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Autore: Elia Sheldon    03/07/2004    31 recensioni
La crescente attrazione che provano Hermione and Draco l’uno per l’altra giunge a una svolta decisiva nel Maniero dei Malfoy, durante un ballo di beneficenza che i due sono costretti a progettare insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Malfoy Movement in a Minor

-La sinfonia della famiglia Malfoy -

Autore: Elia Sheldon
E-mail dell’autore:eliasheldon@yahoo.com
Traduttore: Hermy
E-mail della traduttrice: bibi88_1@msn.com
Lingua originale: Inglese
Genere: Fan fiction romantica
Coppie: Hermione Draco D/Hr H/G Ron/Luna
Rating: PG-13
Spoilers: Harry Potter e la Pietra Filosofale/ e la Camera dei Segreti/ e il Prigioniero di Azkaban/ e il Calice di fuoco/ e l’Ordine della Fenice
Riassunto: La crescente attrazione che provano Hermione and Draco l’uno per l’altra giunge a una svolta decisiva nel Maniero dei Malfoy, durante un ballo di beneficenza che i due sono costretti a progettare insieme.
DISCLAIMER: Questa storia è basata su personaggi e situazioni creati (e quindi appartenenti) a JK Rowling, numerosi editori inclusi, in particolare la Bloomsbury Books, la Scholastic Books, la Raincoast Books, e la Warner Bros., Inc. La pubblicazione di questa fan fiction non è a scopo di lucro. Non è pertanto intesa alcuna infrazione del copyright e dei trademarks.

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Le eleganti decorazioni natalizie facevano scintillare il castello della famiglia Malfoy, rendendolo quasi irriconoscibile. Una coperta sontuosa e intrecciata con raffinati fili di seta verde e rossa copriva il gelido, nero granito dell’ingresso principale. Invece delle solite immagini dei serpenti argentati che strisciavano sul soffitto, c’erano meravigliosi angeli con lunghe trombe dorate che fluttuavano in un limpido cielo stellato. Erano state abbellite addirittura le aspre volte che si estendevano sopra ogni entrata. Il grigio del muro di pietra contrastava molto con il verde delle ghirlande, ornate da bianche luci magiche e da eleganti fiocchi rossi.

L’impressione fredda e lugubre che aveva percepito quando aveva visto il maniero per la prima volta, era stata rimpiazzata da un’atmosfera calda e festosa, una sensazione che non avrebbe mai pensato possibile in quella che era famosa per essere una delle dimore più nefaste della Gran Bretagna.

Sapendo che non ne avrebbe avuto il tempo, Hermione aveva deciso di non stabilire una data precisa per il ballo di beneficenza. Draco e Hermione avevano programmato tutto fin nei minimi dettagli, e quella era la notte per mettere in atto i loro progetti. Draco aveva promesso di dirigere la serata e aveva assicurato che le decorazioni, il cibo e le bevande erano a posto, ma Hermione continuava a sentirsi ansiosa. L’ evento doveva svolgersi perfettamente, se voleva provare al Comitato dei Direttori di essere in grado di ricoprire la carica di Vicepresidente del Fund Raising for United Wizarding Charities della Gran Bretagna. Osservando le decorazioni, tutto faceva supporre che Draco avesse mantenuto la parola, ma c’erano ancora troppe cose da fare per cui preoccuparsi. Hermione si mordicchiò il labbro mentre entrava nella sala da ballo principale accompagnata da Harry - che portava Hermione a braccetto da una parte e Ginny a braccetto dall’altra.

“E’ bellissima!” osservò Ginny, appena entrarono nella sala da ballo.

“Sì, mi chiedo dove abbia nascosto tutti gli scheletri” fece notare Harry, sogghignando. Hermione l’aveva supplicato di essere presente e lui aveva accettato solo per farle un piacere. Secondo Harry, mettere piede nel Maniero dei Malfoy era equivalente a scendere in uno dei sette livelli dell’inferno.

“Devo dare un’altra occhiata all’orchestra” disse Hermione. Lasciò il braccio di Harry, diede sia a lui che a Ginny un bacetto sulla guancia e si precipitò sul palcoscenico.

Quando si guardò alle spalle, la ragazza vide Harry baciare Ginny. Stavano sotto il vischio. Hermione non aveva mai visto Harry così innamorato prima di allora, e lo sguardo di felicità sui loro volti la fece sorridere. Sebbene fossero fidanzati solo da due mesi circa, Hermione era convinta che la relazione di Harry e Ginny sarebbe durata ancora a lungo.

Circa venti minuti più tardi cominciarono ad arrivare moltissimi ospiti, ed Hermione si appostò all’entrata principale per accogliere le persone alla festa. Draco stava alla sua sinistra, e sembrava conoscere tanta gente quanta Hermione, se non di più.

Finora Draco si era comportato in maniera educata ed efficiente, ed Hermione lo preferiva così. La ragazza non aveva bisogno di richiamare alla mente quella notte di due settimane prima, quando lui gli era sembrato così schietto, così dolce e così affascinante che aveva avuto quasi la tentazione di baciarlo. Era stato un raro momento di debolezza da parte sua, e lei aveva bisogno di assicurarsi che non sarebbe mai più accaduto.

Fortunatamente, Hermione era talmente indaffarata che notò a malapena quanto Draco fosse affascinante nel suo elegante mantello nero, sorridendo mentre dava il benvenuto agli ospiti. Quasi non si accorse di quando la mano di Draco sfiorò accidentalmente il suo lungo vestito rosso e strinse la sua. Non si accorse di niente, nemmeno quando i grigi occhi del ragazzo incontrarono i suoi mentre erano intenti a chiacchierare con i Brown, i Parkinson e gli Abbott.

