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Autore: __wannabefree    28/11/2012    8 recensioni
Mi tagliavo. Cercavo di smetterre, ce la mettevo tutta, ma non ci riuscivo. Mi sono sempre chiesta come mai la lametta fosse l'unica a non abbandonarmi mai. La posai sul lavandino e cercai di fermare il sangue che usciva dalle mie coscie, affacciandomi alla finestra. E fu lì che lo vidi. Era appoggiato alla sua moto e fumava una sigaretta. La prima cosa che notai di lui furono gli occhi. Erano marroni, ma non castani, erano di un colore più chiaro intorno alle pupilla e più scuro nell'iride. Cioccolato. Ecco il suo colore. Un'altra cosa che si notava erano i suoi capelli, neri alzati in una cresta bionda. Era incredibile il modo in cui si mantenesse dritta, proprio come le treccie di Pippi Calzelunghe. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, giuro.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odio le persone che mi circondano. Odio tutte quelle persone così superficiali da non rendersi conto di quanto le persone possano soffrire per delle semplici parole. Sono 8 mesi che soffro di autolesionismo. Mi taglio le gambe, perchè ai polsi potrebbero scoprirmi e se capita di tagliarmi i polsi, rispondo dicendo che è stato il gatto. Ma la cosa divertente è, io non ho un gatto. Ogni volta che sto male, prendo una forbice, una lima, persino una penna, e faccio scorrere il sangue. All'inizio mi sento libera, senza pensieri, senza problemi, ma poi arrivano i sensi di colpa, e torno depressa. Iniziò tutto quando un giorno uscii e mi resi conto di essere orribile, grossa, di non essere come le altre. Ma in verità lo capii quando tutte avevano un fidanzato, ed io no; quando tutte si truccavano e parlavano di ragazzi, mentre io guardavo Dragon Ball. Ci ho provato a cambiare, ci ho provato in tutti i modi, ma non ci sono mai riuscita. Così sentivo l'angoscia che saliva ogni volta che uscivo di casa, il disagio ogni volta che camminavo accanto ad altre ragazze. Ovunque andassi, mi sentivo la persona sbagliata, inutile. Sentivo il bisogno di piangere, di urlare, ma non usciva nulla. Molte volte andavo in bagno e piangevo. I miei compagni credevano che io piangessi per i brutti voti, ma io non piango per queste cazzate. Molte volte volevo un abbraccio, ma lo rifiutavo, per paura che gli altri vedano, che sappiano che sono debole e non forte come mi mostro, sicura come credono che sia. Mi nascondo dietro ad un guscio e non riesco più ad uscire. Ora ne sono fuori, o quasi. Mi taglio raramente, tutto grazie al ragazzo cioccolata. Lui mi ha aiutatata, sin dall'inizio, anche se non ne era a conoscenza. Ricordo che ero nel bagno, con la lima di metallo della mamma. Mi tagliavo. Cercavo di smetterre, ce la mettevo tutta, ma non ci riuscivo. Mi sono sempre chiesta come mai la lametta fosse l'unica a non abbandonarmi mai. La posai sul lavandino e cercai di fermare il sangue che usciva dalle mie coscie, affacciandomi alla finestra. E fu lì che lo vidi. Era appoggiato alla sua moto e fumava una sigaretta. La prima cosa che notai di lui furono gli occhi. Erano marroni, ma non castani, erano di un colore più chiaro intorno alle pupilla e più scuro nell'iride. Cioccolato. Ecco il suo colore. Un'altra cosa che si notava erano i suoi capelli, neri alzati in una cresta bionda. Era incredibile il modo in cui si mantenesse dritta, proprio come le treccie di Pippi Calzelunghe. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, giuro. Si girò verso di me e nei pochi secondi in cui i nostri occhi si sono incrociati, posso giurare di esserci affogata dentro. Scossi la testa e tornai davanti allo specchio, sempre con l'asciugamano intorno alla coscia, e mi osservai. I capelli ricci erano legati in una coda alta e disordinata, gli occhi sono lucidi e scuri, privi di emozioni. Un ragazzo come lui non porrebbe mai interessarsi ad una come me. Sorrisi allo specchio, cercando di rendere il mio orribile sorriso più vero possibile, per poi afferrare lo zaino ed uscire di casa. Lentamente andai verso la fermata del pullman, notando che quello che sarebbe dovuto essere l'autobus che mi avrebbe dovuta portare a scuola, si stava allontanando. Sbuffai e mi girai, andando a sbattere contro qualcosa. O qualcuno.
«Ehi! Stai attento!» Dissi massaggiandomi la testa, che avevo urtato.
«Oh, scusami, è solo che.. cioè..insomma... sai dov'è la scuola?» Alzai lo sguardo, incontrando quegli occhi cioccolato ed il ragazzo di prima molto imbarazzato.
«Si, ci vado.» Dissi con tono scontato.
