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Autore: Doe    28/11/2012    13 recensioni
DAL TESTO:
Poi, però, lo sento. Mi do mentalmente dell’idiota per non averlo sentito prima.
Un cuore che batte.
Rapido come lo sbattere delle ali di un colibrì.
L’ho spaventata.
Respiro il suo profumo.
È diverso dal ricordo che ho del profumo di Katherine.
È floreale. Una boccata d’aria fresca di primavera.
Lo gradisco.
(Chapter 1, I like her)
CONCLUSA.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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15. The rest of our lives

 


«Elena! Finalmente. Si può sapere che fine hai fatto questo weekend?»

Bonnie Bennet va incontro all’amica e la stringe in un abbraccio, mentre la sempre-biondissima Caroline Forbes le da un’amichevole pacca sul sedere, a mo di saluto.

«Nessuna fine», ridacchia Elena. «Ho solo studiato trigonometria per il test di oggi e fatto qualche approfondimento sull’argomento di letteratura.»

Entrambe le lanciano un’occhiataccia.

«Tu. Hai. Un serio. Bisogno. Di uscire», scandisce per bene la bionda.

«Già, da quando approfondisci gli argomenti?», fa l’altra.

«Non ci starai per caso diventando una secchiona?»

«Ehi, ehi, ehi! Bandiera bianca! Nessuno sta diventando una secchiona qui, non preoccupatevi», sorride Elena serenamente.

«Questo spetta a noi deciderlo.»

«Il prossimo venerdì ti trasciniamo con noi. Non sono ammessi rifiuti.»

Caroline, la piccola dittatrice.

«Ricevuto», mostra i palmi Elena.

Poi, al suono della campanella, si avvia spensieratamente verso l’ingresso della Mystic Falls High School, con le amiche sottobraccio.

Catturo mentalmente l’immagine del sorriso sereno che le incurva le labbra e lo conservo.

Dall’alto dell’albero su cui me ne sto appollaiato, mi viene spontaneo sorridere di rimando.

Probabilmente sono stato poco originale, nell’ideare un possibile weekend trascorso da lei – ma non era una priorità, in quel momento.

Una parte di me – quella umana, quella che lei ha resuscitato – si complimenta ancora con l’altra per la scelta fatta.

È quella giusta.

Fa male, questo è vero. Ma almeno non a lei.

Ho finalmente preso la decisione giusta.

Probabilmente egoista, sì, come sempre. Come me, del resto.

Che diritto avevo, in fondo, io di decidere anche per lei?

Ma la amo.

Pensarlo così chiaramente da sentire la mia voce stessa dirlo, nella mia testa, mi provoca un brivido a metà tra il piacevole e lo spaventoso.

Le cose stanno così.

E voglio pensare che, quando ami una persona, è tuo diritto proteggerla da qualunque tipo di male e nel modo che reputi migliore.

Anche da te stesso.

Quell’ultima notte, comunque vada, la porterò dentro di me per sempre.

Il ritorno a casa.

Io che le dono il mio sangue, in ansia per la ferita, ormai scomparsa, appena sotto la sua clavicola.

I suoi occhi ancora fermi a quella muta domanda.

Io che acconsento.

E bevo dal suo collo.

E assaporo il gusto dolce, forte e terribilmente invitante del suo sangue, fino a diventarne quasi dipendente, fino a renderla la mia droga personale.

E poi un bacio.

Che finisce per tramutarsi in una serie infinita.

Che ci porta, inesorabilmente, a fare l’amore.

Per l’ultima volta.

Ma lei questo non lo sa.

Ed è meglio così, davvero.

Non sa che l’ho guardata dormire, accoccolata a me, per tutta la notte.

Che ho conservato il suo profumo floreale nei miei ricordi, per far sì di non dimenticarmene mai.

Che ho ascoltato il suo battito cardiaco fino a entrarvi in perfetta sintonia.

Che ho contato ogni suo respiro.

E che al mattino, mentre riposava tranquilla, persa in qualche bel sogno, dopo averle accarezzato una guancia olivastra, le ho delicatamente sfilato il ciondolo d’oro dal collo.

Poi l’ho svegliata.

L’ho guardata negli occhi.

Le ho sussurrato di amarla.

E, un attimo dopo, gliel’ho fatto dimenticare.

E le ho fatto dimenticare di me, di avermi conosciuto, di avermi salvato, di avermi amato.

Ho inserito nei suoi ricordi un’ordinaria vita da adolescente – esattamente quella che avrebbe dovuto avere in questi ultimi giorni.

Non ho potuto ridarle i suoi genitori indietro – e questo mi affligge.