Ron e Luna arrivarono cinque minuti prima dell’inizio del ballo. Luna sorrise dolcemente appena vide Hermione, invece lo sguardo di Ron era cupo. Come nel caso di Harry, era stato difficile persuadere Ron a partecipare all’evento, ma sia Hermione che Luna avevano insistito per fargli prendere parte al ballo. Luna fissò Ron, stringendogli saldamente il braccio per impedirgli di svignarsela.

“È così bello vedervi!” disse Hermione a Ron e a Luna “Sono così felice che tu abbia deciso di essere presente, Ron!”

“Potrebbe essere una buona storia per l’edizione del prossimo mese!” disse Luna, stupefatta alla vista delle decorazioni, con una vaga espressione sul volto.

“Confido che scriverai cose positive, allora” intervenne Draco, scrutando il cipiglio di Ron e rivolgendogli un sorriso forzato.

“Non pensare che mi trovi qui a causa di qualcosa che hai fatto tu, Malfoy” disse Ron. “Sono qui solo per sostenere Hermione.”

“Bene, per qualsiasi ragione tu abbia scelto di partecipare, benvenuto” replicò Malfoy con voce strascicata.

“Sono già qui Harry e mia sorella?” chiese Ron, ignorandolo.

“Sì, sono arrivati con me” replicò Hermione “Presumo che siano nella sala da ballo. Me ne sono andata mentre si stavano baciando sotto il vischio.”

Luna e Ron si scambiarono un’occhiata, e la ragazza bionda cominciò a ridacchiare. Sembrava che Draco ce la stesse mettendo tutta per non fare un commento sarcastico. Hermione si complimentò con Luna per il suo vestito, che era di un bellissimo arancione e viola. Accorgendosi della lunga coda che si stava formando dietro di loro, Ron prese Luna per mano ed entrambi proseguirono verso il salone da ballo.

Hermione osservò come Ron chinò il capo per sentire meglio qualcosa che gli stava raccontando Luna. La sua risata si diffuse fino all’entrata. Inizialmente Ron aveva esitato a fare coppia con Luna, temendo la disapprovazione dei suoi due migliori amici. Ma quando Ron ed Hermione videro quanto si divertivano quei due insieme, incoraggiarono l’amico ad accompagnarla al ballo.

Erano una bella coppia. Il senso dell’ umorismo di Luna si mescolava bene con la tendenza di Ron a lasciare che le cose lo irritassero, e l’ acume intellettuale di lui completava la sua conoscenza pratica del ragazzo.

“Se stanno insieme, ci fanno proprio un favore,” disse Draco. Gli occhi di Hermione scattarono verso il ragazzo.

“Cosa?” chiese lei.

“Si toglierebbero lo status di single. Dover aggirarsi fra un numero minore di candidati semplifica di molto trovare un partner, non sei d’accordo?”

Hermione si accigliò e guardò lontano. “Mi stavo chiedendo quanto a lungo sarebbe durato il tuo atteggiamento cortese,” disse lei, senza guardarlo.

Si avvicinò un nuovo gruppo di ospiti, ma Hermione prese a parlare con un angolo della bocca.

“Mi stupisco di come tu riesca a passare dall’affascinante allo sgradevole in meno di cinque secondi.” Sorrise e strinse la mano al gentiluomo più anziano di fronte a lei. “Signor Leonard, signora Leonard. A nome della United Wizard Charities vi do il benvenuto al ballo di beneficenza.”

“Sì, benvenuti,” disse Draco, sorridendo e stringendo la mano dell’uomo. Poi parlò con un tono di voce talmente basso che solo lei poteva udirlo. “Sono sorpreso che ciò ti stupisca, dato che te ne stai qui in piedi, criticando mentre inspiri e scambiando cordialità mentre espiri. Se non ti conoscessi meglio, ti reputerei una Malfoy molto più di quanto lo sembri io.”

“Adesso stai diventando veramente maleducato,” disse Hermione, avvampando improvvisamente. Si toccò una guancia con la mano guantata ed ed esalò un respiro profondo. Una parte di lei era frustrata perché lui riusciva sempre a scatenare una sua reazione, ma dall’altro lato si divertiva durante gli scontri verbali. Lui era vivace e sorprendentemente spiritoso, soprattutto quando non si comportava in maniera odiosa e impertinente.

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Il ballo era sulla buona strada per essere un completo successo. Tutto stava andando secondo i piani, lasciando Hermione nella posizione di potersi prendere una breve pausa prima di cominciare il discorso di ringraziamento per il contributo e la partecipazione.

Cercò con lo sguardo Ginny, ed entrambe presero un bicchiere di champagne dal vassoio del cameriere più vicino. Fecero un brindisi alla serata e proseguirono spettegolando sui vari ospiti più interessanti.

“Lo vedi, il mago con il mantello dorato?” disse Ginny, facendo un cenno con il capo. “Mi ha chiesto di uscire circa quindici volte prima che mi inventassi di essere occupata. Dopo, mi ha lasciato in pace.”

“Non mi hai mai raccontato di lui,” disse Hermione. Scrutò il mago, che non era poi tanto male.

“Cosa direbbe Harry?”

