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Autore: Giova85    16/06/2007    3 recensioni
La mia versione del terzo film, scritta molto prima che uscisse, quindi la storia è un pò diversa. Non c'è Barbossa ma un personaggio di mia invenzione al suo posto.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5: Tortuga

Pikky91: Grazie! In effetti, Jones è abbastanza crudele…ma lo sapevamo, no? Ihih

 

Michy90: Pirati! Mai fidarsi di loro…ihih. Comunque hai ragione su quello che avrebbe fatto Will…ma non sempre si può fare quel che si vorrebbe!

 

Valepigia: Beh, Will vedrai quanto è disperato…Elizabeth…sicuramente è molto spaventata…

 

Capitolo 5: Tortuga

 

“Elizabeth!” Will gridò, ma inutilmente. L’Olandese si era già staccato e filava via a gran velocità.

 

“La salveremo, compare. Jones pagherà anche per questo, non preoccuparti” il capitano Kevins lo rassicurò, posandogli una mano sulla spalla.

 

“Posso fidarmi?” Will gli chiese, disperato.

 

“Si, ragazzo. Sono stato nella tua stessa situazione, molti anni fa, non mi dilungherò nei dettagli ma si è preso anche la mia fidanzata, e deve pagare per questo. L’ho giurato sul mio onore, quindi puoi fidarti. Salveremo la tua donna, e Jones morirà, fosse l’ultima cosa che faccio” il capitano disse, deciso.

 

Poi si allontanò per prendere il timone. Il Proiettile si mosse di nuovo, nella direzione opposta a quella da cui erano venuti.

 

Dove andiamo ora?” Will chiese, sconsolato.

 

“A Tortuga. Dobbiamo fare provviste, e poi dovremo trovare il cuore di Jones” il capitano rispose, guardando la sua mappa. “Da quello che Jack mi ha detto, dovrebbe averlo l’ex Commodoro Norrington, quindi immagino che l’abbia portato a Lord Cutler Beckett, in cambio del suo vecchio ruolo” aggiunse amaramente. “E se la Compagnia delle Indie Orientali ha il cuore, può controllare i mari e uccidere ogni pirata, usando Jones. Dobbiamo fermarli, anche se dovesse significare distruggere Port Royal”

 

“Distruggere Port Royal?” Will protestò. “Non puoi dire sul serio!”

 

“Non voglio farlo, ma se sarà necessario, lo farò” il capitano rispose. Will si ritirò nella sua cabina. La perdita di Elizabeth era troppo dolorosa per mettersi a discutere con un gruppo di pirati.

 

“Spero solo mantenga la sua promessa. Quanto a Port Royal probabilmente non servirà distruggerla. Se conosco un po’ Beckett e Norrington, saranno in mare a cercare Jones. O meglio, ad aspettare che lui li trovi. Dopotutto, deve avere una connessione col cuore in qualche modo. Prima la rabbia contro Jack lo ha annebbiato e non ci ha pensato, ma appena capirà dov’è il cuore, andrà da loro. E non possono farsi vedere con tipi come Jones, quindi saranno ad aspettarlo in mare” pensò.

 

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Proprio come Will aveva immaginato, Lord Beckett e l’Ammiraglio Norrington, come lo si doveva chiamare ora, avevano lasciato Port Royal.

 

“Allora, Ammiraglio, qual è il vostro piano?” Lord Beckett chiese, versando vino ad entrambi.

 

“Vede, Lord Beckett, pensavo che il primo colpo alla pirateria sarebbe bene darlo lì dove si riuniscono a terra i pirati. A Tortuga. Bisogna distruggerla. Quanto a Jones, ci troverà appena capirà che abbiamo noi il cuore, non dobbiamo preoccuparcene”

 

“Tortuga…si, è famosa per essere un covo di pirati. Approvo il piano, Ammiraglio. Tortuga, allora, e che nessuno resti vivo. Anche chi non è pirata deve morire, così da dare una lezione a chi li aiuta. Come due che conosciamo bene…”

 

“William Turner ed Elizabeth Swann. E pensare che volevo anche sposarla…”

 

“Avrete la vostra vendetta, Ammiraglio, a tempo debito. Ora, dobbiamo partire. Voglio che Tortuga sia rasa al suolo presto” Lord Beckett sogghignò.

 

L’Ammiraglio sorrise malizioso, e dopo aver finito il suo vino, se ne andò con un cenno di assenso.

 

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Nel frattempo, sul ponte, John e Jack stavano parlando mentre dirigevano la nave a Tortuga.

 

“Allora, Jack, che hai combinato per far saltare i nervi così al vecchio caro faccia di polipo?”

 

“Beh, avevo un patto con lui, sarei stato Capitano della Perla per tredici anni, e poi la mia anima sarebbe stata sua. Ma non avevo alcuna intenzione di far parte della ciurma dell’Olandese, dopotutto la nave ha già un capitano, perciò…”

 

Perciò volevi fare un patto con lui, il suo cuore in cambio della tua libertà”

 

“Esatto” Jack disse, prendendo un sorso di rum. “Ma tutto si è complicato, Norrington e Turner volevano anche loro il cuore, ognuno per i suoi motivi, e così abbiamo perso tempo prezioso a litigare…”

 

“Norrington lo capisco, voleva scambiare il cuore per il suo vecchio ruolo…ma il giovane Will?”

 

“Beh, vedi, l’ho mandato sull’Olandese, sperando che Jones lo accettasse come pagamento, e lì il ragazzo ha trovato suo padre, Sputafuoco, te lo ricordi no?”

 

“Sputafuoco è sull’Olandese?” Kevins chiese, stupito.

 

“Si. E Will, beh, lui voleva liberarlo, e quindi uccidere Jones per questo. Un nobile scopo, certo, ma se lo avesse fatto, chi avrebbe fermato il Kraken dal darmi la caccia?” Jack disse, gesticolando come suo solito.

