Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: _son of rage and love_    27/11/2012    1 recensioni
Sentii il suo tocco, delicato, sulla guancia. La sua mano ad accarezzarmi dolcemente, piano, come fossi qualcosa di prezioso. Per poi alzarmi il mento,lentamente, fino a far incontrare i nostri sguardi. Sentii i battiti del mio cuore accelerare, farsi pian piano sempre più irregolari, e detro di me pregai che non se ne accorgesse. Mi diede un ultimo sguardo, più insicuro, quasi imbarazzato, poi prese corraggio e avvicinò il suo viso al mio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una strana domenica mattina. Mi aggiravo in pigiama per la casa vuota. I miei avevano deciso di andare a farsi un giro in campagna per il week-end, lasciando a me il dominio assoluto sul nostro appartamento, ma non senza avermi riempita di raccomandazioni.  I piatti sporchi nel lavello e i vestiti sparsi ovunque sembravano cercare di rinfacciarmi il mancato adempimento a tutte le promesse fatte. Ma io non mi sentivo troppo in colpa.  Avevo ancora un'intera giornata di libertà davanti e non intendevo sprecarla a preoccuparmi, avrei dato una spazzata più tardi. Per ora intendevo solo rilassarmi e vivere.
Un cd dei Green Day girava freneticamente nello stereo, a farmi compagnia. La musica cominciava ad avvolgermi e scorrermi nelle vene, mentre io contemplavo la possibilità di fuggire prima del ritorno dei miei. Arrivata alla traccia 5 non riuscii più a trattenermi e cominciai a ballare sul tavolo del salone.

"...DON'T WANNA BE AN AMERICAN IDIOT,
DON'T WANT A NATION UNDER THE NEW MEDIA,
AND CAN YOU HEAR THE SOUND OF HYSTERIA?..."

Adoravo lo stile del gruppo, e di questo cd in particolare. Da qualche tempo mi ero, infatti, data al punk rock, affascinata, come ogni adolescente che si rispetti, dalla trasgressione di tutte le regole.
Alla traccia 7 la musica cominciò a rendermi euforica, come nessuna droga riuscirà mai a fare. Non potevo più rimanere in casa, presi il telefono e mi accordai con i miei amici per un giro in centro.


Mezz'ora più tardi ero sul bus  con Martina e Giacomo. I due avevano già iniziato a fare  i cretini come loro solito. Con le cuffie alle orecchie si erano, inconsapevolmente, messi a cantare ad un volume fin troppo alto. La scena era comica e non avevo voglia di avvertirli, ma la vecchietta accanto non sembrava apprezzare troppo le loro doti vocali ed io, non volendo problemi, fui costretta a farli smettere.
Martina e Giacomo erano due ragazzi tosti, mi erano sempre stati accanto ed io non li avrei mai scambiati con nessun altro al mondo. Non erano perfetti, ma li adoravo: dai capelli rossicci e sempre disordinati di martina, alle fette (portava 47 di piede) di Jackie, dalla passione sfegatata per la cucina di lui, all'inseparabile rossetto nero ­di lei.  

-hai più trovato la maglia del pigiama?- chiese Martina, ditogliendomi dalle mie riflessioni.
-intendi quella coi maialini?- ribattei alzando volontariamente il tono della voce.
-ehi, in quanto amica non hai il diritto di rivelare le imbarazzanti fantasie dei miei pigiami in presenza di ragazzi!- cominciò a scaldarsi, lei.
-perchè, mi consideri ancora un ragazzo dopo la manicure che mi avete inflitto ieri?- cercò di smorzare la tensione, Jackie.
-infatti parlavo del figo dietro di te- Martina 1, Giacomo 0.
E tutto finì in risate, come al solito.

Arrivati alla fermata di via Ugo Bassi ci avviammo per Via Indipendenza, la via dello shopping, che attraversavamo abitualmente per arrivare alla nostra meta preferita: un parchetto un po' alternativo che si trovava alla fine di essa.
Tra una risata e l'altra ci accorgemmo di una folla di ragazze che si era creata in prossimità dell'hotel più lussuoso della città. Subito io e Martina decidemmo di andare a dare un'occhiata, eccitate dal fatto che, probabilmente, ne sarebbe uscita una persona famosa.

Raggiunto il gruppo, sempre più folto, di funradunate attorno all'entrata principale dell'hotel, mi sentii mancare. Tra le braccia e i cartelloni avevo scorto le tre sagome dei membri della band che aveva accompagnato la mia prima adolescenza, riempiendomi di sogni ed emozioni, e che, forse, nel fondo del mio cuore, per quanto non riuscissi ad ammettere, non avevo mai dimenticato: i Jonas Brothers.

Ciaaaao bellissime/i,
è la mia prima ff, quindi non smontatemi troppo..
..scherzo! Mi farebbe tantissimo ricevere
recensioni, positive o negative che siano, per provare a migliorarmi
e sapere che ne pensate! ;)
Detto ciò vi prometto che aggiornerò il prima possibile!
B. :3





  
  
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