“C’è la signorina Parkinson,” disse Ginny, evitando abilmente la discussione su Harry. “Mi chiedo se si renda conto che il suo abito è un po’ troppo provocante.”

Hermione sbuffò, buttando giù un altro sorso di champagne. “Si veste sempre come se avesse vent’anni di meno. Anche il fatto che Pansy conosca la moda è strabiliante.”

I loro occhi scrutarono la stanza cercando Pansy, ed Hermione la trovò velocemente. Stava ballando con Draco, e sembrava stesse vivendo il momento più bello della sua vita.

I due si spostavano velocemente nella stanza, come se fossero partner di danza da quando avevano sei anni. Probabilmente loro sono partner di danza da quando hanno sei anni, rammentò Hermione a se stessa. Le loro famiglie erano molto vicine.

"Pensavo che avessero rotto anni fa," disse Ginny mentre li osservava con Hermione mentre ballavano "Ma stasera Pansy è la sua donna, o no? Lui sembra completamente attratto da lei. Come sembra sofisticata Pansy! Un gran bel cambiamento da quando eravamo a scuola."

Hermione sentì crescere in lei qualcosa che sembrava stranamente gelosia, ma per il momento la ignorò. Probabilmente era stato qualcosa nello champagne. "Hanno rotto anni fa. Sono sicura che lui lo consideri come un gesto di amicizia. Le loro famiglie sono molto vicine."

In quel momento, Draco abbassò Pansy molto dolcemente. Mentre la rialzava, I loro volti si avvicinarono. I due si rimirarono l’un l’altro quasi stessero per avere un rapporto sessuale sul pavimento della sala da ballo. "Sì, devono essere molto vicini," osservò Ginny, con uno sguardo divertito.

La canzone terminò, e l’orchestra annunciò una breve pausa. Draco baciò la mano di Pansy e camminò attraverso la sala da ballo. Poi ispezionò con un’occhiata attenta la loro zona. Con orrore di Hermione, Draco notò che loro due lo stavano osservando. Questo avrebbe potuto solo rinforzare qualsiasi tipo di esistente percezione o sospetto che Hermione potesse essere interessata a lui. La ragazza distolse rapidamente lo sguardo e tentò di convincere Ginny a cambiare argomento.

"Allora come vanno le cose fra te e Harry?" chiese Hermione. Finì di bere il suo champagne con un’ ultima sorsata.

Ginny la ignorò, oppure non udì la domanda. "Guarda, sta venendo in questa direzione. Forse vuole portare anche te a fare un giro nella pista da ballo...”

"Molto divertente," rispose Hermione, con una risata forzata. "L’ultima cosa al mondo che voglio fare è proprio ballare con lui!"

Ginny si schiarì la gola e sollevò le sopracciglia. "Salve, Malfoy," disse, con un tono di voce abbastanza freddo.

"Buona sera, Weasley," disse Malfoy con voce strascicata al di sopra delle spalle di Hermione.

Hermione si girò ad affrontarlo. "Stavo appunto informando Ginny di quanto sia impressionata dalle decorazioni. Dimmi, chi hai convinto ad aiutarti con gli angeli attaccati al soffitto?"

"Non mi ricordo," disse Draco. "Ascolta, non sono venuto fin qui per parlare delle di decorazioni, Granger. Adesso è necessario fare il discorso agli ospiti. Vieni con me."

Lei lo seguì fino al palco dell’orchestra. "Prima tu," disse Draco, mettendosi da parte e spingendola verso il centro del palco.

Tirando fuori la bacchetta, Hermione disse, "Sonorus,". La sua voce fu magicamente amplificata, e l’intera sala poteva udirla parlare.

"Buona sera. Il mio nome è Hermione Granger, e a nome dell’ United Wizarding Charities della Gran Bretagna, vi ringrazio per le vostre donazioni. Il denaro raccolto grazie a questo evento incoraggerà circa cento istituzioni benefiche in ogni parte della Gran Bretagna a proseguire con la propria attività. I guadagni di stasera appoggeranno cause come il ragionevole trattamento di licantropi, giganti ed elfi domestici; una nuova ala pediatrica per l’Ospedale San Mungo riservata alle Malattie e agli Infortuni Magici; e ricerche per trovare una cura a malattie come la Peste Egiziana, il Vaiolo Magico e la Malattia del Dissolvimento dello Spirito.

Ho visto di persona quanto possono fare le persone lavorando insieme per aiutare gli altri, e sono orgogliosa di prendere parte a questo avvenimento. Grazie per la vostra generosità. Vi prego di continuare a divertirvi stasera, sapendo che il vostro aiuto è servito moltissimo."

Hermione, la cui voce si era rotta per l’emozione durante il discorso, pronunciò la formula magica per portare la voce al normale livello e guardò Draco. Era il suo turno.

"Come capo della famiglia Malfoy, è mio onore darvi il benvenuto nella nostra proprietà. La nostra famiglia ha donato regolarmente del denaro per molte cause appoggiate dalla United Wizarding Charities, e siamo dell’ idea che donare è quasi gratificante quanto ricevere." Diverse persone ridacchiarono. Draco sorrise e continuò, "Saluto tutte le persone presenti stasera e vi invito ad unirvi a me. Io e la signorina Granger danzeremo sulle note di una canzone dedicata a voi, i nostri più preziosi e gentili donatori. Signorina Granger?"

