I giorni passavano e la vita andava avanti in modo monotono. Ottobre era arrivato, portando con se il grigiore del cielo che fortunatamente era rallegrato dal rosso delle foglie che iniziavano a staccarsi dagli alberi. Non ho mai capito in tutta la mia vita se amassi o odiassi quel periodo dell'anno. Tendenzialmente lo odiavo, provavo tristezza, troppi ricordi venivano a galla e facevano male. Quell'anno invece c'era qualcosa, o meglio qualcuno, al mio fianco che non mi faceva pensare a niente, mi faceva solo star bene. Quella persona era Harry. Da quando l'avevo conosciuto qualcosa era cambiato e non potevo non essere felice. Ormai era entrato a pieno titolo nel nostro gruppo ed eravamo diventati amici abbastanza in fretta. Il nostro rapporto si era rafforzato molto nell'ultimo periodo ed era anche grazie a lui se la mattina mi alzavo da letto per passare un quarto della mia giornata in quel luogo infernale. Iniziavo a provare dei sentimenti che andavano ben oltre l'amicizia e la cosa mi terrorizzava alquanto ma quando avevo lui al mio fianco tutte le mie paure e le mie insicurezze svanivano. Avevo parlato dei miei sentimenti con Niall e lui mi aveva risposto che dovevo dare tempo al tempo e se qualcosa doveva succedere sarebbe successo. Ah Niall e le sue frasi fatte! Mi davano alquanto fastidio ma infondo aveva ragione, avrei dovuto aspettare e vedere come si sarebbe evoluta la situazione. Se mi fossi fatta avanti avrei potuto rovinare lo splendido rapporto che tra di noi i era creato. Non lo volevo perdere e quindi se amicizia doveva essere l'avrei accettato.

“Ali, ali aspetta. Ho bisogno di parlarti” mi bloccò harry mentre mi trovavo sulla porta dell'aula pronta per andare a casa.
“Sì, dimmi tutto!” risposi con un sorriso.
“Ecco, mi chiedevo se.. ecco, se ti andasse di uscire con me domani sera.” mi chiese cercando di non incontrare il mio sguardo. Non avevo mai visto harry così insicuro. Mi aveva appena chiesto di uscire con lui, il mio cuore stava facendo capriole e salti mortali e con una finta calma risposi:
“Certo, con piacere! Passi tu da me?
“Ok, per le 7 va bene?”
“Perfetto. Allora a domani, ciao Harry!”
“A domani!” ci salutammo con un cenno della mano e mi allontanai.

“NIALL!” urlai nel microfono del mio telefono.
“Alison,che c'è? Potresti evitare di spaccarmi un timpano attraverso il telefono?? te ne sarei grato!” mi rispose Niall scocciato dall'altra parte della cornetta.
“Vuoi smettere di blaterare e ascoltarmi, ti devo dire una cosa importante!” riposi secca.
“Spara!”
“Harry..” inizia in preda all'emozione e alla felicità che quella notizia mi procurava.
“Harry cosa?” mi chiese Niall che stava cercando di capire cosa fosse successo.
“Se mi lasci finire, Horan! Comunque, Harry mi ha chiesto di uscire con lui domani sera.” risposi tutto d'un fiato.
“Oh dio Ali! È stupendo, proprio quello che desideravi! Raccontami tutto, com'è successo? Voglio tutti i dettagli!” disse strillando per la felicità.
“Niall mi solo chiesto di uscire con lui, non c'è molto da raccontare.”
“Si lo so, ma voglio sapere com'era lui e cosa hai provato quando te l'ha chiesto.”
“Era molto insicuro, mentre me lo chiedeva ha cercato in tutti i modi di evitare il mio sguardo e quando gli ho detto si un sorriso enorme gli si è aperto sul volto.”
“E tu?”
“E io ero felice, lo sono tuttora. Non vedo l'ora di domani sera e sono già entrata in panico. Non so cosa mettermi, non so come truccarmi. Non so nemmeno dove andremo.”
“Alison, calmati. Dammi dieci minuti e sono da te, ti aiuto io a scegliere tutto.” disse con tono premuroso.
“Niall?”
“Dimmi Ali”
“Grazie, non so come farei senza di te.”
“Non devi ringraziarmi. Aspettami, sto uscendo di casa ora” detto questo riattaccò il telefono e dopo dieci minuti esatti me lo ritrovai di fronte a casa.
Quella sera io e Niall passammo circa due ore a decidere cosa avrei potuto mettermi per uscire e poi crollammo davanti ad un film.

