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Autore: Eldur    27/11/2012    1 recensioni
E' sicuramente e certamente provato che Rose Weasley e la vendetta vadano perfettamente d'accordo, come il fatto che i Serpeverde odino i Grifondoro.
Ma non sempre funziona così...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Fred Weasley Jr, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando non si può fare a meno della vendetta...
e di Scorpius Malfoy



Se c’era una cosa che Rose Weasley proprio non riusciva a sopportare, oltre, ovviamente, a Scorpius Malfoy, era subire gli scherzi.
Prima, Fred e James, i suoi cugini, gliene facevano in continuazione e non si poteva dire che non li avesse spaventati, alla fine. Sì, perché la sua famosa isteria era da temere anche a miglia di distanza.
E ora, qualcuno si permetteva anche di prenderla in giro! No, l’avrebbe fatta pagare a chiunque le avesse lanciato, quella mattina per i corridoi, un incantesimo di taglio sulla gonna della sua uniforme.
Era stato alquanto imbarazzante il momento in cui la gonna aveva toccato terra e aveva rivelato le sue, per altro, orribili mutandine rosa a tutti gli studenti che si spostavano per il corridoio. Aveva dovuto correre fino al suo dormitorio per cambiarsi - l’idiota in questione aveva anche lanciato anche una sorta di incantesimo che le impediva di sistemarsela con un Reparo - tenendosi la gonna con le mani e saltando la sua ora doppia di Trasfigurazione. E tutti sapevano quanto odiasse saltare le lezioni.
Ma Rose Weasley, dai compiti, alle domande di un esame, alle questioni personali, non lasciava mai niente di irrisolto.


***

“Ehilà, Rosie! Tutto bene?” domandò contento Fred Weasley II. Rose, appena entrata nella Sala Comune dei Grifondoro, gli rivolse uno sguardo che non prometteva niente di buono.
Con una falcata gli fu praticamente addosso. “Non chiedermi se va tutto bene, Fred Weasley! Lo so che cosa avete fatto tu e James e state certi che me la pagherete!”
“Cosa?” chiese Fred con un sopracciglio alzato, “Sei finalmente andata fuori di testa con tutti i libri che hai studiato?”
James entrò proprio in quel momento con un sorriso enorme. “Qualcuno ha chiamato James Il Grande?”
“Oh, sì, grande genio!” esclamò Rose, rivolgendosi successivamente a lui, “Stavo proprio spiegando a Fred come ho scoperto che siete stati voi a farmi quello stupido scherzo stamattina.”
I due implicati nella faccenda si stamparono la stessa identica espressione sul viso che gridava quanto non avessero afferrato ciò di cui si stava parlando, ma Rose non si lasciò convincere della loro innocenza. Stava per mettersi a urlare più forte di quanto avesse mai fatto quando qualcuno la interruppe.
“Ah, quindi cerchi di vendicarti per lo scherzo di cattivo gusto che ti ha fatto stamattina?” si intromise Lily Potter, sedendosi sul divano di fronte al fuoco, interessata come se avesse voluto guardare un film babbano e intanto mangiare i pop-corn.
“Sì, perché… aspetta, cosa?” disse Rose, “Che cosa sai tu di quello che è successo? Perché hai appena detto ‘ha fatto’…?”
Lily ridacchiò, ma si sentì solo per poco perché a lei si unirono gli altri due cugini e un Grifondoro comparso per caso con delle fragorose risate. Rose immaginò che mentre parlava con Lily, il Grifondoro aveva proposto qualche battuta sul brutto scherzo che le avevano fatto.
“Rosie, non sapevamo che portassi le mutande rosa. L’avevamo sentito da Pix, ma non ci avevamo creduto…” disse James, ma venne colpito da un pesante libro che Rose gli aveva fatto levitare sulla testa prima che potesse concludere la sua umiliante osservazione. Cercò di non pensare a Pix, anche se avrebbe dovuto ucciderlo, quel maledetto poltergeist. Adesso non solo i ragazzi spiavano le ragazze, ma anche i fantasmi!
“Avete appena ammesso le vostre colpe ridendo. Se non aveste saputo cosa era successo non avreste riso per quello che vi ha detto…” Rose non riuscì a concludere, non sapendo il nome del ragazzo in questione, ma lo indicò.
“Veramente ce l’ha appena raccontato, è per quello che abbiamo riso. La voce non si è ancora sparsa per il castello, che cosa strana! Sei fortunata!” la prese in giro Fred. “Per adesso” aggiunse sottovoce a James che sghignazzò.
Stranamente, sembrava veramente onesto, quindi Rose cominciò a rimuginare sugli indizi che aveva. Se non erano stati loro, allora…
“Lily”, disse improvvisamente, girandosi verso di lei, “tu sai chi è stato, vero?”
Lily annuì. “L’ho visto con i miei occhi quando pronunciava l’incantesimo e poi sbavava mentre ti guardava.”
“Chi è stato?” domandò ancora precipitosamente Rose.
Lily fece un gran sorriso. “Scorpius Malfoy.”
“Cosa?!”