Draco offrì la sua mano a Hermione, che cominciò immediatamente a pensare a qualcosa che potesse fare o dire per evitare di danzare con lui. Gli occhi della ragazza esaminarono la moltitudine di persone che li circondava. Tutti quelli che era riuscita a vedere la stavano fissando in attesa. L’orchestra cominciò a suonare.

Si girò verso Draco, che aveva rimosso l’amplificazione magica della voce di Hermione.

Lui le sussurrò, "Su, vieni, non starai pensando si apparire maleducata e rifiutare, non è vero? Cosa direbbe il Consiglio dei Direttori della United Wizarding Charities?”

Hermione prese la mano di Draco e si lasciò condurre verso la pista da ballo.

"Non essere così agitata," disse Draco con voce strascicata. "Lo sai, ho molte cose per la testa in questo momento, ma tento lo stesso di sorridere amichevolmente. Se vuoi giocare con le grandi somme di galeoni, Granger, sarai costretta ad imparare a fingere."

“Io non fingo mai," disse lei, mentre assumevano una posizione di danza.

Draco inarcò le sopracciglia. "Allora i tuoi amanti passati erano o molto bravi a letto o abituati a rimanere delusi …” Iniziò la canzone, e i due cominciarono a ballare il walzer.

"Non sono affair tuoi!" disse lei, sempre più incollerita. Come osava fare un commento del genere su di lei?

Le mani di Draco esercitarono una pressione leggera sul fianchi di Hermione, guidando i passi di entrambi al ritmo della musica. “Hai ragione, non è affar mio." La fece girare su se stessa così velocemente che Hermione pensò di perdere l’equilibrio. "Ma è così divertente scatenare una tua reazione, non riesco a resistere."

Hermione, che aveva appena aperto la bocca per rimproverarlo, la chiuse di nuovo. Rimasero in silenzio, ed Hermione continuo a ballare nella sala con Draco, facendo capolino da sopra le sue spalle per osservare l’intero salone. Oltrepassarono Harry, che stava in piedi di fianco a Ginny osservando ogni singola mossa della coppia. Pansy Parkinson stava bevendo un Martini, e seguiva attentamente i loro progressi, cercando inutilmente di incrociare lo sguardo di Draco. Anche parecchie persone che Hermione non riusciva a riconoscere la stavano guardando mentre ballava con Draco, ma prima che la ragazza potesse accertare la loro identità, il ragazzo parlò ancora.

"Fammi sapere se ti gira la testa. Non voglio farti cadere sul pavimento quando ti farò girare ancora," disse lui. "E rilassati, sei troppo rigida."

"Sto bene," disse Hermione, alzando lo sguardo verso il ragazzo.

"Lascia che ti guidi," disse il ragazzo, incontrando lo sguardo di Hermione. "Se non hai fiducia in me, potrei farti cadere. Cosa che non vorrei proprio fare davanti a tutte queste persone."

Hermione stava proprio per dire qualcosa di sarcastico in risposta, quando Draco le sollevò le braccia per farle fare una giravolta. Testarda, Hermione girò più velocemente e più violentemente di quanto era necessario, costringendo Draco a farla ruotare per un giro in più. Quando ritornò da lui, invece di iniziare a lamentarsi come lei si aspettava, Draco ostentava un sorriso divertito.

"Carino questo. Stai attenta, però, le persone potrebbero iniziare a pensare che ti stai divertendo in mia compagnia."

Hermione rise a dispetto di se stessa, e sentì che la danza si stava facendo più armoniosa. Era facile ballare con Draco; era evidente che lui aveva preso lezioni o fatto molta pratica, probabilmente entrambe le cose. Avevano cominciato a ballare con le braccia fermamente bloccate nella normale posizione di ballo, i corpi posti a una cauta e prudente distanza. Ma adesso erano molto più vicini, i loro corpi si muovevano insieme sinuosamente. Hermione poteva sentire il respiro di Draco sulle sue spalle nude. Per un attimo, si dimenticò che stava ballando con qualcuno che supponeva di odiare.

La canzone terminò. Draco non provò ad abbassarla come aveva fatto con Pansy, ed Hermione si sentì un po’ delusa.

"Non era poi così male, no?" chiese lui. "Sei più bugiarda di quanto pensavi di essere."

"Grazie," disse lei, incapace di trattenere un sorriso. "Forse è tutto il tempo che ho trascorso con te ultimamente."

"Hai imparato dal migliore," disse lui.

Le persone cominciarono a muoversi attorno a loro. Mentre attraversavano insieme la sala da ballo, Hermione disse, "Voglio che tu sappia che apprezzo tutto il lavoro che hai svolto per fare di questo evento un successo. E' stato infinitamente più facile lavorare con te di quanto avessi mai potuto immaginare, Draco, e mi scuso per averti sottovalutato."

Il sorriso che si stava disegnando sul viso di Draco era un tantino imbarazzato, forse perchè non si sarebbe mai aspettato da lei parole di quel tipo. Gli occhi di Draco incontrarono quelli di Hermione, e un brivido attraversò il corpo della ragazza. Non l’aveva mai guardata in quel modo, così intimamente, così avidamente. La prese completamente alla sprovvista.

Appena udì le prime deboli note del brano successivo, Draco si fermò. Sfiorandole con delicatezza la spalla le chiese, "Posso avere questo ballo?"

"Non pensi che uno possa bastare per compiacere il Consiglio?" rispose lei, sentendosi un po’ a disagio. Aveva provato un’attrazione magnetica per lui da quando avevano finito di ballare, e il cervello le diceva che era il caso di filare via.

