Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Sary00    27/11/2012    1 recensioni
Prologo.
Ci si può innamorare del proprio fratello?
Sì, però solo se non è tuo fratello di sangue.
Infatti, i genitori, dopo aver avuto lui, il figlio maschio, avevano cercato di avere un altro bambino, ci provarono per un po', ma non arrivava, così decisero di adottarne uno, precisamente una bella bambina dagli occhioni marroni.
Sono cresciuti come fratelli, ma il bene che lei provava per lui andava oltre al bene fraterno, e se ne accorse quando lui portò la sua prima ragazza seria, cercava di negarlo, ma ogni volta era sempre più evidente; così decise di mettersi con il peggior nemico del 'fratello', questo porterà gelosia da parte di lui, che si chiederà se sua 'sorella' è soltanto quello o qualcosa in più.
"E pensare che prima tra di noi era come un legame di sangue" - le disse baciandole la testa.
"Legami di sangue?" - disse lei voltandosi verso di lui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1.
 
“Juan Andres, dovremmo dirti una cosa.” - disse una donna al piccolo bambino seduto di fronte a lei al tavolo, dopo aver sparecchiato. E, quando lo chiamava juan Andres, o c'era una catastrofe in agguato o una notizia bellissima da dargli. In seguito, Juan Andres, chiamato da tutti Andres, scoprì che si trattava della prima opzione, mentre sua madre Emilia ovviamente credeva nella seconda.
“Si, mamma?” - disse lui, guardandola fissa. 
“Ecco piccolo, noi... Nicolas, per favore.” - supplicò lei, chiedendo aiuto al marito, che fumava una sigaretta fuori dal balcone.
“Papà, perché siete così nervosi?” - chiese lui, sospettando che qualcosa non andasse per il verso giusto, anche con la sua ingenuità di bambino.
“Non lo siamo tesoro è solo che....” - esitò Emilia, supplicando suo marito con lo sguardo - “E' una cosa molto importante, ed è una cosa bellissima, vero amore mio?”
“Sì figliolo, è una cosa meravigliosa ed importantissima per noi tre.” - disse Nicolas, spegnendo la sigaretta ed entrando nel salone. - “Abbiamo deciso di darti una sorellina.”
“Che?” - chiese il piccolo incredulo - “No, assolutamente no. Io sto benissimo da solo. E poi, mamma, tu dovresti portare una pancia enorme per 9 mesi e poi dovremmo sopportare i suoi piagnistei la notte, cambiare i pannolini, sopportare i lamenti quando le crescono i dentini...” - e numerò una decina di altri motivi per i quali non voleva avere una sorellina.
“Basta Andres.” - disse sua padre, severo - “Io e la mamma abbiamo di deciso di adottare una bambina, quindi non preoccuparti di questo.”
“Come? E perché? Stiamo benissimo così! E perché dovete andarne a prenderne una al negozio dei bambini?” - disse lui, rivolgendosi alle case famiglia.
“Ascolta bambino mio.” - disse Emilia, prendendo le sue piccole mani e stringendole fra le sue - “Purtroppo, il dottore mi ha detto che la mia pancia non potrà mai più contenere un bambino, perché non sarebbe in grado di crescere. Per questo vogliamo adottare un altro figlio.”
“Io non vi basto?” - chiese lui, iniziando a piangere. Andres era sempre stato molto sensibile.
“Andres, sei quello che più amiamo della nostra vita. Ma l'amore di due genitori non dovrebbe mai abbracciare un unico figlio, cresceresti troppo viziato. Ma non pensare che non ti vorremmo più bene. Noi ti vorremmo bene proprio come ora, solo che dovrai condividere questo amore con un altro bambino.” - spiegò lei, scompigliandogli i capelli biondi ed asciugando le sue lacrime.
“Almeno non potremmo averne uno maschio? Le femmine portano solo guai, questo è risaputo.” - disse lui, incrociando le braccia.
“Figliolo, la mamma voleva tanto una femminuccia e, visto che ci sei già tu maschio, abbiamo scelto di adottare una bambina. Sono sicuro che ti piacerà.” - disse Nicolas, dandogli un buffetto sulla spalla.
“Sarà, ma io lo ripeto. Le femmine portano solo problemi.” - disse di nuovo lui, arrendendosi a quello che sarebbe successo, e facendo ridere i genitori.
 
