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Autore: maavors    27/11/2012    4 recensioni
Mia Nisi è il nuovo sottotenente dei RIS di Roma. Il suo arrivo porterà molti cambiamenti nel (quasi) tranquillo ambiente romano.
IMPORTANTE: sto aggiornando e modificando i capitoli. 05/01/2016
Genere: Commedia, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bartolomeo Dossena, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
 
 
Così aveva finito per pensare a lui come non
 si era mai immaginata che si potesse pensare
 a qualcuno, presagendolo dove non era,
desiderandolo dove non poteva essere,
svegliandosi all'improvviso con la sensazione
 fisica che lui la contemplasse nel buio mentre lei dormiva.
L'amore ai tempi del colera, Gabriel García Márquez
 
 
 
Arrivò a casa di Bart con qualche minuto di ritardo. Prima di suonare il campanello restò un momento a guardarlo attraverso la grande finestra che si trovava in cucina: aveva un canovaccio poggiato sulla spalla e girava qualcosa all’interno di una pentola sui fornelli. Era bellissimo, pensò. Non si era mai sentita così con qualcuno. Era consapevole che fosse del tutto assurdo, l’aveva conosciuto da troppo poco tempo, era impossibile sentirsi così. Se lo ripeteva come un mantra almeno venti volte al giorno. Eppure si trovava lì, incapace anche solo di suonare il campanello, con le farfalle nello stomaco come durante il suo primo bacio, con i brividi lungo la schiena e non solo perché il suo vestito era troppo corto e lì fuori si congelava.
Fece un respiro profondo e si decise ad entrare.
Lui l’accolse sulla porta con un sorriso e la fece accomodare in cucina, mentre lui finiva di cucinare. Mia si sedette sull’isolotto, non curandosi del vestito corto e lo osservò maneggiare con presine e mestoli: le uscì spontaneo un sorriso. “Che ti ridi?” chiese Bart “C’è qualcosa che non sai fare?” replicò lei, lui non rispose “Assaggia qui” si avvicinò a Mia con un mestolo di legno con sopra una salsa rossa, sugo probabilmente. Lei fece come ordinato e rimase senza parole “Buonissimo”.
Non accorgendosene nemmeno si ritrovò a baciarlo. I suoi baci erano come droga, non se ne saziava mai. Strinse le lunghe gambe attorno ai suoi fianchi, facendolo avvicinare a lei.
Prima di scansarsi gli morse leggermente il labbro inferiore facendolo sorridere.
 
Cenarono tranquillamente, scambiandosi sguardi. “Sei un cuoco migliore di me, lo ammetto” disse Mia ad un certo punto, quando stavano finendo. “Ma io sono bravissimo a fare tutto” replicò lui, soffermandosi sul tutto, facendo ridere la ragazza. “Aspettami sul divano, prendo del vino” disse lui e Mia seguì il suo consiglio.
La sua casa era il regno della pace, l’opposto di quella della ragazza. Ogni cosa era al suo posto, ogni dettaglio era ben studiato, stava bene lì.
 
 “Ti ho già detto che sei bellissima?” disse Bart, raggiungendola sul divano con due bicchieri di vino “Direi almeno cinque o sei vo…” Mia non poté continuare la frase perché Bart la prese e la baciò. Un sorriso le si formò sulle labbra, stava bene.
Lentamente si sdraiarono, mentre Bart continuava a baciarla. Sul collo, sul petto, poi di nuovo sul collo. Mia era paralizzata, non riusciva a muovere anche solo un muscolo. Le sue mani erano un tocco leggerissimo che la facevano rabbrividire ogni volta che le sfiorava la pelle, sulle cosce, dietro la schiena. Ogni momento che passava diventava sempre più difficile per Mia rimanere calma.
“Ti faccio questo effetto Mia?” sussurrò lui con una voce calma, sensuale e calda. Non riusciva nemmeno a rispondere e Bart se ne accorse, quindi si alzò, ma lei lo prese per un braccio e mentre lo sbatteva sul divano si mise a cavalcioni sopra di lui. Iniziò a sbottonargli la camicia e ad ogni bottone che slacciava gli baciava l’addome, perfettamente scolpito. Poi iniziò a baciargli il collo, le orecchie, il naso, gli occhi. Questa volta era lui ad essere senza fiato. Mia tornò a baciargli l’addorme, l’ombelico, sempre più in basso. I battiti di Bart acceleravano ad ogni bacio. “Mia… Mia… Mia…” disse sorridendo. Lei lo guardò con aria divertita, poi lui le prese la mano e la condusse sul letto.
Continuando a baciarsi si adagiarono sul materasso e lui con la camicia aperta le sfilò prima le calze, poi il vestito.
Era da troppo tempo che non provava quelle emozioni pensò Mia, poi la smise di pensare del tutto e s’immerse completamente nella situazione, in Bart.
 