"Non te lo sto chiedendo per compiacere il Consiglio, Hermione," disse lui, seguendola. "Te lo sto chiedendo per me."

L’aveva chiamata con il suo nome di battesimo solo una volta prima di allora, ed era avvenuto proprio quella notte in cui Hermione l’aveva quasi baciato. Sentire Draco pronunciare il suo nome le fece uno strano effetto. Prima di convincere se stessa a rifiutare, annuì con il capo.

Lui sembrò soddisfatto che Hermione avesse accettato, e la condusse al centro della sala. La attirò vicino a sé e cominciarono a muoversi con pochi passi molto lunghi e armonici. La melodia che stavano ballando le era sconosciuta.

"Conosci questa canzone?" gli chiese Hermione.

Lui non rispose, ma continuo a guidarla attraverso i passi, a volte veloci, a volte lenti. "Draco” chiese di nuovo lei. "Hai intenzione di rispondere alla mia domanda?"

"E’ simile al tango," disse lui. "Ma è molto più antica del tango." Il suono della sua voce rivelava che Draco le stava nascondendo qualcosa. La canzone continuò e lei la ascoltò attentamente, mentre i violini suonavano la parte più importante della canzone, una bellissima melodia misteriosa e tetra.

Hermione stava per fargli un’altra domanda quando notò che non c’erano molte coppie nella sala da ballo. Proprio mentre stava per commentare questa osservazione, si accorse che una delle coppie danzanti vicine la stava guardando in maniera truce. Le scappava il nome di quel mago, ma si ricordava che era imparentato con Draco, forse si trattava di uno zio. Evitò lo sguardo torvo della coppia, ma incontrò lo sguardo fisso di un’altra coppia, ugualmente minaccioso. La fissavano come se avesse violato la legge o fatto qualcosa di incredibilmente maleducato.

"Non prestare attenzione a loro," disse Draco. La attirò più vicino a sé.

"Perché mi stanno guardando così?" chiese Hermione. Proprio in quel momento, scorse Pansy Parkinson. Era intenta a parlare con sua madre, ma entrambe stavano guardando intensamente lei e Draco.

"Sono gelosi, credo," disse Draco. "Sto ballando con una delle più belle streghe presenti al ballo."

"Sembri conoscere molto bene questo ballo," disse Hermione, interessata a cambiare argomento di discussione. "E’ qualcosa su cui ti eserciti?"

"Si potrebbe dire cosi," rispose lui. Lei gli rivolse uno sguardo sospettoso, e Draco mormorò "Durante il prossimo passo, ruota la testa fino a quando non ti troverai a fissare la parete, e poi nella prossima sequenza, guarda dall’altra parte e cambiamo direzione. Pronta?"

Hermione fece come lui le aveva detto, ma non fu facile. Il viso di Draco era molto vicino al suo e lei poteva sentire il suo profumo. La distrasse così tanto che per poco non dimenticò di girare la testa dall’altra parte durante la successiva sequenza. Si sentì arrossire quando lui la fece girare e la abbassò. La pausa nella musica significava chiaramente che sarebbero rimasti in quella posizione abbastanza a lungo perchè lei avvertisse una certa attrazione fra di loro, la stessa inspiegabile attrazione che aveva provato circa due settimane prima quando avevano finito di definire gli ultimi dettagli del ballo. Lo sguardo di Draco si spostò rapidamente alle labbra di Hermione per poi tornare a concentrarsi sui suoi occhi. Erano vicinissimi. Hermione pensò che avrebbe sentito il cuore di Draco battere contro il suo seno.

"Questa canzone è abbastanza difficile da ballare," commentò lei quando lui la fece risalire. "Avresti dovuto chiedere a Pansy di danzare con te. Scommetto che sarebbe stata una partner molto migliore."

"Pansy non ballerà mai con me questa canzone," disse lui, rivolgendole uno sguardo profondo. "Posso promettertelo."

"Che ti prende?" non potè fare a meno di chiedere Hermione.

"Aspetta," disse lui. "Ti perderai la parte migliore. Camminerò intorno a te, e quando tornerò dovrai fissarmi con desiderio. L’arte di fingere che hai appena imparato dovrebbe tornarti utile se vorrai usarla."

Hermione si fermò dove la condusse Draco, e sentì che lui la sfiorava allontanandosi. Hermione vide che tutti i danzatori delle altre coppie facevano la stessa cosa. Per un attimo, si chiese se stessero tutti per lanciare un incantesimo alle loro partner, dato che avevano toccato tutti la parte interna dei propri mantelli, dove normalmente i maghi tengono le bacchette. Ma non lo fecero. Al contrario, tornarono dalle loro partner e le guardarono. Durante la sequenza successive, tutte le coppie si baciarono sulle labbra.

Visto questo, la sua attenzione tornò a concentrarsi su Draco, che stava esattamente di fronte a lei, con un’espressione molto seria sul volto. Cogliendo il suo sguardo, le bisbigliò, "Non preoccuparti, non proverò a baciarti in quel modo." Le diede un bacio sulla guancia.

La canzone era finita. Draco la ringraziò per il ballo. Il cuore di Hermione batteva così forte che la ragazza si chiese se anche le altre persone potessero udirlo. Quando Draco si era piegato per baciarla, si era sentita le labbra fremere impazienti. Le ore di auto recriminazione in serbo per lei sarebbero state sicuramente innumerevoli.

********

Mentre stava setacciando l’intera sala da ballo in cerca di Harry e Ron, Hermione fu fermata da Pansy Parkinson.

