Blood

Jim Moriarty era un ragazzo debole, costretto in una vita senza alcuna gioia e piena soltanto di delusioni e umiliazioni.
Jim Moriarty era un perfetto nessuno, almeno fino al giorno in cui incontrò Sebastian Moran.
Cosa succederà?
[...]“Ero alla ricerca di qualcuno che fosse stanco” il biondo si avvicina ancora. “Qualcuno che fosse desideroso di portare le proprie debolezze a suo vantaggio”.
Jim vorrebbe urlare.
Vorrebbe gridare che lo vuole, che è lui quello che sta cercando, che farà tutto ciò che lui gli dirà, che è pronto a qualunque cosa per diventare finalmente qualcuno capace di difendersi e farsi valere. Vorrebbe gridare che è pronto a perdere ogni traccia di quell’umanità che ancora lo rende insignificante per dar vita a un Jim Moriarty senza alcuna traccia di emozione. Non gli importa più niente.
Non parla ancora però, come ipnotizzato dalle labbra di Sebastian in procinto di formulare un’altra domanda ancora.
“Ti ho osservato, Jim Moriarty” il tono di Sebastian adesso è caldo, rassicurante. “Lo sai vero?”.
Jim annuisce, sicuro. Non è stata solo la sua immaginazione, allora. Sebastian è sempre stato lì per lui.
“Ti ho osservato” ripete nuovamente. “E credo che tu sia stanco abbastanza”.[...]