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Autore: Lady Nobody e Pankun    27/11/2012    2 recensioni
Un dubbio...
un dubbio che può far diventare forse paranoici...
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Adesso voi direte che sono stato troppo paranoico quella volta, ma ho avuto le mie buone ragioni e poi…non è stata proprio quella paranoia, quel dubbio nella mia mente ad avermi portato dove sono adesso?
Non mi state seguendo?
Va bene, allora partirò col spiegarvi bene i fatti.
 
È cominciato tutto più o meno dopo la fine della storia dello scandalo in Belgravia.
Un giorno, per caso, venne fuori il nome di quella donna che, se mi permettete, io detesto dal profondo del cuore. Non so bene perché ma è così.
Io e Sherlock stavamo seduti in salotto, io leggevo il giornale della sera e lui componeva.
 
Ho mai detto che la sua musica è fantastica?
 
Comunque, sul giornale si parlava proprio di quell’ultimo caso da noi risolto.
E d’improvviso mi tornarono in mente quelle sue parole
“Le mie misure”

corrugai la fronte, come poteva Lui sapere le varie misure del corpo di una donna se…
beh, insomma, se non aveva mai avuto rapporti di  sorta?
Scrutai le sue spalle con quella domanda che vorticava nella mia testa.
Avvertii qualcosa all’altezza dello stomaco,
una sensazione strana e sgradevole, che mi fece arricciare il naso come disgustato.
 
Per giorni andai avanti arrovellandomi su come potesse conoscere certe cose…
E senza chiedermi il reale motivo per il quale la cosa mi desse fastidio…
Poi, una domenica sera, l’illuminazione!
 
Andai dritto dritto in camera sua, senza degnarmi di bussare.
 
-Tu hai riviste pornografiche!-
 
esordii incrociando le braccia al petto e cercando di non guardarlo male.
Lui sollevò lentamente lo sguardo dalle pagine di un libro.
 
-Come prego?-
 
-Tu…leggi riviste porno.-
 
ripetei sentendo la stizza aumentare all’inverosimile.
Sollevò un sopracciglio, chiudendo il libro ed alzandosi dal letto, venendomi incontro.
Rimase un po’ a fissarmi, con quei suoi maledetti occhi indagatori che sicuramente mi stavano analizzando da capo a piedi.
Alla fine si degnò di riaprire la bocca e proferir parola.
 
-E perché dovrei?-
 
-Non ne ho idea, ma non ci sono dubbi, se fosse altrimenti non si spiega come tu abbia potuto sapere le sue misure!-
 
-La cosa ti irrita?-
 
che domanda stupida, lo sapeva benissimo, lo aveva capito da un pezzo.
 
-Non mi hai risposto-
 
-Neanche tu…-
 
-Ho chiesto prima io!-
 
-La mia domanda è più interessante-
 
-Oh, adesso si risponde alle domande dalla più interessante alla meno?-
 
-Dovrebbe essere sempre così. Vedi, se si rispondesse sempre…-
 
-SI!-
 
la mia risposta brusca lo distrasse dal proprio discorso e riportò gli occhi su di me.
 
-Si…cosa?-
 
giurai di aver visto un mezzo sorriso increspargli le labbra.
 
-Si mi da fastidio! Mi da fastidio l’idea che tu…legga certe…cose…e ne faccia altre…con certe immagini…-
 
-Non faccio certe cose-
 
-E allora a cosa ti servono certe riviste?-
 
-Conoscenza! Devo sapere tutto, dai tipi di impronte alle composizioni chimiche fino ad arrivare al corpo femminile. Perché vedi, più cose si san…-
 
basta, non avrei sopportato una sua lunghissima digressione sul perché ed il percome di sapere tutto quanto, così…feci qualcosa d’inaspettato…
Lo afferrai per la veste da camera, tirandolo verso di me (maledizione a lui e ai suoi centimetri di troppo) e…

lo baciai!
 
Non so precisamente cosa mi passasse per la testa in quel momento, eccetto il desiderio di zittirlo, forse era una conseguenza della rabbia provata nel saperlo a sfogliare pagine e pagine di donne nude…
Forse perché volevo fargli arrivare chiaro il concetto di
“tu mi piaci”
che a parole dubito sarebbe stato semplice.
E probabilmente anche la minuscola parentesi nella quale c’era scritto: “e sei mio”
 
Perché si, mentre discutevamo, in quel breve lasso di tempo, avevo capito quanto davvero tenessi a Sherlock e quanto il mio non fosse solo puro e semplice affetto…
 
La cosa che mi piacque di più fu il fatto che non si ritrasse, anzi, dopo il primo stupore dovuto all’averlo preso alla sprovvista, sembrava quasi consapevole che le cose sarebbero andate a finire in quel modo!
Ma conoscendolo non c’era poi tanto da stupirsi…
 
Presi a spingerlo verso il letto e…
Ehm…ecco…queste non sono cose da riportare…!!
 
Stavamo seduti al tavolo per la cena quando se ne uscì con quella domanda.
 
-Come ci sei arrivato?-
 
-Beh…sapendo della tua…inesperienza con le donne mi è venuto naturale chiedermi come tu abbia potuto riconoscere le sue misure…e ragionando un po’ sono arrivato a questa conclusione…-
 
annuì con la testa e tornò al suo piatto.
Mentre lavavo i piatti mi voltai leggermente, scrutandolo.
 
-Hei…-
 
-Mhm?-
 
-…ti amo…-
 
silenzio.
Mi lancia uno sguardo furtivo per pochissimi secondi e poi torna ai suoi esperimenti.
E giuro, ripeto, giuro…di averlo visto arrossire!
 
-…lo so-
 
ovviamente non potevo pretendere molto dal noto consulente investigativo, ma quel rossore…era decisamente un punto a mio vantaggio.
 
  

  
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