"Bel ballo," disse Pansy, alzando il suo Martini come per brindare con Hermione. "Non avrei mai immaginato di te e Draco."

Confusa, Hermione ripetè mentalmente ciò che le aveva detto Pansy due volte prima di rispondere. "Cosa intendi?"

Pansy sorrise affabilmente e buttò giù un sorso dell’aperitivo. "Non te l’ ha detto, vero?"

"Non mi ha detto che cosa?"

Pansy si chinò verso Hermione con aria cospiratoria. "Voi due avete appena ballato sulle note della Melodia della Famiglia Malfoy."

"La loro famiglia ha una canzone?" disse Hermione, pensando a come avrebbero reagito Ron e Harry quando più tardi gliel’avrebbe raccontato.

"Sì," disse Pansy. "E’ così per tutte le più antiche e prestigiose famiglie di maghi."

"Ho letto numerosi libri sulle famiglie di maghi," disse Hermione, "e mi pare che nessuno di essi menzionasse famiglie con una propria canzone."

"Eppure è così," disse Pansy, l’espressione molto più seria. "Ma quello che è importante sapere è ciò che significa quando un Malfoy ti accompagna verso la sala da ballo del Maniero, ballando con te la canzone della famiglia Malfoy."

Pansy fece per prendere un altro sorso del suo Martini, ma si fermò quando Hermione chiese, "Per favore, Pansy, dimmelo. Dimmi che cosa significa."

Pansy ispezionò la sala, e il suo sguardo cadde su Draco. "Significa," disse, "che sta dichiarando alla sua famiglia e ai suoi amici che intende corteggiarti."

A Hermione sembrò quasi di non riuscire a respirare. Per un attimo rimase in silenzio, ma alla fine riuscì a raccogliere la forza necessaria a fare una domanda. Forse Pansy non era stata sincera. "Come lo sai?"

"Le nostre famiglie sono molto vicine. Nel corso degli anni, sono stata a numerosi matrimoni dei Malfoy. La canzone della famiglia è una tradizione molto importante per loro."

"Oh," fu tutto ciò che Hermione riuscì a dire.

"E," proseguì Pansy. "Draco me ne parlò solo una vola. Quando eravamo fidanzati, siamo stati a un matrimonio, e lui ha fermamente rifiutato di ballare con me questa canzone. Quando insistetti per sapere il motivo del suo rifiuto, lui mi mise al corrente di questa antica tradizione. Quella stessa notte ci siamo lasciati."

"Mi dispiace," disse Hermione. Proprio in quel momento, qualcosa le stava ritornando in mente. Si ricordò di come l’aveva guardata Draco quando lei gli aveva suggerito di danzare con Pansy. La sua reazione ora aveva molto più senso.

"Non ha più importanza," disse Pansy. "A quel tempo ero molto demoralizzata per la rottura, ma adesso con lui ho chiuso." Sorseggiò la bevanda un’altra volta. "Ma questo può bastare riguardo a me. Voglio sentire tutto su voi due insieme."

"Noi non siamo insieme," disse Hermione, formulando un piano per uscire da quella situazione. Stava cominciando a sentirsi stanca e in trappola. "Senti, Pansy, è meglio se vado. Buona notte."

"Buona notte," rispose lei.

Hermione oltrepassò Pansy e si diresse spedita verso il deposito mantelli. Ron and Harry la intercettarono prima che potesse completare il percorso. Hermione non interruppe la sua traiettoria, così i due amici proseguirono con lei. Spiegò loro di essere esausta, e di aver bisogno di andare a casa e di rimanerci. Dopo che Hermione rifiutò il loro aiuto e assicurò di stare bene, Ron e Harry fecero una battuta sul fatto che Draco l’aveva baciata su una guancia. Harry rise e chiese ad Hermione se avesse bisogno di aiuto nell’usare un amuleto che riuscisse a rimuovere qualsiasi traccia delle labbra di Draco. Hermione fu contenta del fatto che gli amici non provarono ad impedirle di andarsene.

La ragazza non menzionò ciò che Pansy le aveva narrato. Non era sicura di credere alle sue parole, comunque. Inoltre, non voleva che loro due sospettassero che stesse nascendo qualcosa fra lei e Draco… perché non stava nascendo niente fra lei e Draco… proprio niente.

*******

Una volta liberatasi di Harry e Ron, Hermione girò l’angolo per raggiungere il deposito mantelli e notò che Draco si trovava lì. Il ragazzo si tolse un orologio da taschino e quando vide Hermione lo fece tintinnare.

"Esattamente quattro minuti e venticinque secondi. Sono impressionato dalla tua velocità," disse Draco con voce strascicata. "Ti ho visto ancora di sotto dopo averti visto parlare con Pansy."

Hermione deglutì con forza e realizzò di avere le mani raggomitolate a pugno. Evitò di guardare l’espressione compiaciuta di Draco e focalizzò l’ attenzione sul tavolo di fronte al deposito dei soprabiti. "Il mio mantello, per favore." Esso apparì in un istante. Agguantò il mantello prima che Draco riuscisse a raggiungerlo e lo indossò senza il suo aiuto. "Me ne sto andando," disse lei, cominciando ad abbottonarsi. Le mani le tremavano un po’, cosa che complicò non poco l’operazione. Hermione brontolò per la frustrazione.

"Calma, calma" disse lui. "Forse potrebbe esserti utile un amuleto incoraggiante."