Un raggio di sole penetrò dalla finestra e colpì gli occhi di Mia, facendola svegliare.
Notò con piacere di trovarsi nella stessa posizione in cui si era addormentata: tra le braccia di Bart. Era ancora stanchissima, in due giorni aveva dormito otto ore. Per quanto si trovasse bene lì voleva solo tornare a casa e dormire almeno fino al giorno dopo. Immersa nei suoi pensieri non notò Bart, che nel frattempo si era svegliato e la stava fissando.
“Buongiorno” le disse con voce calma e tranquilla, come se quella fosse la normalità, come se si conoscessero da sempre. Mia non rispose ma gli sorrise debolmente, lui allora si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. Era tutto perfetto. Non si sarebbe mai e poi mai stancata di quella situazione, finché gli occhi non le caddero sulla sveglia. “Oddio ma sono le sette e mezza” avvolta dal lenzuolo Mia scese dal letto e iniziò a cercare sul pavimento i suoi vestiti, lui la guardava divertito “Scusa, ma che stai facendo?” chiese ridacchiando. “È tardissimo, devo tornare a casa, cambiarmi, farmi una doccia possibilmente e andare in Caserma” rispose voltandosi verso di lui “e dovresti anche tu.” Lui scese dal letto e le si avvicinò “La doccia ce l’ho anche io, e ci sta benissimo anche in due. E per quanto riguarda i vestiti, be’ per me potresti anche andare così” le disse ridendo “Eleonora ha lasciato qualcosa qui, ha detto sarebbe passata in settimana.”
Mia si morse il labbro mentre cercava di ragionare, “Okay. Mi hai convinta” disse con un sorriso. Lui la prese in braccio e la portò in bagno facendola ridere. “Vedi, ci si entra in due” disse Bart mentre insieme entrarono nella doccia. Ci misero più tempo del dovuto per lavarsi, ovviamente.
 
Quando ebbero finito tornarono nella stanza, dove si trovava l’ex armadio di Eleonora. Con scetticismo Mia lo aprì e quasi le venne un colpo quando vide che lì dentro c’erano solo abiti da sera. “Oddio e ora che faccio?” disse lei mettendosi le mani tra i capelli umidi.
Bart si avvicinò “Li metteva qui i pantaloni” disse mentre armeggiava con i cassetti, e come per magia tirò fuori un paio di jeans che le lanciò. Mia li prese al volo, sembravano della sua taglia. Mentre li infilava lui le lanciò anche una felpa enorme “Ti dovrai accontentare di questa” esclamò mentre le prendeva un paio di converse, sempre di Eleonora.
“Questa l’ho presa durante il mio ultimo viaggio a New York, giusto?” disse divertita lei. La maglietta era grigia e sopra c’era scritto “I LOVE NY” Bart rise “Certo”
Trovarono tempo per prendersi un caffè e di corsa uscirono dalla villetta di Dossena.
 
Mia si avvicinò alla sua macchina e cercò le chiavi nella borsetta che si era portata la sera prima “Andiamo con la mia” le disse Bart mentre chiudeva il cancello. Mia lo guardò scettica ma visto che erano in ritardo probabilmente con lui avrebbe fatto prima.
Salirono in macchina e come Mia aveva previsto lui iniziò a sfrecciare tra le macchine a tutta velocità. “Vorrei arrivarci viva in caserma” disse lei terrorizzata. “Allacciati la cinta e non succede niente” replicò lui ridendo.
Erano anni che non stava così bene con qualcuno. La sua vita a Roma diventava giorno dopo giorno sempre più bella. A lavoro si trovava bene, i colleghi erano tutti simpaticissimi, e Bart rendeva tutto ancora più speciale.
Lo guardò mentre era preso a guidare, i lineamenti duri lasciavano intravedere quel poco di dolcezza che sembrava dedicare solo a lei. Le uscì un sorriso ma cercò di non farsi vedere.
In pochissimo tempo arrivarono in Caserma e nessuno sembrò notare lo strano abbigliamento di Mia o che fossero entrambi affannati dalla corsa per arrivare in orario.
 
Emiliano e Bianca li accolsero all’entrata, stavano prendendo un caffè. Lei rideva alle sue stupide battute e lui sogghignava mentre girava lo zucchero nel bicchierino. Erano così spensierati, pensò Mia, quando erano insieme sembrava che niente li potesse toccare, come se fossero in una bolla. Non appena Emiliano li vide si raddrizzò e cambiò radicalmente espressione “Ciao” disse ad entrambi. Mia ricambiò il saluto mentre Bart si dirigeva verso Ghirelli che lo aveva chiamato dal suo ufficio.
Bianca le sorrise e con gentilezza le disse: “Ciao Mia, che carina questa maglietta!”

 

 
aggiornato e corretto 01/02/2016
  
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