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Autore: Britin_Kinney    28/11/2012    2 recensioni
Artù un giorno, con la scusa di andare a caccia si dilegua da Camelot, scomparendo. Uther, incarica - ovviamente- Merlino di andare a cercarlo. Quello che Merlino non sa è che Artù è scappato per un motivo ben preciso. Un piano che si era prefissato e che riuscirà a portare a termine, proprio per Merlino.
Spero di avervi incuriosito :)
Sarei lieta se faceste un salto :)
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Non appena Merlin si svegliò, il suo pensiero andò alla bambina. Sollevò il busto e voltando il capo verso sinistra, vide Artù dormire placidamente.
Osservò la sua espressione rilassata e serena e sorrise.
Cavolo... era l'amore della sua vita, il padre di sua figlia, suo marito, il suo destino, il suo solo punto di riferimento.
Il suo tutto.
Avvicinò una mano al suo viso e lo accarezzò piano. Infilò le dita tra i suoi cappelli e li riavviò all'indietro. Si sporse verso di lui con il viso e avvicinando le labbra a quelle del marito lasciò un bacio pieno d'amore e dolcezza.
Con ancora le mani fra i suoi capelli, gli sussurrò all'orecchio un: "Ti amo, Artù".
Sorrise perché il biondo stava per risvegliarsi e aveva preso l'abitudine di mugulare, come faceva lui quando si destava.
Artù aprì gli occhi e Merlin lo guardò sorridendo: aveva i capelli arruffati; era la cosa più buffa ed estremamente spupazzabile che avesse mai visto.
Merlin sorrise ancora e il biondo per un riflesso incondizionato, fece lo stesso.
"Voglio vederla" mormorò Merlin.
"Anche io" confermò Artù.
Si alzarono e con cautela andarono verso il piccolo giaciglio che era stato sistemato a mò di culla per la piccola: poiché, essendone sprovvisti, Morgana aveva dovuto arrangiarsi in qualche modo.
Si avvicinarono e videro i leggeri tendaggi sistemati a baldacchino sulla figura della piccola, li scostarono e si soffermarono subito sul suo viso.
Artù abbracciò Merlin da dietro stringendo le braccia intorno al suo ventre piatto.
Poggiò il mento sulla sua spalla e gli baciò una guancia.
"È stupenda" commentò.
"Sì. E ha il mio naso" aggiunse Merlin, dispiaciuto.
Artù rise piano per non svegliare la bambina.
"Perché lo dici così? Il tuo naso è piccolo e graziosissimo" gli mormorò il biondo in tono seducente.
"Stai cercando di trascinarmi a letto, Artù? Perché non ci riesci. Ah, a proposito, non ho dimenticato il dolore della prima volta da donna e quello del parto. Voglio ancora vendicarmi" scherzò con voce seria.
"Senti, non è colpa mia. Abbiamo fatto l'amore e sei rimasto... incinto" a quell' aggettivo volto al maschile Merlin rise "e... senti: mi sono preoccupato per te, ok? Mi dispiace averti inflitto tutto quel dolore. Non sapevo di avere un arma tanto potente nei pantaloni".
Merlin si voltò sconvolto e incredulo "Artù!" esclamò bisbigliando, sferrò uno schiaffo alla sua spalla che fu prontamente schivato dal biondo.
Merlin provò di nuovo, fallendo.
Artù cominciò a sbeffeggiarlo: "Hai perso la vista, amore mio?" si burlò di lui.
Merlin cominciò a rincorrerlo per tutta la stanza, mentre Artù scappava.
Quando arrivarono al tavolo, Artù fece dietro-front e... a tradimento afferrò Merlin dalla vita adagiandolo sul pavimento, intrappolandolo con il suo corpo.
