Mi dispiace ragazze, ma non posso festeggiare con voi. La voce sicura e dal tono leggermente altezzoso, come suo solito, della ragazza spiazzò le altre cheerleader, le quali speravano di poter festeggiare con lei il suo compleanno. Kitty scosse lentamente la testa, poi accennò un sorriso divertito. I miei genitori mi hanno regalato un viaggio speciale per il mio compleanno. Tranquille, vi racconterò tutto al mio ritorno a scuola, ovvero lunedì. Disse ancora la bionda, allargando di poco il sorriso, rendendolo più irritante del solito. Le sue amiche le sorrisero, poi si separarono. La piccola Kitty si morse il labbro inferiore in un gesto quasi impercettibile, poi se ne andò. Quando arrivò a casa non ebbe l'accoglienza della quale aveva parlato tanto alle sue compagne. Le luci erano spente, la casa era vuota. Un sospiro sonoro uscì dalle labbra della bionda. Raggiunse la cucina e trovò un biglietto della madre, la quale le diceva che sarebbe rientrata direttamente il lunedì; nessun "mi dispiace", nessun "ti voglio bene" e né tanto meno c'era scritto "auguri". Se n'è dimenticata anche quest'anno. Sussurrò sconfortata, per poi andare a sedersi sulla poltrona in salone. Sapeva che sarebbe finita così, perché allora non aveva accettato di festeggiare con le sue amiche? Semplice, lei non voleva una festa, dei regali ... no. Lei voleva solo una famiglia. E loro non glie la potevano dare.