Né, quindi, lenire il suo dolore per la loro perdita.

Su quella parte della sua vita, su quei ricordi… Non ho alcun diritto.

Non posso portarglieli via.

Ma ormai lo so.

Ormai so che quella ragazzina

La mia ragazzina...

La mia Elena…

È forte.

Credevo di saperlo già, ma mi sono reso conto che non è così.

Che ho dovuto aspettare di vederla sacrificare la sua fragile e fondamentale vita per salvare la mia malsana esistenza, prima di rendermi conto di quanto coraggio e determinazione è dotata.

E di quanto pericolosa sia la mia esistenza e la mia presenza al suo fianco, per lei.

Ho giurato a me stesso che non avrei mai più messo a rischio la vita della cosa più preziosa che possiedo.

È anche più forte di me, penso e sorrido amaramente, portando una mano a rovistare la tasca dei miei pantaloni e tirarne fuori un pendente dalla forma ovale, che luccica appena esposto alla luce del sole del mattino.

Lo lascio oscillare, dalla sua catenina dorata, davanti ai miei occhi.

Ho sostituito la foto dei genitori di Elena con una di lei – la mia debolezza, il mio tallone d’Achille.

Volevo qualcosa di concreto, con me, oltre ai ricordi.

Idiota sentimentale, mi schernisce il mio solito alterego.

Ma sì, che lo pensi pure.

Ho smesso di nascondere ciò che provo.

Ho smesso di reprimere la mia umanità.

Adesso, voglio solo riconquistarla.

Del tutto.

E spero sul serio che i libri di Grayson Gilbert abbiano ragione.

Spero che questa cura a ciò che sono esista davvero.

Lo spero con tutto me stesso.

Perché sto andando a prenderla.

E quando ritornerò a Mystic Falls, sarò ciò che ho sempre voluto essere.

Quando Mystic Falls rivedrà Damon Salvatore, saprà che più niente – né la sua natura, né il suo passato – potrà fermarlo.

Quando Mystic Falls tornerà ad essere la mia città, Elena tornerà ad essere la mia donna. Il mio amore.

E allora staremo insieme.

Per il resto delle nostre vite.

 

 

 

the end.


_________________________________

Sniff, sniff.

No, vi sbagliate.

Non sto piangendo.

No, queste non sono lacrime

Oh, meglio, sì, sono lacrime ma... è l'allergia.

Già, proprio così.

Sono allergica ai finali delle storie, ecco tutto.

Sì, anche delle mie.

Okay, ricomponendomi un attimo, credo di dovervi delle spiegazioni per questo finale che molte di voi probabilmente odieranno. E vi assicuro che anche una parte di me lo odia e che fino all'ultimo ero indecisissima su come terminare la storia. Insomma, il vissero per sempre felici e contenti lo vorremmo tutti, mi pare ovvio. Così ho pensato che lo volesse anche Damon. Perché non dimentichiamo che il protagonista di questa storia è stato principalmente lui, e non tanto il delena. E' stato un viaggio che ha portato il mio personaggio preferito dell'intera letteratura e di tutte le serie tv a ritrovare se stesso, la sua umanità, nonché un nuovo amore. A capire ciò che veramente desidera. E non è solo Elena. Non ho mai dimenticato l'episodio 2x12. Non ho mai dimenticato il suo segreto. E quando nell'episodio 4x05 Stefan rivela a Damon di aver saputo di una cura, non ho interpretato la reazione di quest'ultimo solo come un "oh, quindi posso rendere felice Elena, facendola tornare umana". Io ci ho visto anche dell'egoismo - del tutto leggittimo, a mio parere. Ci ho visto un "quindi c'è speranza anche per me. Quindi posso tornare ad essere felice anch'io". Tradotto: non poteva esserci nessun vissero per sempre felici e contenti, perché solo uno dei due poteva, effettivamente, vivere per sempre, e odiava questo fatto. Per vivere felice e contento aveva bisogno di sapersi umano e di sapere Elena al sicuro, ma al suo fianco. E, finché fosse rimasto un vampiro, ha capito che era impossibile conciliare questi ultimi due desideri.

Spero, quindi, di non avervi delusa. Mi intristirebbe davvero. Però voglio che siate spudoratamente sincere nelle vostre ultime recensioni, chiaro?

Non mi resta che salutarvi (ricordandovi che potete continuare a seguire la mia fan fiction delena genere storico/AU "Diario di una serva") e mandarvi un grosso bacio.

E ringraziarvi infinitamente per aver seguito questa piccola pazzia fino all'ultimo!

Sempre e comunque vostra,

Lisa

   
 
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