sano portatore di fugacità, tenerezza, estremismo, male che cercava.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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L'anima bianca di Arabella amava sporcarsi di nero
Amava anche Londra che in quel periodo aveva un cielo perennemente azzurro grigiastro, sereno.

Nel suo quartiere le lanterne erano affisse sulle case barocche e i lampioni giallo tenue facevano brillare la rugiada mattutina che si posava sui pochi fili d'erba rimasti scoperti dalla neve, caduta negli ultimi tempi.
Le querce centenarie spoglie si dipingevano di marrone, freddo quanto l'aria; infatti la gente girava tutta avviluppata nei maglioni, sciarpe, cappotti, stivali e chi più ne ha più ne metta, lasciando intravedere soltanto i visi, impalliditi dal freddo del mese di gennaio.

Arabella provava masochismo nel calzarsi le CONVERSE, in quanto la neve che entrava nelle scarpe ed era esattamente ciò che chiedeva dall'esterno visto che di autolesionarsi non aveva animo.
Colse attenta i particolari di Londra dai suoi occhi scurissimi e tenebrosi dal riflesso dello specchio, posizionato proprio per questo. Il cielo si imbiancò, completamente. La nebbia grigiastra abbelliva il paesaggio.
Mentre lo guardava sorseggiava una tazza di cappuccio, incerta sul da farsi giornaliero.
L'iPhone vibrò. Comparve un cuore sullo schermo, ed era chiaro che fu Zayn a mandarglielo. Iniziò a sentire una morsa allo stomaco. Gliene arrivò un altro. "Allora, oggi usciamo?"
Digitò velocemente un 'sì' e un 'invio' e lasciò la situazione così.
Si infilò la giacca ed uscì, con la mente impossibilitata a pensare grazie alla musica di artisti sconosciuti e innominabili nelle orecchie.
Non voleva, infatti, ripensare a Zayn: l'avrebbe toccata un sentimento di disgusto minore, e a quell'essere immondo niente andava scontato; precedentemente a quel periodo ne passò uno nel quale la vedeva come un soggetto facilmente calpestabile, usabile, inutile. Aveva amato vederla soffrire, piangere, gemere nell'anima di paura.
Aveva uno strano modo tutto suo di farle capire che le voleva bene, finché l'asse a dondolo non si ribaltò e non cambiò le cose completamente, filtrando il suo odio da sangue ad acqua. Se ne innamorò conoscendo la parte più fragile di lei, anche se non lo volle mai ammettere.
L'asse sbatté dall'altra parte senza molte valide ragioni,in un solo secondo, il più lungo di tutti.

Arabella decise di scoprirsi a metà, Zayn di coprirsi di completamente. Lo scudo protettivo di Arabella si chiamava "poca confidenza", quello di Zayn "indifferenza", e non era certo un caso se facevano rima.
Che venissero da due mondi completamente diversi era oggettivo: lei era guidata da morali solidi, mentre lui andava a troie, canne, eroina.
Sui polsi una aveva tagli, l'altro buchi.
Rimase a entrambi il dubbio che magari avevano fatto l'amore nel buio delle loro anime, perché s'erano entrambi lasciati profumo addosso. Ed era ciò che li faceva ricordare.
Iniziò quando Zayn decise di mettere da parte "le cattive maniere" alla quarta convocazione della madre e del padre, due disperati che non sapevano più che farci con lui.
- Malik - lo chiamò la docente. - Stiamo cercando di aiutarti, ma è ora che sia tu ad aiutare te stesso. Hai delle particolari richieste? -
- Arabella Terson. -
- Scusa? -
- È la centesima volta che le chiedo di Arabella. Mi metta con lei, in banco. -
- Non penso le farà piacere staccarsi dall'unica persona che sopporta, soprattutto con la tua prepotenza, Malik. -
- Sarò io quella persona dalla quale non avrà piacere staccarsi. -
Lo guardò e annunciò il cambio. - Ellie, potresti spostarti al posto di Zayn facendolo venire da te? -
Ellie, la buona amica di Arabella, inseparabilmente con lei, la guardó affranta e remissiva alzó l'EASTPAK da terra per buttarlo addosso a una gamba del vecchio banco di Zayn. Arabella lo guardò accennando un sorriso sforzato, ricambiato da uno palesemente antipatico.
Si scaraventò sulla sedia e sussurrò: "Mi odi ancora, Terson?"
"Non posso non odiarti."
Sorrise sincero.
"Ci sarai stasera, alla festa di Teresa?"
"Chi, la troietta che per dire qualcosa sul suo conto allega direttamente il suo codice iban?"
"Glielo dico." disse facendole una linguaccia scherzosa.
Rimase fredda e impassiva. "Forse."
   
 
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