"Al diavolo gli amuleti incoraggianti, al diavolo questo mantello, e al diavolo te, Malfoy," disse Hermione digrignando i denti.

"Dato che sembri così determinate ad andartene," disse Draco, "c’è qualcosa che voglio dirti prima che tu parta."

Hermione, che stava ancora tentando di chiudere il mantello, si fermò e lo fissò. "Niente di ciò che tu potresti dire riuscirebbe a convincermi a restare un minuto di più."

"E se io ti dicessi che ti sono grato perché sei l’unica persona che mi ha veramente insegnato a dubitare di qualcosa, anche a discapito della mia reputazione? E se ti dicessi che nonostante all’inizio fossi invadente, la sapientona della scuola, adesso sei diventata una donna che qualsiasi uomo ammira per la sua intelligenza, personalità e bellezza? Questo potrebbe farti restare?"

"Potrebbe," disse lei. "Ma solo se lo pensassi davvero. Tu hai una certa tendenza ad evitare di dire la verità, Draco. O è per scarsa abitudine, o per assenza di sentimenti, non riesco a decidere quale delle due sia il vero motivo."

Malfoy scrollò le spalle, "La verità allora. Sarò sincero da questo momento. Solo da quando mi hai quasi baciato due settimane fa - "

"Non ti ho quasi baciato!" protestò Hermione. "Razza di arrogante b -"

"Ti prego," disse Draco, trattenendola per una mano. "Perchè tenti di negarlo?"

"Perchè…perchè…," Hermione cercò disperatamente una spiegazione per il suo comportamento. "Il fatto è che ero molto stanca quella notte."

Draco inarcò le sopracciglia. "E tu te ne stai lì ad accusare me di non dire la verità."

Lei non rispose. Rimase invece a fissarlo, chiedendosi perché diavolo avesse scelto proprio adesso di discutere su ciò che era successo quella notte.

"Come ti stavo dicendo," continuò lui. "Solo da quella notte, e forse ancora prima di allora, ho notato una forte attrazione fra noi. All’inizio ho provato ad ignorarla e poi a combatterla, nessuna strategia ha funzionato. Così ho riconsiderato il mio avvicinamento a te. La ragione per cui ti ho chiesto di ballare con me sulle note di “Malfoy Movement in A Minor” è perché penso che potremmo stare bene insieme. Perché affrontare una battaglia solo controproducente e che non può nemmeno essere vinta?"

"Deve essere per forza qualche tipo di scherzo," rispose Hermione lentamente e con un tono pacato. "Ti prego, dimmi che non pensi davvero quello che hai appena detto." Si sentì sul punto di perdere il controllo delle proprie emozioni, ed ebbe un bel daffare a riabbassare il tono della voce.

"Non penso a quello che ho detto," disse lui con voce strascicata. "Così va meglio?"

"Non è divertente," scattò Hermione.

"Non sto cercando di essere divertente, ma di essere sincero. Non è colpa mia se se non sai riconoscere la verità quando questa ti guarda onestamente negli occhi."

"Ma ho cominciato ad odiarti da quando ti ho incontrato," disse Hermione. "Come potrei mettermi con te dopo tutto quello che abbiamo passato?"

"Perchè adesso non mi odi. Sia io che te siamo molto cambiati da quando eravamo a scuola, Hermione. Lo sai, ma sembra che tu lo voglia negare per qualche motivo."

"Ma alcune cose riguardanti ciascuno di noi sono rimaste invariate. Anche se ammettessi di provare qualcosa per te, come affronteremo le nostre famiglie e i nostri amici? Cosa direi a Ron e a Harry?"

Draco roteò gli occhi. "Ho già affrontato in passato la mia famiglia e i miei amici, e sono sicuro che li affronterò di nuovo e di nuovo quando rivelerò le mie intenzioni riguardo a te. Ma chi se ne importa di quello che pensano finché possiamo fare quello che vogliamo?"

"A me importa. I miei amici e la mia famiglia non mi incoraggerebbero mai a stare assieme a uno come te," rispose lei.

"Correzione: non ti incoraggerebbero mai a stare con me," disse lui. "Perchè se vedi i miei titoli sulla carta, sono un buon partito. Ci sono testimonianze molto attendibili sul fatto che la mia famiglia ha cessato tutte le pratiche delle Arti Oscure, e che sta aiutando a ricostruire ciò che un tempo è stato distrutto"

Hermione sapeva che aveva ragione. Se avesse incontrato un mago come Draco e avesse deciso di fidanzarsi con lui, la sua famiglia e i suoi amici l’avrebbero accettato.

"La cosa ridicola dell’intera faccenda," continuo Draco, "è che ero solito avere pregiudizi contro tutti quelli che non erano purosangue. Ma adesso è ora di recuperare. Se una persona come te non riesce a superare i pregiudizi che ha su di me, allora non c’è speranza che la nostra società, un tempo divisa, rimanga unita per sempre."

Le parole di Draco colpirono fortemente Hermione. C’era verità in esse, e solo in quel momento la ragazza realizzò di aver negato la realtà a se stessa per lungo tempo. "Hai ragione," mormorò Hermione. "Penso che sia un pregiudizio anche ciò che mi sta trattenendo."

"Cos’è che hai detto?" chiese Draco, portandosi la mano all’orecchio. "Hai appena detto che io ho ragione? Deve essere un record."

Lei lo guardò, le lacrime che le sgorgavano dagli occhi. "Mi dispiace tanto," disse.