"Non dirmi che ti dispiace quello che ho detto..." lo provocò, Merlin fece per tirargli altri schiaffi ma Artù fu più veloce di lui e gli afferrò i polsi, bloccandoli contro il pavimento ai lati del volto di Merlin.
"Smettila" gli sussurrò Artù sorridente.
Merlin in qualche strano modo riuscì a liberarsi dalla presa del marito e gli sfuggì: adesso era lui a scappare.
Per sbaglio si fermò perché stava per inciampare e Artù gli finì contro, facendo ricadere entrambi per terra.
Superato l'attimo di spaesamento, cominciarono a ridere.
Merlin si voltò e divaricò le gambe, accarezzando i fianchi di Artù su di lui e lo baciò, profondamente, ilare come non mai.
Quando le loro labbra si divisero, la porta si aprì e spuntò Morgana che non appena li vide, immancabilmente commentò: "Ma guardali, hanno avuto una bambina da poche ore e già pensano a ridarsi da fare".
Merlin sobbalzò, poteva essere chiunque, anche Gaius. E in quel caso... non voleva pensarci.
In quel momento la bambina si svegliò reclamando il suo cibo.
Merlin aggrottò le sopracciglia e protettivo come mai nella sua vita - ad eccezione di quando proteggeva Artù, quando ancora era un principe idiota che adorava farsi uccidere... non che fosse cambiato molto, comunque- si avvicinò alla culla in fretta.
"Morgana, aiuto. Perché sta piangendo?".
La mora lo guardò e sorrise "Merlin, impara una cosa: i bambini, specialmente i neonati, quando piangono, o hanno oppure vogliono" sentenziò.
"E in questo caso... ha? O vuole?" chiese Artù abbracciando il marito da dietro.
"Vuole" rispose Morgana "Ha fame" informò "La mia nipotina vuole il latte della sua mamma" affermò guardando Merlin che arrossì fuoriosamente.
"Ma io non posso darle...".
Morgana lo zittì: "Non preoccuparti, troveremo una balia che potrà darle del latte".
Merlin annuì "D'accordo" rispose dispiaciuto e poi si allontanò, sciogliendosi dall'abbraccio di Artù.
"Merlin" il co-Re non rispose.
"Merlin?" chiamò ancora ma Merlin non proferì parola e andò dietro il paravento.
"Merlin?" chiamò per l'ennesima volta.
Lo seguì dietro il paravento e lo vide con gli occhi lucidi.
"Amore mio, che cos'hai?" chiese prendendolo per le spalle.
"Non..." cominciò Merlin con voce rotta "Non posso dare il latte alla bambina" sussurrò.
"E perché sei dispiaciuto?" fece il Re guardandolo negli occhi.
"Perché non potrò esserle vicino" confessò "Quelli sono i momenti più belli, i momenti in cui sei più vicino alla bambina, con lei condividi qualcosa che passa da te a lei" spiegò. 
Artù gli prese il viso tra le mani "Ma questo non ha importanza" abbassò una mano per afferrare la sua, mentre l'altra scese a poggiarsi sul ventre piatto di Merlin, spingendo: il moro sentì una piacevole scossa elettrica vibrargli nelle viscere.
"Lei è nata da te, dal tuo corpo. Viene da te, tu le hai dato la vita. La possibilità di respirare, ridere, gioire" Merlin sorrise gradualmente.
"Però, senza di te non sarebbe stato possibile" aggiunse il mago.
"Già, ma questa è un'altra storia. Tu l'hai portata in grembo per nove mesi e hai alimentato la sua crescita e la sua forza vitale. Guarda com'è bella... tutto ciò che lei è adesso lo deve al tuo corpo, lo deve a te. Proviene da ciò che sei e non dimenticare che io ti amo più di quanto tu possa credere".
Merlin gli gettò le braccia al collo e gli premette le labbra sulla guancia.
Poi, ritornarono nella camera principale, dove una balia chiamata immediatamente da Morgana sfamava la piccola con uno sguardo amabile. 

