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Autore: AngelBlues    28/11/2012    0 recensioni
Julie Evans. Un ragazza semplice che si trasferisce in una città complessa come Londra. Lì conoscerà un ragazzo, che con un solo sguardo saprà conquistarla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1.
Mi presento. Il mio nome è Julie Evans, sono di Manchester e da pochi giorni mi sono trasferita a Londra a causa del lavoro di mio padre.
Non sono altissima, ho i capelli lunghi e castani e ho gli occhi color nocciola. Non mi considero una bellezza, ma non sono neanche poi così orribile.

L’anno scolati stico sta per cominciare e sono abbastanza tesa all’idea di dover cambiare scuola e di conseguenza trovarmi con gente nuova. Sono abbastanza solitaria, non mi piace stare in gruppo e la maggior parte delle volte mi ritrovo da sola avvolta nei pensieri.
Non è la prima volta che vedo Londra, mio padre mi ci ha portato un paio di volte quando ero piccola, ma devo dire che vederla adesso fa un effetto totalmente diverso. Sembra una città così accogliente, ma allo stesso tempo misteriosa, piena di luoghi di scoprire.

Eravamo lì da una settimana ma ormai mi ero già abituata al clima di Londra e allo stile di vita che c’è lì.
Domani è il primo giorno di scuola e non ho idea di cosa aspettarmi, di certo non penso che farò tante conoscenze visto che con il mio carattere tendo a isolarmi dagli altri. Meglio non pensarci e andare a dormire.
 
La mattina seguente;
Oh no! Di già la sveglia. Cercai di prendere coraggio e alzarmi dal letto. Mi vestii in modo molto semplice: jeans, maglia della Hard Rock e un felpone blu della Hollister.
Con una voce ancora impastata dal sonno salutai i miei che stavamo ancora dormendo. Fortunati loro che potevano dormire, mio padre avrebbe iniziato il suo nuovo lavoro tra una settimana e mia madre, che si era cercata un nuovo lavoro qui, avrebbe fatto lo stesso.
Il pullman si fermò davanti a un edifico con le mattonelle rosse (insomma lo stereotipo di scuola inglese) che portava una targa con scritto “East High School”.
Ero al quarto anno e arrivare dopo tutto quel tempo in una nuova scuola di certo non mi aiutava. Guardai l’orario e secondo questo alla prima ora avrei avuto chimica; fantastico! Qual ‘è il modo di iniziare la giornata se non con chimica? Entrai in classe ma non c’era ancora nessuno, così occupai il posto più fondo in modo da non farmi notare il primo giorno. Suonò la campanella e gli studenti cominciarono ad entrare. Ero assolta dai miei pensieri quando sentii una voce indirizzarsi a me e vidi una ragazza alta con i capelli biondi lisci che mi sorrideva.
-“Hey, scusa, è libero questo posto?” continuò lei sorridendo.
-“Eh? Come? Ah sì, scusa, siediti pure”
-“Piacere, io sono Liz”
-”Ciao io sono Julie”
-“Sei nuova vero? Non mi pare di averti mai vista qui in giro.”
-“Mi sono appena trasferita da Manchester”
-“Ah capisco. Bhe in questo caso: benvenuta!”
Quella ragazza mi dava l’idea di essere così solare e socievole, ovvero il contrario di me. Le lezioni passarono lente, finché finalmente non arrivò l’ora di pranzo. Mi diressi verso la mensa e notai qualcuno seduto in un tavolo intendo a chiamarmi; era Liz.
-Hey, visto che sei nuova e non conosci nessuno pensavo che fosse una bella idea pranzare insieme.
-Diciamo che non sono quel genere di persona a cui piace socializzare, sono abbastanza solitaria.
La sua espressione si rattristò così aggiunsi:
-“…ma grazie per aver pensato a me, mi fa molto piacere”.
Le tornò il sorriso e così potemmo mangiare. Stavo cercando di addentare il mio mega panino tonno e cipolla quando vidii entrare un ragazzo in mensa e notai che calò il silenzio nella stanza. Era alto, con le guance scavate e dei folti capelli ricci che ricadevano dolcemente e si posavano sulla sua fronte. Decisi di non farci caso e tornai al mio pranzo.

Dopo le lezioni pomeridiane finalmente l’ultima campanella suonò e i corridoi si riempirono di studenti contenti di tornare a casa. A me la scuola non pareva così pesante, forse perché passavo le giornate sui libri non avendo amici.
Arrivai a casa e trovai sul frigo un biglietto dei miei genitori che diceva che non sarebbero tornati prima delle undici. Bhe, una ragazza normale ne avrebbe approfittato e avrebbe invitato gente a casa, ma io ovviamente non ero così e andai a letto presto.
Stavo cercando di dormire quando sentii un forte rumore provenire dalla strada. La cosa andò avanti per mezz’ora, fino a quando decisi di andare a vedere cosa stesse succedendo. Nel parcheggio fuori dal mio condominio era parcheggiata una macchina con la musica sparata a tutto volume. Guardai bene e notai che all’interno c’era il ragazzo di oggi in mensa intendo a divertirsi con una biondina del genere tutto tette e niente cervello. Lui mi notò. Arrossii e corsi in casa.
Cercai di non pensarci più e tornai a dormire.
 
  
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