«Bene, allora dato che hai perso l'autobus, ci andiamo insieme.» Disse sorridendomi. Mi piaceva quel ragazzo. Sembrava così spontaneo, sincero, felice. Annuii e sorrisi leggermente. Ci dirigemmo verso la sua moto e nel momento in cui le nostre mani si sfiorarono porgendomi il casco, una scarica di brividi percorse la mia schiena.
«Scusa, non mi sono presentato. Io sono Zayn. Zayn Malik.» Disse mettendo in moto.
«Miley» Dissi aggrappandomi alla sua spalla. Non ero mai stata in moto, ed avevo una certa paura, ma con lui mi sentivo al sicuro. È strano quanto quel ragazzo appena conosciuto mi abbia fatto sentire speciale. «In che sezione sei capitato?» Gli chiesi stringendomi di più a lui nel momento in cui aumentò la velocità.
«Umh.. IV D, tu dove vai?» Disse urlando per farsi sentire.
«Oh, è la mia classe.» Dissi sorridendo. credo che da quel giorno le cose cambiarono definitivamente. Zayn divenne come un fratello maggiore per me, mi difendeva dagli insulti della gente, mi consolava quando ero triste, mi abbracciava quando ne avevo bisogno.
Era il 24 Maggio, Zayn mi stava facendo il solletico alla pancia ed io piangevo dalle risate. Era un mese che lo conoscevo, ed andava tutto alla perfeziobe. Più o meno, dato che lui non era a conoscenza del male che mi facevo. Avevo paura che anche lui potesse criticarmi, lasciarmi sola, che potesse uscire dalla mia vita. «Zayn, smettila!» Dissi in presa alle risate. Lui si fermò e mi sorrise guardandomi negli occhi. Oh, lui non sapevo neanche che mi ero incodizionatamente innamorata di lui.
«Sei bellissima.» Disse facendomi perdere dei colpi al cuore.
«Non sparare minchiate, Malik.» Dissi sedendomi per bene sul divano incrociando le braccia sotto il seno. Lui mi venne accanto e mi abbracciò da dietro, poggiando il suo mento sulla mia spalla.
«Stai dicendo che sono un bugiardo?» Disse soffiandomi sull'orecchio e provocandomi ancora quei dannati brividi. Io annuii. «Bene, allora beccati questo.» Si buttò letteralmente addosso a me, facendoci cadere. Lui addosso a me. Ci guardavamo negli occhi, senza fiatare. «Ti sto per baciare, se non vuoi fermami.» Sussurrò a pochi centimentri dalle mie labbra. Presi il colletto della sua camicia e lo avvicinai a me, fino a che le nostre labbra non combaciarono. Sembrava fossero nate per stare insieme. Si staccò da me e mi sorrise. «Ti amo.» «Ti amo anche io, Ciavad.» Dissi baciandolo nuovamente. Ero diventata dipendente dal suo odore di miele e tabacco, dai suoi occhi cioccolato, dalle sue labbra. Ero diventata dipendente da Zayn Javadd Malik.
I tagli diventavano sempre meno frequenti, la cura per l'autolesionismo è l'amore. Ed io avevo trovato la mia cura.
Quattro mesi dopo, io e Zayn stavamo ancora insieme, più uniti per prima, ed in quel momento lo volevamo diventare nel vero senso della parola. Eravamo stesi sul letto, lui tra le mie gambe e ci stavamo baciando con dei baci che di casto avevano ben poco. Capovolsi la situazione, mettendomi a cavalcioni su di lui e sfilandoli l maglietta. In poco tempo anche tutti gli altri vestiti erano andati a farle compagnia. Mi accarezzò la gamba, proprio dove stavano i tagli, provocandomo dei gemiti di dolore. Lui si fermò e guardò il punto dove c'erano i tagli.
«Come te li sei fatti questi?» Chiese sorpreso ed anche un pò arrabbiato.
«Il gatto.»Mentii abbassando la testa.
«Miley non dire cazzate, so che non hai un gatto.»Disse avvicinandosi a me e sollevandomi il viso con due dita. Due lacrime uscirono da entrambi gli occhi. Avevo sentito che se scendevano prima dall'occhio sinistro erano di felicità, mentre se scendevano prima dall'occhio destro erano lacrime di tristezza. A me scendevano da entrambi, forse perchè da una parte ero felice che qualcuno sapesse di me, ma dall'altra ero impaurita, non volevo che Zayn uscisse dalla mia vita. Si avvicinò a me, stringendomi tra le sue braccia e baciandomi il capo. «Tranquilla piccola, ora ci sono io, andrà tutto bene.» Era bastato poco per farmi affezionare a Zayn, per amare Zayn, per farmi salvare da Zayn. «Fidati di me.» Aggiunse accarezzandomi la spalla nuda.


DUE ANNI DOPO.

Sono passati due anni da quando sono cambiata, da quando la mia vita è cambiata, da quando Zayn l'ha resa migliore.

Ciao, sono Miley, 20, ex autolesionista.





SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutte:3
questa OS mi è venuta in mente quando una mi cara amica
a cui voglio tanto bene mi ha detto
di aver avuto il bisogno di tagliarsi.
Ragazze, non fatelo! È 'piacevole all'inizio,
ma poi avrete solo sensi di colpa e
starete più male di prima.
Se non vi amano gli altri, vi amo io!:3
Lasciatemi una recensione, ci terrei molto.
xx Giulia

   
 
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