 

“Jack…Jack…” l’altro disse, scuotendo la testa con un sorriso. “Se Jones muore, il Kraken non deve più seguirne gli ordini…o non avrebbe dovuto, visto che l’abbiamo ucciso…e quindi, non ti avrebbe più cacciato!”

 

“Oh”

 

“Terra in vista!” Pintel annunciò.

 

John prese il suo cannocchiale, e quel che vide non era buono.

 

“Sbrighiamoci. Jack, sveglia tutti, li voglio sul ponte immediatamente. Signor Gibbs, faccia preparare i cannoni. Tortuga è sotto attacco!”

 

In pochi minuti tutti erano pronti alla battaglia.

 

“Chi è che attacca?”

 

“La Compagnia delle Indie” John ringhiò, guardando col cannocchiale. “Scommetto che Beckett e Norrington sono alla base di tutto, e magari sono anche qui. Diamogli una bella lezione”

 

Presto il Proiettile aveva i cannoni pronti a far fuoco.

 

“Fuoco!” il capitano ordinò.

 

“Ehm…compare…siamo troppo lontani ancora!” Jack gli disse.

 

“Jack, come devo dirtelo che questi cannoni non sono quelli della Perla? Stai a vedere!”

 

E aveva ragione. Anche da lontano, i colpi arrivarono a bersaglio, affondando le navi della flotta una dopo l’altra. I cannoni del Proiettile sparavano da tutti i lati, e questo era buono perché altre navi arrivavano e cercavano di chiuderli in una morsa. Ma tutto si aspettavano tranne che di vedersi sparare contro dalla poppa. Era uno dei piccoli trucchi di cui Capitan Kevins andava fiero. Ovviamente, la nave subì dei danni, visto che un paio di navi nemiche riuscirono ad avvicinarsi tanto da sparare, ma nulla di troppo grave.

 

Così, la ciurma sbarcò per aiutare gli abitanti della cittadina contro i soldati scesi a terra, e a spegnere gli incendi. Alla fine solo pochi abitanti erano morti, ma la cosa che seccava Jack era che la taverna era andata distrutta.

 

E ora dove trovo il rum?” si lamentò.

 

“Dobbiamo fare provviste, no?” Will gli disse, con un occhiolino. La battaglia lo aveva rimesso di buon umore. Se poteva mandare di traverso i piani di Beckett, dopo tutti i guai che aveva procurato loro, ne sarebbe stato ben felice.

 

In un paio d’ore il Proiettile era di nuovo con le vele al vento, ma il capitano non era soddisfatto.

 

“Qual è il problema?” Jack gli chiese. “La città è salva!”

 

“Si, ma non abbiamo trovato Beckett e Norrington. Volevo ucciderli io stesso…” quello ringhiò.

 

Se permettete, Beckett vorrei ucciderlo io. Ho un conto aperto con lui” Will disse, dalla porta della cabina del capitano, con una bottiglia di rum in mano. Jack e John si scambiarono un’occhiata e si sorrisero, notando quello che il giovane Turner ancora non riconosceva.

 

Lontano da loro, dietro una scogliera, Norrington osservava il Proiettile col cannocchiale.

 

“Lord Beckett, abbiamo un altro temibile avversario da cui guardarci. Ho già visto quella nave, e il capitano è John Kevins, un osso durissimo. Anche più di Sparrow, forse”

 

“Beh, attacchiamoli allora! Li abbiamo in vista!” Beckett ordinò.

 

“Io non lo farei, signore. Se non avete notato, sparavano sulle nostre navi da distanza maggiore del normale. Ha cannoni più potenti dei nostri, ci affonderebbe in poco tempo. Solo Jones può farcela, se riesce a sorprenderli”

 

“Speriamo che Jones arrivi presto allora!” Beckett commentò, furioso perché un pirata aveva fatto fare la figura dei cretini a lui e alla sua flotta. Era una cosa che non sopportava.

 

Nel frattempo, sull’Olandese, un uomo della ciurma parlava col suo capitano.

 

“Capitano, perché abbiamo preso un ostaggio?” chiese. Era una cosa che non erano abituati a fare, dopotutto.

 

Perché” Jones, spiegò agitando i tentacoli della barba, “la ragazza in questione non è altro che la promessa sposa del figlio di Sputafuoco. E sono pronto a scommettere che il ragazzo sarà più che disposto a fare un patto per averla indietro. Ora torna al tuo posto e non chiedermi più conto delle mie azioni!”

 

Quello fece come gli era stato detto.

 

Elizabeth, nel frattempo, era nella cella dove anche Sputafuoco era rinchiuso.

 

Perché Jones ti ha preso come ostaggio?” lui le chiese. Poi capì. “Ma certo. Tu sei Elizabeth! Will mi ha parlato di te!”

 

“Si, sono Elizabeth” lei rispose. E così quello era Sputafuoco, il padre dell’uomo che amava. “Non so perché Jones mi ha preso, so solo che l’ha fatto dopo aver attaccato la nave su cui eravamo io, Jack Sparrow, John Kevins e Will, che è il mio fidanzato”

 

“Diavolacci, Will non m’ha detto che stava per sposarsi!” Sputafuoco esclamò. “Beh, congratulazioni”

 

“Si, beh, non possiamo sposarci molto facilmente ora no?” disse lei. “Io sono prigioniera qui, e Dio solo sa se riuscirò a scappare…” aggiunse, depressa.

 

“Will, ti prego, salvami” pensò tra sé e sé, mentre Sputafuoco tornava al suo posto come parte della nave. Elizabeth provò a dormire, sperando di svegliarsi e trovare che era stato tutto un orrendo incubo.

  
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