"Non c’è bisogno che ti scusi," mormorò Draco, con il tono di voce più dolce che lei avesse mai udito da lui. Si avvicinò con un passo e le tese un fazzoletto. "E per favore non piangere. Non riesco a sopportare le streghe che piangono."

Lei prese il fazzoletto e si tamponò gli occhi, sorridendo imbarazzata. "Devo essere un disastro."

"Sei stupenda," disse lui. "Avrei dovuto dirtelo quando ti ho visto per la prima volta stasera."

I loro occhi si incontrarono, ed Hermione si trovò incapace di sottrarsi a quello sguardo. Lui si avvicinò, ed Hermione capì che Draco si stava preparando per baciarla. Sentì il respiro sconquassarle il petto.

"Così bella infatti," bisbigliò lui, le labbra che quasi toccavano quelle di Hermione. "Che ho voluto farlo per tutta la serata"

Quando si baciarono, Hermione lo sentì attraverso tutto il corpo. La sua mente cercava di negare che desiderava farlo, ma il suo corpo continuava ad accrescerne il bisogno. Le loro bocche sembravano combaciare perfettamente insieme. Le labbra di Draco erano morbide ma statiche abbastanza per portarla alla pazzia nel bramare di più. C’era una sensazione di rischio, di sfida nel baciarlo che faceva tutto molto più eccitante.

Mentre i loro baci diventavano sempre più appassionati, lui la guidò nella zona di deposito dei mantelli. Continuarono a baciarsi. Hermione cominciava a sentirsi assetata di piacere, ma le mancava l’ossigeno. Il suo profumo era così buono, ed entrambi sembravano sapere esattamente dove baciare l’altro. Draco gemette di desiderio quando Hermione allontanò le labbra per un secondo di troppo, prima che la ragazza catturasse la sua bocca in un altro bacio più profondo e violento del primo. Lui fece per toglierle il mantello, ma ebbe difficoltà con i bottoni. Allontanò la bocca da quella di Hermione per dire qualcosa. Appena mosse la bacchetta, il mantello si aprì. Quando esso cadde sul pavimento, Hermione lo allontanò, distratta.

"Dobbiamo andare in qualche posto più intimo," disse lui, raccogliendo il mantello di Hermione e appoggiandolo sul tavolo.

"Se andiamo in qualche posto più intimo, mi preoccupa ciò che questo potrebbe significare," disse lei, cercando disperatamente di riprendere fiato.

"Significherà che vogliamo più privacy," disse lui. "Io conosco il luogo perfetto."

Hermione notò che Draco sembrava leggermente nervoso, nonostante cercasse di nasconderlo. Una piccola parte di lei sapeva che se fosse andata con lui sarebbero finiti nella sua camera da letto. A discapito di quanto le sarebbe piaciuto, Hermione sapeva di non essere ancora pronta per quello.

La ragazza gli prese la mano e la strinse. "Non stanotte, Draco. Devo proprio andare," disse lei. "Sono veramente tentata a restare, ma davvero, è meglio se vado."

"Sì, si sta facendo tardi," disse lui, lisciandosi indietro i capelli e annuendo con il capo. Le sue labbra erano più rosa e leggermente gonfie a causa del bacio. "Lascia che ti accompagni fuori." La aiutò ad indossare il mantello.

"Buona notte," disse Hermione appena raggiunsero l’entrata. "Sono contenta che le cose siano andate così bene."

"Sì, le cose sono andate molto meglio di quanto avessi sperato," disse Draco. L’occhiata che le rivolse faceva chiaramente capire che non si stava riferendo al ballo.

"Mi sento più leggera," disse lei, sentendosi ancora arrossire. Non poteva far altro che sorridere.

"Buona notte, Hermione," disse il ragazzo, “e grazie per il ballo."

"E’ stato un piacere," rispose lei, contenta di vedere il sorriso malizioso che Draco le rivolgeva. Lo salutò un’ultima volta e poi si smaterializzò.

Quella notte, Hermione arrivò nel salotto del suo appartamento chiedendosi se avrebbe mai raccontato ad anima viva di essersi innamorata di Draco Malfoy.

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Note dell’ Autore: Grazie a tutti voi che avete letto e recensito questa mia fan fiction! “Malfoy Movement in a Minor” è parte di un romanzo più lungo che spero prossimamente di trovare il tempo di scrivere. Per la caratterizzazione di Draco, devo ringraziare molto mio marito. Questa storia è dedicata alla mia amica Lea. Se volete leggere altre fan fiction scritte da me, vi invito a partecipare all’ HHFL, il mio gruppo su Yahoo. Lì farò del mio meglio per rispondere alle vostre domande riguardanti questa e altre storie che ho scritto. NB: Tutte le mie storie sono in lingua inglese, perciò dovrai conoscere abbastanza bene questa lingua per capirle.

Note della Traduttrice: Anch’io vi ringrazio per aver letto questa storia! Devo dire che ciò che mi ha dato più problemi è stato il titolo, che non riuscivo proprio a rendere nella nostra lingua… Tradurre questa fan fiction in italiano non è stato semplice. Ho cercato nei limiti del possibile di tradurre in maniera letterale, evitando di stravolgere le frasi, nel rispetto di Elia che è la vera autrice della storia. In alcuni casi, però, ho dovuto modificare la struttura dei periodi al fine di rendere la lettura più scorrevole. Sono orgogliosa del risultato ottenuto, e vi ringrazio di cuore per aver letto questa storia, che in piccola parte sento anche mia.

  
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