***

Dopo che si fu fatta dare la parola d’ordine della Sala Comune dei Serpeverde da Albus, avendogli falsamente rivelato di aver voglia di fare un salto a trovarlo, quella sera, Rose mise in atto il suo piano.
Tutti gli studenti erano a cena, così ebbe via libera fino al dormitorio di Albus. Una volta che fu entrata, cercò il letto e il pigiama che le servivano e sparse dappertutto il contenuto del barattolo che aveva rubato a James. Ne sparpagliò una grande quantità, ma, non contenta, decise di utilizzare tutto quello che c’era.
Dopodichè sorrise diabolicamente. Neppure suo fratello aveva mai visto la sua parte cattiva, quindi pensò che nessuno avrebbe creduto che fosse lei l’artefice di quello scherzo. Però avrebbe avuto lo stesso la sua vendetta. Sì, Rose non era ingegnosa solo quando si trattava di fare i compiti. Dopotutto, i suoi geni erano anche quelli dei suoi zii gemelli, Fred e George, e infatti aveva deciso di prendere spunto da loro.
Aprì tutti i cassetti del comodino vicino e fece evanescere ogni vestito, dalla biancheria alle divise.
Poi sgattaiolò ridacchiando.
Nascondersi nella Sala Comune dei Serpeverde era un’idea che le metteva i brividi, in realtà, ma l’avrebbe fatto per importanti cause superiori.
Aveva pensato di infilarsi nel grande armadio nell’angolo della stanza. In questo modo nessuno - a meno che non avessero aperto le ante, ma era abbastanza sicura che nessuno dei Serpeverde avrebbe guardato in un vecchio armadio per le scope - avrebbe potuto vederla, ma lei avrebbe potuto scorgere il momento in cui Scorpius sarebbe sceso.
Ovviamente, questo significava niente cena. Sperò solo che i borbottii della sua pancia non l’avrebbero tradita.



***

Dopo quasi un’ora, Rose, che stava per addormentarsi, si riscosse per vedere chi aveva appena fatto il suo ingresso nella Sala Comune. Diede un’occhiata e si considerò fortunata.
“Ehi, Scorpius, tu hai visto Rose a cena?” domandò Albus Severus Potter al suo migliore amico, mentre entravano nella Sala Comune e si dirigevano verso i dormitori.
Scorpius si fermò improvvisamente in mezzo alla stanza e arrossì violentemente. “R-Rose? E io cosa c’entro? Giuro che non sono stato io!”
Rose, dall’interno dell’armadio, ribollì di rabbia. Allora ce li hai i sensi di colpa, stro…
“Eh?” pronunciò Albus confuso e con un sopracciglio alzato.
Se possibile, Malfoy arrossì ancora di più. “No, niente. Scusami, non ti stavo ascoltando”
Albus sospirò. “Dicevo… non ho visto Rose a cena, oggi. Volevo chiederle di portarmi i compiti di Storia della magia.”
Scorpius tossicchiò. “No, no, non l’ho proprio vista, neanche stamattina.”
Rose scosse la testa e alzò gli occhi al cielo anche se nessuno poteva vederla. Ma quanto era stupido Scorpius? Facendo così era ovvio che la gente avrebbe capito che era stato lui a farle quello scherzo.
Albus cambiò argomento, con evidente sollievo del biondo. “Oggi sono stanchissimo, non vedo l’ora di andare a dormire.”
“Sì, anche io” concordò Malfoy e insieme si diressero verso le scale che portavano ai dormitori.
Rose rimase incantata sul fondoschiena di Scorpius per qualche secondo. Anche se non l’avrebbe mai ammesso, non era così male…
Poi si accorse che stava sbavando e, imbarazzatissima, anche con se stessa, distolse subito lo sguardo.