La sera dell'appuntamento era arrivata e io non stavo più nella pelle. Mancavano circa cinque minuti alle 19 ed ero praticamente quasi pronta. Mi specchiai un'ultima volta e mi diedi una leggera sistemata alla mia chioma color miele dorato. Avevo scelto di indossare un paio di jeans aderenti, un top turchese e un chiodo di pelle color nocciola. Avevo paura di risultare ridicola con i tacchi così optai per un paio di stivali che mi arrivavano a metà polpaccio e una borsa ne troppo grande ne troppo piccola, entrambi in coordinato con la giacca.
Spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sentii suonare il campanello. -ci siamo, respira Alison.-
Appena aprii la porta tutto il nervosismo e la preoccupazione che qualcosa potesse andare storto sparirono. Davanti a me c'era Harry e il resto del mondo non esisteva. Era più bello che mai. Indossava un paio di jeans scuri e una camicia color azzurro pastello. I capelli erano più ordinati di tutti gli atri giorni e gli stavano veramente bene.
“Sei bellissima!” mi disse appena gli aprii la porta.
“Grazie, anche tu non sei niente male Styles!” gli risposi scherzando.
Salutai mia madre e seguii harry in macchina. Durante il tragitto verso il ristorante e anche durante la cena ridemmo e scherzammo. Mi stavo divertendo molto, e anche Harry sembrava godersi la serata.

“Ti va di fare una passeggiata?” mi chiese appena fuori dal ristorante.
“Certo. Ti voglio portare in un posto, è qua dietro.” camminammo per circa un minuto, in silenzio. Harry non spiccicava parola in preda alla curiosità. Voleva capire dove lo stavo portando e perchè lo stavo portando lì. Arrivammo in un piccolo spazio verde con una panchina ed un paio di alberi.
“Come mai mi hai portato qui?” chiese harry.
“Questo posto è importante per me.”
“E come mai? Se mpre che tu abbia volgia di rispondere.”
“Sì, tranquillo, non c'è problema. La storia potrebbe essere un tantino lunga, sei sicuro di volerla ascoltare?”
“Non ti preoccupare, potrei passare ore ad ascoltarti.” a quella affermazione arrossii come non avevo mai fatto e iniziai a raccontare.
“È una lunga storia, tutto è iniziato circa una decina di anni fa. Avevo circa cinque o sei anni quando mio padre mi portò qui per la prima volta. Avevo litigato con la mamma ed ero molto arrabbiata. Mi disse che era il suo posto speciale, che veniva qua quando era arrabbiato, triste o magari aveva bisogno di stare un po' da solo a pensare. Da allora iniziammo a venire qui solo io e lui per stare un po' soli, diventò anche il mio posto speciale. È qui che ho scoperto la cosa più brutta della mia vita. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Era il 25 agosto e papà mi portò qui, mi disse che aveva bisogno di parlarmi di una cosa molto importante. Lo vedevo serio e non capivo cosa stesse succedendo. Ricordo ancora le esatte parole: -Alison, devi sapere che nella vita non sempre tutto va come vorresti. A volte accadono anche cose che possono sembrare brutte, che possono non piacerci. Oggi ti ho portato qui perchè devo dirti una cosa molto importante. Prima però o bisogno che tu mi prometta che non ti farai fermare da questa notizia e continuerai a vivere la tua vita come hai sempre fatto, con quella spensieratezza che ti caratterizza. Me lo prometti tesoro?- glielo promisi e, dopo aver preso un respiro profondo, mi disse che aveva scoperto da poco di avere la leucemia. Non capivo cosa significasse quella parola, ma da come me l'aveva annunciato papà intuivo che fosse qualcosa di brutto. Morì circa sei mesi dopo quel giorno di fine agosto. Avevo nove anni. Quei sei mesi furono i più belli e i più brutti della mia vita. Passai un sacco di tempo con lui finché non riuscì più ad uscire di casa. È per questo che l'autunno non mi piace, mi ricorda quando lui stava male. Dopo la sua morte vengo qua ogni volta che ho bisogno di sentirlo vicino a me. Vengo quando sono felice, quando sono triste, quando sono arrabbiata, qualsiasi situazione importante in cui io mi trovi la devo condividere con mio papà e venire qui è l'unico modo per farlo. E questo è il motivo per cui questo posto è tanto speciale per me. Per molte persone non è che uno stupido pezzo d'erba con qualche albero e una panchina, per me invece è il luogo in cui io sto con l'uomo più importante della mia vita.”
“Tutto questo è.. io.. non so che dire Alison. Mi dispiace, seriamente. La morte di tuo padre ti ha segnato così tanto ma sei una persona così forte.”
“L'apparenza inganna. In realtà sono molto fragile, ma ho affrontato cose peggiori quindi se litigo con una persona o se ho una delusione d'amore non cado in depressione. Affronto la situazione a testa alta. Lì per lì fa male, ma so che prima o poi tutto passerà e non posso permettere ad alcune cose, che viste da fuori sono inezie, di rovinarti la vita.”
“È un pensiero così profondo. Non avevo mai incontrato una persona della mia età così matura. Sei fantastica Ali.”
“Credimi, non sono poi così fantastica. Ho solo un modo diverso di affrontare la vita.” dissi sorridendo. “Si è fatto tardi, torniamo a casa?” chiesi poi.
“Certo, ma prima devo fare una cosa.” disse con un sorriso malizioso in faccia. Lo guardai perplessa e non feci neanche in tempo a realizzare cosa stesse succedendo che delle labbra vellutate si posarono sulle mie. Quel bacio fu il coronamento di una serata perfetta. Sentivo le farfalle svolazzarmi nello stomaco e mi ero dimentica di tutto ciò che ci stava intorno. In quel momento c'eravamo solo io, Harry e il nostro sentimento.