Qualche landa fuori da Camelot, qualcuno faceva lo stesso.
Gwen allattava Mordred, il suo primo genito: avuto da un cavaliere che per caso si era imbattuto nelle sue doti seduttive.
Aveva architettato tutto.
Era venuta a conoscenza della profezia secondo la quale l'adorabile bambino che si stava nutrendo dal suo seno, sarebbe stata la rovina di Artù ma lei non voleva che Artù morisse, desiderava solo vedere quel maledetto di Merlin morto e la sua bambina, un dannato fuori programma!
Mordred serviva solo a far fuori loro due.
Doveva solo aggirare la profezia, convincerlo che il male era Merlin e non Artù.
Ci sarebbe riuscita, ne era più che sicura.

Ygraine cresceva sempre di più era straordinario come somigliasse alla madre di Artù.
Dai genitori aveva preso molto: la bontà, l'umiltà, la solarità, la sua predilezione a prendersi sempre, in ogni circostanza, cura del prossimo, i poteri magici e la dolcezza sconfinata le aveva eridate da Merlin.
L'estrema bellezza, i capelli biondo oro, le labbra rosso fragola, il senso di giustizia, l'animo nobile, la dote venatoria - con grande disappunto di Merlin- la sua inclinazione per la cavalcatura e l'inclinazione all'arte della spada l'aveva ereditata da Artù.
Ad appena quindici anni girava per il regno, recandosi nella città bassa per aiutare i più bisognosi: i suoi due padri erano orgogliosi di lei.
Aveva un carattere forte ma buono era gentile e caritatevole e sapeva occuparsi senza problemi di malati e feriti.
A volte - si ritrovava a pensare Merlin- non sembra nemmeno una principessa, ma una bellissima donzella del popolo.
I suoi meravigliosi capelli biondi, ornati da margheritine e viole raccolte durante le sue passeggiate mattutine, ondeggiavano alla tiepida brezza primaverile mentre distribuiva cibo tra la gente del suo popolo.
Lei amava definirlo così "il suo popolo".
Adorava i suoi sudditi, quasi più di se stessa e loro ricambiavano, veneravano la loro principessa.
"Sembri tu, quando ancora eri un principe" commentò un giorno Merlin alla finestra, mentre la osservava ritornare al castello, lungo la cittadella e sorridere a chiunque.
Artù gli si avvicinò "È perfetta, non credi?" chiese il Re.
"Come te" rispose Merlin.
"Non essere sciocco, tutto ciò che sono l'ho imparato da te" gli mormorò piano il biondo, scoprendosi qualche secondo dopo a baciare il collo del marito.
Merlin chiuse gli occhi, beandosi della sua sensualità.
Nonostante il tempo, erano rimasti esattamente come prima.
Merlin avrebbe odiato invecchiare, temeva di non poter piacere più al Re.
Così, un giorno, aveva trascinato Artù per mano e guardandolo negli occhi aveva sussurrato un incantesimo.
"Che cosa hai fatto?" chiese confuso il biondo.
"Ho fatto un incantesimo ad entrambi" aveva risposto Merlin.
"Questo lo vedo, voglio sapere perché?" domandò sorridendo il Re.
"Resteremo per sempre giovani" informò Merlin.
"Per... per sempre g-giov... cosa?" balbettò strabuzzando gli occhi Artù.
"Non posso sopportare il fatto che... che un giorno non mi desidererai più perché sarò vecchio" il biondo rise e gli prese il viso tra le mani, fisso i suoi occhi in quelli del mago.
"Merlin, Merlin, Merlin" canticchiò avvicinando la bocca all'orecchio del mago con le labbra dischiuse e gli occhi serrati - come sempre d'altronde, quando sfiorava l'amore della sua vita - accarezzò il lobo di Merlin, la mascella il mento e poi rifece il percorso al contrario, lentamente, per poi mormorargli un:
"Tu non riesci proprio a capire quanto ti amo, vero? Non mi sarebbe importato se un giorno saresti stato vecchio. Ti avrei amato comunque con tutte le mie forze, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima" Merlin si sentì sussurrare quelle parole con tanta sincerità e calore da fargli girare la testa.
Lo allontanò di poco guardando i suoi occhi chiusi e il suo viso giovane, bello e meraviglioso.
"Ma se questa è la tua scelta, la rispetto" non fece in tempo ad avvicinare le labbra a quelle del mago che qualcuno entrò spalancando la porta, i due si divisero imbarazzati.
"Ygraine!" esclamò felice Artù.
"Padre!" ma il tono della ragazza era tutt'altro che felice.
"Cosa c'è piccola mia?" chiese Merlin.
"C'è..." si fermò portandosi una mano al petto, affannata "C'è un ragazzo che ha bisogno di aiuto. È arrivato qui da Ealdor, dice di non ricordare altro" informò, Merlin aggrottò le sopracciglia, pensieroso.
"Ealdor?" chiese.
"Sì, padre" rispose Ygraine.
"E... dove si trova, adesso, questo ragazzo?" chiese Artù.
"È qui fuori. Lo faccio entrare?" chiese.
"Certo, Amore mio" rispose Merlin, caritatevole come sempre.
Non appena la principessa lo accompagnò dentro, i due Re lo scrutarono a lungo: era malandato, tuttavia aveva un fisico forte e ad occhio e croce doveva avere la stessa età di Ygraine.
Merlin gli sorrise calorosamente, diversamente da Artù che fece un sorriso distaccato, quasi non si fidasse di lui.
Bhe, chiaro, rientrava nella sua natura ma... ciò che non sapeva, per certo, era che faceva proprio bene a non fidarsi.
"Ciao" lo salutò Merlin avvicinandosi di poco "Come ti chiami?" gli chiese affabilmente.
"Il mio nome è... Mordred".

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Lo so, lo so, lo so, lo so, lo so
, lo so, lo so, lo so, lo so, lo so, lo so, lo so.
Mi dispiace averlo introdotto così presto è che... vedete... questa storia ha ancora così tanti risvolti che mi gira la testa...
Ho tante di quelle idee che dovrò inghiottire uno scatolo di aspirine senza neanche aprirlo. 
Quiiindi... cosa vi è sembrato di questo capitolo?! La nostra nipotina è cresciuta! :P
E contemporaneamente anche Mordred.
Mi dispiace informarvi che... No, non è ancora finita. =)
So che mi odiate, lo so non preoccupatevi XD. 
Vaaaaabbene... adesso vado a dar da mangiare ai miei due draghi, Baci. :**

........... Oddio: era squallida. XD
  
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