***

Era la terza volta che rischiava di addormentarsi e che continuava a schiaffeggiarsi da sola.
Dopo che suo cugino e Malfoy erano spariti erano passate quasi due ore in cui i peggiori Serpeverde mai esistiti avevano fatto di tutto nella Sala Comune. Rose, che aveva dovuto per forza assistere, cercava di concentrarsi su quello che doveva fare senza farsi venire attacchi di vomito.
Finalmente la stanza era vuota e un freddo fuoco verde, tutto il contrario di quello nella sua Sala Comune, ardeva debolmente nel caminetto.
Decise di uscire da quell’armadio pieno di polvere e muffa e di sedersi sul divanetto.
Attendeva con ansia le urla di Scorpius, ma sembrava che non si fosse messo ancora a letto. Strano, visto che aveva detto di essere stanco.
Come se lo avesse richiamato con il pensiero, il finto biondo cominciò a urlare. Rose scoppiò a ridere.
I cassetti di legno vennero aperti con talmente tanta forza che si sentivano perfino nella Sala Comune. Dopodichè la porta si aprì e dei piedi risuonarono sulle scale. Probabilmente aveva svegliato tutti i Serpeverde, quindi Rose pensò che le conveniva sparire il prima possibile.
“Cazzo!” gridò Scorpius, “Chi cazzo mi ha messo della polvere urticante nel pigiama?”
Se aveva urlato due parolacce in un secondo, significava che era davvero alterato. Fece il suo ingresso così, nella stanza, e Rose, tranquillamente sdraiata sul divano, ammiccò.
Lui, grattandosi dappertutto, divenne rosso dalla rabbia e indicò la rossa con l’indice e un odio palpabile in tutta la stanza.
“Tu!” urlò. Rose sorrise.
“Per tua informazione, è polvere di Bulbadox, non urticante, e oltre al prurito, tra poco, ti spunteranno anche delle enormi schifose pustole. Buonanotte, Scorpius caro” disse dolcemente. Si alzò dal divano e si diresse verso l’entrata della Sala Comune. Sentiva i passi agitati degli altri Serpeverde, quindi le recava un gran beneficio andarsene di lì. Nessuno doveva sapere che era stata lei.
Scorpius, però, non era della sua stessa idea. Corse - sempre grattandosi, con la pelle che diventava sempre più rossa - e le bloccò la strada. Ma Rose non si fece ingannare.
“Che c’è, non pensavi che avrei scoperto chi era stato con la mia gonna stamattina? Andiamo, e tu dovresti essere intelligente?” disse.
Scorpius ammutolì. E per qualche secondo rimasero entrambi in silenzio.
Poi Malfoy le afferrò improvvisamente il viso, lo trasse a sé in un movimento violento e la baciò con foga.
I pensieri di Rose si annullarono completamente e se prima era rimasta sorpresa, in quel momento rispondeva con felicità e impeto al bacio.
Fu così che venne scoperta a baciare Scorpius pieno di pustole, nella Sala Comune dei Serpeverde dai Serpeverde che mimavano conati di vomito.


***


In Infermeria, mentre pulivano i vasi da notte qualche giorno dopo…
“Odio essere messa in punizione per colpe altrui! E odio te! Sai quanto costa questa storia alla mia perfetta carriera scolastica?”
“Veramente ci sei dentro fino al collo, Weasley.”
“Non parlarmi così!”
“Io ti parlo come mi pare e piace, visto che ti ho anche baciata e tu hai risposto benissimo al mio bacio.”
“…”
“Visto, lo ammetti anche tu.”
“N-non… non è vero! Mi hai costretta!”
“Certo Weasley, e io non sono ricco. Pensa a quando lo scopriranno i nostri genitori; siamo nella merda, sai?”
Rose si guardò in giro. “Senti, togliti i vestiti, muoviti, prima che ci ripensi.”
Scorpius, sorpreso, rimase a bocca aperta. “Cosa?”
“Ho detto togli i vestiti!”
“E perché?!”
“Quanto sei idiota! Tu non sei il maschio, qui dentro!”
“Ok, ti dispiace essere più esplicita?”
“Togli i vestiti e i nostri genitori, almeno, si uccideranno per qualcos’altro, invece che per un semplice bacio.”
“Aaah, adesso ho capito! …Cosa, ma sei pazza?”
“Muoviti!”







Writer’s corner
Salve a tutti! Eh già, sono tornata nel fandom, poveri voi!
Questa storia mi è venuta in mente leggendo un pezzo di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, quando Fred e George dicono di aver infilato della polvere di Bulbadox nel pigiama di una studentessa di Grifondoro nel periodo dei loro G.U.F.O.. Beh, non potevo non scriverci qualcosa!
Rose e Scorpius sono una delle mie coppie preferite, spero che questa One-shot sia venuta bene. Volevo che venisse qualcosa di più demenziale, in realtà, ma proprio non ci sono riuscita. Sarà che non sono capace xD
Grazie a tutti voi che avete letto :)

   
 
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