Nonostante il piccolo Andres fosse scontento dell’arrivo di una nuova sorellina, dovette accettarlo. Così, con la mamma e il papà, andò nella casa famiglia per prendere la bambina.
“Quindi, per i documenti, è tutto apposto?” – chiese Nicolas al direttore della casa famiglia.
“Certo. Brenda, detta Lalu da noi, è a tutti gli effetti vostra fiflia.” – disse il direttore.
“Siamo molto felici, grazie davvero.” – disse Emilia, e la famiglia tornò a casa.
 
Per tutto il tragitto Andres rimase in silenzio, osservando la bambina con curiosità. Quando Brenda si girava verso di lui, faceva l’indifferente, come se fosse arrabbiato. Non capiva però, che lei non aveva nessuna colpa, e aveva bisogno di una famiglia. Si sa, i bambini sono molto gelosi, e non è facile per loro capire queste cose.
Entrarono in casa, Brenda si guardava intorno, stringendo il suo orsacchiotto spelacchiato, come se lui le desse coraggio, le desse sicurezza. Era un posto nuovo per lei, aveva solo tre anni e aveva ‘paura’. Emilia si accorse del viso impaurito della bambina e cominciò a farla sentire a suo agio.
“Come ti sembra questa casa?”
“E', è... molto bella.” – disse Brenda, balbettando.
“Posso farle vedere la sua stanzetta?” – chiese Andres.
“Oh si, amore!” – disse Nicolas, felice.
“Vieni, saliamo.” – disse Andres alla bambina.
“Ti piace?” – chiese Emilia, una volta entrata nella sua nuova cameretta.
“Si... grazie.”
“Di niente. Starai bene con noi, te lo assicuriamo.” – disse Nicolas, abbracciando tutta la nuova famiglia.
 
Erano passati un po’ di giorni e Andres non digeriva per niente la nuova integrante della famiglia , le faceva i dispetti, la faceva piangere, gliene diceva di tutti i colori.
E dopo l’ennesimo dispetto, Emilia lo prese e lo portò con lei in giardino per parlare con lui, mentre Nicolas rimase in casa con la piccola Lalu cercando di calmarla.
“Juan Andres!” – e solo dal nome dedusse che sarebbe arrivata una bella strigliata. – “Hai finito di farla piangere?” – gli chiese Emilia, ormai stanca dei dispetti che faceva il bambino alla sorella.
“No, perché io non la voglio qui!” – disse arrabbiato.
“Perché non la vuoi?”
“Perché io voglio essere l’unico figlio per voi, e poi le femmine portano guai.” – disse con il broncio.
“Amore mio, te l’abbiamo già spiegato, ricordi? Il fatto che abbiamo adottato Brenda non significa che vogliamo meno bene a te.”
“Io, però non capisco perché l’avete voluta adottare.”
“Perché ogni donna sogna di avere un maschio e una femmina.”
“Se io ti prometto che cercherò di andarci d’accordo, tu mi prometti che non vorrai più bene a lei che a me?” – disse quasi implorante.
“Non ho bisogno di prometterlo, perché questo non succederà. Il mio amore è uguale per tutti e due.”
“Va bene mamma, cercherò di trattarla come si tratta una sorellina.” – disse sorridendo.
“Ecco, questo è il mio Andres!” – disse abbracciandolo e baciandolo tutto.
 
Dopo quel giorno, con solo 6 anni,  Andres capì che quello che faceva non era corretto, che così faceva soffrire tutti: Brenda, i suoi genitori e faceva del male anche a sé stesso.
Così iniziò a comportarsi come un vero fratello si comporta con la sorella; c’erano sempre le liti, ma subito dopo facevano la pace.
 
BENE!! FATEMI SAPERE SE VI PIACE CON UNA RECENSIONE!! BACIII 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Sary00